Pd Toscana, al via l’iter congressuale
A ottobre l’elezione segretari provinciali, entro fine settembre la verifica di metà mandato sulle politiche regionali e la definizione delle priorità della seconda parte della legislatura.
Dal 25 agosto al 17 settembre la Festa regionale a Firenze al Parco delle Cascine, insieme a quella provinciale
Commissioni provinciali per il Congresso entro il 4 settembre, regolamento congressuale entro l’11 settembre, candidature a segretario provinciale da depositare entro il 1 ottobre. E, infine, dal 6 al 15 ottobre, i congressi per eleggere Segretario e assemblea provinciale e i segretari di circolo e unioni comunali.
Sono queste le tappe congressuali del Partito Democratico. Un percorso che comincerà da subito, con i componenti della segreteria toscana protagonisti di incontri in ognuna delle 13 federazioni per dare vita a un confronto approfondito con i singoli territori sull’attuazione delle politiche regionali a metà legislatura. Al termine, infine, un incontro finale a livello toscano da tenersi prima dell’inizio dei congressi.
“Siamo contenti che il partito nazionale abbia raccolto un’istanza che era arrivata in maniera molto forte anche dalla Toscana, quella di aprire l’iter congressuale nei territori per realizzare un confronto vero e aperto nelle federazioni sulle questioni programmatiche e organizzative e per permettere l’entrata in campo di energie nuove, fondamentali per affrontare le prove elettorali e di governo che ci attendono – spiega Antonio Mazzeo, vicesegretario Pd Toscana e responsabile organizzazione – A precedere la fase congressuale vera e propria sarà un percorso di confronto sui territori sulle politiche regionali, una verifica di metà mandato per fare il punto sul lavoro di questi due anni e mettere a fuoco le questioni da affrontare con maggiore incisività nel proseguo della legislatura. Ciò che ci proponiamo è rafforzare la crescita, la coesione sociale e il dinamismo della Toscana, che si trova in una fase della sua storia caratterizzata da nuove incognite e rischi ma anche da nuove opportunità, per affrontare le quali è sempre più necessario un progetto di governo riformista e coraggioso, lontano da ogni esasperazione ideologica e massimalista. Gli incontri saranno organizzati in ognuna delle 13 federazioni e prevederanno la partecipazione delle direzioni e degli amministratori locali, coloro quindi che conoscono più da vicino le problematiche dei territori. Protagoniste saranno poi le nostre Feste dell’Unità, che saranno prevalentemente dedicate alla discussione di quello che abbiamo fatto e ci proponiamo di fare su Europa, fisco, lavoro, scuola, sociale, sicurezza, infrastrutture: temi cruciali per lo sviluppo della nostra Toscana. Quella di Firenze, al Parco delle Cascine dal 23 agosto al 10 settembre, sarà festa regionale e ospiterà quindi momenti di approfondimento ad hoc nei quali entrare nel dettaglio, tema per tema. Dopo la Festa concluderà questo percorso una tappa finale di respiro regionale a cui inviteremo anche i più importanti stakeholders toscani, per discutere a 360 gradi di sviluppo e di futuro. L’obiettivo che ci prefiggiamo è una rigenerazione del partito e questo non può che partire dai territori: nuove idee e persone per poter spingere l’acceleratore della macchina organizzativa Pd e guidarla verso le sfide che ci aspettano, come chiesto dal segretario nazionale Matteo Renzi anche lo scorso 13 giugno nell’incontro a Vie Nuove. Ascolto, confronto, progetto, rigenerazione. Queste saranno dunque le parole d’ordine del percorso che stiamo per intraprendere”.
Pd Toscana, al via l’iter congressuale
A ottobre l’elezione segretari provinciali, entro fine settembre la verifica di metà mandato sulle politiche regionali e la definizione delle priorità della seconda parte della legislatura.
Dal 25 agosto al 17 settembre la Festa regionale a Firenze al Parco delle Cascine, insieme a quella provinciale
Commissioni provinciali per il Congresso entro il 4 settembre, regolamento congressuale entro l’11 settembre, candidature a segretario provinciale da depositare entro il 1 ottobre. E, infine, dal 6 al 15 ottobre, i congressi per eleggere Segretario e assemblea provinciale e i segretari di circolo e unioni comunali.
