30 Luglio 2020

Editoria, Auguri di buon lavoro a Roberto De Ponti

“Benvenuto in Toscana e auguri di buon lavoro al nuovo direttore del Corriere Fiorentino, Roberto De Ponti, nominato alla guida di una testata che rappresenta fin dalla sua nascita un importante stimolo anche per il dibattito politico regionale”.

Così Simona Bonafé, segretaria del Pd toscano, dopo che il Consiglio di Amministrazione di RCS Edizioni Locali ha annunciato la nomina di Roberto De Ponti quale direttore del Corriere Fiorentino.

Continua a leggere

Editoria, Auguri di buon lavoro a Roberto De Ponti

“Benvenuto in Toscana e auguri di buon lavoro al nuovo direttore del Corriere Fiorentino, Roberto De Ponti, nominato alla guida di una testata che rappresenta fin dalla sua nascita un importante stimolo anche per il dibattito politico regionale”.

Così Simona Bonafé, segretaria del Pd toscano, dopo che il Consiglio di Amministrazione di RCS Edizioni Locali ha annunciato la nomina di Roberto De Ponti quale direttore del Corriere Fiorentino.

Continua a leggere

13 Luglio 2020

Bonafé: “Ceccardi vuole riportare la Toscana indietro e renderla più povera. Gravissime affermazioni sull’antifascismo”

“Oggi Susanna Ceccardi esce allo scoperto: vorrebbe riportare la Toscana indietro, sia sui valori che sulle infrastrutture, e renderla più povera. La candidata della destra sostiene che essere antifascisti é fuori moda perché non esiste più un nemico, e, affermazione ancora più grave, ammette di non potersi definire né fascista né antifascista. Ebbene, non è accettabile mettere sullo stesso piano fascismo e antifascismo, perché il fascismo è negazione della Libertà e della Democrazia, e chi è per la Libertà e la Democrazia non può che essere antifascista.
Non si può rinunciare ai valori della nostra Costituzione antifascista per strizzare l’occhio a organizzazioni neo-fasciste sperando di incassare qualche voto.
Non si barattano i principi di libertà e democrazia per una manciata di preferenze. La candidata leghista sostiene che il nemico non esiste più e invece c’è ancora: si chiama intolleranza, razzismo, antisemitismo, ricerca di capri espiatori e si nutre, spesso, proprio dell’indifferenza e della superficialità verso questi temi. Per questo noi siamo orgogliosamente antifascisti e lo diciamo forte.
Oltre ai valori, la Ceccardi ci riporta indietro anche sulle infrastrutture: vuole costruire diversi termovalorizzatori e non fa nessun accenno alle energie rinnovabili, all’economia circolare e alle prospettive di riciclo e recupero per ridare nuova vita ai rifiuti che oggi le tecnologie consentono. Non solo. La candidata leghista vorrebbe anche rendere la Toscana più povera, rinunciando ai fondi del Mes. Evidentemente é molto affezionata all’Europa, tanto da ammettere che in caso di sconfitta in Toscana abbandonerà la nave e manterrà il seggio a Bruxelles, ma non conosce bene cosa sta accadendo in Europa e in cosa consiste il Mes di cui parla. Alla Toscana arriverebbero quasi 3 miliardi per la sanità, sarebbe una follia dire di no, contando anche che l’Italia ha già versato al fondo 13 miliardi. Infine sulla sanità dovrebbe chiarire meglio agli elettori cosa intende: parlando di Lombardia propone un sistema che azzerando la sanità territoriale, su cui al contrario ha puntato la Regione Toscana, non ha saputo reggere l’impatto del Coronavirus. É dunque quello fallimentare della Lombardia il suo modello di sanità?”.
Così Simona Bonafé, segretaria del Pd toscano, commenta l’intervista di Susanna Ceccardi su Repubblica Firenze.
Continua a leggere

Bonafé: “Ceccardi vuole riportare la Toscana indietro e renderla più povera. Gravissime affermazioni sull’antifascismo”

