26 Marzo 2015

Piano Paesaggistico, Parrini: “Il Pd è riuscito a far passare una posizione riformista e non ideologica”

alpiapuane26 marzo 2015 – “In queste settimane si è discusso molto del piano del paesaggio della Toscana. Tante le falsità messe strumentalmente in giro. Il Pd è riuscito a far passare una posizione riformista e non ideologica. Grazie al nostro impegno la Toscana salvaguarderà il proprio paesaggio meglio di ogni altra regione, e lo farà senza eccessi settari, tutelando al contempo lo sviluppo e il lavoro”.

Così il segretario regionale del Pd toscano Dario Parrini sul Pit

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Piano Paesaggistico, Parrini: “Il Pd è riuscito a far passare una posizione riformista e non ideologica”

alpiapuane26 marzo 2015 – “In queste settimane si è discusso molto del piano del paesaggio della Toscana. Tante le falsità messe strumentalmente in giro. Il Pd è riuscito a far passare una posizione riformista e non ideologica. Grazie al nostro impegno la Toscana salvaguarderà il proprio paesaggio meglio di ogni altra regione, e lo farà senza eccessi settari, tutelando al contempo lo sviluppo e il lavoro”.

Così il segretario regionale del Pd toscano Dario Parrini sul Pit

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17 Marzo 2015

“Parrini: il piano sarà approvato. Il tira e molla? Non c’è stato”, Intervista al segretario regionale sul Corriere fiorentino del 17 marzo

intervista Parrini corfi 17marzo2015Intervista di Mauro Bonciani sul Corriere fiorentino del 17 marzo 2015

Piano del paesaggio. Segretario Parrini, perché questo tira e molla nel partito tra presidente Rossi e consiglieri, dopo quello in giunta tra Marson e Salvadori?

«Nessun tira e molla. C’è una discussione di merito e di sostanza, approfondita e seria. Che coinvolge giunta, consiglieri del Pd e presidente. Tutti accomunati dalla volontà di conciliare salvaguardia del paesaggio e tutela dei posti di lavoro. Una discussione fisiologica, che può apparire strana solo ai professionisti della scomunica esperti nell’arte di demonizzare le posizioni altrui senza nessun rispetto per i fatti e gli atti. Nei giorni scorsi ci sono state troppe parodie e caricature. Sarà tutto più chiaro quando alla fase degli anatemi seguirà la fase dell’analisi dettagliata delle norme».

Qual è la linea del Pd, visto che Rossi è dovuto intervenire pubblicamente già due volte per correggere il Pit, gli emendamenti presentati anche dai vostri consiglieri Pellegrinotti e Tortolini?

«L’obiettivo è dare concretezza alla volontà di tenere insieme difesa dell’ambiente e dello sviluppo. Alla necessità di tutelare senza ingessare, di impedire che venga costruito un castello di vincoli che blocchi tutto: tanto gli interventi dannosi (che giustamente vanno vietati) quanto quelli virtuosi (che non vanno né fermati né ostacolati). La differenza tra ideologismo e ríformismo è tutta qua. In queste materie un partito non si esprime per battute. La posizione ufficiale del Pd sarà quella portata in Consiglio regionale. Ai contestatori in servizio permanente effettivo chiedo solo lo sforzo di leggere prima di giudicare».

Pagate la fase pre elettorale, la ricerca del consenso sul territorio, magari anche dovuta alla nuova legge elettorale che reintroduce le preferenze?

«Queste sono ipotesi prive di fondamento. E tutto molto semplice. A ognuno il suo compito. L’assessore Marson, per il cui lavoro provo profondo rispetto, aveva il dovere di presentare le proposte. I gruppi consiliari quello di esaminarle e se del caso correggerle. E correggere non è stravolgere. Correzioni si sono avute – grazie al Pd, agli amministratori locali e a una consultazione corretta delle parti sociali – anche su altre scelte di pianificazione: penso alla legge urbanistica. Penso alle iniziali norme del Pit sull’agricoltura, che il Pd è fiero di aver contribuito a correggere. Il capogruppo Ivan Ferrucci e il presidente della commissione competente Venturi hanno svolto un’opera preziosa. Loro e tutti i membri Pd della commissione meritano un grazie sentito».

