4 Febbraio 2016

Parlamento stabilisce obbligo di quote rosa nelle leggi elettorali regionali Mazzeo (Pd Toscana): “Orgogliosi di avere anticipato la legge nazionale”

L’equilibrio di genere nelle liste elettorali che la legge nazionale da ieri impone alle Regioni esiste già nella legge Toscana da oltre un anno e l’attuale consiglio è stato eletto a maggio 2015 proprio con liste composte per metà da uomini e per metà da donne.

Siamo orgogliosi di essere stati in Toscana gli apripista di una norma che ora è legge per tutte le regioni. Già nel 2015 abbiamo votato attraverso la nuova legge elettorale regionale che prevede parità tra uomini e donne nelle liste e doppia preferenza di genere. Esattamente quello che la legge nazionale prevede adesso per tutte le regioni, anzi di più, visto che nelle nostre liste abbiamo previsto una parità 50 a 50 mentre la legge nazionale consente un rapporto di 60 a 40” 

commenta il vicesegretario dem della Toscana Antonio Mazzeo in merito alla legge nazionale approvata ieri secondo cui le Regioni a statuto ordinario sono tenute a disciplinare il sistema elettorale regionale con l’adozione di specifiche misure per la promozione delle pari opportunità tra donne e uomini nell’accesso alle cariche elettive.

Oggi in molti giustamente esultano per questo risultato nazionale, ma in Toscana abbiamo precorso i tempi approvando la nuova legge elettorale regionale nel 2014. Ci preme però ricordare che in quella occasione il nostro intento di arrivare ad una proposta il più condivisa possibile fu attaccato, in maniera pesante, da più di una forza politica. E quel testo, che invece noi volemmo e difendemmo fortemente, oltre alla parità di genere nelle liste, ha restituito agli elettori anche il sistema delle preferenze nella scelta dei consiglieri, ed oggi vediamo con soddisfazione che è diventato un modello a livello nazionale. Quanto approvato dal parlamento, insomma, è la dimostrazione che la buona politica si fa con le buone proposte e, oggi più che mai, possiamo ribadire che quelle che arrivavano alla nostra legge furono solo accuse strumentali di chi sa essere soltanto contro qualcosa e vede ovunque fantasmi che non esistono”. 

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Parlamento stabilisce obbligo di quote rosa nelle leggi elettorali regionali Mazzeo (Pd Toscana): “Orgogliosi di avere anticipato la legge nazionale”

L’equilibrio di genere nelle liste elettorali che la legge nazionale da ieri impone alle Regioni esiste già nella legge Toscana da oltre un anno e l’attuale consiglio è stato eletto a maggio 2015 proprio con liste composte per metà da uomini e per metà da donne.

Siamo orgogliosi di essere stati in Toscana gli apripista di una norma che ora è legge per tutte le regioni. Già nel 2015 abbiamo votato attraverso la nuova legge elettorale regionale che prevede parità tra uomini e donne nelle liste e doppia preferenza di genere. Esattamente quello che la legge nazionale prevede adesso per tutte le regioni, anzi di più, visto che nelle nostre liste abbiamo previsto una parità 50 a 50 mentre la legge nazionale consente un rapporto di 60 a 40” 

commenta il vicesegretario dem della Toscana Antonio Mazzeo in merito alla legge nazionale approvata ieri secondo cui le Regioni a statuto ordinario sono tenute a disciplinare il sistema elettorale regionale con l’adozione di specifiche misure per la promozione delle pari opportunità tra donne e uomini nell’accesso alle cariche elettive.

Oggi in molti giustamente esultano per questo risultato nazionale, ma in Toscana abbiamo precorso i tempi approvando la nuova legge elettorale regionale nel 2014. Ci preme però ricordare che in quella occasione il nostro intento di arrivare ad una proposta il più condivisa possibile fu attaccato, in maniera pesante, da più di una forza politica. E quel testo, che invece noi volemmo e difendemmo fortemente, oltre alla parità di genere nelle liste, ha restituito agli elettori anche il sistema delle preferenze nella scelta dei consiglieri, ed oggi vediamo con soddisfazione che è diventato un modello a livello nazionale. Quanto approvato dal parlamento, insomma, è la dimostrazione che la buona politica si fa con le buone proposte e, oggi più che mai, possiamo ribadire che quelle che arrivavano alla nostra legge furono solo accuse strumentali di chi sa essere soltanto contro qualcosa e vede ovunque fantasmi che non esistono”. 

