Cultura, Pd Arezzo: “La città al primo posto in Italia. Un risultato eccezionale, cultura sia stella polare per tutto il territorio”
“Con la cultura non si mangia” diceva il ministro dell’Economia Giulio Tremonti. Dal rapporto elaborato da Symbola e Unioncamere in collaborazione con la Regione Marche emerge tutt’altro, e soprattutto apprendiamo con immenso piacere che la provincia di Arezzo si conferma in cima alla classifica per ricchezza prodotta dalla cultura.
Il settore della cultura in Italia produce il 5,4% della ricchezza nazionale e crea quasi un milione e mezzo di posti di lavoro. Ad Arezzo il valore aggiunto creato dalla cultura è il più alto d’Italia: l’8,4% della ricchezza, oltre 700 milioni di euro e impiega quasi 15 mila persone, il 9,8% del totale degli occupati dell’intera provincia.
Di fronte a quest’importante riconferma non si può che essere estremamente soddisfatti ed orgogliosi per ciò che il nostro territorio è stato in grado di fare. Crediamo che il merito di questo importante e bellissimo risultato vada condiviso con tutta la società aretina; le categorie, il mondo dell’associazionismo, le strutture di formazione ed educazione, il mondo imprenditoriale e le istituzioni. Per parte nostra vorremmo sottolineare l’impegno, che a quanto pare porta risultati, delle amministrazioni comunali e dell’amministrazione provinciale sul tema della cultura. Il nostro territorio è ricco di storia, arte e di bellezze ma sicuramente una forte attenzione politica ed un importante impegno sul campo, in raccordo con tutti i settori della società, ha permesso la valorizzazione di questo patrimonio. Un elogio lo meritano i nostri sindaci e gli amministratori che sul territorio si occupano del settore culturale che hanno saputo farsi interpreti delle grandi potenzialità presenti e che hanno saputo aprirsi e sostenere le tante energie che si muovono nella nostra società.
Questo risultato deve essere un invito a considerare con più attenzione un settore che troppo spesso viene considerato secondario e che invece, se valorizzato adeguatamente, può essere una delle spinte per uscire da questa crisi. Un anno fa il Coordinamento Provinciale Pd ha fondato il suo Forum sulla Cultura aperto, con la collaborazione dei nostri amministratori e di tanti professionisti del settore. Dal rapporto di Symbola e Unioncamere arriva uno stimolo in più a proseguire il lavoro in questa direzione.
Marco Meacci, Segretario Provinciale Pd Arezzo
Andrea Franceschetti, responsabile cultura del Coordinamento provinciale
Cultura, Pd Arezzo: “La città al primo posto in Italia. Un risultato eccezionale, cultura sia stella polare per tutto il territorio”
“Con la cultura non si mangia” diceva il ministro dell’Economia Giulio Tremonti. Dal rapporto elaborato da Symbola e Unioncamere in collaborazione con la Regione Marche emerge tutt’altro, e soprattutto apprendiamo con immenso piacere che la provincia di Arezzo si conferma in cima alla classifica per ricchezza prodotta dalla cultura.
Il settore della cultura in Italia produce il 5,4% della ricchezza nazionale e crea quasi un milione e mezzo di posti di lavoro. Ad Arezzo il valore aggiunto creato dalla cultura è il più alto d’Italia: l’8,4% della ricchezza, oltre 700 milioni di euro e impiega quasi 15 mila persone, il 9,8% del totale degli occupati dell’intera provincia.
Di fronte a quest’importante riconferma non si può che essere estremamente soddisfatti ed orgogliosi per ciò che il nostro territorio è stato in grado di fare. Crediamo che il merito di questo importante e bellissimo risultato vada condiviso con tutta la società aretina; le categorie, il mondo dell’associazionismo, le strutture di formazione ed educazione, il mondo imprenditoriale e le istituzioni. Per parte nostra vorremmo sottolineare l’impegno, che a quanto pare porta risultati, delle amministrazioni comunali e dell’amministrazione provinciale sul tema della cultura. Il nostro territorio è ricco di storia, arte e di bellezze ma sicuramente una forte attenzione politica ed un importante impegno sul campo, in raccordo con tutti i settori della società, ha permesso la valorizzazione di questo patrimonio. Un elogio lo meritano i nostri sindaci e gli amministratori che sul territorio si occupano del settore culturale che hanno saputo farsi interpreti delle grandi potenzialità presenti e che hanno saputo aprirsi e sostenere le tante energie che si muovono nella nostra società.