Qualunque sia l’equilibrio trovato, anche con gli alleati e le istanze di Marson, teme di aver contro gli ambientalisti e gli intellettuali?

«Ho grande considerazione del ruolo degli intellettuali nel dibattito pubblico. E non temo nessun confronto, se si basa sui fatti. Se invece si lanciano campagne “contro” basate su pregiudizi e strumentalizzazioni politiche, quelle non vanno temute per definizione: di fronte a ciò serve la fermezza, non il timore. Ma sono convinto che chi ha strumentalizzato si convincerà che non c’è ragione di continuare a farlo».

La mediazione in corso avrà l’ok di Roma?

«Mancherei di rispetto al ministro se dicessi io quale penso che sarà il pronunciamento che spetta a lui. Dico solo che ho grande fiducia nel ministro e grande fiducia nella capacità del presidente Rossi di costruire punti di equilibrio molto avanzati. Sono convinto che abbia agito così anche questa volta».

E il Pit del paesaggio sarà approvato o slitterà alla prossima legislatura?

«Sarà approvato».

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“Parrini: il piano sarà approvato. Il tira e molla? Non c’è stato”, Intervista al segretario regionale sul Corriere fiorentino del 17 marzo

intervista Parrini corfi 17marzo2015Intervista di Mauro Bonciani sul Corriere fiorentino del 17 marzo 2015

Piano del paesaggio. Segretario Parrini, perché questo tira e molla nel partito tra presidente Rossi e consiglieri, dopo quello in giunta tra Marson e Salvadori?

«Nessun tira e molla. C’è una discussione di merito e di sostanza, approfondita e seria. Che coinvolge giunta, consiglieri del Pd e presidente. Tutti accomunati dalla volontà di conciliare salvaguardia del paesaggio e tutela dei posti di lavoro. Una discussione fisiologica, che può apparire strana solo ai professionisti della scomunica esperti nell’arte di demonizzare le posizioni altrui senza nessun rispetto per i fatti e gli atti. Nei giorni scorsi ci sono state troppe parodie e caricature. Sarà tutto più chiaro quando alla fase degli anatemi seguirà la fase dell’analisi dettagliata delle norme».

Qual è la linea del Pd, visto che Rossi è dovuto intervenire pubblicamente già due volte per correggere il Pit, gli emendamenti presentati anche dai vostri consiglieri Pellegrinotti e Tortolini?

«L’obiettivo è dare concretezza alla volontà di tenere insieme difesa dell’ambiente e dello sviluppo. Alla necessità di tutelare senza ingessare, di impedire che venga costruito un castello di vincoli che blocchi tutto: tanto gli interventi dannosi (che giustamente vanno vietati) quanto quelli virtuosi (che non vanno né fermati né ostacolati). La differenza tra ideologismo e ríformismo è tutta qua. In queste materie un partito non si esprime per battute. La posizione ufficiale del Pd sarà quella portata in Consiglio regionale. Ai contestatori in servizio permanente effettivo chiedo solo lo sforzo di leggere prima di giudicare».

Pagate la fase pre elettorale, la ricerca del consenso sul territorio, magari anche dovuta alla nuova legge elettorale che reintroduce le preferenze?

