17 Ottobre 2012

Giornale della Toscana, Mecacci: “Una perdita per l’informazione, solidarietà ai lavoratori”

Il Giornale della Toscana da un punto di vista diverso da noi ma sempre con professionalità rappresentava una voce importante nel nostro dibattito politico: per questo la cessazione della sua pubblicazione è una perdita per la nostra informazione ”.

Lo sottolinea il segretario del Pd metropolitano di Firenze Patrizio Mecacci, in merito all’improvvisa chiusura del dorso toscano del Giornale.

“Esprimiamo quindi tutta la nostra solidarietà e vicinanza a giornalisti e poligrafici, rimasti improvvisamente senza lavoro e che già da 13 mesi non percepivano stipendio”, conclude.

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Giornale della Toscana, Mecacci: “Una perdita per l’informazione, solidarietà ai lavoratori”

Il Giornale della Toscana da un punto di vista diverso da noi ma sempre con professionalità rappresentava una voce importante nel nostro dibattito politico: per questo la cessazione della sua pubblicazione è una perdita per la nostra informazione ”.

Lo sottolinea il segretario del Pd metropolitano di Firenze Patrizio Mecacci, in merito all’improvvisa chiusura del dorso toscano del Giornale.

“Esprimiamo quindi tutta la nostra solidarietà e vicinanza a giornalisti e poligrafici, rimasti improvvisamente senza lavoro e che già da 13 mesi non percepivano stipendio”, conclude.

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Chiusura Giornale della Toscana, Bugli: “Altra pagina nera per l’informazione, solidarietà a giornalisti e poligrafici”

Il Giornale della Toscana deve continuare a far sentire la sua voce, seppur così lontana dal nostro modo di vedere la realtà e la società. Si tratta di un’ennesima pagina nera per l’informazione toscana, già da tempo investita da una crisi pesantissima, che ha colpito giornali, radio e televisioni. Da parte del gruppo Pd Regione Toscana c’è la piena solidarietà a giornalisti e poligrafici, che si sono ritrovati improvvisamente senza lavoro. Deve ripartire la trattativa perché dopo 13 mesi di arretrati non si possono licenziare tutti i lavoratori senza neanche valutare un idoneo utilizzo di ammortizzatori sociali”.

Così il capogruppo Pd Regione Toscana Vittorio Bugli commenta la chiusura del Giornale della Toscana.

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Chiusura Giornale della Toscana, Bugli: “Altra pagina nera per l’informazione, solidarietà a giornalisti e poligrafici”

Il Giornale della Toscana deve continuare a far sentire la sua voce, seppur così lontana dal nostro modo di vedere la realtà e la società. Si tratta di un’ennesima pagina nera per l’informazione toscana, già da tempo investita da una crisi pesantissima, che ha colpito giornali, radio e televisioni. Da parte del gruppo Pd Regione Toscana c’è la piena solidarietà a giornalisti e poligrafici, che si sono ritrovati improvvisamente senza lavoro. Deve ripartire la trattativa perché dopo 13 mesi di arretrati non si possono licenziare tutti i lavoratori senza neanche valutare un idoneo utilizzo di ammortizzatori sociali”.

Così il capogruppo Pd Regione Toscana Vittorio Bugli commenta la chiusura del Giornale della Toscana.

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11 Ottobre 2012

A trent’anni dalla Festa nazionale de l’Unità, il Pd ricorda il grande evento di Tirrenia ’82 con un’assemblea pubblica sabato al Centro Maccarrone. Partecipa Walter Veltroni

Trent’anni fa Tirrenia ospitava la Festa nazionale de l’Unità, che si svolse agli ex studios cinematografici dal 3 al 19 settembre 1982.

Per celebrare questa ricorrenza, il Pd di Pisa ha organizzato un’assemblea pubblica per sabato 13 ottobre, a partire dalle 9, al centro Maccarrone.

In programma la proiezione di foto e video originali della festa, oltre a ricordi e testimonianze dei protagonisti dell’epoca. Tra gli altri sarà presente Walter Veltroni, che fu presente tutti i giorni a Tirrenia.

