appello-al-voto-parrini30 giugno 2014 – “In un’intervista pubblicata oggi dall’Unità Pippo Civati parla di gestione al limite dell’autoritarismo e di poca democrazia nel Pd. Accuse inverosimili. Civati ci dice anche che riunirà la sua corrente da noi in Toscana, dall’11 al 13 luglio, per parlare di cosa vuol dire essere di sinistra oggi in Italia nel mondo. Tema interessante. Ascolteremo con piacere. Anche perché mi hanno insegnato fin da piccolo, in Toscana e altrove, che la sinistra è soprattutto responsabilità. Quella che a lui sta mancando, e che farebbe bene a recuperare.
Di riforme nel Pd discutiamo liberamente da mesi. Alla fine però un partito deve decidere e attuare le decisioni assunte. Quel momento in Italia è arrivato. Serve appunto responsabilità. Basta meline. In gioco ci sono il bene
e l’immagine internazionale dell’Italia. Sul Senato i civatiani stanno facendo una battaglia insieme a Minzolini, Razzi e Scilipoti. Convinti davvero che sia la strada giusta?”.

Così il deputato e segretario regionale del Pd della Toscana Dario Parrini commenta le dichiarazioni di Pippo Civati rilasciate oggi in un’intervista all’Unità.

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Firenze

appello-al-voto-parrini30 giugno 2014 – “In un’intervista pubblicata oggi dall’Unità Pippo Civati parla di gestione al limite dell’autoritarismo e di poca democrazia nel Pd. Accuse inverosimili. Civati ci dice anche che riunirà la sua corrente da noi in Toscana, dall’11 al 13 luglio, per parlare di cosa vuol dire essere di sinistra oggi in Italia nel mondo. Tema interessante. Ascolteremo con piacere. Anche perché mi hanno insegnato fin da piccolo, in Toscana e altrove, che la sinistra è soprattutto responsabilità. Quella che a lui sta mancando, e che farebbe bene a recuperare.
Di riforme nel Pd discutiamo liberamente da mesi. Alla fine però un partito deve decidere e attuare le decisioni assunte. Quel momento in Italia è arrivato. Serve appunto responsabilità. Basta meline. In gioco ci sono il bene
e l’immagine internazionale dell’Italia. Sul Senato i civatiani stanno facendo una battaglia insieme a Minzolini, Razzi e Scilipoti. Convinti davvero che sia la strada giusta?”.

Così il deputato e segretario regionale del Pd della Toscana Dario Parrini commenta le dichiarazioni di Pippo Civati rilasciate oggi in un’intervista all’Unità.

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concordia25 giugno 2014 – “Trovo condivisibili le dichiarazioni rilasciate ieri dal sottosegretario all’ambiente Silvia Velo sulla questione Concordia. Non possono esserci e sono certo che non ci saranno sottovalutazioni di sorta, da parte del governo e di tutte le autorità competenti, sulle implicazioni ambientali dell’eventuale trasporto a Genova della nave. Ho sempre pensato e continuo a pensare che sotto questo profilo Piombino sia in assoluto la scelta più sicura. Per questo ritengo che il ministero debba valutare il piano presentato da Costa Crociere applicando integralmente e col massimo rigore possibile il principio di precauzione rispetto ai rischi per l’ambiente marino, a ciò subordinando ogni decisione.
I timori in relazione a tali rischi, giustamente sottolineati nei giorni scorsi anche dal Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, sono forti e oggettivi e non possono essere facilmente messi in secondo piano. Sono convinto che da questo punto di vista l’attenzione del governo sarà estrema. Mi pare inoltre evidente che il fattore-tempo è cruciale: se per qualche ragione, laddove l’ipotesi Genova si rivelasse ambientalmente praticabile e venisse perciò privilegiata, dovesse emergere che lo spostamento del relitto non può essere effettuato prima di settembre, anche il percorso di individuazione del luogo definitivo di approdo della nave dovrebbe essere soggetto a nuove valutazioni e ad ulteriori approfondimenti”. 

Così il segretario del Pd toscano Dario Parrini, in merito allo spostamento e smaltimento della Costa Concordia.

