Via al percorso per il congresso regionale del Pd toscano. Riunioni dei circoli tra il 15 e il 26 settembre. Primarie aperte il 14 ottobre





1 agosto 2018 – Le primarie aperte per l’elezione del segretario regionale del Pd toscano e dei 500 membri dell’assemblea sono fissate per domenica 14 ottobre dalle 8 alle 20. Lo ha deciso ieri la direzione regionale, che ha approvato il regolamento congressuale (QUI il regolamento integrale).
Le candidature a segretario e le relative linee politico-programmatiche vanno depositate alla Commissione regionale entro il 10 settembre. Tutte le candidature devono essere sottoscritte da almeno il 10% dei componenti dell’assemblea regionale uscente oppure da un minimo di 150 iscritti distribuiti in almeno la metà delle federazioni territoriali della Toscana.
Come previsto dallo Statuto, in una prima fase saranno gli iscritti del PD a pronunciarsi, discutendo le linee politiche e votando il candidato segretario nelle riunioni dei rispettivi circoli nel periodo 15-26 settembre.
C’è poi la seconda fase, quella delle cosiddette “primarie” aperte, in cui si vota per i 500 membri dell’assemblea e per il segretario. Alla consultazione accedono i tre candidati (o meno di tre, se le candidature fossero in numero inferiore) che nella consultazione preventiva nei circoli abbiano ottenuto il consenso del maggior numero di iscritti purché abbiano ottenuto almeno il cinque per cento dei voti validamente espressi e, in ogni caso, quelli che abbiano ottenuto almeno il quindici per cento dei voti validamente espressi e la medesima percentuale in almeno un terzo dei coordinamenti territoriali.
Alle primarie hanno diritto di voto tutte le elettrici e gli elettori che dichiarino di riconoscersi nella proposta politica del Partito. Ad ogni elettore è richiesto un contributo di due euro. Gli iscritti al Partito Democratico non sono tenuti al versamento.
Gli elettori esprimono il voto a una lista di candidati all’assemblea regionale e automaticamente al candidato segretario regionale sostenuto da quella lista.
E’ eletto segretario il candidato che abbia riportato la maggioranza assoluta dei 500 membri dell’assemblea eletta. Qualora nessuno abbia riportato tale maggioranza gli eletti dell’assemblea sceglieranno il segretario regionale tra i due candidati più votati tramite un ballottaggio a scrutinio segreto.
Ieri nel corso della direzione regionale è stato approvato anche questo Ordine Del Giorno per la discussione sui territori del documento “Toscana 2020”. Votati anche gli 11 nomi che comporranno la commissione regionale per il congresso: Riccardo Bartolini, Monica Bartalesi, Paolo Becattini, Corrado Besozzi, Annamaria Di Giovanni, Matteo Meloni, Francesca Mondei, Marco Pierini, Rosanna Pugnalini, Riccardo Trallori, Silvia Velo.
Via al percorso per il congresso regionale del Pd toscano. Riunioni dei circoli tra il 15 e il 26 settembre. Primarie aperte il 14 ottobre





1 agosto 2018 – Le primarie aperte per l’elezione del segretario regionale del Pd toscano e dei 500 membri dell’assemblea sono fissate per domenica 14 ottobre dalle 8 alle 20. Lo ha deciso ieri la direzione regionale, che ha approvato il regolamento congressuale (QUI il regolamento integrale).
Le candidature a segretario e le relative linee politico-programmatiche vanno depositate alla Commissione regionale entro il 10 settembre. Tutte le candidature devono essere sottoscritte da almeno il 10% dei componenti dell’assemblea regionale uscente oppure da un minimo di 150 iscritti distribuiti in almeno la metà delle federazioni territoriali della Toscana.
Come previsto dallo Statuto, in una prima fase saranno gli iscritti del PD a pronunciarsi, discutendo le linee politiche e votando il candidato segretario nelle riunioni dei rispettivi circoli nel periodo 15-26 settembre.