Numeri e curiosità. La decisione di organizzare la festa a Tirrenia fu presa a Pasqua del 1982. Per bonificare l’area degli ex studi, che era in rovina, e completare l’allestimento degli stand, ci vollero mesi di lavoro e centinaia di volontari impegnati giorno e notte. La maggior parte dormiva accampata insieme e tantissime famiglie sacrificarono le ferie. Furono sistemate le strade, realizzate fogne e acquedotti, portata l’energia elettrica, costruiti 300 bagni in muratura. La festa contava 9 bar e 15 tra ristoranti, pizzerie e punti ristoro. Ogni ristorante era gestito da una sezione del Pci pisano, insieme ai livornesi, ai viareggini e con l’aiuto delle delegazioni dei paesi comunisti: Urss, Ungheria, Polonia, Bulgaria e altre. Durante la festa fu inoltre sperimentato il pacchetto turistico “vacanze al mare e visita alla festa”: il successo fu tale che, oltre agli alberghi del litorale, si dovette ricorrere all’ospitalità delle colonie del Calambrone, gestite dalle suore. La festa di Tirrenia fu la prima festa nazionale organizzata fuori dal “circuito” delle grandi città e dell’Emilia Romagna, nonché la prima il cui bilancio venne archiviato su computer, un Olivetti. Tra gli artisti che si esibirono ricordiamo Claudio Baglioni, Pino Daniele, Antonello Venditti e i Genesis (25.000 paganti). Si calcola che nel corso dell’ultima giornata siano passate dalla festa circa un milione di persone, la metà delle quali ascoltarono il comizio conclusivo di Enrico Berlinguer. Durante quei giorni la mafia uccise il Generale Dalla Chiesa (3 settembre), a Ginevra venne arrestato Licio Gelli (13 settembre) e il medio-oriente fu scosso dal massacro di Sabra e Chatila (16-18 settembre).

Il senso dell’iniziativa. “La festa di Tirrenia 1982 – osserva il segretario provinciale Pd Francesco Nocchi – è stata anzitutto una grande festa di popolo, un momento formativo dell’identità della sinistra pisana. Ci fu una mobilitazione eccezionale, che non coinvolse solo i militanti del Pci ma una fascia assai più ampia di simpatizzanti. Non solo pisani, visto il grande contributo che dettero i livornesi, i viareggini e tanti altri. Fu anzitutto una sfida, quella di rendere agibile l’area degli ex-studi, e poi una vetrina nazionale per la città e il litorale. Quello che ci proponiamo di celebrare sabato è soprattutto il senso di appartenenza a una comunità impegnata per il progresso e per la giustizia sociale, che resta il più grande patrimonio comune di tutti i protagonisti di quella festa, al di là dei percorsi politici e delle scelte dei singoli, che negli anni, lo sappiamo, sono stati i più vari”.

Materiale d’epoca. In queste settimane il Pd pisano ha raccolto decine e decine di testimonianze e foto, che sono state pubblicate sul sito www.tirrenia82.it. La pubblicazione proseguirà anche dopo l’evento del 13 e si sta pensando, a seconda delle disponibilità e della quantità di materiale raccolto, anche ad una mostra o ad una pubblicazione.

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10 Ottobre 2012

Manciulli sulle dichiarazioni dell’ad Fiat Sergio Marchionne

Ho trovato di pessimo gusto la battuta di Marchionne, Firenze rappresenta un patrimonio storico e culturale fondamentale per l’umanità, riconosciuto in tutto il mondo molto più della Fiat”.

Così il segretario regionale del Pd della Toscana Andrea Manciulli interviene a seguito delle parole dell’amministratore delegato della Fiat Sergio Marchionne sulla città di Firenze.

“Bisogna interrompere questo clima di contrapposizione continua perché il Paese in questo momento ha bisogno d’altro. Tutti se ne sentano la responsabilità addosso, smettendo di cercare sempre la frase più a effetto e la polemica con l’altro” conclude Manciulli.

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Manciulli sulle dichiarazioni dell’ad Fiat Sergio Marchionne

Ho trovato di pessimo gusto la battuta di Marchionne, Firenze rappresenta un patrimonio storico e culturale fondamentale per l’umanità, riconosciuto in tutto il mondo molto più della Fiat”.

Così il segretario regionale del Pd della Toscana Andrea Manciulli interviene a seguito delle parole dell’amministratore delegato della Fiat Sergio Marchionne sulla città di Firenze.