“Oggi Susanna Ceccardi esce allo scoperto: vorrebbe riportare la Toscana indietro, sia sui valori che sulle infrastrutture, e renderla più povera. La candidata della destra sostiene che essere antifascisti é fuori moda perché non esiste più un nemico, e, affermazione ancora più grave, ammette di non potersi definire né fascista né antifascista. Ebbene, non è accettabile mettere sullo stesso piano fascismo e antifascismo, perché il fascismo è negazione della Libertà e della Democrazia, e chi è per la Libertà e la Democrazia non può che essere antifascista.
Non si può rinunciare ai valori della nostra Costituzione antifascista per strizzare l’occhio a organizzazioni neo-fasciste sperando di incassare qualche voto.
Non si barattano i principi di libertà e democrazia per una manciata di preferenze. La candidata leghista sostiene che il nemico non esiste più e invece c’è ancora: si chiama intolleranza, razzismo, antisemitismo, ricerca di capri espiatori e si nutre, spesso, proprio dell’indifferenza e della superficialità verso questi temi. Per questo noi siamo orgogliosamente antifascisti e lo diciamo forte.
Oltre ai valori, la Ceccardi ci riporta indietro anche sulle infrastrutture: vuole costruire diversi termovalorizzatori e non fa nessun accenno alle energie rinnovabili, all’economia circolare e alle prospettive di riciclo e recupero per ridare nuova vita ai rifiuti che oggi le tecnologie consentono. Non solo. La candidata leghista vorrebbe anche rendere la Toscana più povera, rinunciando ai fondi del Mes. Evidentemente é molto affezionata all’Europa, tanto da ammettere che in caso di sconfitta in Toscana abbandonerà la nave e manterrà il seggio a Bruxelles, ma non conosce bene cosa sta accadendo in Europa e in cosa consiste il Mes di cui parla. Alla Toscana arriverebbero quasi 3 miliardi per la sanità, sarebbe una follia dire di no, contando anche che l’Italia ha già versato al fondo 13 miliardi. Infine sulla sanità dovrebbe chiarire meglio agli elettori cosa intende: parlando di Lombardia propone un sistema che azzerando la sanità territoriale, su cui al contrario ha puntato la Regione Toscana, non ha saputo reggere l’impatto del Coronavirus. É dunque quello fallimentare della Lombardia il suo modello di sanità?”.
Così Simona Bonafé, segretaria del Pd toscano, commenta l’intervista di Susanna Ceccardi su Repubblica Firenze.
Continua a leggere

8 Luglio 2020

“Opere commissariate: si accendono i riflettori sulle infrastrutture della costa toscana”, di Paola Pizzi