«Queste sono ipotesi prive di fondamento. E tutto molto semplice. A ognuno il suo compito. L’assessore Marson, per il cui lavoro provo profondo rispetto, aveva il dovere di presentare le proposte. I gruppi consiliari quello di esaminarle e se del caso correggerle. E correggere non è stravolgere. Correzioni si sono avute – grazie al Pd, agli amministratori locali e a una consultazione corretta delle parti sociali – anche su altre scelte di pianificazione: penso alla legge urbanistica. Penso alle iniziali norme del Pit sull’agricoltura, che il Pd è fiero di aver contribuito a correggere. Il capogruppo Ivan Ferrucci e il presidente della commissione competente Venturi hanno svolto un’opera preziosa. Loro e tutti i membri Pd della commissione meritano un grazie sentito».

Qualunque sia l’equilibrio trovato, anche con gli alleati e le istanze di Marson, teme di aver contro gli ambientalisti e gli intellettuali?

«Ho grande considerazione del ruolo degli intellettuali nel dibattito pubblico. E non temo nessun confronto, se si basa sui fatti. Se invece si lanciano campagne “contro” basate su pregiudizi e strumentalizzazioni politiche, quelle non vanno temute per definizione: di fronte a ciò serve la fermezza, non il timore. Ma sono convinto che chi ha strumentalizzato si convincerà che non c’è ragione di continuare a farlo».

La mediazione in corso avrà l’ok di Roma?

«Mancherei di rispetto al ministro se dicessi io quale penso che sarà il pronunciamento che spetta a lui. Dico solo che ho grande fiducia nel ministro e grande fiducia nella capacità del presidente Rossi di costruire punti di equilibrio molto avanzati. Sono convinto che abbia agito così anche questa volta».

E il Pit del paesaggio sarà approvato o slitterà alla prossima legislatura?

«Sarà approvato».

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14 Marzo 2015

«Pisa sarà motore dell’intera costa. E non tema Firenze», intervista a Dario Parrini sul Tirreno Pisa del 14 marzo

intervista parrini tirreno pisa

Parrini: sì alla fusione dei Comuni. Il partito cittadino deve darsi presto una guida autorevole

 

Intervista di Francesco Loi su Il Tirreno cronaca di  Pisa di sabato 14 marzo 2015.

PISA «L’interesse di Pisa non si fa alzando barriere anacronistiche, ma rendendola protagonista delle politiche di sviluppo di una regione che è e resterà plurale, ricca di eccellenze e di differenze. Pisa dovrà essere un motore dell’area vasta costiera che si sviluppa da Massa a Piombino».E poi: «Occorre dare celermente una nuova e autorevole guida al Pd cittadino». A parlare è Dario Parrini, segretario regionale del Partito democratico, sostenitore e uomo di fiducia del premier Matteo Renzi, già sindaco di Vinci e deputato. Il rapporto tra Pisa e Firenze, opinioni e correnti dentro il Pd, le prospettive della città nell’ottica delle elezioni regionali: via con domande e risposte.

Parrini, dopo la “battaglia degli aeroporti” cosa è cambiato dentro il Pd pisano e nei rapporti tra questo e il livello regionale?

«I rapporti non sono cambiati. Sulla questione aeroporti si è svolta una discussione di merito, non ideologica. Con una differenza rispetto al passato: abbiamo distinto tra diritto al dissenso, sacrosanto, e diritto di veto, inopportuno. La diversità di opinioni può produrre compromessi, ma non paralisi. Dopo aver ascoltato tutti, abbiamo deciso e infine applicato la decisione presa. Che è nell’interesse sia di Pisa che di Firenze. Ma soprattutto della Toscana. Difendiamo insieme posti di lavoro, sviluppo e ambiente».

Componente storica dalemiana-cuperliana da una parte e giovani renziani in evidenza dall’altra in evidenza: come pensa di tenere compatto il partito?

«Non c’è niente di spaccato da ricostruire. C’è un dibattito, del tutto fisiologico in un grande partito. Quel che mi preme è che il confronto sia corretto e programmatico, non “organigrammatico”. Dopodiché, l’entrata sulla scena di una nuova generazione di dirigenti è solo una buona notizia. Rafforzerà e rilancerà il Pd pisano. Un partito di governo resta all’altezza della situazione solo se fa del cambiamento una scelta permanente».