C’è poi la seconda fase, quella delle cosiddette “primarie” aperte, in cui si vota per i 500 membri dell’assemblea e per il segretario. Alla consultazione accedono i tre candidati (o meno di tre, se le candidature fossero in numero inferiore) che nella consultazione preventiva nei circoli abbiano ottenuto il consenso del maggior numero di iscritti purché abbiano ottenuto almeno il cinque per cento dei voti validamente espressi e, in ogni caso, quelli che abbiano ottenuto almeno il quindici per cento dei voti validamente espressi e la medesima percentuale in almeno un terzo dei coordinamenti territoriali.
Alle primarie hanno diritto di voto tutte le elettrici e gli elettori che dichiarino di riconoscersi nella proposta politica del Partito. Ad ogni elettore è richiesto un contributo di due euro. Gli iscritti al Partito Democratico non sono tenuti al versamento.
Gli elettori esprimono il voto a una lista di candidati all’assemblea regionale e automaticamente al candidato segretario regionale sostenuto da quella lista.
E’ eletto segretario il candidato che abbia riportato la maggioranza assoluta dei 500 membri dell’assemblea eletta. Qualora nessuno abbia riportato tale maggioranza gli eletti dell’assemblea sceglieranno il segretario regionale tra i due candidati più votati tramite un ballottaggio a scrutinio segreto.
Ieri nel corso della direzione regionale è stato approvato anche questo Ordine Del Giorno per la discussione sui territori del documento “Toscana 2020”. Votati anche gli 11 nomi che comporranno la commissione regionale per il congresso: Riccardo Bartolini, Monica Bartalesi, Paolo Becattini, Corrado Besozzi, Annamaria Di Giovanni, Matteo Meloni, Francesca Mondei, Marco Pierini, Rosanna Pugnalini, Riccardo Trallori, Silvia Velo.
Oggi assemblea del Pd toscano. Congresso regionale a ottobre
21 luglio 2018 – Il Pd della Toscana andrà all’elezione del nuovo segretario regionale entro ottobre prossimo. Lo ha deciso l’assemblea regionale del partito riunita oggi a Firenze. Con la convocazione del congresso decadono automaticamente tutti gli organismi dirigenti e la prossima settimana la direzione regionale approvera’ il regolamento e gli 11 nomi della commissione per il congresso.
“Il partito toscano ha bisogno di una guida legittimata da un congresso vero – ha detto Marco Recati, portavoce della reggenza del Pd toscano che con oggi conclude il suo mandato -.Le sconfitte degli ultimi mesi sono state nette e un rilancio forte richiede una discussione approfondita. Un nuovo segretario e una nuova assemblea avranno il compito di rendere ancora competitivo il partito sul nostro territorio. C’è molto da fare per recuperare quell’elettorato che non ha più creduto in noi e ha riposto le proprie aspettative su partiti completamente diversi. E’ ancora un momento di ‘luna di miele’ per i partiti di governo, ma quando sarà palese il grande inganno, finirà il tempo della distrazione di massa e gli elettori chiederanno il conto sui problemi veri, noi dobbiamo farci trovare pronti. Dobbiamo trasformare il malcontento delle persone non in odio e discriminazione, ma in proposta politica, scrollandoci di dosso con i fatti quell’immagine di partito elitario che ci hanno costruito addosso. In Toscana anche l’azione di governo regionale sarà determinante per dimostrare che siamo un partito riformista all’altezza dei problemi”.
Nell’ambito dell’assemblea di oggi è stato presentato anche un documento di 22 pagine che si pone come base comune per coloro che si candideranno al congresso e per aprire un confronto programmatico con partiti, associazioni e forze sociali, verso le prossime elezioni regionali, tenendo conto anche del percorso “Un patto per il governo della Toscana” del gruppo dei consiglieri regionali.
“E’ importante che in questo momento di ripartenza per il partito si sia arrivati a un documento condiviso, grazie al gruppo di lavoro che la direzione regionale ha individuato alcuni mesi fa. E’ innegabile che le nostre divisioni interne negli anni hanno pesato sulla nostra credibilità. E voglio salutare con soddisfazione questo documento unitario” commenta Recati.