Le infrastrutture della Toscana costiera sono all’attenzione del Governo e del MIT: nell’elenco delle opere da commissariare, inserito dal Ministro dei trasporti nel quadro del Decreto Semplificazioni, ritroviamo tra le infrastrutture stradali il Corridoio tirrenico (il collegamento stradale A12 Tarquinia – San Pietro in Palazzi) e la Due mari (la strada E78 Grosseto-Fano), mentre tra i porti la Darsena Europa di Livorno. Questo sancisce con forza l’importanza strategica e l’improcrastinabilità di opere fondamentali per lo sviluppo economico del “sistema Toscana” tutto ed in particolare della sua costa. Ora più che mai, nell’era post emergenza pandemica, l’intero polo logistico costiero della Toscana si deve preparare a diventare velocemente parte attiva dell’euro-corridoio Ten-T scandinavo-mediterraneo, tanto più se è vero che assisteremo ad un importante reshoring, ovvero ad un’inversione di rotta delle delocalizzazioni produttive.
Il Pd della Toscana non sostiene che il Codice degli appalti vada azzerato e che si debba applicare in modo sistematico il sistema “Ponte Morandi”: sarebbe un errore. D’altra parte è sì fondamentale semplificare e velocizzare la fase autorizzativa ed esecutiva delle singole opere prioritarie per la Regione, ed è in questo senso che l’inserimento del Corridoio tirrenico, della Due mari e della Darsena Europa tra le opere da commissariare non può che essere positivo, ma perché porti alla concretizzazione di dette opere in tempi brevi è importante che il commissariamento si traduca non tanto nell’individuazione di un’ulteriore figura commissariale, ma piuttosto attribuisca agli enti proposti alle realizzazioni poteri extra-ordinari che permettano di operare con procedure non ordinarie caratterizzate dall’urgenza. I poteri commissariali potranno garantire la velocizzazione di tutti i processi ed in particolare di quelli nei quali gli iter realizzativi si inceppano maggiormente, ovvero in quella che è la fase progettuale ed autorizzativa, soprattutto a causa della farraginosa impalcatura normativa ambientale. Grazie ai poteri commissariali sarà possibile l’acquisizione dei pareri in tempi ridotti e la produzione in autonomia delle autorizzazioni necessarie, in modo da accelerare l’intero processo esecutivo.
Si potrà così assistere ad un cambio di marcia che dovrà affiancarsi e che contribuirà a quella discontinuità nelle istituzioni portuali toscane, già più volte auspicata da esponenti del Partito Democratico e sollecitata dal Consiglio comunale della città di Livorno.
Infine, nel concentrarsi sulla realizzazione delle singole opere prioritarie, non dobbiamo dimenticare che il sistema infrastrutturale deve costituirsi come un sistema integrato, dove i nostri porti ed interporti si configurino come veri e propri nodi di interconnessione modale, ed è per questo che la velocizzazione che interesserà il Corridoio tirrenico dovrà comprendere anche i collegamenti viari della dorsale con i porti, ed in particolare il collegamento con quello di Piombino, costituito dalla SS398, che ormai si attende da troppo tempo e che rappresenta un tassello fondamentale per lo sviluppo dell’intero sistema portuale toscano.

Paola Pizzi, responsabile Sviluppo Costa segreteria regionale PD
Continua a leggere

“Opere commissariate: si accendono i riflettori sulle infrastrutture della costa toscana”, di Paola Pizzi

Le infrastrutture della Toscana costiera sono all’attenzione del Governo e del MIT: nell’elenco delle opere da commissariare, inserito dal Ministro dei trasporti nel quadro del Decreto Semplificazioni, ritroviamo tra le infrastrutture stradali il Corridoio tirrenico (il collegamento stradale A12 Tarquinia – San Pietro in Palazzi) e la Due mari (la strada E78 Grosseto-Fano), mentre tra i porti la Darsena Europa di Livorno. Questo sancisce con forza l’importanza strategica e l’improcrastinabilità di opere fondamentali per lo sviluppo economico del “sistema Toscana” tutto ed in particolare della sua costa. Ora più che mai, nell’era post emergenza pandemica, l’intero polo logistico costiero della Toscana si deve preparare a diventare velocemente parte attiva dell’euro-corridoio Ten-T scandinavo-mediterraneo, tanto più se è vero che assisteremo ad un importante reshoring, ovvero ad un’inversione di rotta delle delocalizzazioni produttive.
Il Pd della Toscana non sostiene che il Codice degli appalti vada azzerato e che si debba applicare in modo sistematico il sistema “Ponte Morandi”: sarebbe un errore. D’altra parte è sì fondamentale semplificare e velocizzare la fase autorizzativa ed esecutiva delle singole opere prioritarie per la Regione, ed è in questo senso che l’inserimento del Corridoio tirrenico, della Due mari e della Darsena Europa tra le opere da commissariare non può che essere positivo, ma perché porti alla concretizzazione di dette opere in tempi brevi è importante che il commissariamento si traduca non tanto nell’individuazione di un’ulteriore figura commissariale, ma piuttosto attribuisca agli enti proposti alle realizzazioni poteri extra-ordinari che permettano di operare con procedure non ordinarie caratterizzate dall’urgenza. I poteri commissariali potranno garantire la velocizzazione di tutti i processi ed in particolare di quelli nei quali gli iter realizzativi si inceppano maggiormente, ovvero in quella che è la fase progettuale ed autorizzativa, soprattutto a causa della farraginosa impalcatura normativa ambientale. Grazie ai poteri commissariali sarà possibile l’acquisizione dei pareri in tempi ridotti e la produzione in autonomia delle autorizzazioni necessarie, in modo da accelerare l’intero processo esecutivo.
Si potrà così assistere ad un cambio di marcia che dovrà affiancarsi e che contribuirà a quella discontinuità nelle istituzioni portuali toscane, già più volte auspicata da esponenti del Partito Democratico e sollecitata dal Consiglio comunale della città di Livorno.
Infine, nel concentrarsi sulla realizzazione delle singole opere prioritarie, non dobbiamo dimenticare che il sistema infrastrutturale deve costituirsi come un sistema integrato, dove i nostri porti ed interporti si configurino come veri e propri nodi di interconnessione modale, ed è per questo che la velocizzazione che interesserà il Corridoio tirrenico dovrà comprendere anche i collegamenti viari della dorsale con i porti, ed in particolare il collegamento con quello di Piombino, costituito dalla SS398, che ormai si attende da troppo tempo e che rappresenta un tassello fondamentale per lo sviluppo dell’intero sistema portuale toscano.

