Vicenda Aamps Livorno. Pd Toscana ai grillini: “Doppia morale a 5 stelle”


“Il problema del Movimento 5 Stelle non è tanto l’avviso di garanzia all’assessore Lemmetti visto che noi, in coerenza, siamo da sempre garantisti e non giustizialisti, quanto piuttosto l’evidente attacco di afasia. Perché questo silenzio quando non hanno mai perso occasione per sparare sentenze e attaccare in maniera violenta gli avversari politici facendo del giustizialismo la propria bandiera elettorale? Perché questa doppia morale di ergersi a giudici popolari solo a patto che siano altri ad essere accusati? Capiamo che Grillo e il direttorio siano in imbarazzo e in effetti il silenzio che arriva da Genova, da Roma e da Livorno è forse più eloquente di tante parole”.
Così il vicesegretario e il responsabile enti locali del PD toscano, Antonio Mazzeo e Stefano Bruzzesi, con il capogruppo in Regione Leonardo Marras, commentano il silenzio del Movimento 5 Stelle sull’avviso di garanzia nell’ambito della vicenda Aamps a Livorno arrivato ieri all’assessore del Comune Gianni Lemmetti.
Tesseramento e 2X1000


E’ aperto il tesseramento 2016 al Partito Democratico
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A maggio tre direzioni tematiche del Pd toscano su sanità, casa e urbanistica, sviluppo economico


8 aprile 2016 – Tre riunioni tematiche della direzione regionale del Pd toscano nel mese di maggio su sanità, casa e urbanistica, sviluppo economico. Le ha annunciate oggi il segretario toscano del partito, Dario Parrini. La prima è in programma sabato 7 maggio.
“La riflessione che abbiamo condotto sulla forma da dare al nostro partito è una riflessione che produrrà degli effetti. Abbiamo detto che vogliamo un partito sempre più protagonista nell’elaborazione e valorizzazione delle politiche di governo. Pertanto faremo tre direzioni dove parleremo di sanità, casa e urbanistica e sviluppo economico, con l’obiettivo di fornire linee di indirizzo generali e una cornice di scelte all’interno della quale opererà chi nella nostra regione – giunta e consiglio – è chiamato all’attuazione del programma elettorale con cui abbiamo preso così tanti voti un anno fa. Il motivo conduttore della nostra riflessione sarà che il nostro tempo è il presente e non il passato. Noi dobbiamo fare cose che funzionano – più che mostrarci fedeli a dogmi superati – con molta concretezza e poca ideologia. Facendo questo riusciremo a fare fortemente l’interesse dei toscani. Lo stiamo già facendo bene: il partito con queste direzioni spingerà affinchè lo si faccia ancora meglio” ha spiegato Parrini.
“Questa è una ulteriore dimostrazione di come il PD toscano voglia discutere dei temi in maniera concreta e tenere vivo quel confronto diretto tra i vari livelli amministrativi e dirigenziali che abbiamo già avviato alla fine dello scorso anno. È questo il tratto distintivo del manifesto sulla forma partito che abbiamo consegnato per primi al presidente del partito Orfini e al vicesegretario nazionale Guerini e che sta alla base di quel ‘partito Expo’ che vorremmo realizzare valorizzando le tante diverse competenze al nostro interno” aggiunge il vicesegretario con delega all’organizzazione del Pd toscano Antonio Mazzeo.
QUI IL VIDEO INTEGRALE
DELL’INTERVISTA A DARIO PARRINI
sulle riunioni tematiche della direzione regionale, ma anche sul referendum sulle trivellazioni, fusioni dei comuni e rapporti interni al Pd.
Approvata in consiglio regionale la risoluzione del Pd sulle fusioni dei comuni
6 aprile 2016 – «Un risultato importante, un impegno decisivo per questa legislatura che viene mantenuto, ma non rappresenta un punto d’arrivo, ma una nuova partenza che ci vedrà ora impegnati in un grande percorso di partecipazione che vedrà coinvolti i cittadini e gli enti locali. Da oggi, infatti, inizia il confronto in tutta la Toscana sui nuovi Comuni e il patto di governo tra i Comuni e la Regione. I Comuni sapranno cogliere tutte le opportunità di questa fase, perché abbiamo parlato di volontarietà e non di obbligo, proponendosi come i primi attori di una profonda azione riformista secondo la più alta tradizione toscana».
