Pd Toscana. “Dobbiamo coltivare la Memoria ogni giorno. Grazie ad associazioni, istituti ed enti per il loro lavoro. Questa sera saremo a Venturina”.
“Sono passati più di vent’anni dalla legge 211 approvata dal Parlamento. Da allora le iniziative per ricordare lo sterminio e le persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti si sono fatte così numerose e frequenti da legittimare l’impiego dell’espressione ‘Settimana’ della Memoria oltre che ‘Giorno’ della Memoria.
Proprio in queste ore, però, abbiamo appreso, con profonda costernazione, del gravissimo episodio di aggressione antisemita che si è verificato nella nostra regione nei confronti di un bambino di appena 12 anni. Per questo saremo presenti stasera alla fiaccolata di solidarietà a Venturina”. Così Stefania Lio, responsabile formazione e cultura del Pd toscano.
“In Toscana è forte l’impegno nel contesto della ricerca, della didattica, dell’intera vita civile con la finalità di andare oltre la dimensione della mera commemorazione. Con il sentito convincimento di educare alla Memoria per agirla nel quotidiano e per farne un percorso esistenziale prima ancora che didattico, educativo, formativo.
È in questo quadro che si inserisce l’attività della Regione Toscana con il Treno della Memoria, con gli eventi inseriti nell’ambito del progetto Giovanisì, con le risorse stanziate per le politiche di cultura e conoscenza della Memoria.
Grazie alla legge 38/2002 la Regione sostiene il lavoro dell’Istituto Storico della Resistenza in Toscana e della Rete regionale degli Istituti per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea ed in particolare dal 2014 il portale ‘ToscanaNovecento’, prezioso strumento di formazione e informazione per la storia contemporanea in Toscana, da loro curato. Così come fondamentale è il ruolo del Parco nazionale per la pace di Sant’Anna di Stazzema, della Fondazione Museo della deportazione e della Resistenza di Prato e dei tanti musei e luoghi della Memoria disseminati nei nostri territori.
È sempre in questo quadro che si colloca il lavoro del ‘Laboratorio di Public History of Education’, importante realtà del Dipartimento di Formazione, Lingue, Intercultura, Letterature e Psicologia dell’Università di Firenze che si pone l’obiettivo di mostrare come l’approccio storico possa essere esportato oltre i confini accademici, veicolando una modalità di pensiero critica e riflessiva.
È a questo quadro che l’ANPI non manca mai di dare il proprio prezioso contributo attraverso i suoi coordinamenti sia a livello regionale che territoriale.
Non possiamo che ringraziare tutte le realtà che lavorano ogni giorno per far ragionare sulla storia e con la storia le persone. Sono la cultura e la conoscenza della Memoria ad aiutarci nel comune sforzo di fare comunità e di continuare ad educarci nella consapevolezza di voler costruire un futuro migliore” conclude Lio.