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concordia25 giugno 2014 – “Trovo condivisibili le dichiarazioni rilasciate ieri dal sottosegretario all’ambiente Silvia Velo sulla questione Concordia. Non possono esserci e sono certo che non ci saranno sottovalutazioni di sorta, da parte del governo e di tutte le autorità competenti, sulle implicazioni ambientali dell’eventuale trasporto a Genova della nave. Ho sempre pensato e continuo a pensare che sotto questo profilo Piombino sia in assoluto la scelta più sicura. Per questo ritengo che il ministero debba valutare il piano presentato da Costa Crociere applicando integralmente e col massimo rigore possibile il principio di precauzione rispetto ai rischi per l’ambiente marino, a ciò subordinando ogni decisione.
I timori in relazione a tali rischi, giustamente sottolineati nei giorni scorsi anche dal Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, sono forti e oggettivi e non possono essere facilmente messi in secondo piano. Sono convinto che da questo punto di vista l’attenzione del governo sarà estrema. Mi pare inoltre evidente che il fattore-tempo è cruciale: se per qualche ragione, laddove l’ipotesi Genova si rivelasse ambientalmente praticabile e venisse perciò privilegiata, dovesse emergere che lo spostamento del relitto non può essere effettuato prima di settembre, anche il percorso di individuazione del luogo definitivo di approdo della nave dovrebbe essere soggetto a nuove valutazioni e ad ulteriori approfondimenti”. 

Così il segretario del Pd toscano Dario Parrini, in merito allo spostamento e smaltimento della Costa Concordia.

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concordia22 giugno 2014 – “Sosteniamo convintamente l’iniziativa del PD della Valdicornia per tenere alta l’attenzione sulla vicenda dello smaltimento della Costa Concordia, che non può essere declinata solo secondo logiche di convenienza economica. 

Chiediamo al governo che il primo elemento di valutazione sia una reale analisi che contenga i fattori di rischio ambientali e non solo. La Toscana non può solo pagare le conseguenze dell’incidente, dopo che con grande dignità ha sopportato per oltre due anni la presenza del relitto in uno dei luoghi più belli del proprio territorio e dopo aver gestito in maniera ineccepibile l’emergenza. E adesso si pone anche il problema del rischio ambientale. Questo elemento merita la massima attenzione e ai tecnici chiediamo di dirci fino in fondo quali sono i rischi del percorso verso la Liguria. 

Per quanto riguarda Piombino, la regione Toscana e le istituzioni locali hanno avviato in tempi record i lavori di adeguamento del porto per accogliere il relitto che potrà così percorrere un tragitto ridotto rispetto a quello verso Genova. Siamo sicuri che il Governo non rimarrà sordo e porrà la massima attenzione sulla scelta più opportuna e più compatibile da un punto di vista ambientale.

Anche alla Costa chiediamo di ascoltare la voce della Toscana, come risarcimento morale per il danno fatto e per la capacità che in primis l’Isola del Giglio ha prodigato nell’accoglienza post emergenza”.

Così Carmine Zappacosta, responsabile infrastrutture del Pd toscano, oggi in occasione della partenza del rimorchiatore con a bordo una delegazione del Pd della Valdicornia alla volta di Genova.

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treni13 giugno  2014 – “Ottima notizia il potenziamento della linea ferroviaria Viareggio-Lucca-Pistoia-Firenze grazie  all’ intervento da 220 milioni di euro del Ministero dei Trasporti e i successivi milioni che saranno anche stanziati dalla Regione Toscana” questo è il commento della responsabile trasporti del Pd Toscana  Agnese Marchetti.

“L’intervento su questa tratta, indispensabile per il collegamento del nostro Capoluogo di Regione con la  Toscana centrale e con città importanti come Lucca e Pistoia, può rappresentare un reale  salto di qualità  del servizio di collegamento, che possa così  finalmente rispondere adeguatamente alle esigenze dei cittadini-utenti, molti di quali pendolari, che da anni subiscono forti limitazioni e disagi.
Adesso sì che si può pensare di costruire in quelle realtà un sistema di trasporto pubblico molto più efficace integrando il servizio ferroviario a quello su gomma e cercando inoltre di superare la presenza, su quella tratta, di numerosi passaggi a livello che rallentano fortemente la velocità di marcia dei treni”.

 

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costa-concordia8 giugno 2014 – I deputati Pd toscani Luigi Dallai, Dario Parrini e Luca Sani, insieme al capogruppo del PD in Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici, hanno depositato un’interrogazione urgente al Ministro dell’Ambiente per conoscere approfonditamente quali siano “i vincoli ambientali ed i relativi parametri logistici, nel rispetto delle norme nazionali e comunitarie sullo smaltimento dei rifiuti” che devono essere rispettati nella scelta del sito di smaltimento della Costa Concordia.