Questo risultato deve essere un invito a considerare con più attenzione un settore che troppo spesso viene considerato secondario e che invece, se valorizzato adeguatamente, può essere una delle spinte per uscire da questa crisi. Un anno fa il Coordinamento Provinciale Pd ha fondato il suo Forum sulla Cultura aperto, con la collaborazione dei nostri amministratori e di tanti professionisti del settore. Dal rapporto di Symbola e Unioncamere arriva uno stimolo in più a proseguire il lavoro in questa direzione.
Marco Meacci, Segretario Provinciale Pd Arezzo
Andrea Franceschetti, responsabile cultura del Coordinamento provinciale
Il Pd Pisa aderisce alla manifestazione contro i tagli alle Poste
Il Pd di Pisa aderisce alla manifestazione in programma domani, sabato 21 luglio, contro i tagli alle Poste.
“Saremo in piazza – spiega Olivia Picchi, responsabile economia e lavoro del Pd provinciale – per ribadire la nostra contrarietà a quello che non è un piano di riorganizzazione aziendale, ma una serie di tagli miopi e ingiustificati, che colpiranno soggetti e territori già in difficoltà. Anzitutto il personale: in provincia si possono stimare circa 200 lavoratori a rischio, molti dei quali privi di ammortizzatori sociali e con difficili prospettive di ricollocamento nel mercato del lavoro. E poi i servizi alle comunità: i 18 uffici che Poste minaccia di chiudere sono dislocati in frazioni e piccoli comuni, dove il servizio già da tempo è stato ridotto. Sono realtà con una popolazione spesso anziana, colpite anche dai tagli agli enti locali e al trasporto pubblico, che rimarranno ancora più isolate. Poste – conclude Picchi – è un’azienda sana, che fa utili, e davanti a decisioni di questa rilevanza sociale ha l’obbligo di confrontarsi con i sindacati e con le istituzioni locali. Come Pd confermiamo il nostro impegno, a tutti i livelli, a tutela dei lavoratori e dei cittadini che hanno diritto al servizio e chiediamo al Governo di intervenire con urgenza”.
Il Pd Pisa aderisce alla manifestazione contro i tagli alle Poste
Il Pd di Pisa aderisce alla manifestazione in programma domani, sabato 21 luglio, contro i tagli alle Poste.
“Saremo in piazza – spiega Olivia Picchi, responsabile economia e lavoro del Pd provinciale – per ribadire la nostra contrarietà a quello che non è un piano di riorganizzazione aziendale, ma una serie di tagli miopi e ingiustificati, che colpiranno soggetti e territori già in difficoltà. Anzitutto il personale: in provincia si possono stimare circa 200 lavoratori a rischio, molti dei quali privi di ammortizzatori sociali e con difficili prospettive di ricollocamento nel mercato del lavoro. E poi i servizi alle comunità: i 18 uffici che Poste minaccia di chiudere sono dislocati in frazioni e piccoli comuni, dove il servizio già da tempo è stato ridotto. Sono realtà con una popolazione spesso anziana, colpite anche dai tagli agli enti locali e al trasporto pubblico, che rimarranno ancora più isolate. Poste – conclude Picchi – è un’azienda sana, che fa utili, e davanti a decisioni di questa rilevanza sociale ha l’obbligo di confrontarsi con i sindacati e con le istituzioni locali. Come Pd confermiamo il nostro impegno, a tutti i livelli, a tutela dei lavoratori e dei cittadini che hanno diritto al servizio e chiediamo al Governo di intervenire con urgenza”.
Manciulli: “Bene Bersani. Delineato percorso per dare agli italiani una credibile e affidabile proposta di Governo”
“Con l’intervista di oggi Bersani conferma quanto il Pd sia pronto ad affrontare i difficilissimi mesi che ci separano dalla scadenza elettorale. Condividiamo il percorso delineato dal nostro segretario per dare agli italiani una credibile e affidabile proposta di Governo di cui il Pd sarà il perno, con scelte programmatiche precise e alleati consapevoli e responsabili di fronte a quanto ci sarà da fare nell’interesse del Paese”.