Lo ha detto Leonardo Marras, capogruppo del Pd in Consiglio regionale, commentando l’approvazione della Risoluzione “in merito agli orientamenti del Consiglio regionale in materia di fusione di comuni e di riforma del sistema delle autonomie locali” avvenuta questa mattina a maggioranza.
La risoluzione è stata illustrata in Aula da Antonio Mazzeo, consigliere Pd e vicesegretario del Pd toscano.
«Siamo in una fase di profondo e complessivo riassetto istituzionale che coinvolgerà tutti i livelli amministrativi – ha detto Mazzeo – Il primo passo è stato fatto col superamento delle Province, altri dovranno riguardare da un lato il lavoro per la costituzione di macroregioni, dall’altro quello di un nuovo dimensionamento dei nostri Comuni. Tutto questo, all’interno del percorso generale definito dalla riforma costituzionale che confermeremo col referendum di ottobre, rappresenta anche per la nostra regione una straordinaria opportunità nella definizione di un nuovo disegno di territorio che la renda in grado di competere con le principali realtà d’Europa. La Toscana è sempre stata apripista su questo fronte. Quello che siamo chiamati a fare, dunque, è prima di tutto definire nuovi ambiti ottimali di riferimento. Lo facciamo con questa risoluzione che non è un manifesto di buone intenzioni quanto piuttosto una vera e propria “road map” delle istituzioni locali per raggiungere alcuni degli importanti obiettivi contenuti nel nostro programma di legislatura. Si tratta di spingere fortemente l’acceleratore sulle fusioni dei comuni, rendendo contagioso e irreversibile un processo iniziato da qualche anno. Quindi più incentivi, qualche disincentivo alla frammentazione e nuove e chiare regole per raccogliere i risultati dei referendum consultivi. Di pari passo – ha aggiunto Mazzeo – bisognerà snellire e semplificare l’organizzazione ed il rapporto che la Regione ha con l’associazionismo degli enti locali, attraverso il riconoscimento di un rapporto esclusivo con i Comuni attraverso l’Anci per la concertazione regionale, e dare ulteriore impulso al percorso di riordino e razionalizzazione dei livelli di governance dei servizi pubblici locali valutando concretamente la fattibilità di individuare un unico ambito territoriale ottimale di livello regionale per la gestione unitaria del servizio idrico integrato e del servizio di gestione dei rifiuti urbani, analogamente a quanto già fatto con l’ATO unico per il trasporto pubblico locale. L’obiettivo è semplice e preciso: il miglioramento dei servizi con razionalizzazione della spesa, maggiore capacità di investimenti e meno tasse per far ripartire crescita e occupazione».
Non è mancata, da parte di Mazzeo, una replica ai consiglieri 5 Stelle circa la presunta incostituzionalità della risoluzione: «Trovo francamente imbarazzante che si provi a strumentalizzare tutto questo arrivando addirittura a minacciare un ricorso alla Corte costituzionale per una risoluzione che, dovrebbero saperlo i colleghi del M5S, è meramente un atto politico e non una legge che, peraltro, potrebbe essere impugnata in via diretta soltanto dal governo».
«La verità – ha proseguito Mazzeo – è semplicemente che avevamo davanti due strade. Imporre le scelte dall’alto, cosa che la legge consentirebbe, oppure cercare di incentivare un percorso di grande partecipazione dal basso. Abbiamo scelto la seconda e, per essere chiari, non ha niente a che vedere con il percorso previsto dal ddl Lodolini presentato alla Camera e che mira alla “obbligatorietà” delle fusioni, idea sulla quale nutriamo diversi dubbi. Questa risoluzione, di contro, impegna invece “a favorire i processi volontari di fusione” e a farlo “mediante la valorizzazione dei percorsi partecipativi da effettuarsi opportunamente in via propedeutica alla presentazione delle relative proposte”. Chi dice il contrario fa solo disinformazione e strumentalizza una cosa che non c’è».
