9 Marzo 2014

Toscana. Primarie sindaci. Più di 118mila al voto in 64 comuni. Parrini: “Partecipazione superiore alle aspettative”

URNE-PD9 marzo 2014 – Sono stati piu di 118mila gli elettori che si sono recati oggi alle urne nei 64 comuni toscani in cui si sono svolte le primarie – del Pd o di centrosinistra, a seconda delle realtà locali – per la scelta del candidato sindaco alle amministrative di primavera. L’8 dicembre 2013 alle primarie per la scelta del candidato segretario del Pd andarono al voto in 111 401.

“Una grande soddisfazione. La partecipazione è stata superiore alle nostre stesse aspettative. Un prova di democrazia che ci ha dato nuovamente ragione su questo metodo di scelta dei nostri candidati. File ai seggi si sono registrate un po’ ovunque. Dai risultati prende forza con queste primarie una classe dirigente giovane ma esperta” ha commentato il segretario PD della Toscana Dario Parrini.

 

PARRINI-SU-PRIMARIE“Un risultato di partecipazione davvero notevole, oltre le previsioni. Il nostro elettorato non è mai stanco di scegliere. E i nostri volontari sono sempre presenti, a migliaia, ad allestire seggi, a fare campagne elettorali, che, voglio ricordare, anche questa volta si sono svolte all’insegna del rispetto tra candidati. Grazie a tutti: agli elettori, ai volontari. Questo attaccamento al partito che dimostrano, non va mai dato per scontato, siamo il partito che può andare più orgoglioso di così tanti militanti attivi. Gli altri fanno demagogia, noi promuoviamo la partecipazione. Adesso subito al lavoro con i nostri candidati per le amministrative” dichiara il responsabile organizzazione Antonio Mazzeo.

Prossimi appuntamenti con le primarie dei sindaci in Toscana il 16 marzo a Livorno e Piancastagnaio (Siena) e il 23 marzo a Firenze.

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Toscana. Primarie sindaci. Più di 118mila al voto in 64 comuni. Parrini: “Partecipazione superiore alle aspettative”

URNE-PD9 marzo 2014 – Sono stati piu di 118mila gli elettori che si sono recati oggi alle urne nei 64 comuni toscani in cui si sono svolte le primarie – del Pd o di centrosinistra, a seconda delle realtà locali – per la scelta del candidato sindaco alle amministrative di primavera. L’8 dicembre 2013 alle primarie per la scelta del candidato segretario del Pd andarono al voto in 111 401.

“Una grande soddisfazione. La partecipazione è stata superiore alle nostre stesse aspettative. Un prova di democrazia che ci ha dato nuovamente ragione su questo metodo di scelta dei nostri candidati. File ai seggi si sono registrate un po’ ovunque. Dai risultati prende forza con queste primarie una classe dirigente giovane ma esperta” ha commentato il segretario PD della Toscana Dario Parrini.

 

PARRINI-SU-PRIMARIE“Un risultato di partecipazione davvero notevole, oltre le previsioni. Il nostro elettorato non è mai stanco di scegliere. E i nostri volontari sono sempre presenti, a migliaia, ad allestire seggi, a fare campagne elettorali, che, voglio ricordare, anche questa volta si sono svolte all’insegna del rispetto tra candidati. Grazie a tutti: agli elettori, ai volontari. Questo attaccamento al partito che dimostrano, non va mai dato per scontato, siamo il partito che può andare più orgoglioso di così tanti militanti attivi. Gli altri fanno demagogia, noi promuoviamo la partecipazione. Adesso subito al lavoro con i nostri candidati per le amministrative” dichiara il responsabile organizzazione Antonio Mazzeo.

Prossimi appuntamenti con le primarie dei sindaci in Toscana il 16 marzo a Livorno e Piancastagnaio (Siena) e il 23 marzo a Firenze.

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Primarie sindaci Toscana. Alle 17 i votanti sono stati 81.461

urna-pdFirenze 9 marzo 2014 – L’ affluenza alle ore 17 nei 64 comuni toscani in cui si svolgono le primarie – del Pd o di centrosinistra, a seconda delle realtà locali – per la selezione del candidato sindaco è di 81 461 votanti, ed è in linea con l’affluenza delle h 17 delle primarie per il segretario PD dell’8 dicembre 2013. 

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Primarie sindaci Toscana. Alle 17 i votanti sono stati 81.461

urna-pdFirenze 9 marzo 2014 – L’ affluenza alle ore 17 nei 64 comuni toscani in cui si svolgono le primarie – del Pd o di centrosinistra, a seconda delle realtà locali – per la selezione del candidato sindaco è di 81 461 votanti, ed è in linea con l’affluenza delle h 17 delle primarie per il segretario PD dell’8 dicembre 2013. 

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Vincere le prossime elezioni europee per cambiare l’Europa. Intervento di Dario Parrini

parrini-logo-dietro

9 marzo 2014 – Mancano due mesi e mezzo alle elezioni europee ed è evidente che i partiti di sinistra e di centrosinistra dell’Ue debbono vincerle affinché possa prodursi nel nostro continente una riscossa progressista e di conseguenza un cambiamento delle politiche economiche e sociali. Cambiamento che appare più che mai indispensabile e urgente.