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2 Febbraio 2016

Pistoia capitale cultura 2017. Pd Toscana: “Mettiamo in rete città d’arte con altre realtà territoriali”. Il 12 febbraio convegno a Lucca

 

pistoia

2 febbraio 2016 – “Al di là della soddisfazione, più che legittima, di cittadini e amministratori pistoiesi, tutta la Toscana condivide il risultato raggiunto e, soprattutto,  le prospettive in termini di attrazione di flussi turistici che si aprono per il territorio. Questo ennesimo riconoscimento deve costituire uno stimolo per sviluppare politiche culturali e turistiche che mettano in rete le nostre città d’arte, sempre più caratterizzate come principale attrattore, con le altre realtà territoriali, dal Tirreno all’Appennino”.

Così il segretario del Pd della Toscana, Dario Parrini, e il responsabile cultura e turismo, Corrado Besozzi, commentano la designazione di Pistoia a capitale italiana della cultura 2017, dopo che nel 2015, sempre in Toscana, era stata Siena ad ottenere il riconoscimento.

La Toscana compete sui mercati turistici internazionali e può dimostrarsi ancora una volta all’altezza della sfida, facendo leva proprio sull’integrazione dell’offerta. In questo quadro il Partito democratico continuerà ad accompagnare l’amministrazione regionale e quelle comunali nel percorso di valorizzazione della nostra terra fornendo idee e contributi, a cominciare dal convegno ‘Cultura e turismo tra riforme e innovazione’ in programma a Lucca il 12 febbraio” dicono i due dirigenti dem.

Il convegno si terrà a Lucca a Palazzo Ducale il 12 febbraio alle 15 e vedrà ospite la responsabile cultura e turismo del PD nazionale Lorenza Bonaccorsi, oltre agli assessori regionali competenti e ad altri qualificati ospiti.

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Pistoia capitale cultura 2017. Pd Toscana: “Mettiamo in rete città d’arte con altre realtà territoriali”. Il 12 febbraio convegno a Lucca

 

pistoia

2 febbraio 2016 – “Al di là della soddisfazione, più che legittima, di cittadini e amministratori pistoiesi, tutta la Toscana condivide il risultato raggiunto e, soprattutto,  le prospettive in termini di attrazione di flussi turistici che si aprono per il territorio. Questo ennesimo riconoscimento deve costituire uno stimolo per sviluppare politiche culturali e turistiche che mettano in rete le nostre città d’arte, sempre più caratterizzate come principale attrattore, con le altre realtà territoriali, dal Tirreno all’Appennino”.

Così il segretario del Pd della Toscana, Dario Parrini, e il responsabile cultura e turismo, Corrado Besozzi, commentano la designazione di Pistoia a capitale italiana della cultura 2017, dopo che nel 2015, sempre in Toscana, era stata Siena ad ottenere il riconoscimento.

La Toscana compete sui mercati turistici internazionali e può dimostrarsi ancora una volta all’altezza della sfida, facendo leva proprio sull’integrazione dell’offerta. In questo quadro il Partito democratico continuerà ad accompagnare l’amministrazione regionale e quelle comunali nel percorso di valorizzazione della nostra terra fornendo idee e contributi, a cominciare dal convegno ‘Cultura e turismo tra riforme e innovazione’ in programma a Lucca il 12 febbraio” dicono i due dirigenti dem.

Il convegno si terrà a Lucca a Palazzo Ducale il 12 febbraio alle 15 e vedrà ospite la responsabile cultura e turismo del PD nazionale Lorenza Bonaccorsi, oltre agli assessori regionali competenti e ad altri qualificati ospiti.

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1 Febbraio 2016

“Caro Cuperlo, ecco cosa fa e farà il Pd”. Intervento di Dario Parrini su l’Unità

Su l’Unità del 29 gennaio 2016 un articolo di Dario Parrini, in risposta a Gianni Cuperlo, su cosa fa e cosa farà il PD.