“Il parametro della vicinanza tra relitto e porto di smantellamento – si legge nell’interrogazione – è in questo caso particolarmente importante perchè la zona in cui è avvenuto il naufragio è di altissimo pregio ambientale e prossima all’area protetta di valenza nazionale definita ‘Santuario dei Cetacei’.
Il porto logisticamente più prossimo, e dunque meno rischioso per le potenziali problematiche legate al trasporto – continua l’interrogazione -, è il porto di Piombino, qualora tale sito risulti conforme ai lavori preposti nei tempi stabiliti”.

 

Testo dell’interrogazione

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

 
Al Ministro dell’Ambiente
 
Premesso che:
 
in base alla “road map” resa nota da tempo dalle autorità ed istituzioni preposte, entro il prossimo mese di Luglio, compatibilmente con le condizioni metereologiche, dovrà essere effettuato lo spostamento del relitto della Costa Concordia naufragata davanti all’isola del Giglio (provincia di Grosseto) il 13 gennaio 2012;
 
         secondo quanto emerso dai media il 5 Giugno si è tenuta la Conferenza dei servizi, in sede referente, volta ad istruire i lavori della Conferenza dei servizi in fase deliberante, prevista per il 15 Giugno, nella quale sarà individuato il porto dove verrà trasportato e demolito il relitto della nave;
 
         in base a quanto disposto nella Delibera del Consiglio dei ministri 11 Marzo 2013, recante: “Autorizzazione al Commissario delegato per l’emergenza ambientale conseguente al naufragio della nave Costa Concordia, ad adottare i provvedimenti necessari a consentirne il trasporto nel porto di Piombino e lo smantellamento”, la nave Concordia è destinata alla demolizione e, come tale, soddisfa la definizione di “rifiuto” ai sensi della direttiva 2008/98/UE e del regolamento (CE) n. 1013/2006, ed è quindi assoggettata al relativo regime giuridico di gestione, di controllo e sanzionatorio i cui aspetti e competenze sono attribuiti alla Regione Toscana;
 
tale delibera specifica che l’allegato III al regolamento (CE) n. 1013/2006, voce GC030, classifica tra i rifiuti contenenti metalli le “navi ed altre strutture galleggianti destinate alle demolizioni adeguatamente vuotate di qualsiasi carico e di altri materiali serviti al loro funzionamento che possono essere classificati come sostanze o rifiuti pericolosi”.
 
il parametro della vicinanza tra relitto e porto di smantellamento è in questo caso particolarmente importante in considerazione del fatto che la zona in cui è avvenuto del naufragio è di altissimo pregio ambientale e prossima all’area protetta di valenza nazionale definita “Santuario dei Cetacei”;
 
         il Commissario delegato per l’emergenza ambientale conseguente al naufragio della nave Costa Concordia, Dr. Franco Gabrielli, nel corso della sua audizione presso la Commissione VIII Ambiente della Camera dei Deputati, avvenuta il 17 aprile 2014 “inerente l’evoluzione della vicenda relativa alla rimozione della Costa Concordia” ha sottolineato che “la selezione del porto di destinazione del relitto compete all’armatore”, nel rispetto delle normative nazionali e comunitarie, della certezza dell’esito e della protezione dell’ambiente e della sicurezza sul luogo di lavoro”;
 
         nell’audizione è inoltre emerso che l’Armatore ha provveduto ad emanare un apposito “invito” per individuare il porto per lo smantellamento. A tale invito hanno risposto positivamente 13 porti di cui 4 italiani (Piombino, Civitavecchia, Genova e Palermo; in ordine crescente di distanza dal luogo dal relitto);
 
il 30 maggio il Ministro delle Infrastrutture e Trasporti Maurizio Lupi ha comunicato che lo smaltimento avverrà in un porto italiano;
 
il porto logisticamente più prossimo e dunque meno rischioso per le potenziali problematiche legate al trasporto è il porto di Piombino, qualora tale sito risulti conforme ai lavori preposti nei tempi stabiliti;
 
il 30 maggio scorso il Commissario dell’Authority portuale di Piombino Luciano Guerrieri ha confermato, anche a mezzo stampa, che i lavori per l’adeguamento e l’allestimento della banchina per accogliere e smantellare il relitto della Costa Concordia “procedono secondo i tempi stabiliti”;
 
secondo i media, Costa Crociere (notizia confermata anche dal Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti), in un dossier inviato a governo, ha individuato il porto di Genova quale sito per accogliere il relitto della Concordia;
 
