6 Giugno 2013

Cig in deroga, Ferrucci (Pd): “Oggi dal governo un passo importante. Andiamo avanti, il lavoro deve essere la priorità”

cassa_integrazione_16 giugno 2013 –  “Bene la firma del decreto per finanziare la cassa integrazione in deroga arrivata oggi da parte del ministro del Lavoro e le Politiche Sociali, Enrico Giovannini e del ministro dell’Economia e delle Finanze, Fabrizio Saccomanni. Si tratta di un primo passo essenziale per ridare un po’ di ossigeno ai tanti lavoratori che vivono in una situazione di incertezza. Un buon risultato frutto della collaborazione tra i vari livelli istituzionali; so bene che il finanziamento della Cig in deroga non vuol dire sistematicamente misure per la crescita e per lo sviluppo. Su questi due ultimi temi, come sottolineo ormai da tempo, il governo deve mettere in campo misure concrete, come un piano industriale nazionale che possa recepire le esigenze e le criticità dei territori. Stiamo attraversando uno dei periodi peggiori della storia economica di questo Paese ed è per questo che, insieme alla soddisfazione per il decreto odierno, mi preme ribadire anche la necessità di intervenire quanto prima con provvedimenti da parte del governo, in grado di dare risposte alla crisi occupazionale; una crisi che altrimenti rischia soltanto di avvitarsi su se stessa”.

Così Ivan Ferrucci consigliere regionale e responsabile lavoro del Pd toscano, sulla firma da parte del ministro del Lavoro e le Politiche Sociali, Enrico Giovannini e del ministro dell’Economia e delle Finanze, Fabrizio Saccomanni  – del decreto che prevede il finanziamento della Cig in deroga.

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Cig in deroga, Ferrucci (Pd): “Oggi dal governo un passo importante. Andiamo avanti, il lavoro deve essere la priorità”

cassa_integrazione_16 giugno 2013 –  “Bene la firma del decreto per finanziare la cassa integrazione in deroga arrivata oggi da parte del ministro del Lavoro e le Politiche Sociali, Enrico Giovannini e del ministro dell’Economia e delle Finanze, Fabrizio Saccomanni. Si tratta di un primo passo essenziale per ridare un po’ di ossigeno ai tanti lavoratori che vivono in una situazione di incertezza. Un buon risultato frutto della collaborazione tra i vari livelli istituzionali; so bene che il finanziamento della Cig in deroga non vuol dire sistematicamente misure per la crescita e per lo sviluppo. Su questi due ultimi temi, come sottolineo ormai da tempo, il governo deve mettere in campo misure concrete, come un piano industriale nazionale che possa recepire le esigenze e le criticità dei territori. Stiamo attraversando uno dei periodi peggiori della storia economica di questo Paese ed è per questo che, insieme alla soddisfazione per il decreto odierno, mi preme ribadire anche la necessità di intervenire quanto prima con provvedimenti da parte del governo, in grado di dare risposte alla crisi occupazionale; una crisi che altrimenti rischia soltanto di avvitarsi su se stessa”.

Così Ivan Ferrucci consigliere regionale e responsabile lavoro del Pd toscano, sulla firma da parte del ministro del Lavoro e le Politiche Sociali, Enrico Giovannini e del ministro dell’Economia e delle Finanze, Fabrizio Saccomanni  – del decreto che prevede il finanziamento della Cig in deroga.

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NEWSLETTER PD TOSCANA n. 10/2013 – 5 giugno

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NEWSLETTER PD TOSCANA
N. 10/2013 – 5 giugno

 

 

PD. IL SEGRETARIO REGIONALE MANCIULLI, LOTTI E CARMASSI IN SEGRETERIA NAZIONALELeggi

PER IL GOVERNATORE LE STESSE REGOLE DEI SINDACI“. INTERVISTA A MARCO RUGGERI SUL CORRIERE FIORENTINO DEL 30 MAGGIO – Leggi

LE PRIORITÀ PER IL MONDO DEL LAVORO” – LUNEDÌ 10 GIUGNO ALLE ORE 17,30 INCONTRO A FIRENZELeggi

“RIPARTIAMO DALLA SCUOLA. PER CAMBIARE IL PAESE”. VENERDÌ 14 GIUGNO INCONTRO A FIRENZE CON IL MINISTRO CARROZZA E IL PRESIDENTE ROSSILeggi