Così il segretario regionale del Pd della Toscana Andrea Manciulli esprime il suo apprezzamento rispetto a quanto affermato da Pier Luigi Bersani nell’intervista al Corriere della Sera di oggi.
“Un Paese – continua Manciulli – che vogliamo più moderno e capace di rispondere alla crisi economica improntando la nostra azione sull’equità e la coesione sociale, non soltanto sul rigore. Importanti le parole usate da Bersani sulla competenza e il rinnovamento con cui vogliamo presentarci agli italiani, rinnovamento che in Toscana in questi anni abbiamo cercato di praticare. È il momento della politica dei fatti e su questo si giocherà il confronto in questi mesi, duro e serrato sarà il lavoro che attende Bersani e tutti noi e per questo lo sosterremo in questo sfida”
Manciulli: “Bene Bersani. Delineato percorso per dare agli italiani una credibile e affidabile proposta di Governo”
“Con l’intervista di oggi Bersani conferma quanto il Pd sia pronto ad affrontare i difficilissimi mesi che ci separano dalla scadenza elettorale. Condividiamo il percorso delineato dal nostro segretario per dare agli italiani una credibile e affidabile proposta di Governo di cui il Pd sarà il perno, con scelte programmatiche precise e alleati consapevoli e responsabili di fronte a quanto ci sarà da fare nell’interesse del Paese”.
Così il segretario regionale del Pd della Toscana Andrea Manciulli esprime il suo apprezzamento rispetto a quanto affermato da Pier Luigi Bersani nell’intervista al Corriere della Sera di oggi.
“Un Paese – continua Manciulli – che vogliamo più moderno e capace di rispondere alla crisi economica improntando la nostra azione sull’equità e la coesione sociale, non soltanto sul rigore. Importanti le parole usate da Bersani sulla competenza e il rinnovamento con cui vogliamo presentarci agli italiani, rinnovamento che in Toscana in questi anni abbiamo cercato di praticare. È il momento della politica dei fatti e su questo si giocherà il confronto in questi mesi, duro e serrato sarà il lavoro che attende Bersani e tutti noi e per questo lo sosterremo in questo sfida”
“Uscire dalla crisi costruendo una prospettiva: l’esempio di Pisa”
Per uscire dalla crisi c’è bisogno di fiducia, è vero: tutto sta a capire come la si possa ricostruire. Berlusconi ha provato al suo modo: negare i problemi e dire che tutto va bene anche se non è vero.
Una manipolazione, irresponsabile e deresponsabilizzante, che ci ha consegnato un disastro e un Paese impreparato ad affrontarlo. Ma c’è anche un modo virtuoso, che sa costruire prospettive. Si fonda su senso di appartenenza civile, responsabilità e affidabilità. A Pisa stiamo cercando di portarlo avanti con paziente convinzione e sta dando i suoi frutti. La città si trasforma, cresce e si migliora in controtendenza rispetto al resto d’Italia. È il prodotto di un disegno all’altezza delle sfide coerente e profondo; concepito con anticipo sui tempi e continuamente aggiornato da una compagine coesa che ha saputo volare alto restando con i piedi per terra. I problemi ci sono, e impegnativi, ma li affrontiamo con determinazione confrontandoci con la città.
Ricandidarci con Filippeschi alla guida di Pisa è per noi un gesto di impegno civico, compiuto nel dialogo con le forze vive della comunità: singoli, associazioni e forze politiche interessati sinceramente alla costruzione di una proposta di governo seria, come quella portata avanti finora. Pisa deve curare la qualità della vita nei suoi quartieri e promuovere sviluppo economico e sociale. Può farlo perché è ricca di risorse, capace di innovare e centrale per un’area che va molto oltre i suoi confini. I progetti ci sono e bisogna continuare a dargli gambe insieme ai territori che hanno, nei fatti, un destino comune.
Per questo abbiamo aperto anche una riflessione sul piano strategico d’area, una grande intuizione che può essere rilanciata se i percorsi di riforma delle istituzioni locali ne daranno la possibilità. Non una fuga in avanti né una provocazione, ma l’avvio di una discussione da cui nessuno si tirerà indietro.
