7 Marzo 2016

Raffaele Marras nuovo segretario dei Giovani Democratici della Toscana

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E’ Raffaele Marras il nuovo segretario dei Giovani Democratici della Toscana. Candidato unitario, è stato eletto ieri a Pistoia e succede all’uscente Andrea Giorgio.

Marras, 25 anni, è stato rappresentante degli studenti nel cda dell’università di Firenze e segretario dei Giovani Democratici dell’area metropolitana di Firenze.

“Ci candidiamo per essere non solo i giovani del Pd, ma per avvicinare e appassionare una generazione alla politica, parlando meno di giovani e di più con i giovani. Siamo tanti, siamo nelle scuole, nelle università, nelle amministrazioni. Vogliamo provare con passione, coraggio e responsabilità a dare risposte ai problemi e ai bisogni dei giovani e dei nostri territori” è il commento di Marras neoeletto.

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Primarie sindaci Toscana. Oltre 10mila al voto in tre comuni. Parrini: “Festa di popolo”

 

bandiere-pd-tre7 marzo 2016 – “Deve ancora una volta masticare amaro chi aveva scommesso su un flop di affluenza alle primarie del centrosinistra. Più di 6.500 votanti a Grosseto, circa 3 mila a Cascina, oltre mille a Vecchiano”.

Così il segretario del PD della Toscana, Dario Parrini, commenta le elezioni primarie per la scelta dei candidati sindaco del centrosinistra che si sono svolte ieri in tre comuni della Toscana. A Grosseto ha vinto Lorenzo Mascagni, e, nel pisano, Alessio Antonelli a Cascina e Massimiliano Angori a Vecchiano.

“Come sempre, le primarie sono state una grande prova di democrazia e di apertura, una festa di popolo, una lezione per gli scettici di professione e gli antipolitici in servizio permanente effettivo. In questo momento ciò che conta non è l’identità dei candidati vincitori perché a vincere sono stati soprattutto il Pd e il centrosinistra, la politica bella che sa dar voce ai cittadini, che non sceglie barricandosi in qualche stanza e non si accontenta di qualche asfittico clic.
La bella politica che ha saputo coinvolgere le persone che ritengono giusto e utile dire la loro nella selezione dei candidati a sindaco chiamati a rendersi degni di governare le proprie città.
L’importante adesso è che i candidati che hanno vinto dimostrino di saper rappresentare da subito anche le ragioni di chi ha perso. E che i candidati che non hanno vinto da subito si mettano al fianco dei vincitori per far sì che ci sia un risultato positivo alle elezioni amministrative. Unità, responsabilità, competenza, entusiasmo, passione civile. Questo ci serve. In Toscana il livello di partecipazione alle primarie è stato molto al di sopra della media nazionale. E questo è un buon segno. Anzi un ottimo segno.
E ovviamente congratulazioni a Lorenzo Mascagni, Alessio Antonelli e Massimiliano Angori e un grazie di cuore a Paolo Borghi, Andrea Paganelli e Cristiano Meciani. Tutti insieme hanno scritto una pagina nettamente positiva per la politica della nostra regione” conclude Parrini.

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Primarie sindaci Toscana. Oltre 10mila al voto in tre comuni. Parrini: “Festa di popolo”

 

bandiere-pd-tre7 marzo 2016 – “Deve ancora una volta masticare amaro chi aveva scommesso su un flop di affluenza alle primarie del centrosinistra. Più di 6.500 votanti a Grosseto, circa 3 mila a Cascina, oltre mille a Vecchiano”.

Così il segretario del PD della Toscana, Dario Parrini, commenta le elezioni primarie per la scelta dei candidati sindaco del centrosinistra che si sono svolte ieri in tre comuni della Toscana. A Grosseto ha vinto Lorenzo Mascagni, e, nel pisano, Alessio Antonelli a Cascina e Massimiliano Angori a Vecchiano.