«Curioso – ha aggiunto Mazzero – che chi, su questi temi, agita sempre i propri vessilli decida di presentare una “antiproposta”. Peccato che, secondo quanto emerso in un recente sondaggio, sono prima di tutto i cittadini a dirsi favorevoli a questo percorso. E lo dicono in maniera trasversale: il 50% degli elettori che hanno dichiarato di votare M5S, il 57% di quelli che si dichiarano di centrodestra, il 40% di quelli che hanno votato Si. Ad essere contrari, in assoluto, sono il 17% appena».
Mazzeo infine ha ricordato quanto siano importanti gli incentivi messi in campo: da parte regionale (250mila euro all’anno per 5 anni a ogni comune fino a un massimo di 1 milione) quanto da parte del governo che ha previsto con l’ultima Finanziaria l’aumento del contributo straordinario dal 20 al 40% dei trasferimenti erariali attribuiti per l’anno 2010. E, infine, ha fatto riferimento alla salvaguardia “antiannessione”, sottolineando l’importanza di una «regolamentazione, finora non codificata, dell’indirizzo che il consiglio regionale è chiamato a tenere qualora i cittadini di due comuni, chiamati a referendum, esprimano pareri opposti. Su questo tema servirà una maggioranza complessiva di almeno i due terzi fatta salva la cosiddetta “norma anti annessione” per la quale il limite suddetto può venire superato in caso di forte contrarietà (almeno del 75%) da parte di uno dei due comuni».
QUI IL TESTO INTEGRALE DELLA RISOLUZIONE
Alessandra Nardini nuova presidente dei Giovani Democratici Toscana


E’ Alessandra Nardini, 28 anni, consigliera regionale eletta nel collegio di Pisa, la nuova presidente dei Giovani Democratici della Toscana. Nardini, da sempre attiva nei giovani dem, è stata eletta all’unanimità su proposta del neosegretario regionale Raffaele Marras.
“Brava, appassionata e competente, Alessandra è e sarà un punto di riferimento per tutti noi” ha commentato Marras.
“Tanta emozione e soddisfazione per la fiducia che il segretario, le ragazze ed i ragazzi toscani hanno riposto in me. Farò di tutto per meritarmerla, perché sono orgogliosa di poter rappresentare un’organizzazione viva, vivace e attiva come quella Toscana, un’organizzazione che in questi anni mi ha fatto crescere moltissimo” ha detto Nardini dopo la sua elezione.
Marras ha poi indicato i membri che comporranno la sua segreteria, espressione di tutto il territorio regionale: obiettivo principale riavvicinare la generazione dei giovani alla politica.
Marras ha tenuto per sé le deleghe a scuola, università e pari opportunità. Quest’ultima singolare scelta: “Solo se saremo noi uomini a parlarne, finalmente, riusciremo davvero a fare un importante passo avanti verso l’uguaglianza. Provare a rinnovare la politica vuol dire anche questo” ha spiegato Marras
Mazzeo (PD): “Bene investimenti Regione per boschi e fiumi. Con nuovi stanziamenti risposte concrete ai forestali”


“I finanziamenti decisi ieri dalla giunta regionale hanno una doppia valenza: da un lato viene mantenuto l’impegno preso nel nostro programma di governo per la sicurezza idrogeologica del territorio, dall’altro vengono date le prime risposte concrete ai lavoratori di un settore importante come quello dei forestali”.
Così Antonio Mazzeo, vicesegretario del PD della Toscana, commenta la delibera approvata ieri dalla giunta regionale toscana per destinare nuove risorse da investire sul territorio e per garantire il regolare pagamento degli stipendi dei lavoratori che questa mattina hanno manifestato a Firenze.
“Sappiamo quali e quante difficoltà debbano affrontare gli enti locali – ha spiegato – e le nuove risorse del bilancio regionale serviranno proprio a finanziare i progetti delle Unioni dei comuni per il patrimonio boschivo e a sostenere così il lavoro dei forestali. Parallelamente è stato deciso di effettuare una precisa ricognizione, Unione per Unione, delle attività svolte in questo ambito. Il nostro obiettivo, con il riassetto dei livelli istituzionali e la ripartizione delle deleghe, è quello di riportare questa funzione in carico alla Regione e su questo garantiamo ai lavoratori che, come Partito Democratico, continueremo il percorso di confronto, insieme alla giunta, ai sindacati e ad Anci, ponendo una attenzione prioritaria alle loro istanze”.