La prima parte del documento è dedicata al contesto economico. Anche la Toscana è stata messa a dura prova dalla grande recessione degli ultimi dieci anni, con la discesa più importante del Pil nel 2009, per poi riprendersi a partire dal 2015. Per migliorare lo scenario, si spiega nel documento, è necessario puntare su export e politiche pubbliche di sostegno per le nuove tecnologie, le stesse che hanno permesso ad alcune eccellenze imprenditoriali di contenere la caduta del valore aggiunto negli anni della crisi.
Il documento contiene anche una valutazione dei dati elettorali delle recenti elezioni politiche e amministrative, constatando come in Toscana abbiano fatto presa i temi elettorali della destra di Salvini, con una esplosione superiore che nel resto d’Italia, e come i ballottaggi dimostrino che contro la coalizione del PD si siano aggregati tutti gli oppositori, compresi quelli che si riconoscono nei valori della sinistra, indirizzando i loro voti sui candidati alternativi, anche se di centrodestra.
“Le elezioni ci dimostrano che, oggi, diversamente rispetto al passato, aver ben governato non basta”, si legge nel documento, anzi “esiste una scissione tra i buoni dati economici della Toscana e i cattivi dati elettorali”.
Il restringimento del consenso del Partito Democratico, secondo il documento, passa anche dalla mancanza di un progetto di partito. “Da questa consapevolezza si riparte iniziando a definire il modello di governo toscano per i prossimi anni, ad elaborare una nuova forma partito ed una nuova strategia inclusiva di alleanze, a declinare quelle politiche sociali che possono far tornare i partiti di centrosinistra a svolgere la loro funzione” in primis nella lotta alle diseguaglianze di reddito, conoscenza, salute.
E ancora, “l’eccessiva identificazione tra PD e ruoli di governo e la crescente subalternità del PD alle sue rappresentanze istituzionali hanno finito per mortificare il ruolo autonomo del Partito, nella società, nei territori, nella stessa elaborazione teorica della linea e della strategia politica”.
Autocritica sì, ma anche consapevolezza del proprio ruolo e potenzialità: “Il Pd c’è, non è finito. Ha il suo elettorato di riferimento forte nelle grandi città, tra le persone aperte ai nuovi diritti e all’Europa, ma a questo elettorato si deve aggiungere un elettorato popolare attraverso proposte di giustizia sociale. Non dobbiamo trasformare la loro disperazione in rabbia, come hanno fatto Lega e M5S, ma la dobbiamo tradurre in partecipazione, in comunità, in proposta”.
Da un punto di vista più strettamente politico l’obiettivo è valorizzare le differenze interne, ricostruire un campo largo e plurale di centrosinistra e un’apertura reale agli attori sociali esterni.
In vista del 2020, il documento del Pd toscano elenca alcuni esempi di provvedimenti concreti in vari ambiti. In tema di politiche giovanili e istruzione: borse di studio universitarie a tutti gli studenti idonei; politiche contro l’abbandono scolastico; rilancio del progetto “Giovani sì” e attivazione di una legge di iniziativa popolare per renderlo una misura nazionale. In tema di servizi: istituire una unica ATO regionale per settore idrico e rifiuti. Per le imprese: individuare mezzi alternativi di finanziamento per superare la dipendenza dal sistema bancario; un piano per aumentare le competenze digitali degli imprenditori. In tema di sanità: abbattere le liste d’attesa.
Hanno partecipato al gruppo di lavoro per il documento: Adalgisa Mazza, Alessandra Nardini, Alessandro Petretto, Caterina Biti, Claudio Martini, Cristina Giachi, Edoardo Fanucci, Enrico Sostegni, Eva Rana, Francesca Basanieri, Leonardo Marras, Lorenzo Becattini, Marco Capaccioli, Marco Donati, Marco Recati, Matteo Biffoni, Valerio Fabiani, Vittorio Bugli, Vannino Chiti.
