26 Luglio 2012

Sciopero dipendenti Mps, Ferrucci e Guicciardini: “Confronto Banca-sindacati per soluzione positiva per lavoratori istituto”

“La difficile fase economica che stiamo attraversando sta colpendo tutti i comparti produttivi, dall’industria al commercio, dai servizi al sistema bancario, rischiando di scaricarsi sui lavoratori e sulle loro famiglie. In questo senso anche per quanto riguarda le difficoltà di Banca Mps, è fondamentale che si apra un confronto concertato tra l’azienda e le parti sociali, affinchè si possa trovare una soluzione positiva per tutti i lavoratori.

Siamo vicini a tutti i dipendenti di Banca Mps che domani manifesteranno la loro preoccupazione con uno sciopero. Auspichiamo che quanto prima l’istituto bancario e i lavoratori si possano incontrare per definire un comune percorso e superare le attuali difficoltà”.

Così il responsabile Economia e Lavoro del Pd della Toscana Ivan Ferrucci e il segretario provinciale del Pd di Siena Niccolò Guicciardini sullo sciopero di domani dei lavoratori della Banca Monte dei Paschi di Siena.

 

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Tirrenica, Velo (Pd): “Inaccettabile l’attardarsi del Governo su emendamento esenzione residenti da pagamento pedaggio”

“Sarebbe inaccettabile se dopo l’accoglimento di ieri da parte del Governo del nostro ordine del giorno questo impegno non si concretizzasse nella stesura di un emendamento apposito al Decreto Sviluppo in discussione oggi al Senato”.

Con queste parole la deputata Pd Silvia Velo ammonisce circa i ritardi con cui i rappresentanti del Governo non hanno ancora predisposto il testo con cui emendare il provvedimento sulla Spending Review  e permettere così di escludere “dal pagamento del pedaggio dell’autostrada tirrenica i risedenti” dei comuni interessati. “Nell’ordine del giorno approvato ieri alla Camera infatti –  prosegue Silvia Velo – l’esecutivo si impegnava formalmente in questo senso, prevedendo, per compensare i mancati introiti, un rimborso pari a 1/3 delle entrate fiscali a favore della società concessionaria.  Non è accettabile per noi l’attardarsi nello stilare un emendamento che riguarda un’opera così importante. Eventuali divergenze di vedute all’interno di membri del Governo o degli uffici sul testo da redigere e delle modalità di esenzione non possono mettere a rischio quanto già deciso dal Parlamento. Non indietreggeremo e richiamiamo con forza l’attenzione su questo punto che è fondamentale per la realizzazione dell’autostrada tirrenica” conclude Velo.

Il testo integrale dell’ordine del giorno

 

 

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Tirrenica, Velo (Pd): “Inaccettabile l’attardarsi del Governo su emendamento esenzione residenti da pagamento pedaggio”

“Sarebbe inaccettabile se dopo l’accoglimento di ieri da parte del Governo del nostro ordine del giorno questo impegno non si concretizzasse nella stesura di un emendamento apposito al Decreto Sviluppo in discussione oggi al Senato”.

Con queste parole la deputata Pd Silvia Velo ammonisce circa i ritardi con cui i rappresentanti del Governo non hanno ancora predisposto il testo con cui emendare il provvedimento sulla Spending Review  e permettere così di escludere “dal pagamento del pedaggio dell’autostrada tirrenica i risedenti” dei comuni interessati. “Nell’ordine del giorno approvato ieri alla Camera infatti –  prosegue Silvia Velo – l’esecutivo si impegnava formalmente in questo senso, prevedendo, per compensare i mancati introiti, un rimborso pari a 1/3 delle entrate fiscali a favore della società concessionaria.  Non è accettabile per noi l’attardarsi nello stilare un emendamento che riguarda un’opera così importante. Eventuali divergenze di vedute all’interno di membri del Governo o degli uffici sul testo da redigere e delle modalità di esenzione non possono mettere a rischio quanto già deciso dal Parlamento. Non indietreggeremo e richiamiamo con forza l’attenzione su questo punto che è fondamentale per la realizzazione dell’autostrada tirrenica” conclude Velo.

