6 Febbraio 2012

Ferrucci: “Il rilancio dell’occupazione passa
dalla creazione di nuovi servizi e infrastrutture”

I dati sull’occupazione in Toscana nei primi 9 mesi del 2011 presentati dall’Irpet non possono bastare a farci stare tranquilli: il 2012 sarà molto difficile e noi dobbiamo concentrare il nostro impegno per il rilancio di un’economia che punti sull’aumento della produzione e della produttività, sviluppando così nuova occupazione, e agire per una riforma del mercato del lavoro che apra nuove possibilità ai giovani.

In questo quadro la Regione Toscana continua nei fatti a dare il suo contributo con misure volte al sostegno dei giovani e delle imprese, approvando nell’ultimo consiglio regionale la nuova legge toscana sui tirocini. Il Paese deve puntare a recuperare la capacità produttiva che è alla base della crescita della nostra economia: solo favorendo ciò, fornendo infrastrutture, servizi e quindi competitività alle imprese si potrà aumentare il livello occupazionale e stabilizzarlo.

Per questo penso che per riformare il mercato del lavoro non si possa partire dall’articolo 18 o da ipotesi di cancellazione della cassa integrazione. Sugli ammortizzatori bisogna tenere conto, come ha detto giustamente Bersani, di una crisi conclamata che è in corso e non sarà breve. Dobbiamo lavorare per favorire sia chi cerca il lavoro, sia il datore di lavoro, adoperandoci per l’introduzione nella nostra legislazione del contratto di inserimento, del salario minimo garantito, dell’abbattimento del costo per le imprese dei contratti a tempo indeterminato e una riforma degli ammortizzatori sociali che tenga insieme i problemi immediati e introducendo una formazione continua e obbligatoria.

Si deve partire dall’accordo del giugno scorso tra sindacati e Confindustria, proprio come auspicato dal presidente Napolitano, concertando con le parti e i corpi intermedi della società le riforme necessarie: occorre il coinvolgimento di responsabilità di tutti in questo momento così delicato. 

 

Ivan Ferrucci
responsabile economia e lavoro PD Toscana

(intervento pubblicato su l’Unità del 29 gennaio 2012)

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Ferrucci: “Il rilancio dell’occupazione passa
dalla creazione di nuovi servizi e infrastrutture”

I dati sull’occupazione in Toscana nei primi 9 mesi del 2011 presentati dall’Irpet non possono bastare a farci stare tranquilli: il 2012 sarà molto difficile e noi dobbiamo concentrare il nostro impegno per il rilancio di un’economia che punti sull’aumento della produzione e della produttività, sviluppando così nuova occupazione, e agire per una riforma del mercato del lavoro che apra nuove possibilità ai giovani.

In questo quadro la Regione Toscana continua nei fatti a dare il suo contributo con misure volte al sostegno dei giovani e delle imprese, approvando nell’ultimo consiglio regionale la nuova legge toscana sui tirocini. Il Paese deve puntare a recuperare la capacità produttiva che è alla base della crescita della nostra economia: solo favorendo ciò, fornendo infrastrutture, servizi e quindi competitività alle imprese si potrà aumentare il livello occupazionale e stabilizzarlo.

Per questo penso che per riformare il mercato del lavoro non si possa partire dall’articolo 18 o da ipotesi di cancellazione della cassa integrazione. Sugli ammortizzatori bisogna tenere conto, come ha detto giustamente Bersani, di una crisi conclamata che è in corso e non sarà breve. Dobbiamo lavorare per favorire sia chi cerca il lavoro, sia il datore di lavoro, adoperandoci per l’introduzione nella nostra legislazione del contratto di inserimento, del salario minimo garantito, dell’abbattimento del costo per le imprese dei contratti a tempo indeterminato e una riforma degli ammortizzatori sociali che tenga insieme i problemi immediati e introducendo una formazione continua e obbligatoria.

Si deve partire dall’accordo del giugno scorso tra sindacati e Confindustria, proprio come auspicato dal presidente Napolitano, concertando con le parti e i corpi intermedi della società le riforme necessarie: occorre il coinvolgimento di responsabilità di tutti in questo momento così delicato. 

