Parrini alla sinistra Pd: “Il referendum costituzionale non è banco di prova per future coalizioni”
3 gennaio 2016 – “Promemoria per gli amici Stumpo, Zoggia e Speranza e in generale per gli esponenti della sinistra Pd che sui giornali già si lanciano in distinguo sul referendum costituzionale del prossimo autunno: il referendum non serve come banco di prova di future coalizioni ma per decidere se la riforma costituzionale è buona. Secondo me è molto buona. E conforta che i primi sondaggi (Cise e Ipr) diano i sì largamente avanti. Quanto alle altre forze politiche, gli amici della sinistra Pd dovrebbero preoccuparsi non tanto perché l’Ncd lotterà per il sì a fianco del Pd, ma del fatto che Sel lotterà per il no spalla a spalla con Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia. Se c’è una ferita da sanare, è questa”.
Buon anno dal Pd della Toscana. Gli auguri del segretario Dario Parrini
31 dicembre 2015 – Care democratiche e cari democratici,
sta per chiudersi un anno importante per il Partito Democratico, per la Toscana e per l’Italia.
Questo, come sempre, è il periodo dei bilanci e guardando ai 12 mesi che vanno in archivio credo ci siano tante cose di cui poter andare orgogliosi.
Le elezioni regionali hanno confermato la presidenza di Enrico Rossi, il Pd della Toscana ancora una volta ha dimostrato di essere il più forte d’Italia e i primi sei mesi di legislatura hanno già portato risultati importanti. Ne cito due su tutti: l’abolizione del cumulo dei vitalizi e l’approvazione della legge
di riforma del sistema sanitario regionale.
È la politica del fare (e fare bene) che ci ha guidato anche a livello nazionale. Dagli 80 euro allla riforma del mercato del lavoro, dalle assunzioni nella scuola alle riforme costituzionali, l’Italia finalmente sta ripartendo.
Certo, abbiamo davanti a noi ancora tanta strada da fare. Ma INSIEME possiamo continuare a raggiungere grandi traguardi.
Agli iscritti, ai militanti e ai tanti semplici cittadini che anche quest’anno hanno permesso di realizzare e animare centinaia di Feste de l’Unità su tutto il territorio italiano, dico solo una cosa: GRAZIE. Siete il nostro patrimonio più grande.
Affido il mio augurio per il 2016 che verrà alle parole di Antonio Gramsci: “Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza”.
Buon anno a tutti. Di cuore.
Dario Parrini,
segretario Partito Democratico Toscana
Buon anno dal Pd della Toscana. Gli auguri del segretario Dario Parrini
31 dicembre 2015 – Care democratiche e cari democratici,
sta per chiudersi un anno importante per il Partito Democratico, per la Toscana e per l’Italia.
Questo, come sempre, è il periodo dei bilanci e guardando ai 12 mesi che vanno in archivio credo ci siano tante cose di cui poter andare orgogliosi.
Le elezioni regionali hanno confermato la presidenza di Enrico Rossi, il Pd della Toscana ancora una volta ha dimostrato di essere il più forte d’Italia e i primi sei mesi di legislatura hanno già portato risultati importanti. Ne cito due su tutti: l’abolizione del cumulo dei vitalizi e l’approvazione della legge
di riforma del sistema sanitario regionale.
È la politica del fare (e fare bene) che ci ha guidato anche a livello nazionale. Dagli 80 euro allla riforma del mercato del lavoro, dalle assunzioni nella scuola alle riforme costituzionali, l’Italia finalmente sta ripartendo.
Certo, abbiamo davanti a noi ancora tanta strada da fare. Ma INSIEME possiamo continuare a raggiungere grandi traguardi.
Agli iscritti, ai militanti e ai tanti semplici cittadini che anche quest’anno hanno permesso di realizzare e animare centinaia di Feste de l’Unità su tutto il territorio italiano, dico solo una cosa: GRAZIE. Siete il nostro patrimonio più grande.