“Su questo tema – ha concluso – si scontano alcuni ritardi del passato ma siamo soddisfatti del lavoro dell’assessore Remaschi. Dopo tante promesse gli operatori del settore possono infatti toccare con mano i primi risultati concreti e su questa strada sono certo che arriveremo presto a una ridefinizione complessiva della materia. La Toscana, anche su questo, vuole essere un esempio virtuoso: i fondi spesi in manutenzione e prevenzione mettono infatti al sicuro il territorio e i cittadini dalle possibili conseguenze degli eventi imprevisti e consentono di evitare danni economici ben più ingenti. I tanti eventi calamitosi visti in questi anni nel nostro paese ci insegnano che dobbiamo investire prima per non correre ai ripari dopo”.
Dibattito ipotesi primarie Lucca. Intervento del segretario del PD toscano Dario Parrini
22 marzo 2016 – “Desidero precisare il mio pensiero sul dibattito di questi giorni in merito all’ipotesi di primarie per la scelta del candidato sindaco del Pd e del centrosinistra nelle elezioni comunali di Lucca in programma nel 2017.
La prima considerazione è che ogni cosa va fatta a suo tempo.
Diversi comuni importanti andranno al voto in Toscana nei prossimi mesi: sei sopra i quindicimila abitanti, uno dei quali in provincia di Lucca, Altopascio.
A ottobre ci sarà un referendum costituzionale decisivo per le sorti del Pd e del Paese.
Questi, e non altri, sono gli assilli del Pd toscano. Al perseguimento di questi obiettivi, e non di altri, il Pd, a ogni livello, dovrà dedicare tutte le proprie energie e tutta la propria attenzione.
Quindi, ogni riflessione specifica da parte mia è impossibile. E sarebbe, inoltre, inopportuna. Posso fare però delle riflessioni di carattere generale.
Il nostro statuto considera le primarie una cosa bella e importante. Le prevede come via maestra per scegliere gli aspiranti sindaci che si candidano a tale carica per la prima volta e se ricorrono certe condizioni stabilisce che debbano sottoporsi a primarie anche i sindaci uscenti che vogliono candidarsi per un secondo mandato. Per far scattare questa seconda fattispecie lo statuto prevede, giustamente, dei quorum assai elevati. Mentre per impedirla sono necessari dei quorum ancora più alti.
Stiamo parlando del nostro statuto, non di una carta straccia raccolta per strada.
La politica non si fa solo con gli statuti, ovviamente. Ma non viene meglio se si fa contro di essi, o senza.
Anche a Lucca, bisognerà formulare, a tempo debito, un’analisi politica. E dare un giudizio politico.
Non c’è una regola valida sempre e in ogni luogo. Non ci sono, a questo proposito, scelte politiche “normali” e scelte politiche “anomale”. Si può decidere in un senso o nell’altro, secondo una valutazione politica che deve essere intelligente e di ampio respiro, e tener conto di tanti fattori.
Lo dimostra quanto è avvenuto di recente in Toscana.
Nel prossimo mese di giugno, per esempio, voteremo in quattro comuni sopra i diecimila abitanti nei quali il sindaco Pd uscente è ricandidabile: Montevarchi, Cascina, Sansepolcro, Orbetello.
A Sansepolcro il sindaco uscente è stato ricandidato senza primarie, dopo un’analisi e un voto del partito, secondo quanto prevede il nostro statuto.
A Montevarchi il sindaco uscente si sottoporrà a primarie che si terranno il 10 aprile.
A Cascina e a Orbetello il sindaco uscente si è sottoposto a primarie, le ha vinte ed è stato ricandidato.
Una cosa è certa: un sindaco uscente non può dire “se a termini di statuto dovrò partecipare a delle primarie, esco e faccio una mia lista civica”. Affermare questo significherebbe entrare nel campo dell’inaccettabile.