 

Ivan Ferrucci
responsabile economia e lavoro PD Toscana

(intervento pubblicato su l’Unità del 29 gennaio 2012)

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3 Febbraio 2012

Pd Vinci, lancio del tesseramento e assemblea comunale

«Il contributo di tutti è importante per l’attività del Partito democratico, in quanto permette di proseguire nell’iniziativa politica e nelle sfide che dobbiamo portare avanti. Per fare questo è necessario l’apporto di energie, idee e passione da parte dei cittadini e dei circoli territoriali in modo da sostenere un lavoro quotidiano intorno a progetti, obiettivi e convinzioni». Con queste parole Daniele Vanni, segretario dei Democratici di Vinci, lancia la campagna di tesseramento del partito.

Domani, sabato 4 febbraio, dalle 10 alle 12,30 alla casa del popolo di Sovigliana e domenica 5 stesso orario alla casa del popolo di Vinci sarà possibile sottoscrivere l’iscrizione al partito o rinnovare la tessera. L’assemblea comunale prevista per giovedì 1 febbraio è stata rimandata a causa del maltempo a martedì 7 alle 21.30 alla casa del popolo di Sovigliana.
Si tratta di un appuntamento molto importante per cui si auspica una attiva partecipazione: saranno messi in discussione quattro documenti che riguardano: il sostegno alla campagna “L’Italia sono Anch’io” per la raccolta delle firme per le due proposte di legge sugli immigrati; la riduzione dei costi della politica: «in quanto pensiamo che anche la politica debba partecipare al risanamento del paese attraverso una riduzione del suo costo complessivo», spiega Vanni; il sostegno alla modifica delle legge elettorale della Regione Toscana, con l’intento di dare ai cittadini maggiore potere di scelta dei candidati; le primarie del Pd come strumento necessario per la selezione dei rappresentanti istituzionali ad ogni livello.

Sulle primarie chiara la posizione del segretario: «Gli appuntamenti elettorali che ci aspettano nei prossimi anni hanno una tale rilevanza che non possiamo assolutamente privare gli iscritti e tutto il vasto e variegato mondo che ha come riferimento il Pd del diritto di scegliere i propri candidati. Vogliamo primarie aperte a tutti perché pensiamo che chiunque si riconosca nel progetto politico del Pd deve avere la possibilità di partecipare alla selezione dei rappresentanti istituzionali. Noi crediamo che il Pd non debba chiudersi e confrontarsi solo tra iscritti che sono una frazione importante dei suoi elettori: occorre integrare l’appartenenza tradizionale con forme più larghe di partecipazione».

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2 Febbraio 2012

Della Monica: “Su indebitamento un aiuto alle famiglie”

“L’approvazione del decreto per risolvere il problema del sovraindebitamento nel processo civile è un primo passo importante”. Lo ha affermato la senatrice Silvia Della Monica, capogruppo Pd in commissione Giustizia, intervenendo in aula in dichiarazione di voto. “Non si può negare – ha spiegato – che il 94% delle famiglie italiane è in condizioni di debolezza economica e il 24% ha difficoltà nelle spese impreviste. Era indispensabile dare una nuova normativa per giungere ad un accordo con i creditori con una procedura alternativa di liquidazione, volta a vendere i beni del fallito e a ripartirne il ricavo tra i creditori”.

“E’ comunque indispensabile – ha aggiunto – un intervento strutturale in materia di giustizia civile che va incentrato sui tempi del processo e sulla necessità di un piano per la giustizia volto a ridurre in modo prioritario quantità e tempi del contenzioso civile. Ci aspettiamo quindi una riforma in qualche modo organica”.

“Ci aspettiamo – ha concluso Della Monica – un intervento sull’effettiva semplificazione dei riti civili perché pur essendo stati previsti tre riti, in realtà ci sono modalità diverse di svolgimento dei singoli processi che creano delle difficoltà notevoli per gli operatori. Se potessimo andare verso un unico rito che è quello del lavoro come rito base per il processo civile, avremmo raggiunto veramente l’effetto di fornire agli operatori della giustizia, magistrati e avvocati, cioè agli attori della giurisdizione, strumenti validi”.