Quali sono i vincoli ambientali ed i relativi parametri logistici, nel rispetto delle norme nazionali e comunitarie sullo smaltimento dei rifiuti ed in virtù dei contenuti e degli indirizzi presenti nei documenti citati in premessa (Delibera del Consiglio dei ministri 11 marzo 2013 e relazione del il Commissario delegato del 17 aprile 2014) sulla base dei quali verrà identificato il sito italiano di smantellamento del relitto della Costa Concordia.
 
 
Dallai
Parrini
Borghi
Sani

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costa-concordia8 giugno 2014 – I deputati Pd toscani Luigi Dallai, Dario Parrini e Luca Sani, insieme al capogruppo del PD in Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici, hanno depositato un’interrogazione urgente al Ministro dell’Ambiente per conoscere approfonditamente quali siano “i vincoli ambientali ed i relativi parametri logistici, nel rispetto delle norme nazionali e comunitarie sullo smaltimento dei rifiuti” che devono essere rispettati nella scelta del sito di smaltimento della Costa Concordia.

“Il parametro della vicinanza tra relitto e porto di smantellamento – si legge nell’interrogazione – è in questo caso particolarmente importante perchè la zona in cui è avvenuto il naufragio è di altissimo pregio ambientale e prossima all’area protetta di valenza nazionale definita ‘Santuario dei Cetacei’.
Il porto logisticamente più prossimo, e dunque meno rischioso per le potenziali problematiche legate al trasporto – continua l’interrogazione -, è il porto di Piombino, qualora tale sito risulti conforme ai lavori preposti nei tempi stabiliti”.

 

Testo dell’interrogazione

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

 
Al Ministro dell’Ambiente
 
Premesso che:
 
in base alla “road map” resa nota da tempo dalle autorità ed istituzioni preposte, entro il prossimo mese di Luglio, compatibilmente con le condizioni metereologiche, dovrà essere effettuato lo spostamento del relitto della Costa Concordia naufragata davanti all’isola del Giglio (provincia di Grosseto) il 13 gennaio 2012;
 
         secondo quanto emerso dai media il 5 Giugno si è tenuta la Conferenza dei servizi, in sede referente, volta ad istruire i lavori della Conferenza dei servizi in fase deliberante, prevista per il 15 Giugno, nella quale sarà individuato il porto dove verrà trasportato e demolito il relitto della nave;
 
         in base a quanto disposto nella Delibera del Consiglio dei ministri 11 Marzo 2013, recante: “Autorizzazione al Commissario delegato per l’emergenza ambientale conseguente al naufragio della nave Costa Concordia, ad adottare i provvedimenti necessari a consentirne il trasporto nel porto di Piombino e lo smantellamento”, la nave Concordia è destinata alla demolizione e, come tale, soddisfa la definizione di “rifiuto” ai sensi della direttiva 2008/98/UE e del regolamento (CE) n. 1013/2006, ed è quindi assoggettata al relativo regime giuridico di gestione, di controllo e sanzionatorio i cui aspetti e competenze sono attribuiti alla Regione Toscana;
 
tale delibera specifica che l’allegato III al regolamento (CE) n. 1013/2006, voce GC030, classifica tra i rifiuti contenenti metalli le “navi ed altre strutture galleggianti destinate alle demolizioni adeguatamente vuotate di qualsiasi carico e di altri materiali serviti al loro funzionamento che possono essere classificati come sostanze o rifiuti pericolosi”.
 