A questo link l’articolo

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20 Gennaio 2016

Massa. Mazzeo (Pd Toscana): “Critiche politiche legittime, ma niente insulti. Ora un chiarimento per il bene della città”

“L’immagine del PD che emerge dalle accuse incrociate di questi giorni a Massa è quanto di più lontano dalla nostra idea di Partito Democratico. Un partito plurale, aperto, che si confronta sui temi e si pone come primo obiettivo il rilancio dell’economia e del lavoro e l’uscita dalla pesante crisi economica che ha colpito in particolare proprio quel territorio. Un conto sono le critiche politiche, che comunque sarebbe bene fossero fatte nelle sedi politiche opportune, altra cosa sono gli insulti personali, le insinuazioni e i toni provocatori usati dal segretario Tongiani. Adesso si è superato il limite ed è il momento di un chiarimento vero per il bene della città”.

Così Antonio Mazzeo, vicesegretario del Pd toscano, risponde alle polemiche apparse in questi giorni sulla stampa locale di Massa.

“Vogliamo rassicurare Adriano Tongiani che nessuno nel Pd vuole costruire il Partito della Nazione che lui dipinge – aggiunge Mazzeo -. Proprio sabato scorso, come Tongiani saprà, abbiamo presentato pubblicamente al Pd nazionale il manifesto ‘Per il Partito Democratico che vogliamo’ dopo averlo discusso nei circoli di tutta la Toscana. Un partito in cui è importante il contributo di tutti e dunque un partito inclusivo e non esclusivo che è tutt’altro rispetto a quella somma di comitati elettorali permanenti senza partecipazione democratica che Tongiani prospetta. Invece di continuare a fare polemiche si pensi adesso a far funzionare i circoli, ad aumentare il radicamento sul territorio a partire dal tesseramento e a promuovere occasioni di incontro e di confronto in grado di mantenere vivo il rapporto tra cittadini, iscritti e rappresentanti del partito”.

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19 Gennaio 2016

Dario Parrini ospite di Tele Iride

18 gennaio 2016 – Intervista a TeleIride per la trasmissione “Telegram” del segretario regionale del Partito Democratico della Toscana, Dario Parrini. 40 minuti sull’attualità politica nazionale e regionale a cura di Alessio Poggioni.

 

Il video dell’intervista integrale è visibile a questo LINK

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Dario Parrini ospite di Tele Iride

18 gennaio 2016 – Intervista a TeleIride per la trasmissione “Telegram” del segretario regionale del Partito Democratico della Toscana, Dario Parrini. 40 minuti sull’attualità politica nazionale e regionale a cura di Alessio Poggioni.

 

Il video dell’intervista integrale è visibile a questo LINK

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Fusione comuni Chiusi della Verna, Chitignano, Castel Focognano. La posizione del Pd della Toscana

19 gennaio 2016 – “Lo scorso 28 novembre, a Montecatini, abbiamo espresso, come PD Toscana, un concetto molto chiaro: il nostro obiettivo è promuovere la fusione dei comuni per migliorare i servizi ed offrire risposte sempre migliori ai cittadini. Perché questo processo avvenga nel modo migliore c’è però una precondizione da rispettare: il percorso deve partire dal basso ed essere condiviso con le comunità interessate. Ogni decisione che sembrerà ‘calata dall’alto’ non potrà per questo avere la stessa efficacia e non va nella direzione che, come partito, abbiamo fortemente auspicato e sulla quale massimo sarà il nostro impegno. Su questo, come gruppo PD in consiglio regionale, terremo altissima l’attenzione e non voteremo atti che non siano prima stati pienamente condivisi anche dalla cittadinanza”.

Così Leonardo Marras, capogruppo PD in Consiglio Regionale, Antonio Mazzeo, vicesegretario PD Toscana e Maria Federica Giuliani, responsabilie riforme istituzionali PD Toscana, commentano la delibera approvata dalla giunta regionale che ha recepito le delibere dei consigli comunali relative alla ipotesi di fusione dei Comuni di Chiusi della Verna, Chitignano e Castel Focognano in provincia di Arezzo.

“Sappiamo che i cittadini di quell’area hanno dato una indicazione diversa sui comuni da fondere – proseguono Marras, Mazzeo e Giuliani – raccogliendo oltre 2mila firme per chiedere che a unirsi siano Chiusi della Verna, Bibbiena e Ortignano. La scelta della delibera di giunta era un atto dovuto ma ora aspettiamo il completamento dell’iter di verifica delle firme raccolte dalla cittadinanza. Una volta che la proposta di legge popolare arriverà in commissione decideremo poi la strada migliore da seguire ma, come detto, per quello che ci riguarda riteniamo che il percorso da privilegiare sia quello che parte dal basso”.

