Referendum, Manciulli: “Anche dal centrodestra
tanti Sì contro legittimo impedimento”
Il segretario regionale del Pd, Andrea Manciulli: “400mila Sì in Toscana contro il legittimo impedimento sono un dissenso esplicito a Berlusconi dei suoi elettori. Non si può minimizzare”
Firenze – “Con il passare delle ore ed un’analisi più attenta dei voti, non vorrei che non si sottolineasse abbastanza la portata dirompente di un dato. Come già avevamo notato ieri, il centrosinistra in Toscana, quando c’è stata la partecipazione più alta, superiore all’80 percento, è arrivato al massimo a 1 milione 300mila voti. Ieri i Sì sono stati oltre 1milione e 700mila, non soltanto sull’acqua e sul nucleare, ma anche, e questo è il punto fondamentale, sul legittimo impedimento. Il che vuol dire che in Toscana ci sono centinaia di migliaia di persone di centrodestra che hanno deciso di votare per esprimere dissenso evidente ed esplicito al proprio leader: perché quella era una legge di Silvio Berlusconi per Silvio Berlusconi”. Così Andrea Manciulli, segretario del PD della Toscana, il giorno dopo i referendum.
“Questo dato non può passare inosservato, perchè dà più di ogni altro la cifra politica di questo passaggio e rende evidente quanto sia grave la crisi del centrodestra. I tentativi imbarazzanti con i quali si sta cercando di minimizzare l’effetto del voto denotano scarsa responsabilità, anche perché questo dato, che è comune a tutte le altre regioni, a livello nazionale diventa di milioni di cittadini di centrodestra che hanno compiuto una chiara scelta politica. Questo dato è ancora più importante perchè una delle caratteristiche del voto di questi 15 anni è stata l’impermeabilità elettorale degli schieramenti contrapposti senza che mai ci fossero cedimenti così significativi – continua Manciulli -. Oggi siamo di fronte a un evento di portata amplissima che riguarda direttamente la leadership del centrodestra. Il carattere politico di questo voto chiama ancora di più in causa la nostra responsabilità e il nostro spirito costruttivo, perché è un dovere lavorare da subito per un progetto alternativo di governo e perché si voti il prima possibile”.