Affido il mio augurio per il 2016 che verrà alle parole di Antonio Gramsci: “Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza”.
Buon anno a tutti. Di cuore.
Dario Parrini,
segretario Partito Democratico Toscana
“Offerta unica per tutti i musei della Toscana”. Intervento di Corrado Besozzi sul Corriere Fiorentino
“Offerta unica per tutti i musei della Toscana”.
http://provincia.firenze.waypress.eu/RassegnaStampa/LeggiArticolo.aspx?cod=232015SIG302612001&mob=2&tipo=G
Intervento di Corrado Besozzi, responsabile cultura e turismo del Pd toscano, sul Corriere Fiorentino del 23 gennaio 2015.
LEGGE ELETTORALE. PARRINI (PD): “BERSANI SI METTA D’ACCORDO CON SE STESSO”
”Bersani, lo dico, col massimo rispetto nei suoi confronti, deve mettersi d’accordo con se stesso. Contesta l’Italicum perche’, a suo dire, sovrarappresenta eccessivamente il vincitore e sottorappresenta troppo gli altri partiti. Secondo me e’ un’idea sbagliata, ma legittima. Cio’ che stride e’ far seguire a questa idea l’affermazione che lui e’ per il doppio turno di collegio. Anch’io, astrattamente, sono per il doppio turno di collegio. Ma si deve sapere che mentre con l’Italicum il vincitore non puo’ mai stravincere, cioe’ andare sopra i 340 seggi, col doppio turno di collegio questa clausola di garanzia non esiste”. Cosi’il deputato e segretario del Pd toscano Dario Parrini commenta le dichiarazioni di Pierluigi Bersani.
”Se l’Italicum e’, come sostiene Bersani, ortopedico, il doppio turno di collegio e’ ortopedico due volte di piu’. Il doppio turno di collegio e’ infatti il sistema che piu’ di ogni altro puo’ generare sovrarappresentazione dei vincitori e sottorappresentazione di tutte le altre forze. E’ col doppio turno di collegio che in Francia il Fronte Nazionale ha preso solo 2 seggi su 577 pur avendo ottenuto quasi il 14 per cento dei voti – aggiunge Parrini – E’ col doppio turno di collegio che, sempre in Francia, e’ capitato, come nel 1993, di vedere il centrodestra prendere l’84 per cento dei seggi col 43 per cento dei voti, con un premio di maggioranza di fatto di 41 punti. Bersani tutto questo non puo’ non saperlo.”
Parrini: “Sbagliato il giudizio di Enrico Rossi sulle elezioni in Spagna”
“Diversamente da quanto ha scritto oggi il Presidente Enrico Rossi, i socialisti spagnoli non hanno tenuto e il quadro politico iberico non si è spostato a sinistra. La sinistra di governo, rappresentata dal Psoe, ha ottenuto il peggior risultato dalla fine del franchismo. Anche se meno dei popolari, i socialisti hanno perso tanto, troppo, fermandosi alla metà di quanto ottenevano con Gonzalez e Zapatero. Quanto allo spostamento a sinistra, semplicemente non c’è stato: fa 42% sia la somma tra destra e centro (Pp e Ciudadanos) che quella tra Psoe e Podemos. Abbiamo di fronte una situazione di stallo totale, prodotta dal mix tra fine del bipartitismo e legge elettorale proporzionale. Sfortunatamente non ha vinto la sinistra contro la destra ma i partiti nuovi contro quelli tradizionali: Podemos ha più che raddoppiato i voti rispetto alle ultime europee e Ciudadanos li ha più che quadruplicati. Ad uscire sconfitta è anche una visione miope dei compiti dell’Europa: è sempre più evidente che senza un’Ue diversa, più attenta alla crescita, sarà difficile arginare le forze di protesta, antipolitiche e antisistema. Per questo è intatto il bisogno di partiti a vocazione maggioritaria, capaci in pari tempo di presidiare la sinistra e il centro dello spazio politico e di rappresentare tanto chi è più debole quanto chi investe e crea posti di lavoro. Il Pd deve essere un Partito “per” la Nazione. Cioè un partito che considera suo dovere permanente guardare ai grandi problemi collettivi e farsi carico dell’interesse generale del Paese”.