“Bisogna interrompere questo clima di contrapposizione continua perché il Paese in questo momento ha bisogno d’altro. Tutti se ne sentano la responsabilità addosso, smettendo di cercare sempre la frase più a effetto e la polemica con l’altro” conclude Manciulli.

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9 Ottobre 2012

Stazzema, Bugli: “Rispettare le norme europee e le sentenze della magistratura italiana, per una verità storica condivisa”

Chiedere il rispetto delle norme europee e delle sentenze della magistratura italiana, già divenute definitive, difendere quanto già stabilito dalla sentenza del Tribunale di La Spezia per arrivare a una verità storica condivisa da Italia e Germania.

Sono gli obiettivi della mozione approvata oggi in Consiglio regionale presentata dal capogruppo Pd Vittorio Bugli, relativa all’archiviazione da parte della Procura di Stoccarda, dell’inchiesta sulla strage nazista di Sant’Anna di Stazzema del 12 agosto 1944, in cui furono uccisi 560 civili, tra cui donne e bambini.

“È inaccettabile e ingiusto archiviare in maniera così semplicistica uno dei più efferati eccidi contro la popolazione civile, che segnò per sempre un’intera comunità.- ha spiegato Bugli – Il gruppo Pd del Senato ha già presentato lo scorso 3 ottobre un interrogazione sul tema, il Ministro degli Affari Esteri Giulio Terzi ha espresso il suo sconforto per questa decisioni, così come il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano; la Regione Toscana da sempre inoltre si è impegnata per giungere alla verità sulla strage e promuove ogni anno le attività del Parco Nazionale della pace. La scelta della Procura di Stoccarda rischia di riaprire una polemica inutile e controproducente sulle responsabilità storiche della strage, già ampiamente comprovate dalla sentenza del Tribunale di La Spezia del 2005. Per questo con la mozione vogliamo sollecitare la Giunta, affinchè si impegni in difesa delle verità giudiziarie e storiche già portate alla luce dalla magistratura italiana, perché lasciare senza colpevoli una violenza talmente inaudita offende la memoria dei 560 civili strappati alla vita dalla follia nazista e vanifica il lavoro compiuto in questi anni da associazioni e istituzioni”.

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Sindaco Piombino su tetto acciaierie, Ferrucci: “L’industria siderurgica è strategica per economia nazionale”

“Il gesto di Gianni Anselmi è la dimostrazione della gravità della situazione in cui versa il polo siderurgico di Piombino, da cui dipende la sorte di migliaia di persone. Il PD è al fianco dei lavoratori e della città e da mesi sottolineiamo la serietà della situazione chiedendo al governo interventi concreti affinchè la siderurgia nel nostro Paese rimanga un settore strategico dell’economia Italiana. L’industria va riqualificata e resa competitiva non accantonata, e il lavoro non parte da zero a Piombino, che vanta un contesto diverso da quello di Taranto”.

Il responsabile Economia e Lavoro del Pd della Toscana Ivan Ferrucci interviene così alla notizia che il sindaco di Piombino Gianni Anselmi stamattina è salito sul tetto della fabbrica delle acciaierie della Lucchini per sensibilizzare un intervento del Governo. “Non si deve scaricare sui lavoratori – conclude Ferrucci – , sulla piccola impresa e sulla città di Piombino la mancanza di scelte industriali”.

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Sindaco Piombino su tetto acciaierie, Ferrucci: “L’industria siderurgica è strategica per economia nazionale”

“Il gesto di Gianni Anselmi è la dimostrazione della gravità della situazione in cui versa il polo siderurgico di Piombino, da cui dipende la sorte di migliaia di persone. Il PD è al fianco dei lavoratori e della città e da mesi sottolineiamo la serietà della situazione chiedendo al governo interventi concreti affinchè la siderurgia nel nostro Paese rimanga un settore strategico dell’economia Italiana. L’industria va riqualificata e resa competitiva non accantonata, e il lavoro non parte da zero a Piombino, che vanta un contesto diverso da quello di Taranto”.

Il responsabile Economia e Lavoro del Pd della Toscana Ivan Ferrucci interviene così alla notizia che il sindaco di Piombino Gianni Anselmi stamattina è salito sul tetto della fabbrica delle acciaierie della Lucchini per sensibilizzare un intervento del Governo. “Non si deve scaricare sui lavoratori – conclude Ferrucci – , sulla piccola impresa e sulla città di Piombino la mancanza di scelte industriali”.

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