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Pisa e la green economy: il 4 febbraio dibattito a Palazzo Gambacorti

“Pisa e la green economy – Qualità, innovazione e smart cities per sfidare la crisi e affrontare il futuro” è  il tema del dibattito organizzato dal Pd in programma sabato 4 febbraio alle 9.30 alla sala Regia di Palazzo Gambacorti (Comune di Pisa). Partecipano Andrea Ferrante (segretario comunale del Pd), Marco Filippeschi (sindaco di Pisa), Marco Frey (professore di Economia e Gestione delle imprese al S.Anna), Valter Tamburini (presidente Cna Toscana) ed Ermete Realacci (responsabile nazionale Pd per la Green Economy).

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31 Gennaio 2012

Chi c’è dietro la nuova legge della Regione Toscana sugli stage? Un gruppo di ventenni

Intervista al segretario dei Giovani Democratici toscani, Andrea Giorgio, pubblicata sul sito www.repubblicadeglistagisti.it il 31 gennaio 2012. A cura di Eleonora Voltolina

 

Dietro la nuova legge regionale sui tirocini in Toscana, che per la prima volta in Italia introduce l’obbligo (quantomeno per quelli “non curriculari”) del rimborso spese, c’è un gruppo di ventenni.
È la verità: senza i Giovani Democratici toscani questa legge semplicemente non esisterebbe. Sono stati loro a porre fin dall’inizio del 2010 ai vertici della Regione l’urgenza del problema, a pungolarli affinché passassero dalle parole ai fatti, a lavorare sulla bozza del protocollo per i tirocini di qualità e su quella della legge appena approvata.
I Gd in Toscana contano più di 3mila iscritti; hanno circoli in tutte le province e in più di 80 comuni, e un gruppo su Facebook con 2mila membri. Chi li guida dal febbraio del 2011 è Andrea Giorgio, 25 anni, laureato in Relazioni internazionali all’università di Firenze e a tre esami dal traguardo della specialistica in Scienze del lavoro. Un giovane impegnato in politica fin dal liceo – i primi passi con i movimenti contro la guerra, e subito dopo col Social Forum europeo a Londra e Parigi – e attivo nel partito fin dal momento in cui, dalla fusione di Margherita e DS, nacque il PD.