Paola Pizzi, responsabile Sviluppo Costa segreteria regionale PD
Continua a leggere

7 Luglio 2020

Modulistica e regolamento per la definizione delle candidature nelle liste PD alle elezioni Regionali 2020

Regolamento per la definizione delle candidature nelle liste PD alle elezioni Regionali 2020 approvato all’unanimità dalla Direzione Regionale di ieri Lunedì 6 Luglio 2020.

SCARICA IL REGOLAMENTO

Modulistica:

Modulo per sottoscrizione firme componenti assemblea Pd

Modulo per sottoscrizione firme iscritti Pd

Modulo accettazione candidatura

Continua a leggere

28 Giugno 2020

“Dobbiamo lavorare per portare in Toscana 20 miliardi di fondi europei”. Intervista di Simona Bonafè su La Repubblica Firenze

Campagna «modello Bonaccini»,
senza inseguire Salvini. Semi
impossibile l`accordo coi 5 Stelle,
«contrari a tutto». E per l`economia
una scossa in due mosse. Chi si
rivede, il Pd toscano. Parla la
segretaria regionale Simona Bonafè e
lancia il candidato, Eugenio Giani.
—-
Bonafè ha visto le stime di
Bankitalia? Meno 10% di Pil, un
quinto delle aziende in crisi di
liquidità. L`Irpet stima 50 mila
nuovi disoccupati. Qual è la risposta
del Pd a questo scenario?
«Sono dati preoccupanti. Da subito
dobbiamo usare i 70 milioni di
“tesoretto” di fine mandato cui ha
parlato Rossi. Bene investirli su
turismo e scuola ma ritengo che una
parte vada finalizzata al sostegno alle
imprese piccole e medie, tramite il
raddoppio dei contributi a fondo
perduto a chi conferma
l`occupazione e a rifinanziare i bandi
per l`export e la promozione dei
prodotti, strategici anche per
l`agroalimentare. Essenziale agire
pure sulla riduzione delle tasse alle
aziende, anche come Regione».
—-
La visione qual è però? Questa è
la toppa, ma come si riaccendono i
motori della Toscana?
«Al momento abbiamo 200 miliardi
sul tavolo europeo: 172 del Recovery
Fund più 36 del Mes, che il governo
farebbe un grande errore a non
accettare. Con queste cifre alla
Toscana potrebbero spettare 20
miliardi e il tema sarà farsi trovare
pronti con idee e progetti ambiziosi.
Penso ad un grande piano di nuova
edilizia residenziale pubblica negli edifici dismessi e alla manutenzione
delle infrastrutture come i 600 ponti.
L`obiettivo della decarbonizzazione
della Toscana deve marciare spedito.
E poi il potenziamento del sistema
sanitario pubblico. Rossi ha dato una
risposta straordinaria nella fase
Covid ma i presidi territoriali vanno
rafforzati, le Rsa rilanciate. Servirà un
grande sforzo del pubblico».
—-
Per intercettare i soldi europei la
macchina regionale va bene o no?
«No, dobbiamo riorganizzare la
struttura regionale e dotarla di
un`unità direttiva che faccia sintesi
su questi temi, una vera “war room”.
Al contrario di quel che dice Salvini
avremo bisogno di tanta Europa. E
tanti pezzi di Toscana dovranno
inventarsi nuove vocazioni: intorno
alla Darsena Europa potremo
costruire un piano per l`economia del
mare con effetti su tutta la costa e per
Piombino. Andrà sostenuto il settore
del marmo e del lapideo. E nel
turismo dovremo puntare su una
nuova ricettività, penso a Firenze ma
pure alla costa e al Chianti».
—-
Possiamo ancora permetterci 8
diverse aziende dell`acqua?
«Le società miste pubblico
private toscane hanno anche
portato dei benefici. Ora si è aperta
una nuova fase. Io penso che oggi ci
siamo le condizioni perchè si vada
verso la ripubblicizzazione ma per
farlo ci vuole un processo
industriale che attivi economie di
scala. I tempi sono maturi per una
forte aggregazione delle società».
—-
Eppure sulla gara unica del Tpl
finita sotto inchiesta tanti pezzi di
Pd sono ostili. Giudica un errore
aver dato i bus ai francesi?
«La decisione del lotto unico è di 5
anni fa e ha avuto un iter travagliato.
Ora la Regione ha deciso di andare
avanti con l`assegnazione del servizio
