“Dobbiamo lavorare per portare in Toscana 20 miliardi di fondi europei”. Intervista di Simona Bonafè su La Repubblica Firenze
Campagna «modello Bonaccini»,
senza inseguire Salvini. Semi
impossibile l`accordo coi 5 Stelle,
«contrari a tutto». E per l`economia
una scossa in due mosse. Chi si
rivede, il Pd toscano. Parla la
segretaria regionale Simona Bonafè e
lancia il candidato, Eugenio Giani.
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Bonafè ha visto le stime di
Bankitalia? Meno 10% di Pil, un
quinto delle aziende in crisi di
liquidità. L`Irpet stima 50 mila
nuovi disoccupati. Qual è la risposta
del Pd a questo scenario?
«Sono dati preoccupanti. Da subito
dobbiamo usare i 70 milioni di
“tesoretto” di fine mandato cui ha
parlato Rossi. Bene investirli su
turismo e scuola ma ritengo che una
parte vada finalizzata al sostegno alle
imprese piccole e medie, tramite il
raddoppio dei contributi a fondo
perduto a chi conferma
l`occupazione e a rifinanziare i bandi
per l`export e la promozione dei
prodotti, strategici anche per
l`agroalimentare. Essenziale agire
pure sulla riduzione delle tasse alle
aziende, anche come Regione».
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La visione qual è però? Questa è
la toppa, ma come si riaccendono i
motori della Toscana?
«Al momento abbiamo 200 miliardi
sul tavolo europeo: 172 del Recovery
Fund più 36 del Mes, che il governo
farebbe un grande errore a non
accettare. Con queste cifre alla
Toscana potrebbero spettare 20
miliardi e il tema sarà farsi trovare
pronti con idee e progetti ambiziosi.
Penso ad un grande piano di nuova
edilizia residenziale pubblica negli edifici dismessi e alla manutenzione
delle infrastrutture come i 600 ponti.
L`obiettivo della decarbonizzazione
della Toscana deve marciare spedito.
E poi il potenziamento del sistema
sanitario pubblico. Rossi ha dato una
risposta straordinaria nella fase
Covid ma i presidi territoriali vanno
rafforzati, le Rsa rilanciate. Servirà un
grande sforzo del pubblico».
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Per intercettare i soldi europei la
macchina regionale va bene o no?
«No, dobbiamo riorganizzare la
struttura regionale e dotarla di
un`unità direttiva che faccia sintesi
su questi temi, una vera “war room”.
Al contrario di quel che dice Salvini
avremo bisogno di tanta Europa. E
tanti pezzi di Toscana dovranno
inventarsi nuove vocazioni: intorno
alla Darsena Europa potremo
costruire un piano per l`economia del
mare con effetti su tutta la costa e per
Piombino. Andrà sostenuto il settore
del marmo e del lapideo. E nel
turismo dovremo puntare su una
nuova ricettività, penso a Firenze ma
pure alla costa e al Chianti».
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Possiamo ancora permetterci 8
diverse aziende dell`acqua?
«Le società miste pubblico
private toscane hanno anche
portato dei benefici. Ora si è aperta
una nuova fase. Io penso che oggi ci
siamo le condizioni perchè si vada
verso la ripubblicizzazione ma per
farlo ci vuole un processo
industriale che attivi economie di
scala. I tempi sono maturi per una
forte aggregazione delle società».
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Eppure sulla gara unica del Tpl
finita sotto inchiesta tanti pezzi di
Pd sono ostili. Giudica un errore
aver dato i bus ai francesi?
«La decisione del lotto unico è di 5
anni fa e ha avuto un iter travagliato.
Ora la Regione ha deciso di andare
avanti con l`assegnazione del servizio
e avrà fatto le sue valutazioni. Del
resto in punta di diritto sarebbe stato
complicato sospendere l`appalto. Ci
saranno anche differenze politiche
nel Pd, ma a tutti interessa che sia
salvaguardata l`utenza e che
l`azienda che ha vinto rispetti gli
impegni. Massimo rispetto della
magistratura, Rossi saprà dimostrare
la sua estraneità ai fatti».