Così il segretario del Pd della Toscana, Dario Parrini, commenta le dichiarazioni su Facebook del presidente della Toscana, Enrico Rossi, in merito alle elezioni spagnole di ieri.
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Qui il il link al post di Enrico Rossi:
https://www.facebook.com/enricorossipresidente/photos/a.298620676853.156109.197611081853/10153140136611854/?type=3&theater
Parrini e Mazzeo su riforma sanitaria toscana. “Pd compatto di fronte a minoranze irresponsabili. Da gennaio tre aziende come promesso ai cittadini”
19 dicembre 2015 – “Quello che è accaduto in questi giorni in consiglio regionale ha certificato ufficialmente la nascita di una nuova santa alleanza politica che va da destra a sinistra passando per il Movimento 5 stelle. Peccato per loro che di fronte hanno trovato un PD compatto, un PD che si è dimostrato vera forza di governo e che si è assunto la responsabilità di cambiare la legge sanitaria per il bene dei cittadini e per realizzare un sistema ancora migliore e ancora più efficace. Un PD che si è dimostrato più forte di ogni forma di ostruzionismo sterile, pretestuoso e strumentale”.
Così Dario Parrini e Antonio Mazzeo, segretario e vicesegretario del PD Toscana, sulla maratona in consiglio regionale per l’approvazione della riforma del sistema sanitario regionale.
“Le forze della minoranza hanno dimostrato in questi giorni un senso di irresponsabilità e spirito anti istituzionale che mai avremmo immaginato – aggiungono –. Hanno pensato di farci paura presentando migliaia e migliaia di emendamenti, ma hanno visto che nonostante i giorni e le notti in consiglio non abbiamo ceduto di un millimetro. Hanno allora finto di voler ricercare una intesa e il Partito Democratico si è costantemente dimostrato disponibile al confronto e al dialogo costruttivo, accogliendo con quello spirito anche emendamenti di merito presentati della minoranza. Abbiamo provato per un giorno intero a costruire le condizioni per un accordo. Invano. Questo clima non era ulteriormente tollerabile. Il PD è stato legittimato dal voto popolare nelle elezioni di maggio: abbiamo preso 650mila voti per procedere alla creazione di 3 aziende sanitarie al posto delle 12 esistenti e dal primo gennaio queste tre aziende saranno in funzione. Questo significa governare, questo significa fare quello che avevamo promesso in campagna elettorale e per il quale siamo stati scelti, dai voti dei cittadini, per governare la Toscana”.
Etruria. Commissione Consiglio Regionale stanzia 200mila euro per assistenza legale. Mazzeo: “Pd impegnato sia a Roma che in Toscana, produce fatti concreti”
“A fronte di tanti che sperano di lucrare politicamente dalla vicenda di Banca Etruria, oggi abbiamo approvato in Toscana un atto concreto che va ad aggiungersi a quanto fatto dal Pd e dal governo nazionale con l’emendamento alla legge di stabilità per la creazione di un fondo da 100 milioni. Il PD della Toscana ha infatti chiesto e ottenuto di stanziare dei fondi a sostegno dei piccoli risparmiatori toscani di Banca Etruria e delle altre tre banche coinvolte. E così oggi, in Commissione regionale Bilancio, è stato dato il via libera a 200.000 euro da destinare all’assistenza legale di chi ha perso i propri soldi”.
Così il vicesegretario del Pd della Toscana, Antonio Mazzeo.
“Vogliamo infatti che la magistratura individui le responsabilita’ e con l’atto di oggi possiamo dotare i risparmiatori degli strumenti anche economici per far valere i loro diritti nel chiedere che chi ha sbagliato paghi. Noi siamo dalla loro parte”.