Sono queste le tappe congressuali del Partito Democratico. Un percorso che comincerà da subito, con i componenti della segreteria toscana protagonisti di incontri in ognuna delle 13 federazioni per dare vita a un confronto approfondito con i singoli territori sull’attuazione delle politiche regionali a metà legislatura. Al termine, infine, un incontro finale a livello toscano da tenersi prima dell’inizio dei congressi.
“Siamo contenti che il partito nazionale abbia raccolto un’istanza che era arrivata in maniera molto forte anche dalla Toscana, quella di aprire l’iter congressuale nei territori per realizzare un confronto vero e aperto nelle federazioni sulle questioni programmatiche e organizzative e per permettere l’entrata in campo di energie nuove, fondamentali per affrontare le prove elettorali e di governo che ci attendono – spiega Antonio Mazzeo, vicesegretario Pd Toscana e responsabile organizzazione – A precedere la fase congressuale vera e propria sarà un percorso di confronto sui territori sulle politiche regionali, una verifica di metà mandato per fare il punto sul lavoro di questi due anni e mettere a fuoco le questioni da affrontare con maggiore incisività nel proseguo della legislatura. Ciò che ci proponiamo è rafforzare la crescita, la coesione sociale e il dinamismo della Toscana, che si trova in una fase della sua storia caratterizzata da nuove incognite e rischi ma anche da nuove opportunità, per affrontare le quali è sempre più necessario un progetto di governo riformista e coraggioso, lontano da ogni esasperazione ideologica e massimalista. Gli incontri saranno organizzati in ognuna delle 13 federazioni e prevederanno la partecipazione delle direzioni e degli amministratori locali, coloro quindi che conoscono più da vicino le problematiche dei territori. Protagoniste saranno poi le nostre Feste dell’Unità, che saranno prevalentemente dedicate alla discussione di quello che abbiamo fatto e ci proponiamo di fare su Europa, fisco, lavoro, scuola, sociale, sicurezza, infrastrutture: temi cruciali per lo sviluppo della nostra Toscana. Quella di Firenze, al Parco delle Cascine dal 23 agosto al 10 settembre, sarà festa regionale e ospiterà quindi momenti di approfondimento ad hoc nei quali entrare nel dettaglio, tema per tema. Dopo la Festa concluderà questo percorso una tappa finale di respiro regionale a cui inviteremo anche i più importanti stakeholders toscani, per discutere a 360 gradi di sviluppo e di futuro. L’obiettivo che ci prefiggiamo è una rigenerazione del partito e questo non può che partire dai territori: nuove idee e persone per poter spingere l’acceleratore della macchina organizzativa Pd e guidarla verso le sfide che ci aspettano, come chiesto dal segretario nazionale Matteo Renzi anche lo scorso 13 giugno nell’incontro a Vie Nuove. Ascolto, confronto, progetto, rigenerazione. Queste saranno dunque le parole d’ordine del percorso che stiamo per intraprendere”.
