Liberazione. “Il 25 aprile nel segno del cambiamento”, intervento di Dario Parrini pubblicato su L’Unità del 26 aprile 2014

manifesto_25_aprileimg76518_img25 aprile 2014 – Non è retorica ricordare il 25 Aprile. I 69 anni trascorsi, grazie anche all’impegno instancabile dei partigiani e delle associazioni, non ci hanno fatto dimenticare quei ragazzi che si spesero, con la loro vita, per i valori della libertà, e quei tanti civili che anche nella nostra Toscana, inermi, furono trucidati.

E’ un esempio sempre attuale quello dei nostri concittadini che non si tirarono indietro e parteciparono in prima persona. Una ricorrenza che anche sul valore della partecipazione oggi ci interroga e ci sprona, per invertire la tendenza di questi anni in cui la sfiducia verso la politica ha coinvolto quelle stesse istituzioni democratiche che nacquero allora con la Costituzione. La politica ha le sue responsabilità. E oggi abbiamo il dovere di eliminare innanzitutto quell’atteggiamento autoreferenziale che ha dimostrato negli ultimi decenni. Sta a noi recuperare, per far tornare a vivere nei cittadini uno spirito di coinvolgimento alla cosa pubblica e al destino collettivo che ci ricorda quegli stessi sentimenti che furono così forti da liberare il Paese e portare la democrazia. Lo possiamo fare lavorando per i provvedimenti di cui i cittadini hanno necessità – lavoro, riduzione delle tasse, scuola, welfare, semplificazione per le imprese – continuando sulla strada dell’abolizione dei privilegi, snellimento della burocrazia, riforme istituzionali, solo per fare alcuni esempi di proposte o atti già approvati in questi primi mesi del governo Renzi.

Quest’anno abbiamo anche un motivo contingente in più: le elezioni europee. Perchè anche l’Europa unita ci riporta ai valori della Liberazione e del dopoguerra, la prospettiva di un futuro di tolleranza, il sogno di mettere fine alle guerre che avevano dilaniato il nostro continente fino ad allora. Un’Europa di pace – che si è realizzata a tal punto che oggi ci sembra quasi scontata – un’Europa che deve inseguire gli obiettivi sempre in movimento di innovazione e giustizia sociale. Adesso abbiamo l’occasione di fare un passo avanti: per un’Europa che sia anche un’Europa politica. La nostra credibilità dipende da quello che sappiamo fare qui, nel nostro paese. Per questo sono fiducioso rispetto a quello che stiamo portando avanti, non annunci, ma fatti concreti, che possono parlare di noi oltre i nostri confini. Cambiare l’Italia significa anche cambiare l’Europa.

 

Dario Parrini

deputato, segretario Pd Toscana