Andrea Ferrante
(Segretario comunale Pd)
“Uscire dalla crisi costruendo una prospettiva: l’esempio di Pisa”
Per uscire dalla crisi c’è bisogno di fiducia, è vero: tutto sta a capire come la si possa ricostruire. Berlusconi ha provato al suo modo: negare i problemi e dire che tutto va bene anche se non è vero.
Una manipolazione, irresponsabile e deresponsabilizzante, che ci ha consegnato un disastro e un Paese impreparato ad affrontarlo. Ma c’è anche un modo virtuoso, che sa costruire prospettive. Si fonda su senso di appartenenza civile, responsabilità e affidabilità. A Pisa stiamo cercando di portarlo avanti con paziente convinzione e sta dando i suoi frutti. La città si trasforma, cresce e si migliora in controtendenza rispetto al resto d’Italia. È il prodotto di un disegno all’altezza delle sfide coerente e profondo; concepito con anticipo sui tempi e continuamente aggiornato da una compagine coesa che ha saputo volare alto restando con i piedi per terra. I problemi ci sono, e impegnativi, ma li affrontiamo con determinazione confrontandoci con la città.
Ricandidarci con Filippeschi alla guida di Pisa è per noi un gesto di impegno civico, compiuto nel dialogo con le forze vive della comunità: singoli, associazioni e forze politiche interessati sinceramente alla costruzione di una proposta di governo seria, come quella portata avanti finora. Pisa deve curare la qualità della vita nei suoi quartieri e promuovere sviluppo economico e sociale. Può farlo perché è ricca di risorse, capace di innovare e centrale per un’area che va molto oltre i suoi confini. I progetti ci sono e bisogna continuare a dargli gambe insieme ai territori che hanno, nei fatti, un destino comune.
Per questo abbiamo aperto anche una riflessione sul piano strategico d’area, una grande intuizione che può essere rilanciata se i percorsi di riforma delle istituzioni locali ne daranno la possibilità. Non una fuga in avanti né una provocazione, ma l’avvio di una discussione da cui nessuno si tirerà indietro.
Andrea Ferrante
(Segretario comunale Pd)
Meacci: “Province e spesa pubblica, basta demagogie”
“Con l’iniziativa di venerdì in Provincia vogliamo rimettere la discussione sui costi della politica e sui tagli alla spesa pubblica nel binario giusto. Troppo spesso in questi anni si è fatto finta di affrontare il tema trattandolo in maniera demagogica e superficiale.
Il punto di partenza su cui credo tutti siano concordi è che la spesa pubblica va tagliata e che lo Stato italiano non può più permettersi il lusso di finanziare sprechi e carrozzoni, così come non è più moralmente accettabile che di fronte alla profonda crisi economica e sociale del paese la politica non sia in grado di riformarsi e di ridurre certi privilegi che non hanno niente a che vedere con il normale costo della vita democratica di un paese moderno.
Il punto su cui sarebbe doveroso ragionare più lucidamente è che per ridurre la spesa pubblica e i costi della politica non basta fare la pulizia del sottoscala colpendo gli enti locali e senza occuparsi minimamente dei piani alti. Negli ultimi 4 anni la spesa corrente dei Comuni è stata tagliata del 23%, ma sono proprio i Comuni che oggi stanno vicino ai cittadini e che gli forniscono gran parte dei servizi. La stessa valutazione va fatta per le Province. La loro abolizione è spesso citata come lo strumento per abbattere i costi della politica quando invece sarebbe necessario partire dalla miriade di organi ed enti non elettivi che sono presenti sia sul territorio che a Roma. Con il ridimensionamento delle grandi strutture ministeriali probabilmente avremmo un risultato maggiore in termini economici e non saremmo costretti a colpire continuamente le istituzioni locali che oltre a svolgere un importante ruolo di governo sono anche espressione del voto popolare.