Alla luce di tutto ciò, a Pisa in tanti temono la “rapacità” di Firenze (forte del premier Renzi) nei confronti degli interessi della città…

«Paure infondate, alimentate da chi pensa di fare dello scontro di campanile una fonte di rendita politica. Sono vecchi giochetti a cui sono sicuro che tutto il Pd pisano rimarrà estraneo. Si fa l’interesse di Pisa non alzando barriere anacronistiche, ma rendendola protagonista delle politiche di sviluppo di una regione che è e resterà plurale, ricca di eccellenze e di differenze. Pisa dovrà essere un motore dell’area vasta costiera che si sviluppa da Massa a Piombino».

Si metta nei panni dei pisani: grandi aiuti economici statali all’aeroporto di Firenze, medici di punta dell’azienda ospedaliera che lasciano per andare nel capoluogo…

«Sugli aeroporti abbiamo posto fine a uno stallo trentennale e avviato un percorso che farà bene al Galilei in termini di sviluppo, occupazione e competitività. La nuova sanità toscana sarà imperniata su tre poli territoriali e la centralità di Pisa in questo schema è assoluta. I medici fanno scelte che hanno motivazioni personali, non istituzionali».

Le elezioni regionali saranno un banco di prova: quali saranno, dopo, le linee di lavoro in relazione ai rapporti tra le grandi aree della regione, in particolare area metropolitana fiorentina e costa?

«Per Pisa vedo un futuro da capitale toscana dell’innovazione e un nuovo e più proficuo rapporto tra mondo della ricerca e della produzione. Su questo fronte le potenzialità della città e di tutta la provincia sono enormi. Specie se avverrà l’auspicato rafforzamento infrastrutturale: aeroportuale, viario, ferroviario, immateriale».

E il superamento in atto delle Province che ruolo potrà avere?

«Le Province attuali devono assicurare un’ordinata transizione al nuovo ordinamento che scaturirà dalla riforma costituzionale e che sarà senza l’ente Provincia. Penso che scomparendo il livello istituzionale intermedio tra Regioni e Comuni dovrà esserci una più forte unità tra i Comuni, e anche un aumento delle loro dimensioni medie attraverso le fusioni. Possono e devono esserci territori forti anche senza province. Ma questo avverrà solo con dosi massicce di modernizzazione e autoriforma istituzionale. Per la sua conformazione, Pisa può avere in questo processo un ruolo di avanguardia».

Anche in considerazione di tutto questo, come valuta la giunta pisana dopo l’uscita dell’assessore Danti (Sel)?

«Anzitutto l’uscita di Sel è stata, per forme e tempi, un atto di scorrettezza politica con pochi precedenti. Ciò detto, il Pd regionale, attraverso Carmine Zappacosta che fa parte della mia segreteria, ha dato un contributo forte e trasparente alla costruzione di un punto di equilibrio che a me pare avanzato. Filippeschi ha lavorato bene e dopo il riassetto della giunta potrà lavorare anche meglio. Il nuovo ruolo di Ferrante pone semmai un’esigenza di partito: dare celermente una nuova e autorevole guida al Pd cittadino. Su questo so che sono tutti d’accordo».

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«Pisa sarà motore dell’intera costa. E non tema Firenze», intervista a Dario Parrini sul Tirreno Pisa del 14 marzo

intervista parrini tirreno pisa

Parrini: sì alla fusione dei Comuni. Il partito cittadino deve darsi presto una guida autorevole

 

Intervista di Francesco Loi su Il Tirreno cronaca di  Pisa di sabato 14 marzo 2015.