TICKET
, NALDONI (PD): “IL MINISTRO LORENZIN CI TRANQUILLIZZA, MA NON ABBASSEREMO LA GUARDIA” – Leggi


INTRAMOENIA
, FERRUCCI E NALDONI (PD): “SODDISFAZIONE RESPONSO TAR, OPPORTUNO RISPETTARE ATTUALI STANDARD” – Leggi


RAPPORTO
MOVIMPRESE DI UNIONCAMERE TOSCANA, FERRUCCI (PD): “DATI CHE NON INDICANO UNA RIPRESA OCCUPAZIONALE. SERVE UN PIANO DI RILANCIO NAZIONALE” – Leggi

 

=====

Unione Regionale PD della Toscana
Tel 05533940
Fax 0553394030
SMS 3424155989
info@pdtoscana.it
www.pdtoscana.it
Facebook Pd Toscana
Twitter PdToscana

 

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LE PRIORITÀ PER IL MONDO DEL LAVORO” – LUNEDÌ 10 GIUGNO ALLE ORE 17,30 INCONTRO A FIRENZELeggi

“RIPARTIAMO DALLA SCUOLA. PER CAMBIARE IL PAESE”. VENERDÌ 14 GIUGNO INCONTRO A FIRENZE CON IL MINISTRO CARROZZA E IL PRESIDENTE ROSSILeggi


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, FERRUCCI E NALDONI (PD): “SODDISFAZIONE RESPONSO TAR, OPPORTUNO RISPETTARE ATTUALI STANDARD” – Leggi


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5 Giugno 2013

Pd. Il Segretario regionale Manciulli, Lotti e Carmassi in segreteria nazionale.

PDcerchio2278_imgLa sintesi dell’intervento del segretario Guglielmo Epifani alla Direzione Pd del 4 giugno e i nomi della nuova segreteria nazionale, la composizione della Commissione per il Congresso – Leggi

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Pd. Il Segretario regionale Manciulli, Lotti e Carmassi in segreteria nazionale.

PDcerchio2278_imgLa sintesi dell’intervento del segretario Guglielmo Epifani alla Direzione Pd del 4 giugno e i nomi della nuova segreteria nazionale, la composizione della Commissione per il Congresso – Leggi

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4 Giugno 2013

«Per il governatore le stesse regole dei sindaci» – Intervista a Marco Ruggeri sul Corriere Fiorentino del 30 maggio

intervistaruggeri30maggio

«Per il governatore le stesse regole dei sindaci»
Ruggeri, capogruppo Pd: «La Regione preceda le Camere: presidente a doppio turno. Preferenze o collegi maggioritari»

Intervista a Marco Ruggeri sul Corriere Fiorentino del 30 maggio 2013  (Leggi)

 

Marco Ruggeri, presidente gruppo Pd in Toscana. Le amministrative vi hanno fatto tirare un sospiro di sollievo. Vincete ma perdete voti. Anche la Regione diventa contendibile?
«Il voto alle comunali è diverso da quello delle elezioni regionali o nazionali: un conto è il peso del messaggio di Grillo, un conto i suoi candidati locali. Per noi, normalmente, vale l’opposto. Ma di fronte ad un Pd dato per spacciato, invece di un congresso sembrava di celebrare un funerale, anche grazie alla selezione arrivata dalle primarie e alla qualità dei candidati, il risultato – che qualche problema lo crea comunque – innegabilmente è positivo».

In termini numerici, no
«L’astensione ci ha colpito: è diventata un partito in campo, dove si rifugiano gli elettori delusi».

Come recuparli?
«Politicamente siamo ancora vivi. Ora ci vuole una spinta: dobbiamo usare questi risultati e il passaggio congressuale per ricostruire un rapporto positivo tra politica e società. Dobbiamo dimostrare che la politica serve, perché governa davvero. Il Pd così com’è non basta più: un partito come il nostro deve essere popolare, avere rapporto, includere, la società. Non bastano singole personalità per fare un partito, non basta una elitè».

Il rapporto tra cittadini e partiti è mediato dalla legge elettorale. Quella regionale è vista come la madre del porcellum. La modificherete entro la legislatura?
«E un obbligo. Non riuscirci sarebbe una sconfitta terribile. I Toscani ci hanno fatto capire in tutte le maniere, nonostante gli sforzi per ridurre i costi della politica in Regione, che resta questo problema. Entro la fine dell’anno, andremo in consiglio con una proposta, auspicando l’intesa con le forze di maggioranza e l’opposizione».