Insomma ce l’avete fatta. La Toscana è la prima Regione in Italia ad avere una legge sugli stage “alla francese” che impone il rimborso spese e sanziona gli abusi.
“Ce l’abbiamo fatta, sì. È stata lunga però: quasi due anni. L’idea ci venne durante “Job on the Road”, un viaggio fatto dai Giovani Democratici nei luoghi di lavoro del nostro territorio. Girammo ore ed ore di interviste rendendoci conto delle condizioni di lavoro di una generazione e di come la crisi, già dall’inizio, si stesse scaricando sui giovani: dagli imprenditori ai precari. Ci rendemmo conto che mentre la crisi distruggeva i posti di lavoro aumentavano gli stage, un fenomeno che già un po’ conoscevamo ma sul quale cominciammo a raccogliere testimonianze e storie. E venne fuori che  troppo spesso sotto c’era un vero e proprio sfruttamento legalizzato. Da questo lavoro preparatorio, ed assieme a voi della Repubblica degli Stagisti, siamo partiti per elaborare una nostra proposta su cui abbiamo raccolto in pochi giorni migliaia di firme e che é diventata presto una battaglia. Un territorio come il nostro non poteva tollerare oltre fenomeni del genere: adesso proveremo ad esportare il nostro successo in altre regioni, in attesa che il governo si renda conto di quanto sia importante regolare questo strumento”.
Sulla proposta di legge qualcuno ha storto il naso, almeno inizialmente.
“È vero, non é stato facile coinvolgere le istituzioni. Tanto loro quanto le varie parti sociali erano forse poco consapevoli dei numeri e delle condizioni degli stage, strumenti abusati senza regole nè tutele che coinvolgevano più di 15mila ragazzi toscani ogni anno. Ci ha aiutato molto il grande spazio che la nostra campagna ha avuto sui media, e la disponibilità del presidente della Regione Enrico Rossi e dell’assessore al lavoro Gianfranco Simoncini, che hanno dimostrato come non occorra il giovanilismo di facciata per risolvere i problemi della nostra generazione [Rossi e Simoncini hanno entrambi passato la cinquantina, ndr].  Tutti poi hanno dato una mano: dalle associazioni di categoria ai sindacati, ed il primo passo é stata la firma di un protocollo tra la parti sociali e la regione che prendeva atto della situazione e si impegnava a riformare il sistema”.
E ora?
“Manca soltanto il regolamento attuativo, che arriverà entro 60 giorni. Poi l’impegno sarà quello di convincere alcuni settori che in questi anni hanno abusato degli stage – penso al commercio, al turismo, alla pubblica amministrazione – che questi contratti non sono delle forme di lavoro a basso costo ma che sono strumenti di formazione e come tali devono essere usati”.
Quali saranno gli elementi importanti del regolamento?
“Se la legge é un passo importante, che proietta la nostra regione all’avanguardia in Italia, il vero tassello fondamentale sarà proprio il regolamento, che avrà il compito di definire tante questioni cruciali. Sarà importante lavorare per stabilire bene la durata massima degli stage in funzione delle mansioni, eliminando la possibilità di svolgere stage in alcuni settori a basso contenuto formativo. E andrà definito in un minimo di 400 euro il rimborso mensile, già previsto nella legge. Altra questione fondamentale sarà la previsione di un blocco degli stage per le aziende che abbiano fatto ricorso alla cassa integrazione o a procedure di mobilità negli ultimi mesi, per evitare l’«effetto sostituzione». Stiamo poi lavorando per la creazione di un database pubblico online, gestito dalla regione e dai centri per l’impiego, che metta in rete i soggetti promotori, con una classificazione delle imprese per numero di stage attivabili, numero di stage attivati al momento, eventuali provvedimenti sanzionatori a loro carico. Questa è un’idea che abbiamo ripreso da voi della Repubblica degli Stagisti: pensiamo che sarebbe molto utile tanto come punto di ritrovo tra domanda e offerta, quanto come strumento di controllo a disposizione dei vari enti promotori. L’ultima cosa su cui abbiamo avviato una discussione con la regione, ma che inevitabilmente dovrà essere trattata a parte, é l’estensione dei rimborsi – oltre che delle tutele – agli stage curriculari. Su questo c’é una disponibilità di massima ma dovremo lavorare anche assieme agli atenei”.
Quando non vi occupate di stage cosa fate?
“Proviamo ad occupare ogni spazio utile a rappresentare la nostra generazione e a rompere il muro dell’antipolitica. Col nostro esempio cerchiamo giorno dopo giorno di dimostrare come possa essere diversa: un gruppo di ragazzi in gamba, che tutti i giorni spendono gratuitamente il proprio tempo mettendolo a disposizione degli altri. La campagna forse più significativa che abbiamo seguito quest’anno è stata quella che ha portato al progetto «Giovani sì» della Regione Toscana, con 340 milioni di euro in tre anni a favore delle giovani generazioni con incentivi per la stabilizzazione dei lavoratori a tempo determinato, contributi per gli affitti, prestiti agevolati per giovani imprenditori o giovani professionisti, finanziamenti per andare a studiare all’estero e tanto altro”.  
Prossimi progetti concreti?
“In questo periodo stiamo raccogliendo le firme per «L’Italia sono anch’io» e a breve presenteremo nei consigli comunali degli ordini del giorno per il riconoscimento della cittadinanza onoraria ai ragazzi nati in Italia e per la creazione dei consigli degli stranieri in tutti i territori. Poi non va dimenticato il lavoro che le singole federazioni e circoli fanno sul territorio, le battaglie per il diritto di accesso alla rete, alle biblioteche, fino al riconoscimento dei diritti civili. E continueremo a lavorare sull’università: evitando che i decreti attuativi del governo portino ad un’omologazione al ribasso del diritto allo studio delle varie regioni, rendendo più progressive le tasse universitarie e provando a costruire migliori sinergie tra atenei e mondo produttivo”.
A breve avrete il congresso dei GD.
“Il 2011 in effetti sarà un anno importante. Intanto perché il congresso nazionale dovrà ridefinire gli obiettivi e lo modalità del lavoro della nostra organizzazione. E poi perché dovremo partecipare alla costruzione del programma del PD alle prossime elezioni politiche: questo Paese ha bisogno di puntare con forza sulla nostra generazione, noi vogliamo intestarci la sua rappresentanza e faremo una battaglia perché i giovani diventino il perno di un programma di governo forte ed ambizioso”.