il parametro della vicinanza tra relitto e porto di smantellamento è in questo caso particolarmente importante in considerazione del fatto che la zona in cui è avvenuto del naufragio è di altissimo pregio ambientale e prossima all’area protetta di valenza nazionale definita “Santuario dei Cetacei”;
 
         il Commissario delegato per l’emergenza ambientale conseguente al naufragio della nave Costa Concordia, Dr. Franco Gabrielli, nel corso della sua audizione presso la Commissione VIII Ambiente della Camera dei Deputati, avvenuta il 17 aprile 2014 “inerente l’evoluzione della vicenda relativa alla rimozione della Costa Concordia” ha sottolineato che “la selezione del porto di destinazione del relitto compete all’armatore”, nel rispetto delle normative nazionali e comunitarie, della certezza dell’esito e della protezione dell’ambiente e della sicurezza sul luogo di lavoro”;
 
         nell’audizione è inoltre emerso che l’Armatore ha provveduto ad emanare un apposito “invito” per individuare il porto per lo smantellamento. A tale invito hanno risposto positivamente 13 porti di cui 4 italiani (Piombino, Civitavecchia, Genova e Palermo; in ordine crescente di distanza dal luogo dal relitto);
 
il 30 maggio il Ministro delle Infrastrutture e Trasporti Maurizio Lupi ha comunicato che lo smaltimento avverrà in un porto italiano;
 
il porto logisticamente più prossimo e dunque meno rischioso per le potenziali problematiche legate al trasporto è il porto di Piombino, qualora tale sito risulti conforme ai lavori preposti nei tempi stabiliti;
 
il 30 maggio scorso il Commissario dell’Authority portuale di Piombino Luciano Guerrieri ha confermato, anche a mezzo stampa, che i lavori per l’adeguamento e l’allestimento della banchina per accogliere e smantellare il relitto della Costa Concordia “procedono secondo i tempi stabiliti”;
 
secondo i media, Costa Crociere (notizia confermata anche dal Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti), in un dossier inviato a governo, ha individuato il porto di Genova quale sito per accogliere il relitto della Concordia;
 
Quali sono i vincoli ambientali ed i relativi parametri logistici, nel rispetto delle norme nazionali e comunitarie sullo smaltimento dei rifiuti ed in virtù dei contenuti e degli indirizzi presenti nei documenti citati in premessa (Delibera del Consiglio dei ministri 11 marzo 2013 e relazione del il Commissario delegato del 17 aprile 2014) sulla base dei quali verrà identificato il sito italiano di smantellamento del relitto della Costa Concordia.
 
 
Dallai
Parrini
Borghi
Sani

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stefania magi - giusi nicolini7 giugno 2014 – “Ieri le navi della marina italiana dell’operazione ‘Mare Nostrum’ hanno soccorso circa 2800 persone, oggi a mezzogiorno già altre 1000. Circa 48.000 profughi dall’inizio dell’anno. E’ ovvio che l’impatto dell’accoglienza non può gravare soltanto sulla Sicilia, ed ogni regione italiana è chiamata dalla Costituzione a fare la sua parte. La Toscana attualmente ospita già oltre 1300 persone in piccole strutture ma qualora ulteriori invii non rispettassero il principio dell’accoglienza diffusa creando nella nostra regione grandi strutture per questa emergenza, metterebbero a rischio la coesione sociale dei nostri territori, creando ferite lente da sanare. Occorre quindi un forte coordinamento politico, della Regione e di ANCI, tramite il tavolo regionale ‘asilo’, indetto già per il 10 giugno, e la collaborazione dei sindaci e del terzo settore, per continuare ad operare nel modello di accoglienza toscano, in piccole comunità”. 

Questo il monito che lancia la responsabile welfare del Pd toscano Stefania Magi sui criteri di assegnazione e dislocazione di quanti sbarcano sulle coste italiane e poi inviati nelle varie città dal Ministero degli Interni tramite le Prefetture.

“Il PD Toscana difende – ribadisce Stefania Magi – il principio ed il metodo dell’accoglienza diffusa, distribuita nei territori in piccole comunità. È il metodo del sistema nazionale SPRAR, gestito da ANCI, che la Toscana ha messo in atto anche nell’emergenza Nord Africa del 2011. L’aumento degli arrivi non deve mettere in discussione questo sistema, anzi a maggior ragione l’accoglienza deve funzionare bene, tutelando i diritti umani delle persone accolte, e l’equilibrio delle nostre comunità che accolgono. In base agli accordi del tavolo nazionale ‘asilo’ il sistema SPRAR di accoglienza, centrato sui comuni e sul terzo settore, diverrà l’unico. Ma in questo tempo di transizione, in cui il sistema tarda ad entrare a regime per vari motivi, magari per resistenze delle regioni a governo leghista come Lombardia e Veneto o inefficienze del Ministero dell’Interno, la distribuzione dei profughi nei territori avviene impropriamente tramite le prefetture”.