Oggi assemblea del Pd toscano. Congresso regionale a ottobre
21 luglio 2018 – Il Pd della Toscana andrà all’elezione del nuovo segretario regionale entro ottobre prossimo. Lo ha deciso l’assemblea regionale del partito riunita oggi a Firenze. Con la convocazione del congresso decadono automaticamente tutti gli organismi dirigenti e la prossima settimana la direzione regionale approvera’ il regolamento e gli 11 nomi della commissione per il congresso.
“Il partito toscano ha bisogno di una guida legittimata da un congresso vero – ha detto Marco Recati, portavoce della reggenza del Pd toscano che con oggi conclude il suo mandato -.Le sconfitte degli ultimi mesi sono state nette e un rilancio forte richiede una discussione approfondita. Un nuovo segretario e una nuova assemblea avranno il compito di rendere ancora competitivo il partito sul nostro territorio. C’è molto da fare per recuperare quell’elettorato che non ha più creduto in noi e ha riposto le proprie aspettative su partiti completamente diversi. E’ ancora un momento di ‘luna di miele’ per i partiti di governo, ma quando sarà palese il grande inganno, finirà il tempo della distrazione di massa e gli elettori chiederanno il conto sui problemi veri, noi dobbiamo farci trovare pronti. Dobbiamo trasformare il malcontento delle persone non in odio e discriminazione, ma in proposta politica, scrollandoci di dosso con i fatti quell’immagine di partito elitario che ci hanno costruito addosso. In Toscana anche l’azione di governo regionale sarà determinante per dimostrare che siamo un partito riformista all’altezza dei problemi”.
Nell’ambito dell’assemblea di oggi è stato presentato anche un documento di 22 pagine che si pone come base comune per coloro che si candideranno al congresso e per aprire un confronto programmatico con partiti, associazioni e forze sociali, verso le prossime elezioni regionali, tenendo conto anche del percorso “Un patto per il governo della Toscana” del gruppo dei consiglieri regionali.
“E’ importante che in questo momento di ripartenza per il partito si sia arrivati a un documento condiviso, grazie al gruppo di lavoro che la direzione regionale ha individuato alcuni mesi fa. E’ innegabile che le nostre divisioni interne negli anni hanno pesato sulla nostra credibilità. E voglio salutare con soddisfazione questo documento unitario” commenta Recati.
La prima parte del documento è dedicata al contesto economico. Anche la Toscana è stata messa a dura prova dalla grande recessione degli ultimi dieci anni, con la discesa più importante del Pil nel 2009, per poi riprendersi a partire dal 2015. Per migliorare lo scenario, si spiega nel documento, è necessario puntare su export e politiche pubbliche di sostegno per le nuove tecnologie, le stesse che hanno permesso ad alcune eccellenze imprenditoriali di contenere la caduta del valore aggiunto negli anni della crisi.
Il documento contiene anche una valutazione dei dati elettorali delle recenti elezioni politiche e amministrative, constatando come in Toscana abbiano fatto presa i temi elettorali della destra di Salvini, con una esplosione superiore che nel resto d’Italia, e come i ballottaggi dimostrino che contro la coalizione del PD si siano aggregati tutti gli oppositori, compresi quelli che si riconoscono nei valori della sinistra, indirizzando i loro voti sui candidati alternativi, anche se di centrodestra.
“Le elezioni ci dimostrano che, oggi, diversamente rispetto al passato, aver ben governato non basta”, si legge nel documento, anzi “esiste una scissione tra i buoni dati economici della Toscana e i cattivi dati elettorali”.
Il restringimento del consenso del Partito Democratico, secondo il documento, passa anche dalla mancanza di un progetto di partito. “Da questa consapevolezza si riparte iniziando a definire il modello di governo toscano per i prossimi anni, ad elaborare una nuova forma partito ed una nuova strategia inclusiva di alleanze, a declinare quelle politiche sociali che possono far tornare i partiti di centrosinistra a svolgere la loro funzione” in primis nella lotta alle diseguaglianze di reddito, conoscenza, salute.
E ancora, “l’eccessiva identificazione tra PD e ruoli di governo e la crescente subalternità del PD alle sue rappresentanze istituzionali hanno finito per mortificare il ruolo autonomo del Partito, nella società, nei territori, nella stessa elaborazione teorica della linea e della strategia politica”.