Al momento ci sono capi di governo progressisti solo in 13 stati su 28 dell’Ue (corrispondenti a circa 206 mln di abitanti su 510mln di abitanti totali dell’Ue, cioè il 40,4%).

Se consideriamo i 10 Paesi più grandi, quelli con un capo di governo progressista sono 4 (Francia, Italia, Slovacchia e Belgio: per un totale di circa 159mln di abitanti, il 38%).

Quelli con un capo di governo conservatore sono invece 6 (Germania, Regno Unito, Spagna, Polonia, Paesi Bassi e Grecia: per un totale di circa 259mln di abitanti, il 62%).

Nella Commissione Europea solo 7 commissari su 28 appartengono a partiti di sinistra o di centrosinistra.

E nelle sette elezioni europee svoltesi dal 1979 (1979, 1984, 1989, 1994, 1999, 2004, 2009) i progressisti sono arrivati primi soltanto due volte (nel 1989 e nel 1994) e hanno perso nettamente le ultime tre.

Se diamo un’occhiata alle intenzioni di voto nei principali Paesi europei (come riportate negli opinion polls pubblicati settimanalmente su Policy Network), appuriamo che i partiti progressisti si attestano tra il 25 e il 30% delle intenzioni di voto in Belgio, Germania, Italia e Svezia; tra il 38 e il 43% in Portogallo, Regno Unito e Slovacchia; intorno al 22% in Francia e in Danimarca.

Ho fornito molti numeri ma sono numeri tutt’altro che aridi: fanno capire bene quanto sia alta la posta in gioco del voto europeo di fine maggio. E quanto sia ardua la sfida che le forze progressiste europee devono affrontare e cercare in ogni modo di vincere. In questa direzione debbono impegnarsi a fondo tutti coloro, e io credo che siano tanti, che auspicano l’avvio di una stagione di minore disoccupazione e di maggiore giustizia sociale in Europa.

Anche perché un grosso rischio incombe sulle nostre speranze: spinti dalla rabbia sociale generata dalla Lunga Recessione, i partiti classificabili come anti-europei o populisti fanno registrare intenzioni di voto anormalmente elevate in diversi Paesi (la fonte sono sempre gli opinion polls pubblicati da Policy Network): il 17,4% i Veri Finlandesi in Finlandia; il 22% il Fronte Nazionale in Francia; l’11% Alba Dorata in Grecia; il 10% Jobbik in Ungheria (ma nemmeno Alleanza Civica-Fidesz, partito di estrema destra del premier Orban dato al 37%, scherza in quanto ad euroscetticismo); il M5S al 22% e la Lega Nord al 4% in Italia; il Partito della Libertà al 16% nei Paesi Bassi; l’Ukip al 13% nel Regno Unito.

Il populismo appare invece sostanzialmente sotto controllo in Germania, dove il partito euroscettico Alternativa per la Germania non supera il 4% delle intenzioni di voto. Ciò non deve meravigliare: la Germania è un Paese nel quale la disoccupazione complessiva è meno della metà di quella italiana e quella giovanile è sei volte più bassa.

 

Dario Parrini,

segretario PD Toscana

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Vincere le prossime elezioni europee per cambiare l’Europa. Intervento di Dario Parrini

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9 marzo 2014 – Mancano due mesi e mezzo alle elezioni europee ed è evidente che i partiti di sinistra e di centrosinistra dell’Ue debbono vincerle affinché possa prodursi nel nostro continente una riscossa progressista e di conseguenza un cambiamento delle politiche economiche e sociali. Cambiamento che appare più che mai indispensabile e urgente.

Al momento ci sono capi di governo progressisti solo in 13 stati su 28 dell’Ue (corrispondenti a circa 206 mln di abitanti su 510mln di abitanti totali dell’Ue, cioè il 40,4%).

Se consideriamo i 10 Paesi più grandi, quelli con un capo di governo progressista sono 4 (Francia, Italia, Slovacchia e Belgio: per un totale di circa 159mln di abitanti, il 38%).

Quelli con un capo di governo conservatore sono invece 6 (Germania, Regno Unito, Spagna, Polonia, Paesi Bassi e Grecia: per un totale di circa 259mln di abitanti, il 62%).

Nella Commissione Europea solo 7 commissari su 28 appartengono a partiti di sinistra o di centrosinistra.

E nelle sette elezioni europee svoltesi dal 1979 (1979, 1984, 1989, 1994, 1999, 2004, 2009) i progressisti sono arrivati primi soltanto due volte (nel 1989 e nel 1994) e hanno perso nettamente le ultime tre.

Se diamo un’occhiata alle intenzioni di voto nei principali Paesi europei (come riportate negli opinion polls pubblicati settimanalmente su Policy Network), appuriamo che i partiti progressisti si attestano tra il 25 e il 30% delle intenzioni di voto in Belgio, Germania, Italia e Svezia; tra il 38 e il 43% in Portogallo, Regno Unito e Slovacchia; intorno al 22% in Francia e in Danimarca.