Con che legge elettorale?
«Abbiamo presentato due alternative per il Consiglio: o introdurre la doppia preferenza di genere nella legge attuale, abolendo i listini. L’altra è quella di 22 collegi uninominali dove eleggere 22 consiglieri con il maggioritario, e il resto (modello Matarellum) in modo proporzionale: non tutti i 4o consiglieri al maggioritario, altrimenti si rischia che vinca una sola forza politica. Ma dato che la nostra legge viene criticata, nonostante non sia tutta da buttare, per la “colpa” di aver tolto un rapporto diretto tra cittadini ed eletti, immagino anche un doppio turno per il presidente della Regione, nel caso non superi il 5o per cento al primo turno. Un modo per legittimare fortemente chi viene eletto, dà stabilità come per i sindaci. Unico limite: non è possibile fare un unico collegio regionale per i consiglieri perché sarebbe troppo dispendioso. Avrebbe costi di campagna elettorale insostenibili, inutile fare leggi anticorruzione se poi la politica ha costi altissimi. La Toscana così potrebbe portare un contributo autorevole e forte a livello nazionale».

Nei collegi i candidati sarebbero di partito o di coalizione?
«Di partito».

E i partiti più piccoli della coalizione, cancellati? Ci staranno?
«Sarebbero compensati dal proporzionale. Ma siamo disponibile a trovare tutte le soluzioni del caso. L’importante è che si esca dal pantano e si trovi una soluzione. E deve servire per spingere il dibattito a livello nazionale».

E a livello nazionale?
«Io sono per il doppio turno, di collegio, per i parlamentari e, naturalmente, per l’elezione diretta del  presidente della Repubblica, ,sul modello francese. Il Matarellum? E un sistema migliore di quello attuale: ma ci ha costretto a maggioranze troppo larghe e insostenibili».

Marzio Fatucchi

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«Per il governatore le stesse regole dei sindaci» – Intervista a Marco Ruggeri sul Corriere Fiorentino del 30 maggio

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«Per il governatore le stesse regole dei sindaci»
Ruggeri, capogruppo Pd: «La Regione preceda le Camere: presidente a doppio turno. Preferenze o collegi maggioritari»

Intervista a Marco Ruggeri sul Corriere Fiorentino del 30 maggio 2013  (Leggi)

 

Marco Ruggeri, presidente gruppo Pd in Toscana. Le amministrative vi hanno fatto tirare un sospiro di sollievo. Vincete ma perdete voti. Anche la Regione diventa contendibile?
«Il voto alle comunali è diverso da quello delle elezioni regionali o nazionali: un conto è il peso del messaggio di Grillo, un conto i suoi candidati locali. Per noi, normalmente, vale l’opposto. Ma di fronte ad un Pd dato per spacciato, invece di un congresso sembrava di celebrare un funerale, anche grazie alla selezione arrivata dalle primarie e alla qualità dei candidati, il risultato – che qualche problema lo crea comunque – innegabilmente è positivo».

In termini numerici, no
«L’astensione ci ha colpito: è diventata un partito in campo, dove si rifugiano gli elettori delusi».

Come recuparli?
«Politicamente siamo ancora vivi. Ora ci vuole una spinta: dobbiamo usare questi risultati e il passaggio congressuale per ricostruire un rapporto positivo tra politica e società. Dobbiamo dimostrare che la politica serve, perché governa davvero. Il Pd così com’è non basta più: un partito come il nostro deve essere popolare, avere rapporto, includere, la società. Non bastano singole personalità per fare un partito, non basta una elitè».

Il rapporto tra cittadini e partiti è mediato dalla legge elettorale. Quella regionale è vista come la madre del porcellum. La modificherete entro la legislatura?
«E un obbligo. Non riuscirci sarebbe una sconfitta terribile. I Toscani ci hanno fatto capire in tutte le maniere, nonostante gli sforzi per ridurre i costi della politica in Regione, che resta questo problema. Entro la fine dell’anno, andremo in consiglio con una proposta, auspicando l’intesa con le forze di maggioranza e l’opposizione».