Il testo integrale dell’ordine del giorno

 

 

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“Province, no al campanilismo. Sì all’area vasta costiera Pisa – Lucca – Massa – Livorno”

La soluzione indicata dai vari provvedimenti del Governo sul riordino delle Province appare pasticciata e non del tutto razionale. Fatta più sulla necessità di rispondere alla campagna per l’abolizione delle Province, considerate enti inutili, che sulla base di una vera riflessione sul riordino degli assetti istituzionali (assolutamente indispensabile alla luce dei provvedimenti che colpiscono i comuni e l’obbligo di associazione delle funzioni) e sulla necessità di un ente intermedio tra regioni e comuni, per giunta non più eletto direttamente dai cittadini.

Il processo di riforma, seppur con criteri discutibili, è in ogni caso avviato ed irreversibile, e la politica non può dare il senso di ingegnarsi per elaborare soluzioni in cui si cambi tutto per non cambiare nulla.

Occorre invece studiare bene, anche se i tempi pensati dal Governo sono davvero strettissimi, quali funzioni possono essere utilmente destinate ad un ente, la futura Provincia, che avrà una funzione più di coordinamento e di programmazione, che di amministrazione diretta e di gestione dei servizi. Proprio per questo non possiamo pensare ad accorpamenti fatti solo sulla base di dati contabili, di parametri come il numero degli abitanti, i chilometri quadrati e il numero dei comuni.

Occorre guardare ai livelli ottimali dei servizi ai cittadini, e a come sono effettivamente intrecciate le relazioni socio economiche sul territorio: la compenetrazione dei sistemi economici locali, la rete delle infrastrutture e della mobilità, il sistema sociosanitario strutturato intorno ai tre poli ospedalieri universitari, le infrastrutture della conoscenza costituite dalle tre università regionali, dai politi di eccellenza e dai vari centri di ricerca.

E’ su questa rete di relazioni esistente che si è strutturata nel tempo l’area vasta costiera tra Pisa, Lucca, Massa e Livorno. E da qui occorre partire per affrontare seriamente questa discussione sul riordino degli enti locali, perchè quella è una dimensione di relazioni istituzionali già sperimentata, e che si potrebbe ben adattare al nascituro ente di secondo livello tra Province e comuni, dando alla rete delle autonomie locali una dimensione unitaria e coerente con la vita delle comunità amministrate. Nessuno ha ancora deciso che la soluzione al riordino delle Province sia, nel nostro caso, l’unione tra Pisa e Livorno, e anzi occorre affrontare questo dibattito coinvolgendo fin da subito Massa Carrara e Lucca. Il resto lo farà il confronto in Parlamento, in Consiglio Regionale e nel Consiglio delle Autonomie Locali, e anche il lavoro che il Pd saprà fare nelle Camere sulla spending review e i tagli alle Province definiti già per il bilancio in corso, che mettono a repentaglio servizi fondamentali.

Prefigurare forzature fatte sulla logica del campanilismo, pensare a scorciatoie basate su interpretazioni parziali dei nuovi decreti, cominciare adesso la “disputa sui capoluoghi” ci pare sbagliato e davvero poco utile, soprattutto se si vogliono trovare soluzioni di alto profilo e non di retroguardia.

Samuele Lippi
Segretario provinciale Pd Livorno

Francesco Nocchi
Segretario provinciale Pd Pisa

Alberto Corsetti
Segretario territoriale Pd Versilia

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“Province, no al campanilismo. Sì all’area vasta costiera Pisa – Lucca – Massa – Livorno”

La soluzione indicata dai vari provvedimenti del Governo sul riordino delle Province appare pasticciata e non del tutto razionale. Fatta più sulla necessità di rispondere alla campagna per l’abolizione delle Province, considerate enti inutili, che sulla base di una vera riflessione sul riordino degli assetti istituzionali (assolutamente indispensabile alla luce dei provvedimenti che colpiscono i comuni e l’obbligo di associazione delle funzioni) e sulla necessità di un ente intermedio tra regioni e comuni, per giunta non più eletto direttamente dai cittadini.

Il processo di riforma, seppur con criteri discutibili, è in ogni caso avviato ed irreversibile, e la politica non può dare il senso di ingegnarsi per elaborare soluzioni in cui si cambi tutto per non cambiare nulla.

