30 Luglio 2014

Antonio Mazzeo : “Incostituzionalità riforma elettorale toscana? Accusa risibile e strumentale”

antonio mazzeo 2

31 luglio 2014 – “A chi accusa di incostituzionalità la riforma elettorale toscana parlando di sbarramenti troppo alti, consigliamo di smetterla di litigare con la realtà e anche di smetterla di travestire giudizi politici da giudizi tecnici disinteressati. È un giochetto nel quale nessuno cascherà. Le loro sono valutazioni che appartengono alla stessa categoria di quelle di chi ritiene incostituzionale la fine del Senato elettivo. La nostra determinazione a portare in fondo una buona legge per la Toscana sarà più forte di questi giochetti, tanto più che, se di giudizi tecnici si deve ragionare, per noi valgono quelli positivi dati da costituzionalisti come Ceccanti e Clementi, che tra l’altro sono stati tra i 35 saggi voluti dal Capo dello stato per la riforma costituzionale”.
Lo afferma in una nota il responsabile organizzativo del Pd Toscana, Antonio Mazzeo, dopo la conferenza stampa di oggi di Ncd e Udc sulla riforma elettorale toscana.
“Da Magnolfi in particolare ci saremmo aspettati un giudizio più documentato. Come può definire incostituzionali le soglie toscane del 3, 5 e 10% quando nel gennaio scorso la Corte Costituzionale ha ritenuto costituzionali soglie del 2, 4 e 10% per la Camera e del 3, 8 e 20% per il Senato? Siamo al colmo della disinformazione. Magnolfi queste cose le ignora o fa finta di ignorarle? Andiamo quindi avanti con serenità e decisione. E se l’Ncd in aula farà ostruzionismo, faremo quello che stiamo facendo al Senato: sconfiggeremo la loro voglia di non farci far niente”.

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Antonio Mazzeo : “Incostituzionalità riforma elettorale toscana? Accusa risibile e strumentale”

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31 luglio 2014 – “A chi accusa di incostituzionalità la riforma elettorale toscana parlando di sbarramenti troppo alti, consigliamo di smetterla di litigare con la realtà e anche di smetterla di travestire giudizi politici da giudizi tecnici disinteressati. È un giochetto nel quale nessuno cascherà. Le loro sono valutazioni che appartengono alla stessa categoria di quelle di chi ritiene incostituzionale la fine del Senato elettivo. La nostra determinazione a portare in fondo una buona legge per la Toscana sarà più forte di questi giochetti, tanto più che, se di giudizi tecnici si deve ragionare, per noi valgono quelli positivi dati da costituzionalisti come Ceccanti e Clementi, che tra l’altro sono stati tra i 35 saggi voluti dal Capo dello stato per la riforma costituzionale”.
Lo afferma in una nota il responsabile organizzativo del Pd Toscana, Antonio Mazzeo, dopo la conferenza stampa di oggi di Ncd e Udc sulla riforma elettorale toscana.
“Da Magnolfi in particolare ci saremmo aspettati un giudizio più documentato. Come può definire incostituzionali le soglie toscane del 3, 5 e 10% quando nel gennaio scorso la Corte Costituzionale ha ritenuto costituzionali soglie del 2, 4 e 10% per la Camera e del 3, 8 e 20% per il Senato? Siamo al colmo della disinformazione. Magnolfi queste cose le ignora o fa finta di ignorarle? Andiamo quindi avanti con serenità e decisione. E se l’Ncd in aula farà ostruzionismo, faremo quello che stiamo facendo al Senato: sconfiggeremo la loro voglia di non farci far niente”.

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28 Luglio 2014

“Nuova legge elettorale compromesso innovativo”. Intervento del segretario Dario Parrini su Repubblica Firenze

dario-parrini-328 luglio 2014 – “Nuova legge elettorale compromesso innovativo”.
Intervento del segretario Pd della Toscana Dario Parrini, oggi su Repubblica Firenze.