Autocritica sì, ma anche consapevolezza del proprio ruolo e potenzialità: “Il Pd c’è, non è finito. Ha il suo elettorato di riferimento forte nelle grandi città, tra le persone aperte ai nuovi diritti e all’Europa, ma a questo elettorato si deve aggiungere un elettorato popolare attraverso proposte di giustizia sociale. Non dobbiamo trasformare la loro disperazione in rabbia, come hanno fatto Lega e M5S, ma la dobbiamo tradurre in partecipazione, in comunità, in proposta”.
Da un punto di vista più strettamente politico l’obiettivo è valorizzare le differenze interne, ricostruire un campo largo e plurale di centrosinistra e un’apertura reale agli attori sociali esterni.
In vista del 2020, il documento del Pd toscano elenca alcuni esempi di provvedimenti concreti in vari ambiti. In tema di politiche giovanili e istruzione: borse di studio universitarie a tutti gli studenti idonei; politiche contro l’abbandono scolastico; rilancio del progetto “Giovani sì” e attivazione di una legge di iniziativa popolare per renderlo una misura nazionale. In tema di servizi: istituire una unica ATO regionale per settore idrico e rifiuti. Per le imprese: individuare mezzi alternativi di finanziamento per superare la dipendenza dal sistema bancario; un piano per aumentare le competenze digitali degli imprenditori. In tema di sanità: abbattere le liste d’attesa.
Hanno partecipato al gruppo di lavoro per il documento: Adalgisa Mazza, Alessandra Nardini, Alessandro Petretto, Caterina Biti, Claudio Martini, Cristina Giachi, Edoardo Fanucci, Enrico Sostegni, Eva Rana, Francesca Basanieri, Leonardo Marras, Lorenzo Becattini, Marco Capaccioli, Marco Donati, Marco Recati, Matteo Biffoni, Valerio Fabiani, Vittorio Bugli, Vannino Chiti.
Progetto Pd Toscana 2020. Presentato documento all’assemblea PD toscana





21 luglio 2018 – E’ stato presentato oggi all’assemblea del PD toscano un documento progetto per il PD della Toscana, che definisce strategie e contenuti che faranno da cornice alla discussione congressuale regionale e costituirà la base per declinare, attraverso un processo partecipativo, il programma per le elezioni del 2020. Vuole essere un contributo di idee e proposte anche per il PD nazionale.
Il documento tiene in considerazione il percorso del gruppo PD in Consiglio regionale verso “Un patto per il governo della Toscana a due anni dal termine della legislatura”.
————————-
Hanno partecipato al gruppo di lavoro per il documento: Adalgisa Mazza, Alessandra Nardini, Alessandro Petretto, Caterina Biti, Claudio Martini, Cristina Giachi, Edoardo Fanucci, Enrico Sostegni, Eva Rana, Francesca Basanieri, Leonardo Marras, Lorenzo Becattini, Marco Capaccioli, Marco Donati, Marco Recati, Matteo Biffoni, Valerio Fabiani, Vittorio Bugli, Vannino Chiti.
Progetto Pd Toscana 2020. Presentato documento all’assemblea PD toscana





21 luglio 2018 – E’ stato presentato oggi all’assemblea del PD toscano un documento progetto per il PD della Toscana, che definisce strategie e contenuti che faranno da cornice alla discussione congressuale regionale e costituirà la base per declinare, attraverso un processo partecipativo, il programma per le elezioni del 2020. Vuole essere un contributo di idee e proposte anche per il PD nazionale.
Il documento tiene in considerazione il percorso del gruppo PD in Consiglio regionale verso “Un patto per il governo della Toscana a due anni dal termine della legislatura”.
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Hanno partecipato al gruppo di lavoro per il documento: Adalgisa Mazza, Alessandra Nardini, Alessandro Petretto, Caterina Biti, Claudio Martini, Cristina Giachi, Edoardo Fanucci, Enrico Sostegni, Eva Rana, Francesca Basanieri, Leonardo Marras, Lorenzo Becattini, Marco Capaccioli, Marco Donati, Marco Recati, Matteo Biffoni, Valerio Fabiani, Vittorio Bugli, Vannino Chiti.