Occorre invece studiare bene, anche se i tempi pensati dal Governo sono davvero strettissimi, quali funzioni possono essere utilmente destinate ad un ente, la futura Provincia, che avrà una funzione più di coordinamento e di programmazione, che di amministrazione diretta e di gestione dei servizi. Proprio per questo non possiamo pensare ad accorpamenti fatti solo sulla base di dati contabili, di parametri come il numero degli abitanti, i chilometri quadrati e il numero dei comuni.

Occorre guardare ai livelli ottimali dei servizi ai cittadini, e a come sono effettivamente intrecciate le relazioni socio economiche sul territorio: la compenetrazione dei sistemi economici locali, la rete delle infrastrutture e della mobilità, il sistema sociosanitario strutturato intorno ai tre poli ospedalieri universitari, le infrastrutture della conoscenza costituite dalle tre università regionali, dai politi di eccellenza e dai vari centri di ricerca.

E’ su questa rete di relazioni esistente che si è strutturata nel tempo l’area vasta costiera tra Pisa, Lucca, Massa e Livorno. E da qui occorre partire per affrontare seriamente questa discussione sul riordino degli enti locali, perchè quella è una dimensione di relazioni istituzionali già sperimentata, e che si potrebbe ben adattare al nascituro ente di secondo livello tra Province e comuni, dando alla rete delle autonomie locali una dimensione unitaria e coerente con la vita delle comunità amministrate. Nessuno ha ancora deciso che la soluzione al riordino delle Province sia, nel nostro caso, l’unione tra Pisa e Livorno, e anzi occorre affrontare questo dibattito coinvolgendo fin da subito Massa Carrara e Lucca. Il resto lo farà il confronto in Parlamento, in Consiglio Regionale e nel Consiglio delle Autonomie Locali, e anche il lavoro che il Pd saprà fare nelle Camere sulla spending review e i tagli alle Province definiti già per il bilancio in corso, che mettono a repentaglio servizi fondamentali.

Prefigurare forzature fatte sulla logica del campanilismo, pensare a scorciatoie basate su interpretazioni parziali dei nuovi decreti, cominciare adesso la “disputa sui capoluoghi” ci pare sbagliato e davvero poco utile, soprattutto se si vogliono trovare soluzioni di alto profilo e non di retroguardia.

Samuele Lippi
Segretario provinciale Pd Livorno

Francesco Nocchi
Segretario provinciale Pd Pisa

Alberto Corsetti
Segretario territoriale Pd Versilia

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Poste, Velo: “La soppressione degli uffici non può essere definita sulla base di numeri e calcoli matematici”

Questa mattina l’Onorevole Silvia Velo ha nuovamente incontrato Poste Italiane per capire in che misura sarà realizzata la razionalizzazione e la riorganizzazione degli uffici postali nella provincia di Livorno.

Durante l’incontro l’Onorevole Velo ha espresso le proprie preoccupazioni che sono anche quelle dei Sindaci dei comuni livornesi, in merito alla chiusura degli uffici minori con particolare riferimento all’Elba, a Piombino, a Castagneto Carducci, a Collesalvetti e a Rosignano.

“Questi uffici – ha sottolineato Silvia Velo in una nota – rappresentano un importante presidio dei servizi pubblici in territori prevalentemente abitati da soggetti maggiormente bisognosi, come ad esempio gli anziani, la cui soppressione non può essere semplicemente definita sulla base di numeri e di calcoli matematici”.

In questo confronto Poste Italiane ha chiarito e precisato all’Onorevole Velo che le liste rese pubbliche dalla stessa azienda non sono liste di chiusura degli uffici minori ma sono frutto della procedura definita per legge dall’Agcom che non rappresentano la decisione definitiva di soppressione.

“Ci saranno alcuni uffici minori che rimarranno invariati, altri subiranno una riduzione degli orari, altri ancora saranno invece soppressi – sottolinea Silvia Velo dopo le dichiarazioni di Poste Italiane e rassicura – Prima di qualsiasi tipo di decisione saranno contattati i Sindaci dei Comuni della provincia ed in ogni caso molte delle chiusure paventate non rientreranno nel piano definitivo di soppressione degli uffici minori”.

“In ogni caso – conclude la Deputata – continuerò a vigilare con attenzione su questa situazione, appoggiando le amministrazioni ed i sindaci in difesa di presidi necessari per il territorio”.