“Come sempre, le primarie sono state una grande prova di democrazia e di apertura, una festa di popolo, una lezione per gli scettici di professione e gli antipolitici in servizio permanente effettivo. In questo momento ciò che conta non è l’identità dei candidati vincitori perché a vincere sono stati soprattutto il Pd e il centrosinistra, la politica bella che sa dar voce ai cittadini, che non sceglie barricandosi in qualche stanza e non si accontenta di qualche asfittico clic.
La bella politica che ha saputo coinvolgere le persone che ritengono giusto e utile dire la loro nella selezione dei candidati a sindaco chiamati a rendersi degni di governare le proprie città.
L’importante adesso è che i candidati che hanno vinto dimostrino di saper rappresentare da subito anche le ragioni di chi ha perso. E che i candidati che non hanno vinto da subito si mettano al fianco dei vincitori per far sì che ci sia un risultato positivo alle elezioni amministrative. Unità, responsabilità, competenza, entusiasmo, passione civile. Questo ci serve. In Toscana il livello di partecipazione alle primarie è stato molto al di sopra della media nazionale. E questo è un buon segno. Anzi un ottimo segno.
E ovviamente congratulazioni a Lorenzo Mascagni, Alessio Antonelli e Massimiliano Angori e un grazie di cuore a Paolo Borghi, Andrea Paganelli e Cristiano Meciani. Tutti insieme hanno scritto una pagina nettamente positiva per la politica della nostra regione” conclude Parrini.

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5 Marzo 2016

Concluso il primo ciclo di seminari regionali sul referendum costituzionale. Nota e fotogallery

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5 marzo 2016 – Terza ed ultima tappa della campagna formativa del PD toscano in vista del prossimo referendum costituzionale.
Dopo i seminari di Firenze e Pisa, dirigenti e amministratori dell’area vasta sudest della Toscana – dai sindaci ai consiglieri comunali e regionali – si sono ritrovati a Siena per ascoltare il professor Massimo Rubechi, docente di diritto costituzionale all’Università di Urbino, allievo di Augusto Barbera, stretto collaboratore del ministro Boschi.
Rubechi prima di spiegarne i punti salienti alla platea, ha ricordato come la riforma tocchi la seconda parte della costituzione, quella organizzativa, e che numerosissimi sono stati nei decenni i tentativi di modifica. Rubechi ha ricordato che gia’ nel 1951 il costituente Giuseppe Dossetti disse che la configurazione costituzionale non funzionava e che avrebbe funzionato bene solo per uno stato che dovesse prendere poche decisioni.
Conclusioni del segretario regionale Pd Dario Parrini che ha parlato della costituzione dei comitati referendari.
“Battiamoci per il referendum mantenendo vivo il senso della nostra storia migliore, senza sbandamenti minoritari – ha detto Parrini -. I referendum che hanno cambiato la storia d’Italia, quelli sui diritti civili del 1974 e del 1981 e quelli elettorali del 1991 e del 1993,  hanno sempre visto affermarsi maggioranze referendarie trasversali agli schieramenti politici: in questi casi votarono nello stesso modo al referendum persone che venivano da scelte politiche diverse e che dopo il referendum continuarono a fare scelte politiche diverse. Per questo noi dobbiamo fare Comitati per il Sì più che Comitati del Pd. Promuovere Comitati in cui il Pd sia protagonista ma non in solitudine. Nei Comitati facciamo largo alla società civile che condivide la riforma. I Comitati siano il simbolo del Pd che si apre, non di un Pd che si  chiude in se stesso. E no alle strumentalizzazioni: apprezzo ad esempio molto i rappresentanti di associazioni come Anpi e Arci che hanno sentito il bisogno di esprimere in vario modo riserve sulla scelta dei gruppi dirigenti nazionali delle due associazioni di aderire ai Comitati per il No. Che c’entrano le finalità istituzionali di Anpi e Arci, a cui mi onoro di essere iscritto, con il No e anche con il Sì al referendum? Queste associazioni devono a mio modesto avviso restare autonome dai partiti e continuare a portare avanti obiettivi naturalmente unificanti come la difesa dei valori antifascisti e del ruolo sociale e culturale dei circoli, non possono diventare lo strumento della lotta di uno o più partiti contro un altro partito.” conclude Parrini.
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Concluso il primo ciclo di seminari regionali sul referendum costituzionale. Nota e fotogallery

