Amministrative, analisi del voto di Bruzzesi e Ferrucci
28 maggio 2014 – Dei 204 comuni andati al voto per scegliere il sindaco in questa tornata elettorale di domenica scorsa 158 sono stati vinti dal centrosinistra con l’importante riconquista del comune di Prato. In attesa di sapere il risultato degli 8 comuni andati al ballottaggio, se il centrosinistra prevalesse in tutti e questi otto comuni il Pd in Toscana governerebbe in tutti i capoluoghi e in tutti i comuni sopra i 15 mila abitanti. Queste considerazioni sono state fatte oggi nel corso di una conferenza stampa dal responsabile enti locali del Pd toscano Stefano Bruzzesi e dal capogruppo in consiglio regionale Ivan Ferrucci.
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Pd Toscana si dissocia dalle azioni di ‘Adesso Massa Carrara’
Firenze, 29 maggio 2014 – “Ci dissociamo dai contenuti della pagina Facebook e dalle iniziative dell’associazione ‘Adesso Massa Carrara’ e del suo presidente Marco Musoni”.
Così il responsabile organizzazione del Pd toscano Antonio Mazzeo, dopo la lettura dei post pubblicati sulla pagina Facebook dell’associazione ‘Adesso Massa Carrara’, di cui risulta presidente Marco Musoni. Dopo diverse segnalazioni arrivate dalla provincia di Massa Carrara, è emerso che i membri dell’associazione e Musoni si autodefiniscono la “classe dirigente renziana” della provincia di Massa Carrara, scagliandosi contro gli organi del partito, i suoi membri e anche alcuni giornalisti.
“Siamo costretti a sottolineare che Marco Musoni risulta un iscritto, ma non un dirigente del Partito Democratico come invece cerca di accreditarsi. Anzi, stigmatizziamo sia i toni dei suoi comunicati, sia il fatto che il nome del presidente del consiglio e segretario nazionale del nostro partito venga usato per spot elettorali personali.
In particolare, siamo indignati per i toni indirizzati al sindaco di Carrara Angelo Zubbani, al quale esprimiamo la nostra affettuosa vicinanza. Le scuse espresse ieri su Facebook non bastano. La politica del nostro partito si basa sul confronto sereno e rispettoso e prendiamo le distanze da coloro che non si attengono alle regole del vivere civile” conclude Mazzeo.
Pd Toscana si dissocia dalle azioni di ‘Adesso Massa Carrara’
Firenze, 29 maggio 2014 – “Ci dissociamo dai contenuti della pagina Facebook e dalle iniziative dell’associazione ‘Adesso Massa Carrara’ e del suo presidente Marco Musoni”.
Così il responsabile organizzazione del Pd toscano Antonio Mazzeo, dopo la lettura dei post pubblicati sulla pagina Facebook dell’associazione ‘Adesso Massa Carrara’, di cui risulta presidente Marco Musoni. Dopo diverse segnalazioni arrivate dalla provincia di Massa Carrara, è emerso che i membri dell’associazione e Musoni si autodefiniscono la “classe dirigente renziana” della provincia di Massa Carrara, scagliandosi contro gli organi del partito, i suoi membri e anche alcuni giornalisti.
“Siamo costretti a sottolineare che Marco Musoni risulta un iscritto, ma non un dirigente del Partito Democratico come invece cerca di accreditarsi. Anzi, stigmatizziamo sia i toni dei suoi comunicati, sia il fatto che il nome del presidente del consiglio e segretario nazionale del nostro partito venga usato per spot elettorali personali.
In particolare, siamo indignati per i toni indirizzati al sindaco di Carrara Angelo Zubbani, al quale esprimiamo la nostra affettuosa vicinanza. Le scuse espresse ieri su Facebook non bastano. La politica del nostro partito si basa sul confronto sereno e rispettoso e prendiamo le distanze da coloro che non si attengono alle regole del vivere civile” conclude Mazzeo.