“La proposta di riforma elettorale regionale è frutto di un compromesso complessivamente avanzato e innovativo: garantisce la parità di genere (con l’obbligo che i candidati di ogni lista siano metà uomini e metà donne e riportati in maniera alternata sulla scheda); dà più libertà di scelta agli elettori ripristinando il voto di preferenza; favorisce la governabilità disincentivando la frammentazione. Introduce infine il ballottaggio: e come ha ben ricordato il professor D’Alimonte, è la prima volta in Italia che ciò avviene per le regionali. Come da previsioni, non sono contenti i proporzionalisti duri e puri: questa frangia del mondo accademico e politico è da sempre anti-maggioritaria e detesta qualsiasi argine al potere di veto dei micropartiti. Si tratti di cambiare il Senato, o una legge elettorale, i campioni del no a tutto ricorrono, più che alla critica di merito, legittima, alla scomunica: sistematicamente, infatti, definiscono le idee che avversano non “sbagliate”, il che in una discussione democratica può e deve starci, ma “autoritarie” o addirittura “incostituzionali”, con un modo di fare che, cito ancora D’Alimonte, oggettivamente ha molto di pretestuoso.

Ciò detto, la novità più rilevante è che i cittadini toscani conteranno più di prima nella selezione dei propri rappresentanti. Non mi pare di poco conto nemmeno l’allargamento dell’accordo alla principale forza d’opposizione, sempre da ricercare quando si riscrivono fondamentali regole del gioco istituzionali. Mi stupisce piuttosto il no di alcuni dei partiti più piccoli, dato che l’abbassamento al 3 per cento dello sbarramento interno alle coalizioni (nel testo originario era al 4 per cento e c’era chi lo chiedeva anche più alto) è stato voluto dal Pd proprio per fornire loro un elemento di garanzia. Tra le questioni oggetto di dibattito c’è il minilistino bloccato facoltativo. Esperti come Ceccanti, Vassallo e Clementi hanno sostenuto che tale meccanismo è ovviamente costituzionale e che, piaccia o non piaccia, di fatto sarà elemento di competizione virtuosa tra le forze politiche. Il Pd ha già deciso di non usarlo. Gli altri avranno altrettanto coraggio? Sarà interessante vedere se, nei partiti che in queste ore si scagliano contro il listino di tre nomi, prevarrà al momento del voto l’ipocrisia o la coerenza. La sfida è aperta”.

Dario Parrini

QUI il PDF dell’articolo

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“Nuova legge elettorale compromesso innovativo”. Intervento del segretario Dario Parrini su Repubblica Firenze

dario-parrini-328 luglio 2014 – “Nuova legge elettorale compromesso innovativo”.
Intervento del segretario Pd della Toscana Dario Parrini, oggi su Repubblica Firenze.

“La proposta di riforma elettorale regionale è frutto di un compromesso complessivamente avanzato e innovativo: garantisce la parità di genere (con l’obbligo che i candidati di ogni lista siano metà uomini e metà donne e riportati in maniera alternata sulla scheda); dà più libertà di scelta agli elettori ripristinando il voto di preferenza; favorisce la governabilità disincentivando la frammentazione. Introduce infine il ballottaggio: e come ha ben ricordato il professor D’Alimonte, è la prima volta in Italia che ciò avviene per le regionali. Come da previsioni, non sono contenti i proporzionalisti duri e puri: questa frangia del mondo accademico e politico è da sempre anti-maggioritaria e detesta qualsiasi argine al potere di veto dei micropartiti. Si tratti di cambiare il Senato, o una legge elettorale, i campioni del no a tutto ricorrono, più che alla critica di merito, legittima, alla scomunica: sistematicamente, infatti, definiscono le idee che avversano non “sbagliate”, il che in una discussione democratica può e deve starci, ma “autoritarie” o addirittura “incostituzionali”, con un modo di fare che, cito ancora D’Alimonte, oggettivamente ha molto di pretestuoso.