Ho fornito molti numeri ma sono numeri tutt’altro che aridi: fanno capire bene quanto sia alta la posta in gioco del voto europeo di fine maggio. E quanto sia ardua la sfida che le forze progressiste europee devono affrontare e cercare in ogni modo di vincere. In questa direzione debbono impegnarsi a fondo tutti coloro, e io credo che siano tanti, che auspicano l’avvio di una stagione di minore disoccupazione e di maggiore giustizia sociale in Europa.

Anche perché un grosso rischio incombe sulle nostre speranze: spinti dalla rabbia sociale generata dalla Lunga Recessione, i partiti classificabili come anti-europei o populisti fanno registrare intenzioni di voto anormalmente elevate in diversi Paesi (la fonte sono sempre gli opinion polls pubblicati da Policy Network): il 17,4% i Veri Finlandesi in Finlandia; il 22% il Fronte Nazionale in Francia; l’11% Alba Dorata in Grecia; il 10% Jobbik in Ungheria (ma nemmeno Alleanza Civica-Fidesz, partito di estrema destra del premier Orban dato al 37%, scherza in quanto ad euroscetticismo); il M5S al 22% e la Lega Nord al 4% in Italia; il Partito della Libertà al 16% nei Paesi Bassi; l’Ukip al 13% nel Regno Unito.

Il populismo appare invece sostanzialmente sotto controllo in Germania, dove il partito euroscettico Alternativa per la Germania non supera il 4% delle intenzioni di voto. Ciò non deve meravigliare: la Germania è un Paese nel quale la disoccupazione complessiva è meno della metà di quella italiana e quella giovanile è sei volte più bassa.

 

Dario Parrini,

segretario PD Toscana

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Primarie sindaci Toscana. Alle 12 i votanti sono stati circa 37mila

urna-pdFirenze 9 marzo 2014 – “Quella di oggi fin dai primi dati di affluenza si sta dimostrando una nuova giornata di democrazia e partecipazione.”
Così il responsabile organizzazione del Pd toscano, Antonio Mazzeo, commenta l’affluenza registrata alle ore 12 nei 64 comuni toscani in cui si svolgono le primarie – del Pd o di centrosinistra, a seconda delle realtà locali – per la scelta del candidato sindaco alle amministrative di primavera.
Manca ancora il dato dell’affluenza in tre comuni, ma il quadro è praticamente completo. Alle 12, in 61 dei 64 comuni chiamati alle urne, hanno votato 36 293 persone. Alle primarie per il segretario nazionale del Pd dell’8 dicembre scorso, negli stessi comuni votarono 35 373 persone.
“Il risultato di oggi dunque è perfettamente in linea con quello dell’8 dicembre, che fu straordinario. E straordinario è il contributo dei nostri volontari, migliaia tra componenti dei seggi e rappresentanti dei candidati che voglio ringraziare fin da ora” conclude Mazzeo.

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Primarie sindaci Toscana. Alle 12 i votanti sono stati circa 37mila

urna-pdFirenze 9 marzo 2014 – “Quella di oggi fin dai primi dati di affluenza si sta dimostrando una nuova giornata di democrazia e partecipazione.”
Così il responsabile organizzazione del Pd toscano, Antonio Mazzeo, commenta l’affluenza registrata alle ore 12 nei 64 comuni toscani in cui si svolgono le primarie – del Pd o di centrosinistra, a seconda delle realtà locali – per la scelta del candidato sindaco alle amministrative di primavera.
Manca ancora il dato dell’affluenza in tre comuni, ma il quadro è praticamente completo. Alle 12, in 61 dei 64 comuni chiamati alle urne, hanno votato 36 293 persone. Alle primarie per il segretario nazionale del Pd dell’8 dicembre scorso, negli stessi comuni votarono 35 373 persone.
“Il risultato di oggi dunque è perfettamente in linea con quello dell’8 dicembre, che fu straordinario. E straordinario è il contributo dei nostri volontari, migliaia tra componenti dei seggi e rappresentanti dei candidati che voglio ringraziare fin da ora” conclude Mazzeo.

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7 Marzo 2014

NEWSLETTER PD TOSCANA n.9/2014 – 7 marzo

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NEWSLETTER PD TOSCANA
n.9/2014 – 7 marzo

Domenica le primarie in 64 comuni toscani per scegliere il candidato sindacoLeggi

Concordia. Pd, Piombino porto più sicuro per smaltimento. Competenza della destinazione è della Regione Toscana – Leggi

Il Portavoce della segretria Nicola Danti alla trasmissione ‘Passioni & Politica’/Video – Leggi

Rifugiati e richiedenti asilo. Rapporto SPRAR e le prospettive: verso un’accoglienza efficaceLeggi

“Glocal Culture SI.EU – Cultura come innovazione sociale”. Incontro il 15 marzo a Siena – Leggi

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