PISA «L’interesse di Pisa non si fa alzando barriere anacronistiche, ma rendendola protagonista delle politiche di sviluppo di una regione che è e resterà plurale, ricca di eccellenze e di differenze. Pisa dovrà essere un motore dell’area vasta costiera che si sviluppa da Massa a Piombino».E poi: «Occorre dare celermente una nuova e autorevole guida al Pd cittadino». A parlare è Dario Parrini, segretario regionale del Partito democratico, sostenitore e uomo di fiducia del premier Matteo Renzi, già sindaco di Vinci e deputato. Il rapporto tra Pisa e Firenze, opinioni e correnti dentro il Pd, le prospettive della città nell’ottica delle elezioni regionali: via con domande e risposte.

Parrini, dopo la “battaglia degli aeroporti” cosa è cambiato dentro il Pd pisano e nei rapporti tra questo e il livello regionale?

«I rapporti non sono cambiati. Sulla questione aeroporti si è svolta una discussione di merito, non ideologica. Con una differenza rispetto al passato: abbiamo distinto tra diritto al dissenso, sacrosanto, e diritto di veto, inopportuno. La diversità di opinioni può produrre compromessi, ma non paralisi. Dopo aver ascoltato tutti, abbiamo deciso e infine applicato la decisione presa. Che è nell’interesse sia di Pisa che di Firenze. Ma soprattutto della Toscana. Difendiamo insieme posti di lavoro, sviluppo e ambiente».

Componente storica dalemiana-cuperliana da una parte e giovani renziani in evidenza dall’altra in evidenza: come pensa di tenere compatto il partito?

«Non c’è niente di spaccato da ricostruire. C’è un dibattito, del tutto fisiologico in un grande partito. Quel che mi preme è che il confronto sia corretto e programmatico, non “organigrammatico”. Dopodiché, l’entrata sulla scena di una nuova generazione di dirigenti è solo una buona notizia. Rafforzerà e rilancerà il Pd pisano. Un partito di governo resta all’altezza della situazione solo se fa del cambiamento una scelta permanente».

Alla luce di tutto ciò, a Pisa in tanti temono la “rapacità” di Firenze (forte del premier Renzi) nei confronti degli interessi della città…

«Paure infondate, alimentate da chi pensa di fare dello scontro di campanile una fonte di rendita politica. Sono vecchi giochetti a cui sono sicuro che tutto il Pd pisano rimarrà estraneo. Si fa l’interesse di Pisa non alzando barriere anacronistiche, ma rendendola protagonista delle politiche di sviluppo di una regione che è e resterà plurale, ricca di eccellenze e di differenze. Pisa dovrà essere un motore dell’area vasta costiera che si sviluppa da Massa a Piombino».

Si metta nei panni dei pisani: grandi aiuti economici statali all’aeroporto di Firenze, medici di punta dell’azienda ospedaliera che lasciano per andare nel capoluogo…

«Sugli aeroporti abbiamo posto fine a uno stallo trentennale e avviato un percorso che farà bene al Galilei in termini di sviluppo, occupazione e competitività. La nuova sanità toscana sarà imperniata su tre poli territoriali e la centralità di Pisa in questo schema è assoluta. I medici fanno scelte che hanno motivazioni personali, non istituzionali».

Le elezioni regionali saranno un banco di prova: quali saranno, dopo, le linee di lavoro in relazione ai rapporti tra le grandi aree della regione, in particolare area metropolitana fiorentina e costa?

«Per Pisa vedo un futuro da capitale toscana dell’innovazione e un nuovo e più proficuo rapporto tra mondo della ricerca e della produzione. Su questo fronte le potenzialità della città e di tutta la provincia sono enormi. Specie se avverrà l’auspicato rafforzamento infrastrutturale: aeroportuale, viario, ferroviario, immateriale».

E il superamento in atto delle Province che ruolo potrà avere?