Ciò detto, la novità più rilevante è che i cittadini toscani conteranno più di prima nella selezione dei propri rappresentanti. Non mi pare di poco conto nemmeno l’allargamento dell’accordo alla principale forza d’opposizione, sempre da ricercare quando si riscrivono fondamentali regole del gioco istituzionali. Mi stupisce piuttosto il no di alcuni dei partiti più piccoli, dato che l’abbassamento al 3 per cento dello sbarramento interno alle coalizioni (nel testo originario era al 4 per cento e c’era chi lo chiedeva anche più alto) è stato voluto dal Pd proprio per fornire loro un elemento di garanzia. Tra le questioni oggetto di dibattito c’è il minilistino bloccato facoltativo. Esperti come Ceccanti, Vassallo e Clementi hanno sostenuto che tale meccanismo è ovviamente costituzionale e che, piaccia o non piaccia, di fatto sarà elemento di competizione virtuosa tra le forze politiche. Il Pd ha già deciso di non usarlo. Gli altri avranno altrettanto coraggio? Sarà interessante vedere se, nei partiti che in queste ore si scagliano contro il listino di tre nomi, prevarrà al momento del voto l’ipocrisia o la coerenza. La sfida è aperta”.

Dario Parrini

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27 Luglio 2014

Conclusa la Festa regionale dell’Unità sulle riforme. Mazzeo: “Scelte in tempi brevi per ridare credibilità alla politica”

antonio mazzeo 228 luglio 2014 – “Domenica si è conclusa la festa regionale dell’Unità a San Miniato. Tre settimane bellissime, rese possibili esclusivamente da volontari. A loro dico: grazie per il vostro tempo, grazie per il sorriso che ci avete trasmesso: sono linfa vitale e collante per la nostra comunità.

Quest’anno avevamo scelto un tema complesso: le riforme. L’argomento più ricorrente, per la sua attualità, è stato la riforma del Senato. Siamo certi che entro un paio di settimane andrà in porto la prima votazione. Non crediamo che sia la soluzione di tutti i problemi, ma portarla in fondo è il segnale della nostra credibilità: la riforma era nel programma del centrosinistra già nel 1996. L’urgenza di azione che abbiamo non ci permette di conservare due rami del parlamento identici con leggi che rimbalzano da uno all’altro per mesi”. Così Antonio Mazzeo, responsabile organizzazione del Pd della Toscana in merito alle riforme, tema della festa regionale dell’Unità che si è chiusa ieri a San Miniato (Pisa).

“Anche la nuova legge elettorale toscana sta andando in porto, grazie ad un accordo largo. Abbiamo raggiunto un compromesso molto soddisfacente: la Toscana sarà divisa in piccole aree, così da garantire all’eletto un forte collegamento con il territorio; i cittadini tornano a scegliere i consiglieri, ridotti a 40, con le preferenze. E’ prevista un’eccezione, cioè il listino, solo per 3 nomi, facoltativo. E infatti il Pd non lo utilizzerà, così come già deciso nella direzione del 17 marzo scorso: tutti i nostri consiglieri saranno eletti con le preferenze. Vediamo se faranno altrettanto quei partiti che oggi si dicono contrari al listino.

A San Miniato non hanno parlato solo i relatori dal palco, ma anche il pubblico, i militanti, che hanno potuto sollecitare direttamente ministri, deputati, dirigenti. Emerge innanzitutto la necessità che la politica recuperi credibilità e ascolti le esigenze di cambiamento del paese. Per questo dobbiamo dedicare i prossimi mesi ad azioni di rilancio di economia e occupazione di lungo periodo e contemporaneamente ad ampliare misure di effetto più immediato, come il cosiddetto “bonus degli 80 euro” a pensionati e a chi è sotto il livello di reddito tassabile. Sono le stesse richieste che abbiamo raccolto partecipando alle altre centinaia di feste dell’Unità in Toscana, uno dei modi con cui stiamo riportando il Pd regionale nei territori.

A proposito di riforme, ho letto che Gianni Cuperlo e alcuni esponenti del nostro partito si dicono preoccupati per il poco confronto interno. Non sono d’accordo. Per me confronto significa che si discute, si sceglie la posizione che raccoglie il massimo consenso nel PD e poi si porta in fondo senza indugi. Dibattito non può essere sinonimo di inconcludenza.  L’atteggiamento di “decidere di non decidere” è stato uno dei motivi di diffidenza elettorale verso la sinistra negli anni passati. Adesso che  il PD ha riconquistato una larghissima fiducia, grazie alla rotta tracciata da Renzi, non possiamo ripetere lo stesso errore” conclude Mazzeo.