e avrà fatto le sue valutazioni. Del
resto in punta di diritto sarebbe stato
complicato sospendere l`appalto. Ci
saranno anche differenze politiche
nel Pd, ma a tutti interessa che sia
salvaguardata l`utenza e che
l`azienda che ha vinto rispetti gli
impegni. Massimo rispetto della
magistratura, Rossi saprà dimostrare
la sua estraneità ai fatti».
—-
Dov`è il programma Pd? Lo state
facendo al chiuso delle stanze?
«Non è stato fatto al chiuso ma da
gruppi di lavoro on line con
imprenditori, società civile, prof.
Presto lanceremo la campagna Pd
con le idee nate da quel lavoro».
—-
E quale sarà la campagna?
«Il messaggio che vogliamo dare è
che per battere la destra serve fare
come Stefano Bonaccini in Emilia
Romagna. Con Eugenio faremo una
campagna di ascolto dei cittadini e
sulle proposte future. Niente
propaganda e polemiche ma
contenuti. Come Bonaccini, che
verrà a darci una mano. A noi
interessano i toscani non Salvini.
Giani conosce a fondo ogni
centimetro quadrato del territorio e
ha capacità di ascolto».
—-
Chi è il vostro avversario? Salvini
o Ceccardi?
«Ancora una volta Salvini utilizza una
candidata ombra per fare come in Emilia una campagna contro il
governo. A lui della Toscana non
interessa nulla. Vuole solo mandare a
casa il governo, ci ha già provato in
Emilia e non gli è andata bene. La
Ceccardi invece ha talmente a cuore
la Toscana che ha già detto che se
perde resta in Europa. Dove è
arrivata piantando a metà mandato
la carica di sindaco: forse aveva paura
di non essere nemmeno rieletta a
Cascina».
—-
Zingaretti verrà? E le Sardine?
«Ognuno è benvenuto, noi parleremo
della Toscana. Le Sardine hanno
portato linfa e mobilitazione,
decideranno loro come aiutarci».
—-
Qual è il suo giudizio sui 10 anni di
Rossi?
«Quando finisce un ciclo i cittadini si
attendono un cambiamento. Io
parlerei di rinnovamento nella
continuità ma voglio allargare lo
sguardo, dobbiamo rivedere le
nostre priorità: i cittadini sono
disorientati e chiedono protezione».
—-
Nuovo aeroporto di Firenze, Tav
e Tirrenica restano vostre priorità?
«Io credo che i toscani si
domandino come mai non le
abbiamo ancora realizzate, certo
che restano nostre priorità».
—-
Anche gli inceneritori?
«Abbiamo fatto la scelta precisa
dell`economia circolare e
dell`autosufficienza della regione
perché esportare rifiuti costa ai
cittadini. Gli impianti di selezione e
compostaggio sono utili mentre Case
Passeriniva superata e il progetto
Eni-Stagno approfondito».
—-
Salvini vi attacca perchè siete
lontani dalla gente.
«Sciocchezze: stare tra la gente non
significa fare comizi populisti.
Parliamo piuttosto di come la
Toscana ha risposto al Covid: non
certo come la Lombardia leghista».
—-
Nelle liste del Pd rischia di non
esserci società civile. E il suo niet ai
sindaci sta sollevando proteste.
«Ho fissato più riunioni in questi
giorni, ne parleremo in quelle sedi. Ci
sarà spazio anche per la società civile.
Io punto a liste competitive guidate
dal 50% di donne».
—-
Non trova pericolosa la guerra
sullo stadio tra Firenze e Campi?
«Non possiamo pensare che il
Franchi diventi il nuovo Palazzaccio
abbandonato. Per lo stadio a Campi
occorre modificare la pianificazione
urbanistica della Piana. Lì è previsto
un parco. Io sono laica: convocherò i
sindaci e ci confronteremo senza
infmgimenti».
—-
Non c`è alcun margine per
attivare un dialogo coi 5 Stelle?
«Sempre detto che le alleanze si
fanno sui programmi. I 5 Stelle in
Toscana sono contrari a tutto e noi
non possiamo cedere alle utopie
della decrescita felice. Noi eravamo
disponibili ma non si è mosso nulla».
—-
La lista Giani serve? Se non la fa
sarà Italia Viva di Renzi ad avere la
golden share?
«La decisione è di Eugenio, io ritengo
che non possa che far bene alla
coalizione».
Continua a leggere

