“Glocal Culture SI.EU” – Cultura come innovazione sociale


saluti
Alessandro Mugnaioli, segretario dell’unione comunale pd di siena
Niccolò Guicciardini, segretario del coordinamento territoriale pd siena
Dario Parrini, segretario regionale pd toscana
interventi
Corrado Besozzi, responsabile cultura pd toscana
Tommaso Ghezzi, responsabile cultura gd siena
Leonardo Domenici, europarlamentare pd
Rosa Maria Di Giorgi, senatrice pd, membro commissione istruzione pubblica, beni culturali
Pier Luigi Sacco, direttore della candidatura siena 2019
Ivan Ferrucci, presidente gruppo consiliare pd della regione toscana
BUONE PRATICHE – come fare cultura con l’europa: esempi di progetti culturali che hanno ottenuto finanziamenti europei e hanno raggiunto con successo i propri obiettivi
Rita Petti, presidente commissione cultura e scuola gruppo pd comune di siena
Primarie sindaci. Domenica scorsa oltre 118mila votanti. Il 16 marzo prossimo al voto in 4 comuni



Così Dario Parrini, segretario del Pd toscano, commenta, il giorno dopo le primarie per 64 sindaci in Toscana, il dato definitivo dell’affluenza che si attesta sui 118 741 votanti. Le primarie, a seconda delle realtà locali, sono state organizzate dal PD o dalla coalizione.



“Quella di ieri fin dai primi dati di affluenza si è dimostrata una nuova giornata di democrazia e partecipazione. Il risultato è stato superiore a quello dell’8 dicembre, che già fu straordinario. E straordinario è il contributo dei nostri volontari, migliaia tra componenti dei seggi e rappresentanti dei candidati che voglio ringraziare fin da ora” aggiunge il responsabile organizzazione del Pd toscano Antonio Mazzeo.
Guarda i risultati e i nomi dei vincitori
I prossimi appuntamenti con le primarie dei sindaci in Toscana sono il 16 marzo a Livorno e Piancastagnaio (Siena) e il 23 marzo a Firenze.
I risultati di ieri hanno decretato anche due ballottaggi, domenica prossima, a Fucecchio (Firenze) e Sinalunga (Siena).
Primarie sindaci. Domenica scorsa oltre 118mila votanti. Il 16 marzo prossimo al voto in 4 comuni



Così Dario Parrini, segretario del Pd toscano, commenta, il giorno dopo le primarie per 64 sindaci in Toscana, il dato definitivo dell’affluenza che si attesta sui 118 741 votanti. Le primarie, a seconda delle realtà locali, sono state organizzate dal PD o dalla coalizione.