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Conclusa la Festa regionale dell’Unità sulle riforme. Mazzeo: “Scelte in tempi brevi per ridare credibilità alla politica”

antonio mazzeo 228 luglio 2014 – “Domenica si è conclusa la festa regionale dell’Unità a San Miniato. Tre settimane bellissime, rese possibili esclusivamente da volontari. A loro dico: grazie per il vostro tempo, grazie per il sorriso che ci avete trasmesso: sono linfa vitale e collante per la nostra comunità.

Quest’anno avevamo scelto un tema complesso: le riforme. L’argomento più ricorrente, per la sua attualità, è stato la riforma del Senato. Siamo certi che entro un paio di settimane andrà in porto la prima votazione. Non crediamo che sia la soluzione di tutti i problemi, ma portarla in fondo è il segnale della nostra credibilità: la riforma era nel programma del centrosinistra già nel 1996. L’urgenza di azione che abbiamo non ci permette di conservare due rami del parlamento identici con leggi che rimbalzano da uno all’altro per mesi”. Così Antonio Mazzeo, responsabile organizzazione del Pd della Toscana in merito alle riforme, tema della festa regionale dell’Unità che si è chiusa ieri a San Miniato (Pisa).

“Anche la nuova legge elettorale toscana sta andando in porto, grazie ad un accordo largo. Abbiamo raggiunto un compromesso molto soddisfacente: la Toscana sarà divisa in piccole aree, così da garantire all’eletto un forte collegamento con il territorio; i cittadini tornano a scegliere i consiglieri, ridotti a 40, con le preferenze. E’ prevista un’eccezione, cioè il listino, solo per 3 nomi, facoltativo. E infatti il Pd non lo utilizzerà, così come già deciso nella direzione del 17 marzo scorso: tutti i nostri consiglieri saranno eletti con le preferenze. Vediamo se faranno altrettanto quei partiti che oggi si dicono contrari al listino.

A San Miniato non hanno parlato solo i relatori dal palco, ma anche il pubblico, i militanti, che hanno potuto sollecitare direttamente ministri, deputati, dirigenti. Emerge innanzitutto la necessità che la politica recuperi credibilità e ascolti le esigenze di cambiamento del paese. Per questo dobbiamo dedicare i prossimi mesi ad azioni di rilancio di economia e occupazione di lungo periodo e contemporaneamente ad ampliare misure di effetto più immediato, come il cosiddetto “bonus degli 80 euro” a pensionati e a chi è sotto il livello di reddito tassabile. Sono le stesse richieste che abbiamo raccolto partecipando alle altre centinaia di feste dell’Unità in Toscana, uno dei modi con cui stiamo riportando il Pd regionale nei territori.

A proposito di riforme, ho letto che Gianni Cuperlo e alcuni esponenti del nostro partito si dicono preoccupati per il poco confronto interno. Non sono d’accordo. Per me confronto significa che si discute, si sceglie la posizione che raccoglie il massimo consenso nel PD e poi si porta in fondo senza indugi. Dibattito non può essere sinonimo di inconcludenza.  L’atteggiamento di “decidere di non decidere” è stato uno dei motivi di diffidenza elettorale verso la sinistra negli anni passati. Adesso che  il PD ha riconquistato una larghissima fiducia, grazie alla rotta tracciata da Renzi, non possiamo ripetere lo stesso errore” conclude Mazzeo.

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26 Luglio 2014

Legge elettorale toscana. Il costituzionalista Clementi dà un giudizio positivo: “Cosa straordinaria, per la prima volta in una regione si introduce ballottaggio”