Elezioni amministrative, il commento di Dario Parrini segretario Pd Toscana
“Sul turno di elezioni amministrative di ieri e di due domeniche fa svolgeremo nei prossimi giorni analisi approfondite, meditate e franche, a livello nazionale e nelle singole realtà al voto. Fin d’ora si può dire che abbiamo avuto la conferma che nelle elezioni comunali non c’è ormai niente di scontato in nessun posto. Non ci sono fortezze inespugnabili e tutti i comuni risultano contendibili. Appaiono sempre più decisivi i fattori locali: chi candidi, con che programma, con quale visione della società e con quali metodi ti proponi di governare se non sei tu che hai governato; come hai governato se sei tu che hai governato: che errori hai compiuto, che meriti hai acquisito, che rapporto hai saputo costruire giorno dopo giorno coi cittadini, con il volontariato, con il mondo delle imprese; quanto sei stato inclusivo e disponibile a farti carico dei problemi collettivi; quanta empatia, umiltà e energia hai messo nel tuo lavoro; quanto hai saputo ascoltare le richieste dei singoli e dei corpi intermedi; se il contesto in cui operi è segnato dalla coesione o viceversa dalle lacerazioni. Contano anche, ovviamente, le qualità degli avversari che ti trovi di fronte, che non sono dappertutto uguali. Nelle comunali si vota al novanta per cento su queste cose, altrimenti non si capisce, per fare degli esempi tratti dalla Toscana, come mai si perde a Pistoia che ha tradizioni di sinistra e si vince a Lucca che ha una storia molto diversa; come mai si vince a Camaiore e si perde a Forte dei Marmi che gli sta accanto; come mai si perde a Serravalle Pistoiese e si vince a Quarrata che gli sta accanto; come mai si vince a San Marcello Piteglio e si perde ad Abetone Cutigliano che gli sta accanto. Nelle elezioni comunali non si vota sulle coalizioni, dato che con la stessa coalizione si ottengono risultati opposti (in Toscana, ad esempio, si vince a Lucca e si perde a Pistoia). E non si vota su come si collocano i candidati sindaci nel dibattito nazionale interno al Pd. In Toscana si è votato in 6 comuni con più di 15 mila abitanti. Abbiamo vinto in quattro (tre al primo turno e uno al ballottaggio) e perso in due. Non nelle vicende nazionali ed extra-comunali si trova la ragione principale e sostanziale delle vittorie che ci danno grande gioia (Tambellini a Lucca, Del Dotto a Camaiore, Mazzanti a Quarrata, Benucci a Reggello). E se Bertinelli ha perso a Pistoia e Zanetti a Carrara, non nelle vicende nazionali ed extra-comunali si trova la ragione principale e sostanziale della loro sconfitta, che ovviamente amareggia non poco. Detto questo, è innegabile che i risultati di ieri e dell’11 giugno presentano anche alcuni tratti omogenei sul piano nazionale (ripresa del centrodestra, difficoltà del centrosinistra, pesante arretramento del M5S), e che hanno avuto un peso, sia sulla dimensione del non voto che sulla distribuzione dei consensi, fattori tipicamente nazionali. Ne indico uno in particolare: il livello eccessivo delle frizioni e dei contrasti a sinistra. La polemica e il conflitto continuo disorientano e spingono una parte di cittadini lontano da noi. La scissione e la incessante opera di demonizzazione del Pd portata avanti da alcuni settori della sinistra che formalmente fanno parte insieme a noi della stessa maggioranza di governo hanno disorientato e creato un disagio che sarà riassorbibile solo dando meno spazio alle questioni astratte e più spazio alla costruzione di un rapporto di maggiore sintonia coi cittadini e di un forte e credibile progetto concreto di trasformazione moderna dell’economia e della società nel segno dell’equità e della lotta alle disuguaglianze, dello sviluppo, della solidarietà, della legalità, dell’equilibrio permanente tra diritti e doveri di cittadinanza”.
Elezioni amministrative, il commento di Dario Parrini segretario Pd Toscana