Oggi il tema all’ordine del giorno è quello che riguarda la sopravvivenza o meno della Provincia di Arezzo. Personalmente credo che una riforma che porti al riordino delle funzioni degli enti locali sarebbe auspicabile ma non trovo assurdo che si apra anche una discussione sul loro dimensionamento. Sarebbe, però, positivo che non si mettesse tutto e tutti sullo stesso piano e che si tenessero in giusta considerazione le differenze tra le varie realtà. Il ruolo svolto nel territorio aretino dall’Istituzione Provincia in questi anni è meritorio di apprezzamenti perché l’Istituzione è stata un punto di riferimento importante per tutta la società aretina, per i Comuni e per i territori dal momento in cui la Regione Toscana gli ha trasferito importanti deleghe e funzioni che l’hanno resa tutt’altro che un ente inutile. Qualunque saranno le decisioni che verranno prese è importante che Arezzo mantenga un ruolo ed un peso che in questi anni ha dimostrato di meritare ed è importante che anche le centinaia di dipendenti dell’Ente siano garantiti ed abbiano certezze sul loro futuro. La vera sfida della riforma dello Stato passa proprio dal sapere valorizzare le esperienze positive e correggere quelle che non lo sono e non nel mettere tutto in un unico calderone.
Con l’iniziative di venerdì vogliamo dare un segnale forte di coesione di tutto il territorio e di vicinanza a chi in questi anni ha ben lavorato nell’interesse del territorio aretino.
Marco Meacci,
segretario provinciale Pd Arezzo
Meacci: “Province e spesa pubblica, basta demagogie”
“Con l’iniziativa di venerdì in Provincia vogliamo rimettere la discussione sui costi della politica e sui tagli alla spesa pubblica nel binario giusto. Troppo spesso in questi anni si è fatto finta di affrontare il tema trattandolo in maniera demagogica e superficiale.
Il punto di partenza su cui credo tutti siano concordi è che la spesa pubblica va tagliata e che lo Stato italiano non può più permettersi il lusso di finanziare sprechi e carrozzoni, così come non è più moralmente accettabile che di fronte alla profonda crisi economica e sociale del paese la politica non sia in grado di riformarsi e di ridurre certi privilegi che non hanno niente a che vedere con il normale costo della vita democratica di un paese moderno.
Il punto su cui sarebbe doveroso ragionare più lucidamente è che per ridurre la spesa pubblica e i costi della politica non basta fare la pulizia del sottoscala colpendo gli enti locali e senza occuparsi minimamente dei piani alti. Negli ultimi 4 anni la spesa corrente dei Comuni è stata tagliata del 23%, ma sono proprio i Comuni che oggi stanno vicino ai cittadini e che gli forniscono gran parte dei servizi. La stessa valutazione va fatta per le Province. La loro abolizione è spesso citata come lo strumento per abbattere i costi della politica quando invece sarebbe necessario partire dalla miriade di organi ed enti non elettivi che sono presenti sia sul territorio che a Roma. Con il ridimensionamento delle grandi strutture ministeriali probabilmente avremmo un risultato maggiore in termini economici e non saremmo costretti a colpire continuamente le istituzioni locali che oltre a svolgere un importante ruolo di governo sono anche espressione del voto popolare.
Oggi il tema all’ordine del giorno è quello che riguarda la sopravvivenza o meno della Provincia di Arezzo. Personalmente credo che una riforma che porti al riordino delle funzioni degli enti locali sarebbe auspicabile ma non trovo assurdo che si apra anche una discussione sul loro dimensionamento. Sarebbe, però, positivo che non si mettesse tutto e tutti sullo stesso piano e che si tenessero in giusta considerazione le differenze tra le varie realtà. Il ruolo svolto nel territorio aretino dall’Istituzione Provincia in questi anni è meritorio di apprezzamenti perché l’Istituzione è stata un punto di riferimento importante per tutta la società aretina, per i Comuni e per i territori dal momento in cui la Regione Toscana gli ha trasferito importanti deleghe e funzioni che l’hanno resa tutt’altro che un ente inutile. Qualunque saranno le decisioni che verranno prese è importante che Arezzo mantenga un ruolo ed un peso che in questi anni ha dimostrato di meritare ed è importante che anche le centinaia di dipendenti dell’Ente siano garantiti ed abbiano certezze sul loro futuro. La vera sfida della riforma dello Stato passa proprio dal sapere valorizzare le esperienze positive e correggere quelle che non lo sono e non nel mettere tutto in un unico calderone.
Con l’iniziative di venerdì vogliamo dare un segnale forte di coesione di tutto il territorio e di vicinanza a chi in questi anni ha ben lavorato nell’interesse del territorio aretino.
Marco Meacci,
segretario provinciale Pd Arezzo