“Dobbiamo lavorare per portare in Toscana 20 miliardi di fondi europei”. Intervista di Simona Bonafè su La Repubblica Firenze

Campagna «modello Bonaccini»,
senza inseguire Salvini. Semi
impossibile l`accordo coi 5 Stelle,
«contrari a tutto». E per l`economia
una scossa in due mosse. Chi si
rivede, il Pd toscano. Parla la
segretaria regionale Simona Bonafè e
lancia il candidato, Eugenio Giani.
—-
Bonafè ha visto le stime di
Bankitalia? Meno 10% di Pil, un
quinto delle aziende in crisi di
liquidità. L`Irpet stima 50 mila
nuovi disoccupati. Qual è la risposta
del Pd a questo scenario?
«Sono dati preoccupanti. Da subito
dobbiamo usare i 70 milioni di
“tesoretto” di fine mandato cui ha
parlato Rossi. Bene investirli su
turismo e scuola ma ritengo che una
parte vada finalizzata al sostegno alle
imprese piccole e medie, tramite il
raddoppio dei contributi a fondo
perduto a chi conferma
l`occupazione e a rifinanziare i bandi
per l`export e la promozione dei
prodotti, strategici anche per
l`agroalimentare. Essenziale agire
pure sulla riduzione delle tasse alle
aziende, anche come Regione».
—-
La visione qual è però? Questa è
la toppa, ma come si riaccendono i
motori della Toscana?
«Al momento abbiamo 200 miliardi
sul tavolo europeo: 172 del Recovery
Fund più 36 del Mes, che il governo
farebbe un grande errore a non
accettare. Con queste cifre alla
Toscana potrebbero spettare 20
miliardi e il tema sarà farsi trovare
pronti con idee e progetti ambiziosi.
Penso ad un grande piano di nuova
edilizia residenziale pubblica negli edifici dismessi e alla manutenzione
delle infrastrutture come i 600 ponti.
L`obiettivo della decarbonizzazione
della Toscana deve marciare spedito.
E poi il potenziamento del sistema
sanitario pubblico. Rossi ha dato una
risposta straordinaria nella fase
Covid ma i presidi territoriali vanno
rafforzati, le Rsa rilanciate. Servirà un
grande sforzo del pubblico».
—-
Per intercettare i soldi europei la
macchina regionale va bene o no?
«No, dobbiamo riorganizzare la
struttura regionale e dotarla di
un`unità direttiva che faccia sintesi
su questi temi, una vera “war room”.
Al contrario di quel che dice Salvini
avremo bisogno di tanta Europa. E
tanti pezzi di Toscana dovranno
inventarsi nuove vocazioni: intorno
alla Darsena Europa potremo
costruire un piano per l`economia del
mare con effetti su tutta la costa e per
Piombino. Andrà sostenuto il settore
del marmo e del lapideo. E nel
turismo dovremo puntare su una
nuova ricettività, penso a Firenze ma
pure alla costa e al Chianti».
—-
Possiamo ancora permetterci 8
diverse aziende dell`acqua?
«Le società miste pubblico
private toscane hanno anche
portato dei benefici. Ora si è aperta
una nuova fase. Io penso che oggi ci
siamo le condizioni perchè si vada
verso la ripubblicizzazione ma per
farlo ci vuole un processo
industriale che attivi economie di
scala. I tempi sono maturi per una
forte aggregazione delle società».
—-
Eppure sulla gara unica del Tpl
finita sotto inchiesta tanti pezzi di
Pd sono ostili. Giudica un errore
aver dato i bus ai francesi?
«La decisione del lotto unico è di 5
anni fa e ha avuto un iter travagliato.
Ora la Regione ha deciso di andare
avanti con l`assegnazione del servizio
e avrà fatto le sue valutazioni. Del
resto in punta di diritto sarebbe stato
complicato sospendere l`appalto. Ci
saranno anche differenze politiche
nel Pd, ma a tutti interessa che sia
salvaguardata l`utenza e che
l`azienda che ha vinto rispetti gli
impegni. Massimo rispetto della