“Sul turno di elezioni amministrative di ieri e di due domeniche fa svolgeremo nei prossimi giorni analisi approfondite, meditate e franche, a livello nazionale e nelle singole realtà al voto. Fin d’ora si può dire che abbiamo avuto la conferma che nelle elezioni comunali non c’è ormai niente di scontato in nessun posto. Non ci sono fortezze inespugnabili e tutti i comuni risultano contendibili. Appaiono sempre più decisivi i fattori locali: chi candidi, con che programma, con quale visione della società e con quali metodi ti proponi di governare se non sei tu che hai governato; come hai governato se sei tu che hai governato: che errori hai compiuto, che meriti hai acquisito, che rapporto hai saputo costruire giorno dopo giorno coi cittadini, con il volontariato, con il mondo delle imprese; quanto sei stato inclusivo e disponibile a farti carico dei problemi collettivi; quanta empatia, umiltà e energia hai messo nel tuo lavoro; quanto hai saputo ascoltare le richieste dei singoli e dei corpi intermedi; se il contesto in cui operi è segnato dalla coesione o viceversa dalle lacerazioni. Contano anche, ovviamente, le qualità degli avversari che ti trovi di fronte, che non sono dappertutto uguali. Nelle comunali si vota al novanta per cento su queste cose, altrimenti non si capisce, per fare degli esempi tratti dalla Toscana, come mai si perde a Pistoia che ha tradizioni di sinistra e si vince a Lucca che ha una storia molto diversa; come mai si vince a Camaiore e si perde a Forte dei Marmi che gli sta accanto; come mai si perde a Serravalle Pistoiese e si vince a Quarrata che gli sta accanto; come mai si vince a San Marcello Piteglio e si perde ad Abetone Cutigliano che gli sta accanto. Nelle elezioni comunali non si vota sulle coalizioni, dato che con la stessa coalizione si ottengono risultati opposti (in Toscana, ad esempio, si vince a Lucca e si perde a Pistoia). E non si vota su come si collocano i candidati sindaci nel dibattito nazionale interno al Pd. In Toscana si è votato in 6 comuni con più di 15 mila abitanti. Abbiamo vinto in quattro (tre al primo turno e uno al ballottaggio) e perso in due. Non nelle vicende nazionali ed extra-comunali si trova la ragione principale e sostanziale delle vittorie che ci danno grande gioia (Tambellini a Lucca, Del Dotto a Camaiore, Mazzanti a Quarrata, Benucci a Reggello). E se Bertinelli ha perso a Pistoia e Zanetti a Carrara, non nelle vicende nazionali ed extra-comunali si trova la ragione principale e sostanziale della loro sconfitta, che ovviamente amareggia non poco. Detto questo, è innegabile che i risultati di ieri e dell’11 giugno presentano anche alcuni tratti omogenei sul piano nazionale (ripresa del centrodestra, difficoltà del centrosinistra, pesante arretramento del M5S), e che hanno avuto un peso, sia sulla dimensione del non voto che sulla distribuzione dei consensi, fattori tipicamente nazionali. Ne indico uno in particolare: il livello eccessivo delle frizioni e dei contrasti a sinistra. La polemica e il conflitto continuo disorientano e spingono una parte di cittadini lontano da noi. La scissione e la incessante opera di demonizzazione del Pd portata avanti da alcuni settori della sinistra che formalmente fanno parte insieme a noi della stessa maggioranza di governo hanno disorientato e creato un disagio che sarà riassorbibile solo dando meno spazio alle questioni astratte e più spazio alla costruzione di un rapporto di maggiore sintonia coi cittadini e di un forte e credibile progetto concreto di trasformazione moderna dell’economia e della società nel segno dell’equità e della lotta alle disuguaglianze, dello sviluppo, della solidarietà, della legalità, dell’equilibrio permanente tra diritti e doveri di cittadinanza”.
Grandi Molini.”Sciopero fame Gazzetti segno forte coinvolgimento.Ma lo invitiamo a sospendere.Porteremo avanti battaglia insieme”
“Riteniamo sia il segno di un forte coinvolgimento politico e umano il modo in cui Francesco Gazzetti ha, anche con la propria persona fisica, oltre che attraverso le istituzioni, voluto sostenere la battaglia dei lavoratori della Grandi Molini Italiani attraverso lo sciopero della fame.
Noi siamo dalla sua stessa parte, che è quella dei lavoratori, ma, dopo il malore accusato ieri, vogliamo invitare Francesco a sospendere questa protesta, con l’impegno che politicamente porteremo avanti tutti insieme l’obiettivo di tenere alta l’attenzione sulla vicenda e di perseguire una soluzione per la quale vogliamo il nostro consigliere nel pieno delle forze e in prima linea come finora ha fatto”.
Così il segretario e vicesegretario del Pd della Toscana, Dario Parrini e Antonio Mazzeo, invitano il consigliere regionale Francesco Gazzetti a interrompere lo sciopero della fame per la vertenza Grandi molini italiani di Livorno, dopo il malore accusato ieri.
Grandi Molini.”Sciopero fame Gazzetti segno forte coinvolgimento.Ma lo invitiamo a sospendere.Porteremo avanti battaglia insieme”
“Riteniamo sia il segno di un forte coinvolgimento politico e umano il modo in cui Francesco Gazzetti ha, anche con la propria persona fisica, oltre che attraverso le istituzioni, voluto sostenere la battaglia dei lavoratori della Grandi Molini Italiani attraverso lo sciopero della fame.
