Cantieri Navali Pisa, il governo conferma l’esistenza di un’offerta. Gatti e Fontanelli: chiudere in fretta e bene la vertenza
L’11 gennaio il Ministero del Lavoro ha risposto all’interrogazione sulla situazione dei Cantieri Navali di Pisa presentata dai deputati pisani del PD. Il viceministro Martone ha confermato che il 19 dicembre è stata formalizzata un’offerta irrevocabile di acquisto, da parte di un gruppo italiano finora rappresentato da uno studio legale. Gatti e Fontanelli hanno dichiarato: “Ci sono ancora condizioni da verificare, e ci preoccupa l’ultimo episodio di tensione ai Cantieri, ma i quattro mesi di cassa in deroga sembrano essere sufficienti per risolvere i problemi residui. Chiudiamo in fretta e positivamente la vertenza e cominciamo una nuova fase, magari sfruttando la disponibilità data dal Ministero dello Sviluppo Economico per ricominciare a produrre a Pisa con il Marchio Cantieri di Pisa”.
Pisa, solidarietà agli ispettori del lavoro aggrediti a San Miniato
“Esprimiamo la nostra solidarietà agli ispettori del lavoro aggrediti a San Miniato e all’Ufficio provinciale del Lavoro che ha disposto i controlli, peraltro efficaci visto che è stato scoperto personale in nero. Non regolarizzare i dipendenti significa procurare un danno a loro, alle imprese che invece operano nella legalità e alla collettività tutta e questo non è accettabile. A maggior ragione oggi che a tutti sono richiesti sacrifici importanti. Il nostro auspicio è che questo clima di tensione nei confronti di chi fa controlli e ispezioni, in campo fiscale o del lavoro come in questo caso, si possa rasserenare e che l’indignazione e la critica siano riservate solo a chi non rispetta la legge”.
Francesco Nocchi
segretario provinciale del Pd Pisa
Il Rapporto Fondazione Caponnetto sulle mafie in Toscana e il commento di Gelli
“Condivido in pieno il livello di grande preoccupazione della Fondazione Caponnettosulla presenza della criminalità organizzata che anche in Toscana sta aumentando a conferma delle denunce e degli allarmi che lanciamo da molto tempo”. E’ questo il commento di Federico Gelli, responsabile Legalità e Sicurezza del PD Toscana, sul Rapporto 2011 sulle mafie diffuso ieri dalla Fondazione Caponnetto. “Voglio poi esprimere il pieno sostegno al lavoro della Fondazione – aggiunge Gelli – da sempre un elemento fondamentale nella lotta contro le mafie grazie alle sue proposte, la presenza nelle scuole e ai suoi Rapporti sempre attenti e puntuali che ci aiutano a comprendere e quindi prevenire meglio i fenomeni criminali”
Rapporto della Fondazione Caponnetto sulle mafie in Toscana.
Liberalizzazioni commercio, Ferrucci: “Importante la concertazione tra Enti locali, categorie e sindacati”


Così il responsabile Economia e Lavoro del Pd Toscana Ivan Ferrucci interviene sulle liberalizzazioni degli orari di apertura nel settore del commercio.
“Noi pensiamo che alla base di una corretta attività commerciale nelle nostre città – prosegue Ferrucci – il metodo della concertazione tra enti locali, categorie economiche e sindacati sia ancora più importante del passato per governare tale processo. Per questo indipendentemente dall’esito dei ricorsi alla Corte costituzionale, che sono stati fatti dalla Regione in coerenza con le azioni adottate in questi mesi, auspico che il lavoro di concertazione sia portato avanti come è avvenuto fino ad oggi, affinché si tenga conto di tutti, delle opportunità per i consumatori e delle condizioni dei lavoratori”.
Mozione Pd alla Camera su crisi dell’ippica
Presentata alla Camera dei Deputati una mozione urgente predisposta dai deputati Pd della Commissione Agricoltura, che è competente in materia di ippica. Nella mozione, che è firmata anche dai deputati toscani del Pd, si chiede al Governo di intervenire con la massima urgenza riguardo alla situazione di grave difficoltà che sta attraversando il settore.