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Contestazione Napolitano, la condanna del Pd
“La vera indignazione è contro le prevaricazioni”

In un Paese civile le proprie ragioni non possono prescindere dal rispetto, soprattutto delle Istituzioni, e non possono essere permesse prevaricazioni né tanto meno atti di violenza”.

Così il segretario del Pd della Toscana, Andrea Manciulli, ha deplorato ieri le contestazioni a Bologna durante la cerimonia di conferimento della laurea honoris causa al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. “Contestazioni da condannare con forza per di più – aggiunge Manciulli – perché approfittano di un’occasione di riconoscimento al nostro Presidente della Repubblica, una grande figura in cui sempre di più in questi anni ogni italiano si riconosce“.

“Crediamo – conclude il segretario toscano del Pd – che oggi l’indignazione sia quella del Paese, che trova inaccettabile una degenerazione di comportamenti verso colui che più di tutti si fa garante delle regole democratiche e che anche sui temi delle giovani generazioni ha sempre fatto sentire il suo alto richiamo alla politica“.

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Contestazione Napolitano, la condanna del Pd
“La vera indignazione è contro le prevaricazioni”

In un Paese civile le proprie ragioni non possono prescindere dal rispetto, soprattutto delle Istituzioni, e non possono essere permesse prevaricazioni né tanto meno atti di violenza”.

Così il segretario del Pd della Toscana, Andrea Manciulli, ha deplorato ieri le contestazioni a Bologna durante la cerimonia di conferimento della laurea honoris causa al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. “Contestazioni da condannare con forza per di più – aggiunge Manciulli – perché approfittano di un’occasione di riconoscimento al nostro Presidente della Repubblica, una grande figura in cui sempre di più in questi anni ogni italiano si riconosce“.

“Crediamo – conclude il segretario toscano del Pd – che oggi l’indignazione sia quella del Paese, che trova inaccettabile una degenerazione di comportamenti verso colui che più di tutti si fa garante delle regole democratiche e che anche sui temi delle giovani generazioni ha sempre fatto sentire il suo alto richiamo alla politica“.

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30 Gennaio 2012

Napolitano, Manciulli condanna contestazioni Bologna

In un paese civile le proprie ragioni non possono prescindere dal rispetto, soprattutto delle istituzioni, e non possono essere permesse prevaricazioni né tantomeno atti di violenza. Le contestazioni di oggi a Bologna sono da condannare con forza per di più perché approfittano di un’occasione di riconoscimento al nostro Presidente della Repubblica, una grande figura in cui sempre di più in questi anni ogni italiano si riconosce. Crediamo che oggi l’indignazione sia quella del Paese, che trova inaccettabile una degenerazione di comportamenti verso colui che più di tutti si fa garante delle regole democratiche e che anche sui temi delle giovani generazioni ha sempre fatto sentire il suo alto richiamo alla politica”.

Così il segretario del Pd della Toscana Andrea Manciulli deplora le contestazioni di oggi a Bologna durante la cerimonia di conferimento della laurea honoris causa al Presidente Napolitano.

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Napolitano, Manciulli condanna contestazioni Bologna

In un paese civile le proprie ragioni non possono prescindere dal rispetto, soprattutto delle istituzioni, e non possono essere permesse prevaricazioni né tantomeno atti di violenza. Le contestazioni di oggi a Bologna sono da condannare con forza per di più perché approfittano di un’occasione di riconoscimento al nostro Presidente della Repubblica, una grande figura in cui sempre di più in questi anni ogni italiano si riconosce. Crediamo che oggi l’indignazione sia quella del Paese, che trova inaccettabile una degenerazione di comportamenti verso colui che più di tutti si fa garante delle regole democratiche e che anche sui temi delle giovani generazioni ha sempre fatto sentire il suo alto richiamo alla politica”.

Così il segretario del Pd della Toscana Andrea Manciulli deplora le contestazioni di oggi a Bologna durante la cerimonia di conferimento della laurea honoris causa al Presidente Napolitano.

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