«Le Province attuali devono assicurare un’ordinata transizione al nuovo ordinamento che scaturirà dalla riforma costituzionale e che sarà senza l’ente Provincia. Penso che scomparendo il livello istituzionale intermedio tra Regioni e Comuni dovrà esserci una più forte unità tra i Comuni, e anche un aumento delle loro dimensioni medie attraverso le fusioni. Possono e devono esserci territori forti anche senza province. Ma questo avverrà solo con dosi massicce di modernizzazione e autoriforma istituzionale. Per la sua conformazione, Pisa può avere in questo processo un ruolo di avanguardia».

Anche in considerazione di tutto questo, come valuta la giunta pisana dopo l’uscita dell’assessore Danti (Sel)?

«Anzitutto l’uscita di Sel è stata, per forme e tempi, un atto di scorrettezza politica con pochi precedenti. Ciò detto, il Pd regionale, attraverso Carmine Zappacosta che fa parte della mia segreteria, ha dato un contributo forte e trasparente alla costruzione di un punto di equilibrio che a me pare avanzato. Filippeschi ha lavorato bene e dopo il riassetto della giunta potrà lavorare anche meglio. Il nuovo ruolo di Ferrante pone semmai un’esigenza di partito: dare celermente una nuova e autorevole guida al Pd cittadino. Su questo so che sono tutti d’accordo».

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11 Marzo 2015

Assalto consiglio regionale. Parrini: “Massima condanna per chi distorce diritto di critica. Solidarieta’ a Saccardi”

panciatichi 1 facciata11 MARZO 2015 – “Contro la nuova legge sulla casa e l’assessore regionale Stefania Saccardi il sedicente ‘Movimento di lotta per la casa’ ha messo ieri in atto a Firenze una protesta non pacifica e non democratica, lanciando bottiglie e fumogeni e imbrattando muri nei pressi del consiglio regionale. Massima solidarietà a Stefania, artefice di un’ottima legge che può dare una risposta equa a migliaia di famiglie. Massima condanna per chi distorce il diritto di critica con dosi massicce di intolleranza”.

Così il segretario regionale del Pd della Toscana Dario Parrini commenta quanto avvenuto ieri a Firenze esprimendo solidarietà all’assessore regionale Stefania Saccardi.

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Assalto consiglio regionale. Parrini: “Massima condanna per chi distorce diritto di critica. Solidarieta’ a Saccardi”

panciatichi 1 facciata11 MARZO 2015 – “Contro la nuova legge sulla casa e l’assessore regionale Stefania Saccardi il sedicente ‘Movimento di lotta per la casa’ ha messo ieri in atto a Firenze una protesta non pacifica e non democratica, lanciando bottiglie e fumogeni e imbrattando muri nei pressi del consiglio regionale. Massima solidarietà a Stefania, artefice di un’ottima legge che può dare una risposta equa a migliaia di famiglie. Massima condanna per chi distorce il diritto di critica con dosi massicce di intolleranza”.

Così il segretario regionale del Pd della Toscana Dario Parrini commenta quanto avvenuto ieri a Firenze esprimendo solidarietà all’assessore regionale Stefania Saccardi.

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27 Febbraio 2015

Regionali 2015, Approvato Regolamento per definizione candidature consiglio regionale e Codice Etico per campagna elettorale

foto direzione27 febbraio 2015 – Iniziato il percorso per individuare i candidati del Partito Democratico della Toscana alle prossime regionali: la Direzione regionale che si è riunita oggi pomeriggio a Firenze infatti ha approvato all’unanimità il Regolamento per la definizione delle candidature a consigliere, con modalità e tempi di presentazione, e il Codice etico (approvato con 5 astenuti) a cui si devono attenere i candidati, con le norme e i tetti di spesa per la campagna elettorale.