Noi siamo dalla sua stessa parte, che è quella dei lavoratori, ma, dopo il malore accusato ieri, vogliamo invitare Francesco a sospendere questa protesta, con l’impegno che politicamente porteremo avanti tutti insieme l’obiettivo di tenere alta l’attenzione sulla vicenda e di perseguire una soluzione per la quale vogliamo il nostro consigliere nel pieno delle forze e in prima linea come finora ha fatto”.
Così il segretario e vicesegretario del Pd della Toscana, Dario Parrini e Antonio Mazzeo, invitano il consigliere regionale Francesco Gazzetti a interrompere lo sciopero della fame per la vertenza Grandi molini italiani di Livorno, dopo il malore accusato ieri.
Congresso PD. Conclusa la fase del voto nei circoli. Partecipazione al 62%. Renzi 68,13%, Orlando 29,99%, Emiliano 1,87%
3 aprile 2017 – Oltre 29mila iscritti al voto in 769 circoli, con un’affluenza del 61,9% (+14 punti percentuali rispetto al 2013). Sono i numeri a conclusione del percorso di discussione e voto nei circoli del Pd della Toscana nell’ambito del congresso 2017.
I risultati (ancora ufficiosi perché in attesa di certificazione) riportano il 68,13% dei voti per Matteo Renzi, il 29,99% per Andrea Orlando e l’1,87% per Michele Emiliano.
“Siamo soddisfatti innanzitutto per la grandissima affluenza al nostro congresso: si sfiora il 62% ed è la percentuale più alta dalla nascita del PD. Quasi 30mila persone hanno deciso di partecipare in Toscana a questa straordinaria festa di democrazia. Siamo l’unico grande partito italiano che sceglie la linea politica e la classe dirigente in maniera aperta, trasparente e libera. Ringrazio il nostro partito tutto, i candidati alla segreteria nazionale, chi li ha sostenuti, i volontari e i militanti che hanno dato vita in queste due settimane ad un dibattito bello e vero. Siamo però solo a metà del lavoro, perché da domani inizierà l’impegno di tutti noi per le primarie del 30 aprile. Dobbiamo andare avanti, così come abbiamo fatto in questa fase, con correttezza, facendo venire fuori le differenze che ci sono al nostro interno, ma ancora di più quello che ci unisce e penso che se faremo questo avremo grandi soddisfazioni anche la sera del 30 aprile” ha commentato in conferenza stampa (QUI IL VIDEO) il segretario del PD toscano, Dario Parrini.
“I numeri che emergono dalla Toscana evidenziano un dato non scontato: a fronte di un calo degli iscritti – un fenomeno che da molti anni in Europa riguarda tutti i principali partiti politici -, nella nostra regione più che altrove chi prende la tessera lo fa per partecipare attivamente alle scelte del partito. Questo è il segno che c’è una comunità di donne e di uomini che ha voglia di essere protagonista nel costruire insieme il futuro del PD e del paese” ha aggiunto, rispondendo ai giornalisti, il vicesegretario toscano del Pd con delega all’organizzazione Antonio Mazzeo.


Congresso PD. Conclusa la fase del voto nei circoli. Partecipazione al 62%. Renzi 68,13%, Orlando 29,99%, Emiliano 1,87%
3 aprile 2017 – Oltre 29mila iscritti al voto in 769 circoli, con un’affluenza del 61,9% (+14 punti percentuali rispetto al 2013). Sono i numeri a conclusione del percorso di discussione e voto nei circoli del Pd della Toscana nell’ambito del congresso 2017.
I risultati (ancora ufficiosi perché in attesa di certificazione) riportano il 68,13% dei voti per Matteo Renzi, il 29,99% per Andrea Orlando e l’1,87% per Michele Emiliano.
“Siamo soddisfatti innanzitutto per la grandissima affluenza al nostro congresso: si sfiora il 62% ed è la percentuale più alta dalla nascita del PD. Quasi 30mila persone hanno deciso di partecipare in Toscana a questa straordinaria festa di democrazia. Siamo l’unico grande partito italiano che sceglie la linea politica e la classe dirigente in maniera aperta, trasparente e libera. Ringrazio il nostro partito tutto, i candidati alla segreteria nazionale, chi li ha sostenuti, i volontari e i militanti che hanno dato vita in queste due settimane ad un dibattito bello e vero. Siamo però solo a metà del lavoro, perché da domani inizierà l’impegno di tutti noi per le primarie del 30 aprile. Dobbiamo andare avanti, così come abbiamo fatto in questa fase, con correttezza, facendo venire fuori le differenze che ci sono al nostro interno, ma ancora di più quello che ci unisce e penso che se faremo questo avremo grandi soddisfazioni anche la sera del 30 aprile” ha commentato in conferenza stampa (QUI IL VIDEO) il segretario del PD toscano, Dario Parrini.