MOZIONE
La Camera dei Deputati
premesso che
il 19 dicembre scorso le associazioni di categoria del trotto, del galoppo e degli ippodromi hanno inviato una lettera al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e al Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Monti per denunciare la situazione di crisi drammatica del mondo dell’ippica che a partire dall’inizio del prossimo anno rischia la chiusura delle attività;
si tratta di una importante tradizione del nostro Paese e di una realtà sportiva che ha contribuito a diffondere una immagine positiva dell’Italia nel mondo;
l’ulteriore drastica riduzione per il 2012 dello stanziamento che l’Agenzia per lo sviluppo del settore ippico (ASSI, ex UNIRE) destina a corse, allevamento e gestione degli ippodromi mette tutta la filiera ippica italiana dal 1° gennaio prossimo nelle condizioni di non avere un futuro, con migliaia di persone da subito prive di lavoro, quindicimila cavalli da destinare al macello con effetti disastrosi sull’indotto e con l’impossibilità da parte dello Stato di introitare, come è avvenuto nel 2011, circa 180 milioni di euro di imposte;
di fronte alla proposta avanzata dall’ASSI ex UNIRE agli ippodromi di rinnovo della convenzione relativa al 1° trimestre 2012 con un taglio del 50% dei contributi fissi, lasciando inalterati i proventi delle scommesse – che comunque sono in calo – numerose società che gestiscono ippodromi fra cui Roma Capannelle, Pisa e Palermo, Torino, Bologna, Varese e Cesena, hanno deciso di sospendere l’attività di corse dal 1° gennaio 2012;
gli stessi ippodromi hanno dichiarato la propria disponibilità a riavviare temporaneamente le loro attività, seppur in perdita, nel caso il Ministro delle Politiche Agricole e Forestali avvii decisamente un imprescindibile percorso di ristrutturazione del settore che non trova riscontro nelle modalità operative ad oggi comunicate da ASSI;
anche le categorie produttive (proprietari, allevatori, allenatori, fantini ecc.) e le organizzazioni dei giudici di gara hanno deciso di non accettare le proposte ASSI proclamando lo stato d’agitazione e si asterranno dalla partecipazione alle corse dal 1° gennaio;
le condizioni di profonda difficoltà del settore ippico vengono ormai da lontano, almeno da quando lo Stato, con il DPR n. 168 del 1998 in attuazione della legge 23 dicembre 1996 n. 662, ha trasferito dall’UNIRE al Ministero delle finanze la gestione delle scommesse sulle corse dei cavalli senza la tutela e gli investimenti che sarebbero stati necessari per evitare la riduzione degli spettatori negli ippodromi e dei volumi di gioco come invece è avvenuto in altri Paesi;
l’Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato (AAMS) ha costruito sulle reti di raccolta delle scommesse ippiche buona parte del grande sviluppo del gioco pubblico promuovendo e valorizzando tipologie di giochi che, non avendo alcuna filiera da sostenere, hanno fidelizzato il grande pubblico grazie ad una percentuale di premi enormemente più alta;
la raccolta totale dai giochi per il 2011 è di 80 miliardi di euro, di cui 11 sono destinati all’erario, e risulta pertanto difficile pensare che non si possano reperire le risorse necessarie a salvare il settore dell’ippica italiana ristrutturandolo profondamente;
i principi per la ristrutturazione del settore sono l’attenzione prioritaria agli appassionati spettatori e scommettitori, la trasparenza delle corse e l’applicazione tempestiva delle sanzioni previste dalla giustizia sportiva, la qualità e la selezione degli impianti e degli operatori, gli investimenti finalizzati ad aumentarne l’efficacia, l’autonomia e la competitività contenuti nel documento del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali “Linee di indirizzo strategico per il rilancio dell’ippica italiana” del 29 luglio 2009, elaborato con il concorso delle associazioni di categoria e rimasto inattuato;
impegna il Governo
a istruire immediatamente una sede di confronto con il mondo dell’ippica italiana presso il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali dal quale possa emergere con la massima urgenza un piano di ristrutturazione del settore – che comprenda anche il reperimento delle risorse sufficienti a far ripartire rapidamente le attività – progetto necessario per avviare il processo di riqualificazione essenziale per il superamento della crisi che investe l’intera filiera e garantire un orizzonte pluriennale alle componenti maggiormente qualitative della stessa.