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15 Gennaio 2016

Manifesto “Il Partito Democratico che vogliamo”. La proposta della Toscana al Pd nazionale per una nuova forma partito

image16 gennaio 2016 – La Toscana lancia al Pd nazionale una proposta per la nuova forma organizzativa del partito. Il manifesto “Per costruire il Partito Democratico che vogliamo” è stato presentato oggi nel corso dell’assemblea regionale del PD al vicesegretario nazionale Lorenzo Guerini. Un tema, quello della forma organizzativa del Pd, rilanciato recentemente da Matteo Renzi e su cui il Pd toscano, primo in Italia, formula una propria proposta dopo la discussione avvenuta negli ultimi quattro mesi in circoli e federazioni.

CLICCA QUI PER SCARICARE IL MANIFESTO “PER COSTRUIRE IL PD CHE VOGLIAMO”

Intorno al documento c’è stata una partecipazione ampia e approfondita. Il partito che oggi disegniamo è un partito aperto al capitale di idee che risiede nella società, un partito che fa formazione, che prepara la propria classe dirigente” sintetizza il segretario toscano PD Dario Parrini. “A questo proposito promuoveremo da subito tre appuntamenti sul referendum costituzionale con docenti della materia perché i nostri dirigenti e amministratori abbiano tutti gli strumenti per andare a spiegare le ragioni del sì punto per punto”.

Gli appuntamenti si terranno il 19 febbraio a Firenze con Carlo Fusaro, il 26 a Pisa con Stefano Ceccanti, il 5 marzo a Siena con Massimo Rubechi.

Nel documento, sottolineata “la vocazione maggioritaria del PD, dove coincidano leadership politica e premiership”, si propone“un deciso cambio di paradigma: da partito tradizionale basato sulla militanza attiva e di massa, a partito aperto che valorizza iscritti e simpatizzanti, potenziando quel capitale di relazioni rappresentato dall’albo degli elettori delle primarie. Questo non avviene ancora, nonostante le primarie e i tentativi di apertura all’esterno. E’ necessario attivare nuove modalità partecipative”. In questo modello “il ruolo degli iscritti rimane certamente essenziale rispetto alle attività di organizzazione e tesseramento, ma dovranno anche fungere da elementi di sintesi politica rispetto alle idee e proposte affiorate”.

In un’organizzazione di questo tipo, iscritti ed elettori si integrano. I cittadini che ci votano sono un capitale di competenza. Possono non essere interessati alla militanza attiva, ma sono in grado di apportare un contributo fondamentale con idee e proposte anche innovative” dice il responsabile organizzazione e vicesegretario toscano Antonio Mazzeo.

“Un modello a matrice dinamica, meno autoreferenziale, dove a fianco delle funzioni tradizionali del partito vengono avviati processi di ascolto. Pensiamo a focus group gestiti con metodi partecipativi, dove si discute di un progetto preciso e con un limite temporale definito in particolare sulle scelte dell’amministrazione a livello locale” spiega Riccardo Nocentini, responsabile dell’attuazione del programma per il Pd toscano.

Tra gli altri punti il documento ribadisce la necessità di un’organizzazione territoriale del partito con due nuovi livelli previsti: i coordinamenti di area vasta, dove discutere le politiche di sviluppo di livello regionale, e i livelli sovracomunali per i servizi. “Gli incontri tra i segretari delle federazioni sono già iniziati. Entro la fine di gennaio saremo pronti per dare vita ai tre coordinamenti della Toscana” spiega Mazzeo.

Nel documento viene ribadita la regola “che nessun incarico politico può durare più di due mandati pieni, o tre parziali, senza eccezioni”. Tra le proposte arrivate dai territori, la riduzione dei componenti degli organismi dirigenti affinché “non siano solo deiconsessi di ratifica”, meccanismi di valutazione dei risultati dei circoli, il “crowdfunding”, forma di finanziamento che sfrutta le potenzialità del web per promuovere progetti a cui più persone possono contribuire con somme di varia entità.

 

Il servizio del TG3 Rai Toscana – Guarda

Le interviste dell’agenzia ToscanaMedia – Guarda

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