magistratura, Rossi saprà dimostrare
la sua estraneità ai fatti».
—-
Dov`è il programma Pd? Lo state
facendo al chiuso delle stanze?
«Non è stato fatto al chiuso ma da
gruppi di lavoro on line con
imprenditori, società civile, prof.
Presto lanceremo la campagna Pd
con le idee nate da quel lavoro».
—-
E quale sarà la campagna?
«Il messaggio che vogliamo dare è
che per battere la destra serve fare
come Stefano Bonaccini in Emilia
Romagna. Con Eugenio faremo una
campagna di ascolto dei cittadini e
sulle proposte future. Niente
propaganda e polemiche ma
contenuti. Come Bonaccini, che
verrà a darci una mano. A noi
interessano i toscani non Salvini.
Giani conosce a fondo ogni
centimetro quadrato del territorio e
ha capacità di ascolto».
—-
Chi è il vostro avversario? Salvini
o Ceccardi?
«Ancora una volta Salvini utilizza una
candidata ombra per fare come in Emilia una campagna contro il
governo. A lui della Toscana non
interessa nulla. Vuole solo mandare a
casa il governo, ci ha già provato in
Emilia e non gli è andata bene. La
Ceccardi invece ha talmente a cuore
la Toscana che ha già detto che se
perde resta in Europa. Dove è
arrivata piantando a metà mandato
la carica di sindaco: forse aveva paura
di non essere nemmeno rieletta a
Cascina».
—-
Zingaretti verrà? E le Sardine?
«Ognuno è benvenuto, noi parleremo
della Toscana. Le Sardine hanno
portato linfa e mobilitazione,
decideranno loro come aiutarci».
—-
Qual è il suo giudizio sui 10 anni di
Rossi?
«Quando finisce un ciclo i cittadini si
attendono un cambiamento. Io
parlerei di rinnovamento nella
continuità ma voglio allargare lo
sguardo, dobbiamo rivedere le
nostre priorità: i cittadini sono
disorientati e chiedono protezione».
—-
Nuovo aeroporto di Firenze, Tav
e Tirrenica restano vostre priorità?
«Io credo che i toscani si
domandino come mai non le
abbiamo ancora realizzate, certo
che restano nostre priorità».
—-
Anche gli inceneritori?
«Abbiamo fatto la scelta precisa
dell`economia circolare e
dell`autosufficienza della regione
perché esportare rifiuti costa ai
cittadini. Gli impianti di selezione e
compostaggio sono utili mentre Case
Passeriniva superata e il progetto
Eni-Stagno approfondito».
—-
Salvini vi attacca perchè siete
lontani dalla gente.
«Sciocchezze: stare tra la gente non
significa fare comizi populisti.
Parliamo piuttosto di come la
Toscana ha risposto al Covid: non
certo come la Lombardia leghista».
—-
Nelle liste del Pd rischia di non
esserci società civile. E il suo niet ai
sindaci sta sollevando proteste.
«Ho fissato più riunioni in questi
giorni, ne parleremo in quelle sedi. Ci
sarà spazio anche per la società civile.
Io punto a liste competitive guidate
dal 50% di donne».
—-
Non trova pericolosa la guerra
sullo stadio tra Firenze e Campi?
«Non possiamo pensare che il
Franchi diventi il nuovo Palazzaccio
abbandonato. Per lo stadio a Campi
occorre modificare la pianificazione
urbanistica della Piana. Lì è previsto
un parco. Io sono laica: convocherò i
sindaci e ci confronteremo senza
infmgimenti».
—-
Non c`è alcun margine per
attivare un dialogo coi 5 Stelle?
«Sempre detto che le alleanze si
fanno sui programmi. I 5 Stelle in
Toscana sono contrari a tutto e noi
non possiamo cedere alle utopie
della decrescita felice. Noi eravamo
disponibili ma non si è mosso nulla».
—-
La lista Giani serve? Se non la fa
sarà Italia Viva di Renzi ad avere la
golden share?
«La decisione è di Eugenio, io ritengo
che non possa che far bene alla
coalizione».
Continua a leggere