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5 marzo 2016 – Terza ed ultima tappa della campagna formativa del PD toscano in vista del prossimo referendum costituzionale.
Dopo i seminari di Firenze e Pisa, dirigenti e amministratori dell’area vasta sudest della Toscana – dai sindaci ai consiglieri comunali e regionali – si sono ritrovati a Siena per ascoltare il professor Massimo Rubechi, docente di diritto costituzionale all’Università di Urbino, allievo di Augusto Barbera, stretto collaboratore del ministro Boschi.
Rubechi prima di spiegarne i punti salienti alla platea, ha ricordato come la riforma tocchi la seconda parte della costituzione, quella organizzativa, e che numerosissimi sono stati nei decenni i tentativi di modifica. Rubechi ha ricordato che gia’ nel 1951 il costituente Giuseppe Dossetti disse che la configurazione costituzionale non funzionava e che avrebbe funzionato bene solo per uno stato che dovesse prendere poche decisioni.
Conclusioni del segretario regionale Pd Dario Parrini che ha parlato della costituzione dei comitati referendari.
“Battiamoci per il referendum mantenendo vivo il senso della nostra storia migliore, senza sbandamenti minoritari – ha detto Parrini -. I referendum che hanno cambiato la storia d’Italia, quelli sui diritti civili del 1974 e del 1981 e quelli elettorali del 1991 e del 1993,  hanno sempre visto affermarsi maggioranze referendarie trasversali agli schieramenti politici: in questi casi votarono nello stesso modo al referendum persone che venivano da scelte politiche diverse e che dopo il referendum continuarono a fare scelte politiche diverse. Per questo noi dobbiamo fare Comitati per il Sì più che Comitati del Pd. Promuovere Comitati in cui il Pd sia protagonista ma non in solitudine. Nei Comitati facciamo largo alla società civile che condivide la riforma. I Comitati siano il simbolo del Pd che si apre, non di un Pd che si  chiude in se stesso. E no alle strumentalizzazioni: apprezzo ad esempio molto i rappresentanti di associazioni come Anpi e Arci che hanno sentito il bisogno di esprimere in vario modo riserve sulla scelta dei gruppi dirigenti nazionali delle due associazioni di aderire ai Comitati per il No. Che c’entrano le finalità istituzionali di Anpi e Arci, a cui mi onoro di essere iscritto, con il No e anche con il Sì al referendum? Queste associazioni devono a mio modesto avviso restare autonome dai partiti e continuare a portare avanti obiettivi naturalmente unificanti come la difesa dei valori antifascisti e del ruolo sociale e culturale dei circoli, non possono diventare lo strumento della lotta di uno o più partiti contro un altro partito.” conclude Parrini.
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29 Febbraio 2016

Seminari di formazione del PD toscano sul referendum costituzionale. La FOTO GALLERY

SEMINARIO DI FIRENZE, 19 FEBBRAIO 2016

IMG_5196    IMG_5200 IMG_5202  IMG_5204  IMG_5206 IMG_5207 IMG_5208  IMG_5213 IMG_5214 IMG_5215 IMG_5216

 

SEMINARIO DI PISA, 26 FEBBRAIO 2016

 

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SEMINARIO DI SIENA 5 MARZO 2016

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Seminari di formazione del PD toscano sul referendum costituzionale. La FOTO GALLERY

SEMINARIO DI FIRENZE, 19 FEBBRAIO 2016

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SEMINARIO DI PISA, 26 FEBBRAIO 2016

 

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SEMINARIO DI SIENA 5 MARZO 2016

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27 Febbraio 2016

“Grande Firenze”. Intervista a Dario Parrini su Repubblica del 25 febbraio 2016

“Parrini sprint: fissiamo subito le date”. Intervista del segretario regionale Dario Parrini a “Repubblica Firenze” del 25 febbraio 2016. Nell’intervista a cura di Massimo Vanni i temi del progetto di “grande Firenze”, fusioni di comuni, accorpamento delle associazioni degli enti locali

CLICCA QUI per leggere l’intervista

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“Grande Firenze”. Intervista a Dario Parrini su Repubblica del 25 febbraio 2016

“Parrini sprint: fissiamo subito le date”. Intervista del segretario regionale Dario Parrini a “Repubblica Firenze” del 25 febbraio 2016. Nell’intervista a cura di Massimo Vanni i temi del progetto di “grande Firenze”, fusioni di comuni, accorpamento delle associazioni degli enti locali

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26 Febbraio 2016

“Rossi sbaglia: può ripensarci”. Intervista a Dario Parrini, Corriere Fiorentino 26 febbraio 2016

L’annuncio della candidatura di Enrico Rossi a segretario nazionale e altre considerazioni sull’attualità politica toscana e nazionale. Sono i temi dell’intervista rilasciata dal segretario del PD toscano Dario Parrini al Corriere Fiorentino nell’edizione del 26 febbraio 2016.

Clicca qui per leggere l’intervista

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