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Poste, Velo: “La soppressione degli uffici non può essere definita sulla base di numeri e calcoli matematici”

Questa mattina l’Onorevole Silvia Velo ha nuovamente incontrato Poste Italiane per capire in che misura sarà realizzata la razionalizzazione e la riorganizzazione degli uffici postali nella provincia di Livorno.

Durante l’incontro l’Onorevole Velo ha espresso le proprie preoccupazioni che sono anche quelle dei Sindaci dei comuni livornesi, in merito alla chiusura degli uffici minori con particolare riferimento all’Elba, a Piombino, a Castagneto Carducci, a Collesalvetti e a Rosignano.

“Questi uffici – ha sottolineato Silvia Velo in una nota – rappresentano un importante presidio dei servizi pubblici in territori prevalentemente abitati da soggetti maggiormente bisognosi, come ad esempio gli anziani, la cui soppressione non può essere semplicemente definita sulla base di numeri e di calcoli matematici”.

In questo confronto Poste Italiane ha chiarito e precisato all’Onorevole Velo che le liste rese pubbliche dalla stessa azienda non sono liste di chiusura degli uffici minori ma sono frutto della procedura definita per legge dall’Agcom che non rappresentano la decisione definitiva di soppressione.

“Ci saranno alcuni uffici minori che rimarranno invariati, altri subiranno una riduzione degli orari, altri ancora saranno invece soppressi – sottolinea Silvia Velo dopo le dichiarazioni di Poste Italiane e rassicura – Prima di qualsiasi tipo di decisione saranno contattati i Sindaci dei Comuni della provincia ed in ogni caso molte delle chiusure paventate non rientreranno nel piano definitivo di soppressione degli uffici minori”.

“In ogni caso – conclude la Deputata – continuerò a vigilare con attenzione su questa situazione, appoggiando le amministrazioni ed i sindaci in difesa di presidi necessari per il territorio”.

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25 Luglio 2012

Tirrenica, Sani e Velo: “Ok dal governo al nostro odg che esenta i residenti dal pagamento del pedaggio”

“Piena soddisfazione per impegni assunti oggi dal governo sull’ autostrada tirrenica” è stata espressa da Silvia Velo e Luca Sani, deputati del Partito democratico, firmatari di un ordine del giorno al Decreto Sviluppo accolto dal governo in base al quale “vengono esclusi dal pagamento del pedaggio dell’autostrada tirrenica i risedenti e, per compensare i mancati introiti, viene previsto a favore della società concessionaria un rimborso pari a 1/3 delle entrate fiscali. Dopo l’accoglimento, ci aspettiamo che il governo agisca conseguentemente, inserendo un emendamento nel provvedimento sulla spending review per dare seguito all’impegno assunto con il nostro ordine del giorno”.

 

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Tirrenica, Sani e Velo: “Ok dal governo al nostro odg che esenta i residenti dal pagamento del pedaggio”

“Piena soddisfazione per impegni assunti oggi dal governo sull’ autostrada tirrenica” è stata espressa da Silvia Velo e Luca Sani, deputati del Partito democratico, firmatari di un ordine del giorno al Decreto Sviluppo accolto dal governo in base al quale “vengono esclusi dal pagamento del pedaggio dell’autostrada tirrenica i risedenti e, per compensare i mancati introiti, viene previsto a favore della società concessionaria un rimborso pari a 1/3 delle entrate fiscali. Dopo l’accoglimento, ci aspettiamo che il governo agisca conseguentemente, inserendo un emendamento nel provvedimento sulla spending review per dare seguito all’impegno assunto con il nostro ordine del giorno”.

 

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L’On. Velo aderisce allo sciopero indetto dai sindacati in difesa della siderurgia per venerdì

L’Onorevole Silvia Velo attraverso una nota comunica la sua adesione allo sciopero indetto dai sindacati per la giornata di venerdì 27 in difesa della siderurgia e degli stabilimenti piombinesi.

“E’ importante non abbassare i riflettori, non si può restare inermi di fronte allo smembramento dei due poli siderurgici strategici non solo per l’economia di Piombino ma anche per l’intero Paese – dichiara l’Onorevole Velo – E’ necessario che il Governo si attivi per garantire la continuità produttiva e occupazionale, agevolando, se necessario il subentro di una nuova proprietà seria e intenzionata ad investire su questo settore, strategico per l’Italia”

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