“Quella di ieri fin dai primi dati di affluenza si è dimostrata una nuova giornata di democrazia e partecipazione. Il risultato è stato superiore a quello dell’8 dicembre, che già fu straordinario. E straordinario è il contributo dei nostri volontari, migliaia tra componenti dei seggi e rappresentanti dei candidati che voglio ringraziare fin da ora” aggiunge il responsabile organizzazione del Pd toscano Antonio Mazzeo.
Guarda i risultati e i nomi dei vincitori
I prossimi appuntamenti con le primarie dei sindaci in Toscana sono il 16 marzo a Livorno e Piancastagnaio (Siena) e il 23 marzo a Firenze.
I risultati di ieri hanno decretato anche due ballottaggi, domenica prossima, a Fucecchio (Firenze) e Sinalunga (Siena).
Vincere le prossime elezioni europee per cambiare l’Europa. Intervento di Dario Parrini
9 marzo 2014 – Mancano due mesi e mezzo alle elezioni europee ed è evidente che i partiti di sinistra e di centrosinistra dell’Ue debbono vincerle affinché possa prodursi nel nostro continente una riscossa progressista e di conseguenza un cambiamento delle politiche economiche e sociali. Cambiamento che appare più che mai indispensabile e urgente.
Al momento ci sono capi di governo progressisti solo in 13 stati su 28 dell’Ue (corrispondenti a circa 206 mln di abitanti su 510mln di abitanti totali dell’Ue, cioè il 40,4%).
Se consideriamo i 10 Paesi più grandi, quelli con un capo di governo progressista sono 4 (Francia, Italia, Slovacchia e Belgio: per un totale di circa 159mln di abitanti, il 38%).
Quelli con un capo di governo conservatore sono invece 6 (Germania, Regno Unito, Spagna, Polonia, Paesi Bassi e Grecia: per un totale di circa 259mln di abitanti, il 62%).
Nella Commissione Europea solo 7 commissari su 28 appartengono a partiti di sinistra o di centrosinistra.
E nelle sette elezioni europee svoltesi dal 1979 (1979, 1984, 1989, 1994, 1999, 2004, 2009) i progressisti sono arrivati primi soltanto due volte (nel 1989 e nel 1994) e hanno perso nettamente le ultime tre.
Se diamo un’occhiata alle intenzioni di voto nei principali Paesi europei (come riportate negli opinion polls pubblicati settimanalmente su Policy Network), appuriamo che i partiti progressisti si attestano tra il 25 e il 30% delle intenzioni di voto in Belgio, Germania, Italia e Svezia; tra il 38 e il 43% in Portogallo, Regno Unito e Slovacchia; intorno al 22% in Francia e in Danimarca.
Ho fornito molti numeri ma sono numeri tutt’altro che aridi: fanno capire bene quanto sia alta la posta in gioco del voto europeo di fine maggio. E quanto sia ardua la sfida che le forze progressiste europee devono affrontare e cercare in ogni modo di vincere. In questa direzione debbono impegnarsi a fondo tutti coloro, e io credo che siano tanti, che auspicano l’avvio di una stagione di minore disoccupazione e di maggiore giustizia sociale in Europa.
Anche perché un grosso rischio incombe sulle nostre speranze: spinti dalla rabbia sociale generata dalla Lunga Recessione, i partiti classificabili come anti-europei o populisti fanno registrare intenzioni di voto anormalmente elevate in diversi Paesi (la fonte sono sempre gli opinion polls pubblicati da Policy Network): il 17,4% i Veri Finlandesi in Finlandia; il 22% il Fronte Nazionale in Francia; l’11% Alba Dorata in Grecia; il 10% Jobbik in Ungheria (ma nemmeno Alleanza Civica-Fidesz, partito di estrema destra del premier Orban dato al 37%, scherza in quanto ad euroscetticismo); il M5S al 22% e la Lega Nord al 4% in Italia; il Partito della Libertà al 16% nei Paesi Bassi; l’Ukip al 13% nel Regno Unito.
Il populismo appare invece sostanzialmente sotto controllo in Germania, dove il partito euroscettico Alternativa per la Germania non supera il 4% delle intenzioni di voto. Ciò non deve meravigliare: la Germania è un Paese nel quale la disoccupazione complessiva è meno della metà di quella italiana e quella giovanile è sei volte più bassa.
Dario Parrini,
segretario PD Toscana
Vincere le prossime elezioni europee per cambiare l’Europa. Intervento di Dario Parrini
9 marzo 2014 – Mancano due mesi e mezzo alle elezioni europee ed è evidente che i partiti di sinistra e di centrosinistra dell’Ue debbono vincerle affinché possa prodursi nel nostro continente una riscossa progressista e di conseguenza un cambiamento delle politiche economiche e sociali. Cambiamento che appare più che mai indispensabile e urgente.
Al momento ci sono capi di governo progressisti solo in 13 stati su 28 dell’Ue (corrispondenti a circa 206 mln di abitanti su 510mln di abitanti totali dell’Ue, cioè il 40,4%).
Se consideriamo i 10 Paesi più grandi, quelli con un capo di governo progressista sono 4 (Francia, Italia, Slovacchia e Belgio: per un totale di circa 159mln di abitanti, il 38%).
Quelli con un capo di governo conservatore sono invece 6 (Germania, Regno Unito, Spagna, Polonia, Paesi Bassi e Grecia: per un totale di circa 259mln di abitanti, il 62%).
Nella Commissione Europea solo 7 commissari su 28 appartengono a partiti di sinistra o di centrosinistra.
E nelle sette elezioni europee svoltesi dal 1979 (1979, 1984, 1989, 1994, 1999, 2004, 2009) i progressisti sono arrivati primi soltanto due volte (nel 1989 e nel 1994) e hanno perso nettamente le ultime tre.
Se diamo un’occhiata alle intenzioni di voto nei principali Paesi europei (come riportate negli opinion polls pubblicati settimanalmente su Policy Network), appuriamo che i partiti progressisti si attestano tra il 25 e il 30% delle intenzioni di voto in Belgio, Germania, Italia e Svezia; tra il 38 e il 43% in Portogallo, Regno Unito e Slovacchia; intorno al 22% in Francia e in Danimarca.
Ho fornito molti numeri ma sono numeri tutt’altro che aridi: fanno capire bene quanto sia alta la posta in gioco del voto europeo di fine maggio. E quanto sia ardua la sfida che le forze progressiste europee devono affrontare e cercare in ogni modo di vincere. In questa direzione debbono impegnarsi a fondo tutti coloro, e io credo che siano tanti, che auspicano l’avvio di una stagione di minore disoccupazione e di maggiore giustizia sociale in Europa.
Anche perché un grosso rischio incombe sulle nostre speranze: spinti dalla rabbia sociale generata dalla Lunga Recessione, i partiti classificabili come anti-europei o populisti fanno registrare intenzioni di voto anormalmente elevate in diversi Paesi (la fonte sono sempre gli opinion polls pubblicati da Policy Network): il 17,4% i Veri Finlandesi in Finlandia; il 22% il Fronte Nazionale in Francia; l’11% Alba Dorata in Grecia; il 10% Jobbik in Ungheria (ma nemmeno Alleanza Civica-Fidesz, partito di estrema destra del premier Orban dato al 37%, scherza in quanto ad euroscetticismo); il M5S al 22% e la Lega Nord al 4% in Italia; il Partito della Libertà al 16% nei Paesi Bassi; l’Ukip al 13% nel Regno Unito.
Il populismo appare invece sostanzialmente sotto controllo in Germania, dove il partito euroscettico Alternativa per la Germania non supera il 4% delle intenzioni di voto. Ciò non deve meravigliare: la Germania è un Paese nel quale la disoccupazione complessiva è meno della metà di quella italiana e quella giovanile è sei volte più bassa.
Dario Parrini,
segretario PD Toscana
PD. Amministrative. Domenica 9 marzo le primarie in 64 comuni toscani