“Di fronte allo sciacallaggio di tanti vogliamo ricordare di nuovo come il decreto salvabanche abbia consentito di salvaguardare migliaia di posti di lavoro e un milione di clienti. Allo stesso tempo pero’ capiamo il dramma di quei risparmiatori che hanno visto svanire il loro patrimonio investito in buona fede in obbligazioni subordinate e per questo stiamo predisponendo a tutti i livelli cio’che e’possibile a partire dal fondo regionale per l’assistenza legale”.
Caso Etruria. Parrini: “100 milioni sono il massimo. Ignobile chi specula sulla vicenda”. Intervista La Nazione Empoli, 14/12/2015
di DAVID BRUSCHI
«IL FONDO da 100 milioni è una soluzione seria: ci permetterà, anche con arbitrati caso per caso, di aiutare sostanzialmente i risparmiatori bidonati dalle banche». Dario Parrini promuove l’emendamento salva-risparmiatori approdato ieri sera in Commissione Bilancio alla Camera. Con quei soldi il governo rimborserà, in parte, i 10.500 sottoscrittori delle obbligazioni subordinate di Banca Etruria, Carife, Banca Marche e CariChieti. Nell’Empolese Valdelsa si parla di 14milioni andati in fumo, già 150 i risparmiatori che si sono rivolti allo sportello di Federconsumatori.
Onorevole Parrini, c’è chi dice che quei cento milioni siano pochi, quasi un’elemosina. E che comunque il governo si sia mosso tardi: tre settimane dopo l’esplodere del caso.
«Non sono d’accordo. Abbiamo fatto il massimo possibile. Proprio perché saranno usati in modo non indiscriminato, cento milioni non sono affatto un’elemosina. E sono non soldi pubblici ma del fondo interbancario».
Sarà una corsa ai ‘risarcimenti’ in cui sarà difficile capire cosa e quanto spetti a chi…
«Io credo che il regolamento, che scriverà il Mef, dovrà privilegiare i risparmiatori più deboli e possessori dei titoli a più basso rendimento. E, tra questi, coloro che hanno investito nelle obbligazioni subordinate non una piccola quota del loro patrimonio finanziario ma tutti o gran parte dei loro risparmi».
Intanto i responsabili stanno a guardare. Non sarebbe il caso di chiamarli in causa?
«È bene che, tramite le associazioni dei consumatori o per altra via, sia portato in tribunale chi ha ordito vendite di titoli subdole e improprie. Inoltre, nelle prossime settimane, bisognerà studiare come potranno fare la loro parte le nuove banche e la bad bank, se quest’ultima recuperà dai crediti deteriorati più di quanto deve restituire ai prestatori del fondo di risoluzione. Infine è una menzogna dire che col ‘decreto salva-banche’ si sono salvati i banchieri. Nessuno dei vertici della banca è stato salvato. Tutti hanno perso la poltrona. E chi di loro ha agito male pagherà. Ecco perché è una sciocchezza accusare il ministro Boschi di conflitto di interessi».
Resta il fatto che anche questa volta la politica sembra essersi mossa in ritardo. Si va a chiudere la stalla quando i buoi sono scappati.
«Comprendo il dramma che sta vivendo chi ha perso tutti i suoi risparmi nel fallimento di Banca Etruria. E come me lo comprendono gli altri membri della commissione bilancio che in questi giorni e in queste notti si sono battuti in prima linea per elaborare un rimedio credibile e rispettoso delle norme nazionali ed europee. È invece ignobile, non trovo una parola diversa, lo sciacallaggio dei venditori di bugie e di illusioni che cercano di speculare politicamente sulla disperazione di queste famiglie».
Insomma, lei è fermo su questa posizione: più di così era impossibile fare…
«Sì. Il decreto salva-banche ha salvato un milione di correntisti, 12 miliardi di depositi, 200 mila imprese affidate, oltre 2 miliardi di obbligazioni ordinarie, 6 mila posti di lavoro. Non ha potuto salvare i risparmi di azionisti e obbligazionisti subordinati perché lo impediscono norme definite a livello europeo ben prima che questo governo nascesse. Ora però alle autorità di vigilanza nessuno sconto. Eventuali colpe di Consob e Bankitalia devono venire a galla. Per questo dico sì alla commissione d’inchiesta».