Con che legge elettorale?
«Abbiamo presentato due alternative per il Consiglio: o introdurre la doppia preferenza di genere nella legge attuale, abolendo i listini. L’altra è quella di 22 collegi uninominali dove eleggere 22 consiglieri con il maggioritario, e il resto (modello Matarellum) in modo proporzionale: non tutti i 4o consiglieri al maggioritario, altrimenti si rischia che vinca una sola forza politica. Ma dato che la nostra legge viene criticata, nonostante non sia tutta da buttare, per la “colpa” di aver tolto un rapporto diretto tra cittadini ed eletti, immagino anche un doppio turno per il presidente della Regione, nel caso non superi il 5o per cento al primo turno. Un modo per legittimare fortemente chi viene eletto, dà stabilità come per i sindaci. Unico limite: non è possibile fare un unico collegio regionale per i consiglieri perché sarebbe troppo dispendioso. Avrebbe costi di campagna elettorale insostenibili, inutile fare leggi anticorruzione se poi la politica ha costi altissimi. La Toscana così potrebbe portare un contributo autorevole e forte a livello nazionale».

Nei collegi i candidati sarebbero di partito o di coalizione?
«Di partito».

E i partiti più piccoli della coalizione, cancellati? Ci staranno?
«Sarebbero compensati dal proporzionale. Ma siamo disponibile a trovare tutte le soluzioni del caso. L’importante è che si esca dal pantano e si trovi una soluzione. E deve servire per spingere il dibattito a livello nazionale».

E a livello nazionale?
«Io sono per il doppio turno, di collegio, per i parlamentari e, naturalmente, per l’elezione diretta del  presidente della Repubblica, ,sul modello francese. Il Matarellum? E un sistema migliore di quello attuale: ma ci ha costretto a maggioranze troppo larghe e insostenibili».

Marzio Fatucchi

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3 Giugno 2013

Ticket, Naldoni (Pd): “Il ministro Lorenzin ci tranquillizza, ma non abbasseremo la guardia”

ticketsanità3 giugno 2012 “La conferma del Ministro Lorenzin dell’intenzione di non introdurre i nuovi ticket a partire dal 2014 ci tranquillizza ma non al punto da convincerci ad abbassare la guardia. Sono interessanti, inoltre, le dichiarazioni del Ministro sulla necessità di tener conto della situazione economica dell’assistito e della composizione del suo nucleo familiare, sollecitando le capacità organizzative delle varie Regioni. Uno sforzo che la Regione Toscana, insieme ad altre, ha già fatto e che ora con il bagaglio di esperienze accumulato, può essere ulteriormente affinato. I ticket, in questo momento di crisi, allontanano i cittadini dalle prestazioni sanitarie, anche quelle necessarie, ed è un fenomeno che interessa tutto il nostro Paese e non solo alcune regioni. Occorre quindi non solo bloccare i futuri ticket, ma organizzare al meglio i servizi sociosanitari italiani per arrivare al piú presto ad un superamento di questo istituto in favore di un sistema di compartecipazione equa e maggiormente sostenibile dalla popolazione italiana, in difesa del sistema pubblico dei servizi”.

Così Simone Naldoni consigliere regionale e responsabile sanità del Pd toscano in merito alle dichiarazioni del ministro della Salute, Beatrice Lorenzin sul futuro dei ticket sanitari.

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Ticket, Naldoni (Pd): “Il ministro Lorenzin ci tranquillizza, ma non abbasseremo la guardia”

ticketsanità3 giugno 2012 “La conferma del Ministro Lorenzin dell’intenzione di non introdurre i nuovi ticket a partire dal 2014 ci tranquillizza ma non al punto da convincerci ad abbassare la guardia. Sono interessanti, inoltre, le dichiarazioni del Ministro sulla necessità di tener conto della situazione economica dell’assistito e della composizione del suo nucleo familiare, sollecitando le capacità organizzative delle varie Regioni. Uno sforzo che la Regione Toscana, insieme ad altre, ha già fatto e che ora con il bagaglio di esperienze accumulato, può essere ulteriormente affinato. I ticket, in questo momento di crisi, allontanano i cittadini dalle prestazioni sanitarie, anche quelle necessarie, ed è un fenomeno che interessa tutto il nostro Paese e non solo alcune regioni. Occorre quindi non solo bloccare i futuri ticket, ma organizzare al meglio i servizi sociosanitari italiani per arrivare al piú presto ad un superamento di questo istituto in favore di un sistema di compartecipazione equa e maggiormente sostenibile dalla popolazione italiana, in difesa del sistema pubblico dei servizi”.

Così Simone Naldoni consigliere regionale e responsabile sanità del Pd toscano in merito alle dichiarazioni del ministro della Salute, Beatrice Lorenzin sul futuro dei ticket sanitari.

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