consiglio_regionale26 luglio 2014 – Francesco Clementi – docente di diritto comparato a Perugia, costituzionalista, già membro della commissione dei 35 saggi nominata dal governo nel giugno 2013 – intervenendo in un dibattito ieri sera a Castelfiorentino con il segretario regionale del Pd, Dario Parrini, ha parlato anche della proposta di riforma elettorale toscana dandone un giudizio positivo al pari di quanto hanno fatto nei giorni scorsi due suoi autorevoli colleghi come Stefano Ceccanti e Salvatore Vassallo. 
“In Toscana – ha detto il professor Clementi – si sta facendo una cosa straordinaria perché per la prima volta in una regione si introduce il ballottaggio. E anche il minilistino bloccato facoltativo, inserito nel testo di legge per allargare il perimetro dell’intesa politica sulla riforma, oltre che ovviamente costituzionale mi pare una soluzione intelligente. Intelligente perché è bello che ci siano partiti che possono rinunciare al listino e dire agli altri: ‘Volete il listino? Bene, fatevelo, noi non lo facciamo’. In questo modo gli elettori sapranno che ci sono partiti che hanno deciso di farne a meno e partiti che hanno deciso di usarlo. Noi dobbiamo essere capaci di spiegare che esercitare questa facoltà nell’una o nell’altra direzione ha un valore”. 
Il segretario regionale Parrini ha dal canto suo ribadito che il Pd ha già ufficialmente deciso, con un voto nella direzione regionale dello scorso 17 marzo, che non userà listino. “Sfidiamo a fare altrettanto tutte le forze che oggi a parole lo osteggiano”, ha detto Parrini, “vedremo chi è coerente e chi no”.

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Legge elettorale toscana. Il costituzionalista Clementi dà un giudizio positivo: “Cosa straordinaria, per la prima volta in una regione si introduce ballottaggio”

consiglio_regionale26 luglio 2014 – Francesco Clementi – docente di diritto comparato a Perugia, costituzionalista, già membro della commissione dei 35 saggi nominata dal governo nel giugno 2013 – intervenendo in un dibattito ieri sera a Castelfiorentino con il segretario regionale del Pd, Dario Parrini, ha parlato anche della proposta di riforma elettorale toscana dandone un giudizio positivo al pari di quanto hanno fatto nei giorni scorsi due suoi autorevoli colleghi come Stefano Ceccanti e Salvatore Vassallo. 
“In Toscana – ha detto il professor Clementi – si sta facendo una cosa straordinaria perché per la prima volta in una regione si introduce il ballottaggio. E anche il minilistino bloccato facoltativo, inserito nel testo di legge per allargare il perimetro dell’intesa politica sulla riforma, oltre che ovviamente costituzionale mi pare una soluzione intelligente. Intelligente perché è bello che ci siano partiti che possono rinunciare al listino e dire agli altri: ‘Volete il listino? Bene, fatevelo, noi non lo facciamo’. In questo modo gli elettori sapranno che ci sono partiti che hanno deciso di farne a meno e partiti che hanno deciso di usarlo. Noi dobbiamo essere capaci di spiegare che esercitare questa facoltà nell’una o nell’altra direzione ha un valore”. 
Il segretario regionale Parrini ha dal canto suo ribadito che il Pd ha già ufficialmente deciso, con un voto nella direzione regionale dello scorso 17 marzo, che non userà listino. “Sfidiamo a fare altrettanto tutte le forze che oggi a parole lo osteggiano”, ha detto Parrini, “vedremo chi è coerente e chi no”.

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24 Luglio 2014

Annullato dibattito questa sera a Festa regionale dell’Unità a San Miniato

24 LUGLIO 2014 – A causa di impegni parlamentari di Lorenzo Guerini (Vice Segretario del Pd) e Paolo Fontanelli (Deputato Questore della Camera) legati al voto sul Bilancio della Camera, l’iniziativa prevista per questa sera alla Festa regionale dell’Unità in corso a San Miniato, insieme a Francesco Nocchi e Antonio Mazzeo, è annullata.

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Legge elettorale toscana. Il costituzionalista Ceccanti: “Soluzione equilibrata e innovativa”. Soddisfazione del segretario Parrini

parrini-ceccanti24 luglio 2014 -Dario Parrini commenta le parole del professor Stefano Ceccanti sull’accordo di legge elettorale toscana: “Dall’articolo di Ceccanti risulta evidente come non abbia alcun fondamento il sospetto di incostituzionalità gettato sul testo oggetto dell’intesa”

“Stefano Ceccanti è uno dei maggiori costituzionalisti italiani. Insegna diritto pubblico comparato alla Sapienza di Roma e in quanto costituzionalista ha fatto parte della Commissione dei 35 saggi che nel giugno 2013 fu nominata dal governo Letta per avanzare un progetto complessivo di riforma costituzionale. Ceccanti, nato a Pisa, è anche un toscano. E forse per questo ha sentito il bisogno di dire la sua autorevole opinione sull’accordo per la riforma elettorale regionale ufficializzato ieri in Toscana dalla maggioranza di centrosinistra e da Fi. Dall’articolo di Ceccanti risulta evidente come non abbia alcun fondamento il sospetto di incostituzionalità gettato sul testo oggetto dell’intesa. Spero che da domani si torni a discutere del merito della riforma, senza allarmismi ingiustificati, che somigliano a quelli messi in giro da coloro che senza senso della misura e rispetto della realtà definiscono ‘svolta autoritaria’ la riforma del Senato che si sta votando in queste ore”.