Ma anche questo lo dico in generale, perché io una dichiarazione in questo senso del sindaco Tambellini non l’ho mai sentita. Anzi: so per certo che questo non è il suo pensiero.
L’esempio di come è logico e giusto comportarsi in casi del genere, lo demmo in occasione della ricandidatura a presidente di regione di Enrico Rossi, a inizio 2015. Rossi, con molto anticipo, disse: “se qualcuno ha i numeri di statuto per fare le primarie, io le faccio ben volentieri, anche se sono presidente uscente e ricandidabile”. Nessuno riuscì a raggiungere il quorum di adesioni previsto, che è lo stesso previsto per i sindaci uscenti, e Rossi fu ricandidato senza primarie.
Ma a quell’esito si arrivò dando, come Pd Toscana, un esempio di apertura e di serenità. Un bell’esempio. Che, ne sono certo, anche tutto il Pd di Lucca saprà dare, indipendentemente da quale sarà, tra quelle possibili secondo le nostre regole, la strada che sceglierà di percorrere.
Ma di questo discuteremo a tempo debito: dopo il referendum costituzionale”.
Dario Parrini, segretario PD Toscana
Dibattito ipotesi primarie Lucca. Intervento del segretario del PD toscano Dario Parrini
22 marzo 2016 – “Desidero precisare il mio pensiero sul dibattito di questi giorni in merito all’ipotesi di primarie per la scelta del candidato sindaco del Pd e del centrosinistra nelle elezioni comunali di Lucca in programma nel 2017.
La prima considerazione è che ogni cosa va fatta a suo tempo.
Diversi comuni importanti andranno al voto in Toscana nei prossimi mesi: sei sopra i quindicimila abitanti, uno dei quali in provincia di Lucca, Altopascio.
A ottobre ci sarà un referendum costituzionale decisivo per le sorti del Pd e del Paese.
Questi, e non altri, sono gli assilli del Pd toscano. Al perseguimento di questi obiettivi, e non di altri, il Pd, a ogni livello, dovrà dedicare tutte le proprie energie e tutta la propria attenzione.
Quindi, ogni riflessione specifica da parte mia è impossibile. E sarebbe, inoltre, inopportuna. Posso fare però delle riflessioni di carattere generale.
Il nostro statuto considera le primarie una cosa bella e importante. Le prevede come via maestra per scegliere gli aspiranti sindaci che si candidano a tale carica per la prima volta e se ricorrono certe condizioni stabilisce che debbano sottoporsi a primarie anche i sindaci uscenti che vogliono candidarsi per un secondo mandato. Per far scattare questa seconda fattispecie lo statuto prevede, giustamente, dei quorum assai elevati. Mentre per impedirla sono necessari dei quorum ancora più alti.
Stiamo parlando del nostro statuto, non di una carta straccia raccolta per strada.
La politica non si fa solo con gli statuti, ovviamente. Ma non viene meglio se si fa contro di essi, o senza.
Anche a Lucca, bisognerà formulare, a tempo debito, un’analisi politica. E dare un giudizio politico.
Non c’è una regola valida sempre e in ogni luogo. Non ci sono, a questo proposito, scelte politiche “normali” e scelte politiche “anomale”. Si può decidere in un senso o nell’altro, secondo una valutazione politica che deve essere intelligente e di ampio respiro, e tener conto di tanti fattori.
Lo dimostra quanto è avvenuto di recente in Toscana.
Nel prossimo mese di giugno, per esempio, voteremo in quattro comuni sopra i diecimila abitanti nei quali il sindaco Pd uscente è ricandidabile: Montevarchi, Cascina, Sansepolcro, Orbetello.
A Sansepolcro il sindaco uscente è stato ricandidato senza primarie, dopo un’analisi e un voto del partito, secondo quanto prevede il nostro statuto.
A Montevarchi il sindaco uscente si sottoporrà a primarie che si terranno il 10 aprile.
A Cascina e a Orbetello il sindaco uscente si è sottoposto a primarie, le ha vinte ed è stato ricandidato.
Una cosa è certa: un sindaco uscente non può dire “se a termini di statuto dovrò partecipare a delle primarie, esco e faccio una mia lista civica”. Affermare questo significherebbe entrare nel campo dell’inaccettabile.