Caso Etruria. Parrini: “100 milioni sono il massimo. Ignobile chi specula sulla vicenda”. Intervista La Nazione Empoli, 14/12/2015
di DAVID BRUSCHI
«IL FONDO da 100 milioni è una soluzione seria: ci permetterà, anche con arbitrati caso per caso, di aiutare sostanzialmente i risparmiatori bidonati dalle banche». Dario Parrini promuove l’emendamento salva-risparmiatori approdato ieri sera in Commissione Bilancio alla Camera. Con quei soldi il governo rimborserà, in parte, i 10.500 sottoscrittori delle obbligazioni subordinate di Banca Etruria, Carife, Banca Marche e CariChieti. Nell’Empolese Valdelsa si parla di 14milioni andati in fumo, già 150 i risparmiatori che si sono rivolti allo sportello di Federconsumatori.
Onorevole Parrini, c’è chi dice che quei cento milioni siano pochi, quasi un’elemosina. E che comunque il governo si sia mosso tardi: tre settimane dopo l’esplodere del caso.
«Non sono d’accordo. Abbiamo fatto il massimo possibile. Proprio perché saranno usati in modo non indiscriminato, cento milioni non sono affatto un’elemosina. E sono non soldi pubblici ma del fondo interbancario».
Sarà una corsa ai ‘risarcimenti’ in cui sarà difficile capire cosa e quanto spetti a chi…
«Io credo che il regolamento, che scriverà il Mef, dovrà privilegiare i risparmiatori più deboli e possessori dei titoli a più basso rendimento. E, tra questi, coloro che hanno investito nelle obbligazioni subordinate non una piccola quota del loro patrimonio finanziario ma tutti o gran parte dei loro risparmi».
Intanto i responsabili stanno a guardare. Non sarebbe il caso di chiamarli in causa?
«È bene che, tramite le associazioni dei consumatori o per altra via, sia portato in tribunale chi ha ordito vendite di titoli subdole e improprie. Inoltre, nelle prossime settimane, bisognerà studiare come potranno fare la loro parte le nuove banche e la bad bank, se quest’ultima recuperà dai crediti deteriorati più di quanto deve restituire ai prestatori del fondo di risoluzione. Infine è una menzogna dire che col ‘decreto salva-banche’ si sono salvati i banchieri. Nessuno dei vertici della banca è stato salvato. Tutti hanno perso la poltrona. E chi di loro ha agito male pagherà. Ecco perché è una sciocchezza accusare il ministro Boschi di conflitto di interessi».
Resta il fatto che anche questa volta la politica sembra essersi mossa in ritardo. Si va a chiudere la stalla quando i buoi sono scappati.
«Comprendo il dramma che sta vivendo chi ha perso tutti i suoi risparmi nel fallimento di Banca Etruria. E come me lo comprendono gli altri membri della commissione bilancio che in questi giorni e in queste notti si sono battuti in prima linea per elaborare un rimedio credibile e rispettoso delle norme nazionali ed europee. È invece ignobile, non trovo una parola diversa, lo sciacallaggio dei venditori di bugie e di illusioni che cercano di speculare politicamente sulla disperazione di queste famiglie».
Insomma, lei è fermo su questa posizione: più di così era impossibile fare…
«Sì. Il decreto salva-banche ha salvato un milione di correntisti, 12 miliardi di depositi, 200 mila imprese affidate, oltre 2 miliardi di obbligazioni ordinarie, 6 mila posti di lavoro. Non ha potuto salvare i risparmi di azionisti e obbligazionisti subordinati perché lo impediscono norme definite a livello europeo ben prima che questo governo nascesse. Ora però alle autorità di vigilanza nessuno sconto. Eventuali colpe di Consob e Bankitalia devono venire a galla. Per questo dico sì alla commissione d’inchiesta».