 ceccanti

Così il segretario del PD della Toscana, Dario Parrini, commenta l’articolo pubblicato oggi dal professor Stefano Ceccanti sul proprio blog in merito all’accordo di legge elettorale toscana.  Qui di seguito e a questo link  l’articolo di Stefano Ceccanti:

 

La nuova proposta di legge elettorale toscana: una soluzione innovativa ed equilibrata, senz’altro costituzionale

 

“La Toscana sembra aver trovato la quadra di una nuova legge elettorale regionale che si presenta come equilibrata, ma anche innovativa per alcuni profili significativi.
Anche se le osservazioni della Corte costituzionale nella sentenza 1/2014 per la legge elettorale nazionale non si prestano ad essere trasposte meccanicamente sul piano regionale (le esigenze di equilibrio sono maggiori sul piano del Parlamento nazionale che elegge organi di garanzia e che ha compiti di revisione costituzionale) le soluzioni adottate per la governabilità appaiono particolarmente garantiste. Infatti per la prima volta in una Regione si stabilisce un secondo turno eventuale se nessun candidato al primo turno superi il 40%. Le altre Regioni, sin qui, o hanno privilegiato la logica della governabilità dando comunque la maggioranza garantita al primo turno o, come in Sicilia, hanno ridotto il premio spingendo però il Presidente eletto, in caso di successo limitato, a governare a vista, con maggioranze incerte. Opportuno anche il dosaggio del premio: dal 57,5 al 60% dei seggi a seconda dei consensi ottenuti (60% solo in caso di successo al primo turno con più del 45% dei voti). Appezzabile anche il tetto massimo del 65% dei seggi alla lista o coalizione vincente, cosa che potrebbe persino trasformarsi in una sorta di premio alle minoranze. Ragionevole anche la differenza tra le soglie, che appare in continuità con la legislazione elettorale post 1993: 10 per le coalizioni, 5 per le liste non coalizzate e 3 per le coalizzate. La differenza è discutibile solo quando si allarga eccessivamente la forbice, col rischio di favorire coalizioni eterogenee, come oggi alla Camera dei deputati, dove troppo forte è lo scarto tra il 4 dei non coalizzati e il 2 con addirittura il recupero della prima lista sotto soglia per i coalizzati.
Ragionevole anche la soluzione flessibile adottata nel dilemma liste bloccate/preferenze, che la sentenza 1/2014 ha rinviato per intero alla responsabilità del legislatore, ponendo solo un limite alle liste bloccate eccessivamente lunghe, che spersonalizzano il rapporto tra eletti ed elettori. Il sistema prevede che ogni lista, se lo desidera, preveda un listino regionale fino a un massimo di tre nomi, che sarebbero i primi degli eletti e gli altri su base circoscrizionale provinciale con la possibilità di preferenza doppia di genere e la provincia di Firenze suddivisa in quattro circoscrizioni, in modo da evitare i problemi maggiori che pongono la preferenze quando sono applicate in circoscrizioni molto grandi. Stupisce che l’ufficio legislativo della Regione tacci di incostituzionalità quella che è peraltro una mera facoltà e non un obbligo per le liste regionali, smentendo la lettera della sentenza 1/2014 in cui si spiega che le liste bloccate lunghe erano censurate, ma che si giudica “la disciplina in esame non comparabile né con altri sistemi caratterizzati da liste bloccate solo per una parte dei seggi, né con altri caratterizzati da circoscrizioni elettorali di dimensioni territorialmente ridotte, nelle quali il numero dei candidati da eleggere sia talmente esiguo da garantire l’effettiva conoscibilità degli stessi e con essa l’effettività della scelta e la libertà del voto (al pari di quanto accade nel caso dei collegi uninominali)”

 

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