Mobilitazione Anci, il sostegno del Pd Toscana

Firenze  – “La mobilitazione promossa dall’Anci per domani contro la manovra è la giusta voce della protesta che sale dal paese reale: i sindaci di tutta Italia, di qualsiasi colore politico, vogliono difendere i propri cittadini dalla mannaia che si sta per abbattere su tutti gli enti locali con l’approvazione di una serie di tagli di risorse mai vista prima. A riprova dell’oggettiva insostenibilità di questa privazione ulteriore di trasferimenti da parte dello Stato per il normale funzionamento di comuni, e di tutto il sistema delle Autonomie locali, c’è il carattere bipartisan dell’adesione alla manifestazione degli amministratori di tutta Italia”. Così il segretario regionale del Pd della Toscana Andrea Manciulli sulla manifestazione per contestare le misure presenti nella Manovra-bis promossa dall’Associazione Nazionale Comuni italiani, a cui ha aderito anche l’Unione delle Province, che si terrà domani, giorno nel quale manifesteranno il loro dissenso anche le Regioni.

“Il Governo di Berlusconi e della Lega – continua Manciulli – a parole promette maggiore autonomia dei livelli periferici dello Stato ma nella realtà dei fatti applica un ‘federalismo al contrario’, dove anziché aumentare le risorse agli enti locali si diminuiscono per ripianare i costi dell’amministrazione centrale, scaricando loro la patata bollente e facendo pagare il conto ai cittadini. Siamo alla follia. La gravità della situazione si spiega con dei numeri molto chiari: ricordiamo che in Toscana l’associazione dei comuni ha calcolato che l’anno prossimo verranno a mancare 458 milioni di euro, che sarebbe come dire che ogni cittadino toscano verrà privato di 128 euro a testa in termini di servizi erogati. Per questo il Pd sostiene le ragioni della mobilitazione, perché mortificando gli enti locali si indebolisce l’ossatura del Paese, al quale invece servono politiche serie di sviluppo industriale e sostegno all’economia e non tagli indiscriminati”.

“E oltre a colpire direttamente cittadini e famiglie per la mancanza dei servizi – interviene il responsabile Enti Locali del Pd toscano Stefano Bruzzesi –, anche il sistema delle imprese ne risente dal momento che i pagamenti delle amministrazioni alle ditte fornitrici sono bloccati dal 30 giugno e lo saranno almeno fino al primo gennaio prossimo. Ai cittadini, agli elettori di centrodestra cosa diranno Berlusconi e la Lega quando gli enti locali non potranno più garantire l’apertura degli sportelli, i trasporti, gli asili nido, i servizi sociali? Qui non c’entra l’appartenenza ideologica, qui siamo di fronte a una protesta per la sussistenza vera e propria dei servizi minimi essenziali per la vita di chiunque. Per questo – sostiene Bruzzesi – è giusta la richiesta che era stata avanzata di un allentamento del Patto di Stabilità per permettere ai comuni virtuosi di poter aver meno vincoli per spendere i soldi che hanno nelle loro disponibilità. Il Governo invece a questa richiesta ha risposto estendendo il Patto di Stabilità anche ai comuni tra i 1.000 e i 5.000 abitanti: il dialogo questo Governo lo chiude prima che possa iniziare. Le ricadute di questi tagli si sentiranno presto e saranno pesantissime sulla pelle viva tutti gli italiani, anche tanti e autorevoli amministratori del centrodestra l’hanno capito e questo è il segno dello scollamento del Governo dal Paese reale”.