49 milioni di euro incamerati dalla Lega e non restituiti allo Stato. Al Senato botta e risposta tra Dario Parrini e il ministro Salvini
26 luglio 2018 – 49 milioni di euro sottratti dalla Lega e mai restituiti allo Stato.
Una nuova interrogazione del senatore del Partito Democratico Dario Parrini vede per la prima volta il ministro Matteo Salvini rispondere in aula.
E così si scopre che il ministro della legalità non vuole rispettare la sentenza che impone alla Lega di restituire 49 milioni di euro agli italiani.
Ecco l’interrogazione di Dario Parrini:
La risposta del ministro e segretario leghista Matteo Salvini:
La controreplica del senatore PD Antonio Misiani:
Pd Toscana: nomina assessore Buscemi a Pisa inaccettabile



17 luglio 2018 – “La nomina di Andrea Buscemi ad Assessore alla cultura di Pisa ė inopportuna e inaccettabile.
E a dirlo non dobbiamo lasciare sole le donne. Facciamolo tutti, oggi e nei giorni a seguire se sarà necessario.
Dopo la lettera che ha indirizzato al Presidente Mattarella, attaccando la Casa della Donna, a tutte le operatrici che ogni giorno combattono la piaga della violenza di genere, va il nostro sostegno.
Il fenomeno della violenza contro le donne richiede risposte inequivocabili, e un grandissimo lavoro culturale.
Richiede la promozione della cultura del rispetto, della parità, della non violenza e della non discriminazione.
Richiede una scelta diversa rispetto alla nomina di Buscemi. Pisa merita di più”.
Cosi’la reggenza del Pd della Toscana sulla nomina di Buscemi come assessore della nuova giunta comunale di Pisa
Pd Toscana: nomina assessore Buscemi a Pisa inaccettabile



17 luglio 2018 – “La nomina di Andrea Buscemi ad Assessore alla cultura di Pisa ė inopportuna e inaccettabile.
E a dirlo non dobbiamo lasciare sole le donne. Facciamolo tutti, oggi e nei giorni a seguire se sarà necessario.
Dopo la lettera che ha indirizzato al Presidente Mattarella, attaccando la Casa della Donna, a tutte le operatrici che ogni giorno combattono la piaga della violenza di genere, va il nostro sostegno.
Il fenomeno della violenza contro le donne richiede risposte inequivocabili, e un grandissimo lavoro culturale.
Richiede la promozione della cultura del rispetto, della parità, della non violenza e della non discriminazione.
Richiede una scelta diversa rispetto alla nomina di Buscemi. Pisa merita di più”.
Cosi’la reggenza del Pd della Toscana sulla nomina di Buscemi come assessore della nuova giunta comunale di Pisa
Rifiuti. Ordinanza di Rossi per spostare rifiuti dell’Ato centro. Pd: “Ci dica se c’è un’emergenza rifiuti”
28 giugno 2018 – “Prima la riapertura di Firenzuola,ora i rifiuti dell’Ato centro verso l’Ato sud e Costa.Enrico Rossi non faccia demagogia,ci dica se c’e’un’emergenza rifiuti in Toscana.Perche’, altrimenti, queste iniziative?Quando noi parliamo della necessita’di impianti di smaltimento,non lo facciamo perche’sono il nostro totem,ma per responsabilita’ di partito di governo, perche’non vogliamo arrivare a situazioni di emergenza. Da quando Rossi si oppone al termovalorizzatore di Case Passerini, gli abbiamo chiesto di mostrarci i numeri che ne dimostrerebbero l’inutilita’.Li aspettiamo”.
Cosi’Marco Recati, portavoce della reggenza del Pd toscano e Leonardo Marras,capogruppo Pd in Regione, dopo l’annuncio di una ordinanza da parte di Enrico Rossi per spostare rifiuti dall’Ato Centro a Sud e Costa.