Complessivamente sono 105 i sindaci uscenti al secondo mandato, 104 al primo (compresi i sindaci dei singoli comuni poi oggetto di fusioni).
35 Comuni sono a sistema elettorale a doppio turno (sopra 15mila abitanti), 168 a turno unico (sotto 15mila).
Domenica 9 marzo si tengono le primarie per la selezione dei candidati sindaco in 64 comuni, di cui 20 sopra 15mila abitanti. Si tratta per il PD in alcuni casi di primarie di partito, in altri di coalizione. In 4 comuni le primarie si sono già tenute nelle settimane scorse, in altri 3 si terranno di qui a fine mese: il 16 marzo a Livorno e Piancastagnaio (Siena) e il 23 marzo a Firenze. 


Domenica 9 marzo seggi aperti dalle 8 alle 20. Hanno diritto di voto tutti i cittadini residenti nel comune, italiani e stranieri con documento di identità e/o permesso di soggiorno, che abbiano compiuto almeno 16 anni.
Si svolgerà un eventuale ballottaggio in quei territori che lo abbiano previsto.
Il VIDEO con le dichiarazioni del segretario regionale Dario Parrini alla conferenza stampa – GUARDA
PD. Amministrative. Domenica 9 marzo le primarie in 64 comuni toscani



Complessivamente sono 105 i sindaci uscenti al secondo mandato, 104 al primo (compresi i sindaci dei singoli comuni poi oggetto di fusioni).
35 Comuni sono a sistema elettorale a doppio turno (sopra 15mila abitanti), 168 a turno unico (sotto 15mila).
Domenica 9 marzo si tengono le primarie per la selezione dei candidati sindaco in 64 comuni, di cui 20 sopra 15mila abitanti. Si tratta per il PD in alcuni casi di primarie di partito, in altri di coalizione. In 4 comuni le primarie si sono già tenute nelle settimane scorse, in altri 3 si terranno di qui a fine mese: il 16 marzo a Livorno e Piancastagnaio (Siena) e il 23 marzo a Firenze. 


Domenica 9 marzo seggi aperti dalle 8 alle 20. Hanno diritto di voto tutti i cittadini residenti nel comune, italiani e stranieri con documento di identità e/o permesso di soggiorno, che abbiano compiuto almeno 16 anni.
Si svolgerà un eventuale ballottaggio in quei territori che lo abbiano previsto.
Il VIDEO con le dichiarazioni del segretario regionale Dario Parrini alla conferenza stampa – GUARDA
Dario Parrini alla chiusura della campagna per le primarie a sindaco di Scandicci
Mercoledì 5 Marzo chiusura della campagna per le primarie del Centrosinistra per la scelta del candidato sindaco del comune di Scandicci ore 21.15 – Teatro Aurora (Via San Bartolo in Tuto) con la partecipazione del sindaco Simone Gheri, del Segretario Regionale PD Toscana Dario Parrini, i rappresentanti dei partiti della coalizione: PD, PSI, IDV, SEL, e i candidati Marco Gamannossi, Sandro Fallani, Mario Pacinotti
Concordia. Pd, Piombino porto più sicuro per smaltimento. Competenza della destinazione è della Regione Toscana



Lo dicono i deputati toscani Silvia Velo, vicepresidente del gruppo Pd alla Camera, Andrea Manciulli del Pd, vicepresidente della commissione Esteri, e Dario Parrini, segretario del Pd in Toscana.
Concordia. Pd, Piombino porto più sicuro per smaltimento. Competenza della destinazione è della Regione Toscana



Lo dicono i deputati toscani Silvia Velo, vicepresidente del gruppo Pd alla Camera, Andrea Manciulli del Pd, vicepresidente della commissione Esteri, e Dario Parrini, segretario del Pd in Toscana.