I tempi. Fra il 23 e il 25 marzo le Direzioni dei Coordinamenti Territoriali saranno convocate per deliberare, con il voto favorevole dei 2/3 dei componenti,  una rosa di nomi (nella quale dovrà valere il principio della parità di genere e rispondere a criteri di radicamento territoriale, proiezione regionale, competenza, pluralità e apertura alla società) per i rispettivi collegi da sottoporre alla Direzione regionale che entro il 10 aprile dovrà votare le liste definitive per tutti i collegi. Tutte le date potranno essere soggette a variazione in funzione della data in cui saranno fissate le elezioni Regionali. Consiglieri e assessori uscenti devono comunicare entro il 4 marzo la loro intenzione di ricandidarsi e in questo caso non devono presentare raccolta di firme.

Due le modalità di presentazione candidature. Per presentare una candidatura alla direzione territoriale occorre che il candidato presenti una dichiarazione d’intenti anche in forma sintetica, e un numero di firme tra gli iscritti del suo collegio stabilito tra un minimo del 4% e un massimo del 6% dei tesserati certificati 2014 in almeno il 30% dei comuni  dell’ambito territoriale del collegio (nel caso del Collegio “Firenze città” in almeno il 30% dei circoli). Oppure il 15% di firme dei componenti dell’assemblea territoriale. Le firme vanno raccolte a partire dalle ore 9.00 del 9 marzo e fino alle ore 20 del 18 marzo 2015.

SCARICA:

Regolamento per la definizione delle candidature nelle liste PD

Codice etico e finanziario per i candidati

“Come Pd – ha detto il segretario Dario Parrini nel suo intervento – ci vogliamo presentare ai cittadini il giorno del voto con due doveri. Uno è quello di sfruttare al massimo lo spazio che la nuova legge regionale consente affinchè gli elettori abbiano la massima facoltà di scelta per il loro candidato, presentando quindi 80 candidati per i 40 posti disponibili. Cioè una possibilità di scelta molto più ampia del 2005 e del 2010 quando si fecero le primarie. Il secondo dovere che ci sentiamo di avere visto il ritorno alle preferenze è quello della sobrietà,evitare che ci siano ‘rodei’ dispendiosi in campagna elettorale. Ci siamo quindi imposti limiti rigorosi per quanto riguarda le spese e avremo un limite a 30 mila euro, il 20% in meno del limite esistente in tutte le altre regioni. Contemporaneamente – ha continuato Parrini- chiederemo a tutti i consiglieri regionali un grande impegno per costruire e divulgare il programma del Pd toscano. Al proposito ringrazio chi in queste settimane si sta impegnando a organizzare assemblee per discuterne e gli elettori che ci hanno scritto. Dimostriamo che il Pd è democratico di nome e di fatto. Altri partiti adottano invece procedure opache e meno trasparenti”.

Il segretario regionale ha anche dato il numero del tesseramento 2014: “Gli iscritti sono stati 43.580, cioè l’83% rispetto al 2012, ultimo anno senza congresso e per questo preso a paragone. “Il dato è molto confortante sopratutto perché le tessere sono arrivate a maggio, molto in ritardo rispetto agli altri anni. Quest’anno faremo in modo che inizi già a marzo l’attività di contatto dei nostri militanti” ha concluso Parrini.

“Saranno i territori i protagonisti di questo percorso aperto e trasparente, noi come Pd regionale – spiega il responsabile Organizzazione del Pd toscano Antonio Mazzeo – con il regolamento abbiamo definito un perimetro entro il quale i livelli locali del partito si potranno muovere per mettere in campo la lista migliore possibile e che esprima tutte le energie e i talenti dei vari territori. Una squadra di candidati rappresentativa della Toscana che noi siamo sicuri farà la differenza rispetto agli altri partiti”.

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Regionali 2015, Approvato Regolamento per definizione candidature consiglio regionale e Codice Etico per campagna elettorale

foto direzione27 febbraio 2015 – Iniziato il percorso per individuare i candidati del Partito Democratico della Toscana alle prossime regionali: la Direzione regionale che si è riunita oggi pomeriggio a Firenze infatti ha approvato all’unanimità il Regolamento per la definizione delle candidature a consigliere, con modalità e tempi di presentazione, e il Codice etico (approvato con 5 astenuti) a cui si devono attenere i candidati, con le norme e i tetti di spesa per la campagna elettorale.