Sandro Brandolini,
Nicodemo Oliverio,
Luca Sani,
Paolo Fontanelli,
Luciano Agostini,
Marco Carra,
Angelo Zucchi,
Massimo Fiorio,
Susanna Cenni,
Giuseppina Servodio,
Mario Pepe,
Antonio Cuomo,
Carlo Emanuele Trappolino,
Massimo Vannucci
Morte Maria Eletta Martini, il Pd: “Grati per il suo grande impegno per un’Italia migliore”
“Con M

Così Andrea Manciulli, segretario del PD della Toscana, ricorda la figura di Maria Eletta Martini, ex parlamentare ed ex consigliere comunale a Lucca, scomparsa stamattina all’età di 89 anni.
“A Sollicciano condizioni intollerabili per detenuti e lavoratori. Il governo Monti intervenga”



E’ la situazione che si è trovata davanti la delegazione del Pd metropolitano di Firenze che, alla vigilia di Natale, ha visitato il carcere di Sollicciano. Una lunga visita che ha consentito al segretario Patrizio Mecacci, ai senatori Silvia Della Monica e Achille Passoni, ai responsabili dei forum del Pd metropolitano Politiche Sociali Antonio Pala e Giustizia Massimiliano Annetta e al coordinatore del forum Pd toscano Giustizia Stefano Pagliai, di toccare con mano le drammatiche condizioni in cui vivono gli oltre 1000 detenuti (su una disponibilità di 450 posti) e i lavoratori del penitenziario fiorentino.
La delegazione del Pd ha regalato alcuni giochi per l’asilo nido del carcere che ospita i bambini delle detenute.
“La situazione di Sollicciano è nota, ma entrarci dentro è tutta un’altra cosa”, dice il segretario Mecacci. “Ogni sezione, eccetto quella riservata ai transessuali, ospita mediamente 66 detenuti quando invece dovrebbe ospitarne venti e ha soltanto 5 docce. In alcune sezioni manca l’acqua calda e ci sono infiltrazioni di acqua e quindi tracce di umidità praticamente ovunque, perfino sui materassi”.
Le celle, ciascuna di 12 metri quadri, sono state concepite per ospitare un detenuto ed invece ne ospitano almeno 3, quando non addirittura 4.
Il personale di custodia dovrebbe contare su 692 operatori, ma attualmente ne sono attivi meno di 400. Il risultato è che i lavoratori devono sopportare turni massacranti e inoltre operano in condizioni di scarsa sicurezza, se si considera che gli addetti a ciascuna sezione dovrebbero essere 3 per turno ma, a causa della penuria di personale, ne viene utilizzato solo uno.
I tagli ai fondi ministeriali hanno reso la vita all’interno del carcere al limite della sopravvivenza: non possono essere effettuati i normali interventi di manutenzione, in alcune sezioni mancano addirittura la carta igienica e le posate, sono sempre meno i detenuti che partecipano alle attività lavorative perché la diaria è stata ulteriormente ridotta a meno di un euro l’ora (e in ogni caso non ci sarebbe sufficiente personale per il servizio di vigilanza).
“Questa situazione intollerabile ha cause precise – dice Mecacci – e cioè leggi sbagliate, dannose, come la Bossi-Fini, la Cirielli, la Fini-Giovanardi. La maggior parte delle persone che oggi sono a Sollicciano è detenuta per furti o borseggi e per piccolo spaccio di droga (e almeno il 30% dei detenuti sono tossicodipendenti, diversi dei quali affetti da epatite C). Insomma in carcere ci finiscono soprattutto i più deboli, molti dei quali – penso ai tossicodipendenti – dovrebbero poter stare in altri luoghi come le comunità di recupero”.