Ma anche questo lo dico in generale, perché io una dichiarazione in questo senso del sindaco Tambellini non l’ho mai sentita. Anzi: so per certo che questo non è il suo pensiero.
L’esempio di come è logico e giusto comportarsi in casi del genere, lo demmo in occasione della ricandidatura a presidente di regione di Enrico Rossi, a inizio 2015. Rossi, con molto anticipo, disse: “se qualcuno ha i numeri di statuto per fare le primarie, io le faccio ben volentieri, anche se sono presidente uscente e ricandidabile”. Nessuno riuscì a raggiungere il quorum di adesioni previsto, che è lo stesso previsto per i sindaci uscenti, e Rossi fu ricandidato senza primarie.
Ma a quell’esito si arrivò dando, come Pd Toscana, un esempio di apertura e di serenità. Un bell’esempio. Che, ne sono certo, anche tutto il Pd di Lucca saprà dare, indipendentemente da quale sarà, tra quelle possibili secondo le nostre regole, la strada che sceglierà di percorrere.
Ma di questo discuteremo a tempo debito: dopo il referendum costituzionale”.
Dario Parrini, segretario PD Toscana
Attentati Bruxelles, Mazzeo (PD): “Tolleranza zero contro ogni fanatismo ed estremismo”


22 marzo 2016 – “In questo momento serve la massima fermezza per garantire la sicurezza di tutti i cittadini e tolleranza zero contro ogni fanatismo ed estremismo”.
Così Antonio Mazzeo, vicesegretario del PD della Toscana, alla luce delle drammatiche notizie in arrivo da Bruxelles.
“A pochi mesi dai fatti di Parigi torniamo ad essere pervasi da una sensazione di sgomento, di rabbia e di terrore perché ad essere colpiti sono ancora una volta i luoghi della nostra vita quotidiana. Colpire Bruxelles, la capitale d’Europa, significa colpire tutti noi. Noi che siamo la generazione che ha abbattuto i muri, che ha cancellato i confini, che ha creduto e crede fortemente in una Europa unita e libera. E’ questa libertà che vogliono provare a distruggere con attacchi infami e vigliacchi. E’ questa libertà che noi, tutti insieme, continueremo a difendere senza se e senza ma, con l’impegno di tutti i giorni e con la determinazione a combattere e isolare ogni forma di estremismo”.
Nasce a Piombino il circolo PD “Fabbriche siderurgiche”
Si terrà domani l’assemblea costitutiva del nuovo Circolo PD delle fabbriche siderurgiche di Piombino.
“Il Pd torna in fabbrica. Ci siamo sempre stati certo, ma da domani ci saremo con una presenza più organizzata, attraverso un vero e proprio circolo del partito. Si tratta di un risultato importante, frutto del lavoro di un gruppo di operai del PD che ringrazio e che da qualche mese si ritrova per discutere della situazione attuale, di crisi e opportunità che attraversano l’intero complesso del polo siderurgico di Piombino, Aferpi ed ex Lucchini, Magona, Dalmine e imprese dell’indotto. Rafforziamo le nostre radici in un luogo simbolo della storia della città e dell’industria italiana ma che vuole essere anche simbolo del futuro, di un’Italia e di un territorio che vogliono ripartire” commenta il segretario territoriale del PD Val di Cornia Elba Valerio Fabiani.
“Ogni nuovo circolo che nasce nella nostra regione è una bella notizia. Il fatto che sia in un distretto del lavoro la rende ancora più significativa. Questo è il Pd che vogliamo, radicato in tutti i luoghi dove le decisioni politiche hanno i loro effetti. Sono davvero contento che da domani i nostri iscritti che lavorano nelle fabbriche avranno istituzionalizzato un luogo politico in cui parlare e discutere di temi che toccano con mano ogni giorno e sui quali nessuno meglio di loro potrà indirizzarci” commenta il vicesegretario e organizzatore del Pd toscano Antonio Mazzeo.
L’assemblea costitutiva si terrà domani alle 21 nei locali della federazione del Partito Democratico di Piombino in via Marco Polo.