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Dov`è il programma Pd? Lo state
facendo al chiuso delle stanze?
«Non è stato fatto al chiuso ma da
gruppi di lavoro on line con
imprenditori, società civile, prof.
Presto lanceremo la campagna Pd
con le idee nate da quel lavoro».
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E quale sarà la campagna?
«Il messaggio che vogliamo dare è
che per battere la destra serve fare
come Stefano Bonaccini in Emilia
Romagna. Con Eugenio faremo una
campagna di ascolto dei cittadini e
sulle proposte future. Niente
propaganda e polemiche ma
contenuti. Come Bonaccini, che
verrà a darci una mano. A noi
interessano i toscani non Salvini.
Giani conosce a fondo ogni
centimetro quadrato del territorio e
ha capacità di ascolto».
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Chi è il vostro avversario? Salvini
o Ceccardi?
«Ancora una volta Salvini utilizza una
candidata ombra per fare come in Emilia una campagna contro il
governo. A lui della Toscana non
interessa nulla. Vuole solo mandare a
casa il governo, ci ha già provato in
Emilia e non gli è andata bene. La
Ceccardi invece ha talmente a cuore
la Toscana che ha già detto che se
perde resta in Europa. Dove è
arrivata piantando a metà mandato
la carica di sindaco: forse aveva paura
di non essere nemmeno rieletta a
Cascina».
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Zingaretti verrà? E le Sardine?
«Ognuno è benvenuto, noi parleremo
della Toscana. Le Sardine hanno
portato linfa e mobilitazione,
decideranno loro come aiutarci».
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Qual è il suo giudizio sui 10 anni di
Rossi?
«Quando finisce un ciclo i cittadini si
attendono un cambiamento. Io
parlerei di rinnovamento nella
continuità ma voglio allargare lo
sguardo, dobbiamo rivedere le
nostre priorità: i cittadini sono
disorientati e chiedono protezione».
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Nuovo aeroporto di Firenze, Tav
e Tirrenica restano vostre priorità?
«Io credo che i toscani si
domandino come mai non le
abbiamo ancora realizzate, certo
che restano nostre priorità».
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Anche gli inceneritori?
«Abbiamo fatto la scelta precisa
dell`economia circolare e
dell`autosufficienza della regione
perché esportare rifiuti costa ai
cittadini. Gli impianti di selezione e
compostaggio sono utili mentre Case
Passeriniva superata e il progetto
Eni-Stagno approfondito».
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Salvini vi attacca perchè siete
lontani dalla gente.
«Sciocchezze: stare tra la gente non
significa fare comizi populisti.
Parliamo piuttosto di come la
Toscana ha risposto al Covid: non
certo come la Lombardia leghista».
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Nelle liste del Pd rischia di non
esserci società civile. E il suo niet ai
sindaci sta sollevando proteste.
«Ho fissato più riunioni in questi
giorni, ne parleremo in quelle sedi. Ci
sarà spazio anche per la società civile.
Io punto a liste competitive guidate
dal 50% di donne».
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Non trova pericolosa la guerra
sullo stadio tra Firenze e Campi?
«Non possiamo pensare che il
Franchi diventi il nuovo Palazzaccio
abbandonato. Per lo stadio a Campi
occorre modificare la pianificazione
urbanistica della Piana. Lì è previsto
un parco. Io sono laica: convocherò i
sindaci e ci confronteremo senza
infmgimenti».
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Non c`è alcun margine per
attivare un dialogo coi 5 Stelle?
«Sempre detto che le alleanze si
fanno sui programmi. I 5 Stelle in
Toscana sono contrari a tutto e noi
non possiamo cedere alle utopie
della decrescita felice. Noi eravamo
disponibili ma non si è mosso nulla».
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La lista Giani serve? Se non la fa
sarà Italia Viva di Renzi ad avere la
golden share?
«La decisione è di Eugenio, io ritengo
che non possa che far bene alla
coalizione».