“Per questo – conclude il segretario metropolitano del Pd fiorentino – guardiamo con attenzione agli impegni presi dal governo Monti, e in particolare dal nuovo ministro della Giustizia Paola Severino, per migliorare le condizioni dei penitenziari italiani. E’ però evidente che c’è l’esigenza di interventi strutturali”.
“A Sollicciano condizioni intollerabili per detenuti e lavoratori. Il governo Monti intervenga”



E’ la situazione che si è trovata davanti la delegazione del Pd metropolitano di Firenze che, alla vigilia di Natale, ha visitato il carcere di Sollicciano. Una lunga visita che ha consentito al segretario Patrizio Mecacci, ai senatori Silvia Della Monica e Achille Passoni, ai responsabili dei forum del Pd metropolitano Politiche Sociali Antonio Pala e Giustizia Massimiliano Annetta e al coordinatore del forum Pd toscano Giustizia Stefano Pagliai, di toccare con mano le drammatiche condizioni in cui vivono gli oltre 1000 detenuti (su una disponibilità di 450 posti) e i lavoratori del penitenziario fiorentino.
La delegazione del Pd ha regalato alcuni giochi per l’asilo nido del carcere che ospita i bambini delle detenute.
“La situazione di Sollicciano è nota, ma entrarci dentro è tutta un’altra cosa”, dice il segretario Mecacci. “Ogni sezione, eccetto quella riservata ai transessuali, ospita mediamente 66 detenuti quando invece dovrebbe ospitarne venti e ha soltanto 5 docce. In alcune sezioni manca l’acqua calda e ci sono infiltrazioni di acqua e quindi tracce di umidità praticamente ovunque, perfino sui materassi”.
Le celle, ciascuna di 12 metri quadri, sono state concepite per ospitare un detenuto ed invece ne ospitano almeno 3, quando non addirittura 4.
Il personale di custodia dovrebbe contare su 692 operatori, ma attualmente ne sono attivi meno di 400. Il risultato è che i lavoratori devono sopportare turni massacranti e inoltre operano in condizioni di scarsa sicurezza, se si considera che gli addetti a ciascuna sezione dovrebbero essere 3 per turno ma, a causa della penuria di personale, ne viene utilizzato solo uno.
I tagli ai fondi ministeriali hanno reso la vita all’interno del carcere al limite della sopravvivenza: non possono essere effettuati i normali interventi di manutenzione, in alcune sezioni mancano addirittura la carta igienica e le posate, sono sempre meno i detenuti che partecipano alle attività lavorative perché la diaria è stata ulteriormente ridotta a meno di un euro l’ora (e in ogni caso non ci sarebbe sufficiente personale per il servizio di vigilanza).
“Questa situazione intollerabile ha cause precise – dice Mecacci – e cioè leggi sbagliate, dannose, come la Bossi-Fini, la Cirielli, la Fini-Giovanardi. La maggior parte delle persone che oggi sono a Sollicciano è detenuta per furti o borseggi e per piccolo spaccio di droga (e almeno il 30% dei detenuti sono tossicodipendenti, diversi dei quali affetti da epatite C). Insomma in carcere ci finiscono soprattutto i più deboli, molti dei quali – penso ai tossicodipendenti – dovrebbero poter stare in altri luoghi come le comunità di recupero”.
“Per questo – conclude il segretario metropolitano del Pd fiorentino – guardiamo con attenzione agli impegni presi dal governo Monti, e in particolare dal nuovo ministro della Giustizia Paola Severino, per migliorare le condizioni dei penitenziari italiani. E’ però evidente che c’è l’esigenza di interventi strutturali”.
Istituti comprensivi, il Pd di Castelfiorentino presenta un odg in Consiglio comunale
Il gruppo consiliare del Partito democratico di Castelfiorentino presenterà nel prossimo consiglio comunale un ordine del giorno sulla questione della costituzione degli istituti comprensivi.
L’articolo 19 della manovra estiva (legge 111/2011) ha imposto la nascita e il dimensionamento di istituti comprensivi che abbiano un numero minimo di 1.000 studenti (per Castelfiorentino significherebbe un unico istituto di circa 1800 studenti, passando dalle attuali due autonomie scolastiche ad una sola).