“I numeri che emergono dalla Toscana evidenziano un dato non scontato: a fronte di un calo degli iscritti – un fenomeno che da molti anni in Europa riguarda tutti i principali partiti politici -, nella nostra regione più che altrove chi prende la tessera lo fa per partecipare attivamente alle scelte del partito. Questo è il segno che c’è una comunità di donne e di uomini che ha voglia di essere protagonista nel costruire insieme il futuro del PD e del paese” ha aggiunto, rispondendo ai giornalisti, il vicesegretario toscano del Pd con delega all’organizzazione Antonio Mazzeo.


Congresso PD. Risultati delle prime 8 giornate di voto nei circoli toscani. Mazzeo: “Partecipazione aumenta del 10% rispetto a 2013”
28 marzo 2017 – Sono 234 i circoli del Pd in Toscana (il 30% dei 765 totali) che si sono riuniti finora e in cui gli iscritti hanno votato le tre mozioni congressuali. I restanti circoli si riuniranno entro il 2 aprile.
I votanti nei 234 circoli sono stati 8102. Dei voti validi, secondo gli ultimi dati affluiti dai territori, Matteo Renzi ha riportato 5804 voti pari al 71,9%, Andrea Orlando 2155 voti pari al 26,7% e Michele Emiliano 112 voti pari all’1,4%.
L’affluenza nei circoli interessati è del 60% degli iscritti attuali contro il 50% di partecipazione del 2013 negli stessi circoli.
“Stiamo assistendo a una discussione appassionata dei nostri iscritti. E una voglia di partecipazione vera. Già fino ad oggi, solo in Toscana, oltre 8mila iscritti sono stati fisicamente nel proprio circolo a dire come la pensano sul futuro del Pd e sulla leadership. Questo è l’unico partito italiano e il più grande del centrosinistra in Europa ad esercitare una vera democrazia dal basso. Una democrazia dove ogni iscritto ha diritto di parola oltre che di voto, non una finta democrazia dei click dove, se il capo non gradisce il risultato, rimette tutto in discussione come accade al Movimento 5 Stelle – commenta il vicesegretario e organizzatore del PD toscano Antonio Mazzeo. Mi spiace che qualcuno ignori i dati parlando di affluenza bassa nei nostri congressi senza prendere in considerazione il dato oggettivo: gli iscritti di oggi partecipano per il 10 percento in più di quelli dell’ultimo congresso nel 2013. A me non sembra affatto un dato da poco. Anche ad alcuni nel nostro partito che hanno polemizzato su questo dico: valorizziamo questa straordinaria festa di democrazia e rendiamo merito ai tanti militanti e volontari che giornalmente si impegnano per la nostra comunità”.
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DI SEGUITO LA PARTECIPAZIONE PERCENTUALE DEGLI ISCRITTI NEI PRIMI CIRCOLI GIA’ RIUNITI DIVISI PER FEDERAZIONE.
Alcune precisazioni:
* Il dato di Massa Carrara rappresenta ancora un campione molto ristretto trattandosi di soli 2 congressi già svolti sui 37 totali della provincia.