17 Giugno 2020

Avviso di garanzia a presidente Regione Toscana su Tpl. Fabiani, Pd: “Rossi ha spiegato e chiarirà anche nelle sedi opportune. Noi garantisti”

“Il Presidente Rossi, così come l’Avvocatura della Regione, ha già spiegato pubblicamente i fatti e lo farà nelle sedi opportune. Abbiamo fiducia nell’operato del presidente della Regione. Alla magistratura il compito di fare tutti gli approfondimenti necessari, ci auguriamo il prima possibile, anche per portare a una conclusione definitiva la vicenda del trasporto pubblico locale, un servizio indispensabile per i cittadini.
Noi restiamo sempre fermi sugli stessi principi: garantisti e fiduciosi nel lavoro della magistratura. Differentemente da noi, invece, di prima mattina e’ partita la speculazione di Salvini, proprio l’ultimo da cui chiunque potrebbe prendere lezioni e che, a dispetto di qualsiasi regola in uno stato di diritto, ha gia’ sentenziato con un tweet. Non prendiamo lezioni da chi scappa dai processi. Faccia pure la sua campagna elettorale: i toscani avranno chiaro chi rispetta le regole e chi no e non spetta a lui stabilirlo”.

Così Valerio Fabiani, della segreteria regionale del Pd toscano, commenta le notizie sull’avviso di garanzia inviato al presidente Enrico Rossi in merito alla gara per la gestione del Tpl in Toscana.

Continua a leggere