L’imposizione del provvedimento contenuto nella manovra è esclusivamente dettata da ragioni economiche. L’obiettivo del precedente governo era quello di risparmiare 172 milioni di euro, sopprimendo 1.130 scuole e altrettanti posti di lavoro di dirigente scolastico, di personale amministrativo, di collaboratore scolastico.
In quest’ottica di tagli, l’unica su cui si è mossa la politica scolastica del Governo Berlusconi-Tremonti-Gelmini, si blocca qualsiasi sviluppo progettuale di una vera autonomia scolastica e una riflessione approfondita sulle condizioni che possono rendere l’Istituto Comprensivo un modello di qualità.
«Con il documento presentato, il Pd intende impegnare il Sindaco e la Giunta a non sottostare ad una imposizione così frettolosa, attendendo gli esiti dei vari ricorsi presentati rispetto al provvedimento in questione. Sindaco e Giunta dovranno inoltre sfruttare il tempo a disposizione per coinvolgere tutta la comunità scolastica (docenti, genitori, istituzioni), facendosi promotori e coordinatori di un’analisi approfondita sull’eventualità di uno o più Istituti Comprensivi, per arrivare ad una proposta condivisa con tutti i soggetti coinvolti. A nostro avviso il modello organizzativo dell’Istituto Comprensivo può rispondere bene alle necessità culturali e didattiche della scuola di base. Rispettando le tradizioni gloriose delle scuole dell’infanzia, elementari e medie, l’Istituto Comprensivo le invita a ripensarsi in un comune progetto pedagogico, in una idea condivisa di scuola dai 3 ai 14 anni. Continuità, trasversalità dei curricoli, effettiva progressione degli apprendimenti negli allievi, possono nel Comprensivo trovare una loro sintesi, che il progetto dell’Autonomia Scolastica realizzerebbe compiutamente, dove gli insegnanti della comunità si prendono cura e di cui diventano responsabili insieme. Ma un tale “laboratorio di idee” può nascere solo da un percorso coerente, unitario, condiviso, accompagnato da una crescita culturale della comunità e in cui l’amministrazione si pone come soggetto di guida e coordinamento, con il compito strategico di analizzare la realtà e identificare le specificità del nostro territorio. Solo alla fine di questo percorso potrà essere presentata una proposta efficace sull’organizzazione del nostro sistema scolastico». Così i membri del gruppo consiliare del Partito democratico di Castelfiorentino.
Acqua e rifiuti: “Bene la riforma approvata oggi in consiglio regionale. Si può tenere insieme investimenti e controllo pubblico”
“La riforma delle ATO approvata oggi dal consiglio regionale è una risposta seria e di governo ai temi posti dai referendum del giugno scorso, e mette al centro il ruolo pubblico nella gestione dei servizi pubblici locali e in particolare sul servizio idrico integrato senza fragili velleitarismi”.
Così il coordinatore dell’Area politiche del territorio e ambiente del Pd toscano, Matteo Tortolini, e il responsabile Servizi pubblici locali, Gabriele Toti, commentano positivamente l’approvazione oggi in consiglio regionale della legge che disciplina la riorganizzazione delle Autorità di Ambito territoriali ottimali del servizio idrico integrato e del servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani, che prevede una sola autorità di ambito per la gestione idrica che subentra ai precedenti sei Ato e tre per quanto riguarda i rifiuti.
“Con questa legge – affermano Tortolini e Toti – non solo la Toscana conferma l’attenzione a questi settori strategici ma anche il ruolo nella programmazione. E nell’ambito delle nuove autorità, il ruolo degli enti locali, dei Comuni in particolare, potrà essere anche più incisivo col nuovo assetto che è stato delineato. Ed è importante il fatto che nel quadro della programmazione si tenga conto di tutte le realtà regionali, compresi i piccoli centri. Quanto approvato oggi fa parte di un progetto più ampio che il Pd ha per la gestione del servizio idrico integrato all’interno del quale c’è l’attenzione agli investimenti e la tutela dei consumatori”.