“In questa fase abbiamo l’opportunità di strutturare un sistema di accoglienza regionale, che preveda alcuni centri di prima accoglienza, i cosiddetti hub, con 30-100 ospiti, e piccole strutture di seconda accoglienza (5-20 persone). A questo sistema stanno lavorando i nostri rappresentanti nazionali, Piero Fassino per ANCI, Lorena Rambaudi per le Regioni, Graziano Delrio per il Governo. Al tavolo nazionale asilo chiediamo anche una rapida definizione dei criteri di riparto tra regioni, che siano equi e trasparenti. Gli amministratori democratici della Toscana hanno l’opportunità di cogliere la sfida della qualità dell’accoglienza, lavorando a soluzioni che consentano di evitare accampamenti e grandi concentrazioni, di tutelare la coesione sociale dei nostri territori, e la sostenibilità dell’accoglienza con percorsi di autonomia” conclude la responsabile welfare del pd toscano Stefania Magi (nella foto insieme al sindaco di Lampedusa Giusi Nicolini)

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stefania magi - giusi nicolini7 giugno 2014 – “Ieri le navi della marina italiana dell’operazione ‘Mare Nostrum’ hanno soccorso circa 2800 persone, oggi a mezzogiorno già altre 1000. Circa 48.000 profughi dall’inizio dell’anno. E’ ovvio che l’impatto dell’accoglienza non può gravare soltanto sulla Sicilia, ed ogni regione italiana è chiamata dalla Costituzione a fare la sua parte. La Toscana attualmente ospita già oltre 1300 persone in piccole strutture ma qualora ulteriori invii non rispettassero il principio dell’accoglienza diffusa creando nella nostra regione grandi strutture per questa emergenza, metterebbero a rischio la coesione sociale dei nostri territori, creando ferite lente da sanare. Occorre quindi un forte coordinamento politico, della Regione e di ANCI, tramite il tavolo regionale ‘asilo’, indetto già per il 10 giugno, e la collaborazione dei sindaci e del terzo settore, per continuare ad operare nel modello di accoglienza toscano, in piccole comunità”. 

Questo il monito che lancia la responsabile welfare del Pd toscano Stefania Magi sui criteri di assegnazione e dislocazione di quanti sbarcano sulle coste italiane e poi inviati nelle varie città dal Ministero degli Interni tramite le Prefetture.

“Il PD Toscana difende – ribadisce Stefania Magi – il principio ed il metodo dell’accoglienza diffusa, distribuita nei territori in piccole comunità. È il metodo del sistema nazionale SPRAR, gestito da ANCI, che la Toscana ha messo in atto anche nell’emergenza Nord Africa del 2011. L’aumento degli arrivi non deve mettere in discussione questo sistema, anzi a maggior ragione l’accoglienza deve funzionare bene, tutelando i diritti umani delle persone accolte, e l’equilibrio delle nostre comunità che accolgono. In base agli accordi del tavolo nazionale ‘asilo’ il sistema SPRAR di accoglienza, centrato sui comuni e sul terzo settore, diverrà l’unico. Ma in questo tempo di transizione, in cui il sistema tarda ad entrare a regime per vari motivi, magari per resistenze delle regioni a governo leghista come Lombardia e Veneto o inefficienze del Ministero dell’Interno, la distribuzione dei profughi nei territori avviene impropriamente tramite le prefetture”.

“In questa fase abbiamo l’opportunità di strutturare un sistema di accoglienza regionale, che preveda alcuni centri di prima accoglienza, i cosiddetti hub, con 30-100 ospiti, e piccole strutture di seconda accoglienza (5-20 persone). A questo sistema stanno lavorando i nostri rappresentanti nazionali, Piero Fassino per ANCI, Lorena Rambaudi per le Regioni, Graziano Delrio per il Governo. Al tavolo nazionale asilo chiediamo anche una rapida definizione dei criteri di riparto tra regioni, che siano equi e trasparenti. Gli amministratori democratici della Toscana hanno l’opportunità di cogliere la sfida della qualità dell’accoglienza, lavorando a soluzioni che consentano di evitare accampamenti e grandi concentrazioni, di tutelare la coesione sociale dei nostri territori, e la sostenibilità dell’accoglienza con percorsi di autonomia” conclude la responsabile welfare del pd toscano Stefania Magi (nella foto insieme al sindaco di Lampedusa Giusi Nicolini)

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