I tempi. Fra il 23 e il 25 marzo le Direzioni dei Coordinamenti Territoriali saranno convocate per deliberare, con il voto favorevole dei 2/3 dei componenti,  una rosa di nomi (nella quale dovrà valere il principio della parità di genere e rispondere a criteri di radicamento territoriale, proiezione regionale, competenza, pluralità e apertura alla società) per i rispettivi collegi da sottoporre alla Direzione regionale che entro il 10 aprile dovrà votare le liste definitive per tutti i collegi. Tutte le date potranno essere soggette a variazione in funzione della data in cui saranno fissate le elezioni Regionali. Consiglieri e assessori uscenti devono comunicare entro il 4 marzo la loro intenzione di ricandidarsi e in questo caso non devono presentare raccolta di firme.

Due le modalità di presentazione candidature. Per presentare una candidatura alla direzione territoriale occorre che il candidato presenti una dichiarazione d’intenti anche in forma sintetica, e un numero di firme tra gli iscritti del suo collegio stabilito tra un minimo del 4% e un massimo del 6% dei tesserati certificati 2014 in almeno il 30% dei comuni  dell’ambito territoriale del collegio (nel caso del Collegio “Firenze città” in almeno il 30% dei circoli). Oppure il 15% di firme dei componenti dell’assemblea territoriale. Le firme vanno raccolte a partire dalle ore 9.00 del 9 marzo e fino alle ore 20 del 18 marzo 2015.

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Regolamento per la definizione delle candidature nelle liste PD

Codice etico e finanziario per i candidati

“Come Pd – ha detto il segretario Dario Parrini nel suo intervento – ci vogliamo presentare ai cittadini il giorno del voto con due doveri. Uno è quello di sfruttare al massimo lo spazio che la nuova legge regionale consente affinchè gli elettori abbiano la massima facoltà di scelta per il loro candidato, presentando quindi 80 candidati per i 40 posti disponibili. Cioè una possibilità di scelta molto più ampia del 2005 e del 2010 quando si fecero le primarie. Il secondo dovere che ci sentiamo di avere visto il ritorno alle preferenze è quello della sobrietà,evitare che ci siano ‘rodei’ dispendiosi in campagna elettorale. Ci siamo quindi imposti limiti rigorosi per quanto riguarda le spese e avremo un limite a 30 mila euro, il 20% in meno del limite esistente in tutte le altre regioni. Contemporaneamente – ha continuato Parrini- chiederemo a tutti i consiglieri regionali un grande impegno per costruire e divulgare il programma del Pd toscano. Al proposito ringrazio chi in queste settimane si sta impegnando a organizzare assemblee per discuterne e gli elettori che ci hanno scritto. Dimostriamo che il Pd è democratico di nome e di fatto. Altri partiti adottano invece procedure opache e meno trasparenti”.

Il segretario regionale ha anche dato il numero del tesseramento 2014: “Gli iscritti sono stati 43.580, cioè l’83% rispetto al 2012, ultimo anno senza congresso e per questo preso a paragone. “Il dato è molto confortante sopratutto perché le tessere sono arrivate a maggio, molto in ritardo rispetto agli altri anni. Quest’anno faremo in modo che inizi già a marzo l’attività di contatto dei nostri militanti” ha concluso Parrini.

“Saranno i territori i protagonisti di questo percorso aperto e trasparente, noi come Pd regionale – spiega il responsabile Organizzazione del Pd toscano Antonio Mazzeo – con il regolamento abbiamo definito un perimetro entro il quale i livelli locali del partito si potranno muovere per mettere in campo la lista migliore possibile e che esprima tutte le energie e i talenti dei vari territori. Una squadra di candidati rappresentativa della Toscana che noi siamo sicuri farà la differenza rispetto agli altri partiti”.

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