*Per la federazione Val di Cornia-Elba non è possibile effettuare il confronto al momento tra circoli poiché è avvenuta una “redistribuzione” degli iscritti in nuovi circoli fondati dopo il 2013 e che non hanno ancora votato.
| Coordinamento Territoriale | Partecipazione 234 circoli – 2017 |
Partecipazione 234 circoli – 2013 |
Differenza affluenza 2017/2013 | ||||||||
| Congressi Svolti | |||||||||||
| Arezzo | 18 su 98 | 52,27% | 45,09% | +7,18 punti % | |||||||
| Empolese Valdelsa | 17 su 40 | 54,25% | 40,21% | +14,03 punti % | |||||||
| Firenze | 28 su 95 | 62,86% | 58,56% | +4,30 punti % | |||||||
| Grosseto | 9 su 61 | 49,83% | 29,87% | +19,96 punti % | |||||||
| Livorno | 25 su 36 | 65,20% | 57,04% | +8,16 punti % | |||||||
| Lucca | 11 su 47 | 67,69% | 50,62% | +17,07 punti % | |||||||
| Massa Carrara* | 2 su 37 | 88,10%
VEDI NOTA |
53,06%
VEDI NOTA |
+35,03 punti% VEDI NOTA |
|||||||
| Pisa | 35 su 100 | 56,27% | 45,39% | +10,88 punti % | |||||||
| Pistoia | 18 su 53 | 61,55% | 58,76% | +2,80 punti % | |||||||
| Prato | 23 su 42 | 65,94% | 46,10% | +19,84 punti % | |||||||
| Siena | 40 su 106 | 52,64% | 44,58% | +8,06 punti % | |||||||
| Val di Cornia-Elba* | 6 su 19 | VEDI NOTA | VEDI NOTA | VEDI NOTA | |||||||
| Versilia | 2 su 16 | 87,21% | 82,95% | +4,26 punti % | |||||||
RIEPILOGO TOSCANA 2017:
234 CONGRESSI SU 765
PARTECIPAZIONE AL VOTO: 60% (era del 50% al congresso 2013)
Congresso Pd. Circoli al voto anche in Toscana. Parrini: “Affluenza +17% rispetto al congresso 2013”
24 marzo 2017 – Sono 48 i circoli del Pd in Toscana (su un totale di 765) che si sono gia ‘riuniti e nei quali gli iscritti si sono espressi sulle tre mozioni congressuali di Matteo Renzi, Andrea Orlando e Michele Emiliano.
Il risultato complessivo al momento riporta il 73,6% dei voti per Renzi, il 25,1% per Orlando, l’1,3% per Emiliano.
I votanti nei 48 circoli sono stati in questo congresso 1071 (62,2% degli aventi diritto) contro i 1082 del congresso 2013 (erano il 45,3% degli aventi diritto). La partecipazione al voto degli iscritti e’dunque cresciuta del 17%.
“I congressi sono appena iniziati e ha votato ancora una piccola parte del totale dei circoli, ma il dato che fin da subito voglio commentare e’quello della partecipazione. I nostri iscritti sono cresciuti rispetto allo scorso anno, ma ancora di piu’ e’ cresciuta la loro partecipazione attiva alla vita del partito e questa e’ la conferma che siamo una grande comunita’ – ha commentato Dario Parrini segretario del Pd della Toscana parlando oggi con i giornalisti -. Andiamo avanti cosi’ fino al 2 aprile e poi alle primarie aperte del 30 aprile, perche’ questa democrazia vera dal basso e’ la nota distintiva del nostro partito che in quanto a partecipazione puo’dire orgogliosamente di non avere eguali nel panorama politico”
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Di seguito si allega scheda di confronto tra il congresso 2013 e il congresso 2017 nei primi 48 circoli.
Per quando riguarda il confronto tra mozioni, per omogeneita’ con il dato 2013, puo’ essere fatto solo il confronto sui voti riportati da Matteo Renzi (unico ad essere candidato sia nel 2013 che nel 2017).
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IERI HANNO VOTATO 48 CIRCOLI IN TOSCANA SU 765
AFFLUENZA NEI 48 CIRCOLI 2017: 1071 votanti / 62,2%
AFFLUENZA NEI 48 CIRCOLI 2013: 1082 votanti / 45,3 %
RAFFRONTO AFFLUENZA 2017/2013: + 17%
VOTI ASSOLUTI RENZI 2017: 782
VOTI ASSOLUTI RENZI NEGLI STESSI CIRCOLI NEL 2013: 554
RAFFRONTO 2017/2013 +228 VOTI ASSOLUTI
PERCENTUALE RENZI 2017: 73,6%
PERCENTUALE RENZI NEGLI STESSI CIRCOLI NEL 2013: 51,8%
RAFFRONTO 2017/2013 PERCENTUALE: +21,8%