“Prima le riforme e gli aeroporti. Poi si decide il futuro di Rossi”. Intervista al segretario regionale Parrini sulla Nazione del 28 maggio



DARIO PARRINI, cosa si prova ad essere il segretario di un partito che ha battuto tutti i record?
«Eravamo già il Pd più forte nel 2008 e nel 2013, alla pari dell’Emilia. Stavolta il primato è più eclatante e, soprattutto, solitario. Aver conquistato il 56% dei voti in una regione significa aver fatto qualcosa che nessuna forza di centrosinistra era mai riuscita a fare. Sono numeri che aveva la Dc nel Veneto, forse».
Alle amministrative non c’è stato il trionfo delle Europee…
«Le elezioni comunali sono andate benissimo, ci saranno i ballottaggi solo in 8 Comuni su 204. Abbiamo riconquistato Prato, Pescia, Montale. E possiamo vincere in tutti i Comuni al secondo turno, da Certaldo a Follonica, da Montecatini a San Giovanni».
Perché non ha citato Livorno? La batosta storica brucia?
«L’esistenza di liste civiche dell’area di centrosinistra ha generato una frammentazione e ha impedito al Pd di replicare il risultato delle Europee. Interpreto questo voto come una richiesta forte degli elettori di cambiamento e di accelerazione delle riforme. Cosa che Marco Ruggeri è in grado di garantire alla città. Lo dimostrerà in queste due settimane e facendo poi il sindaco».
Non le può sfuggire il fatto che i candidati al ballottaggio sono quasi tutti ‘non renziani’. Renzi ha vinto anche dove avete perso, come a Fiesole…
«E’ innegabile l’effetto Renzi in questo voto, che si è poi trasmesso al partito e in particolare ai candidati che l’hanno sostenuto. Penso a Dario Nardella, a Matteo Biffoni, a Sara Biagiotti, a Brenda Barnini. Ma non si può ragionare in termini di renziani o non renziani. I candidati a sindaco, anche nei Comuni che vanno al ballottaggio e a Fiesole, hanno conquistato la candidatura nelle primarie con competizioni aperte. E chi vince le primarie è il candidato migliore possibile, quello che unisce tutti».
Il Pd toscano è la «falange» del premier. Che conseguenze ci saranno per la candidatura a presidente della Regione?
«Apriremo la discussione sui nomi per la Regione soltanto dopo aver portato a casa cose importanti come la riforma elettorale, la legge urbanistica, il confronto sulle riforme istituzionali e sui servizi pubblici locali, dall’acqua al gas, ai rifiuti. Intanto condivido pienamente la strategia del governatore Rossi sul dossier degli aeroporti toscani. Il voto di domenica consegna al Pd una larghissima maggioranza e ci impone di essere mooperativi sul piano delle riforme. Il dibattito sui nomi è prematuro».
Pensa che le primarie siano un passaggio ineludibile, come ha richiesto lo stesso presidente Rossi, che vorrebbe farle?
«Vedremo al momento opportuno. Nella stragrande maggioranza dei Comuni con il sindaco al primo mandato, la segreteria comunale ha ricandidato l’uscente senza bisogno di primarie. L’assemblea regionale del Pd potrebbe anche chiedere a Enrico Rossi di accettare la riconferma senza passare dalle primarie».
Ma con un Pd al 56% perché gli altri partiti dovrebbero cambiare la legge elettorale? Per consegnarvi tutto il consiglio regionale?
«A tutte le forze politiche presenteremo una proposta equilibrata che tenga conto delle esigenze dei partiti. Nessuno si assumerà la responsabilità di mantenere l’attuale sistema elettorale. Sono convinto che i pilastri della riforma, le preferenze in circoscrizioni piccole, il premio di maggioranza legato alla soglia attorno al 40%, la riduzione a 40 consiglieri, le soglie di sbarramento sia per i partiti non coalizzati che per le coalizioni, registreranno un ampio consenso. Presenteremo la proposta di riforma della legge elettorale subito dopo i ballottaggi».
“Prima le riforme e gli aeroporti. Poi si decide il futuro di Rossi”. Intervista al segretario regionale Parrini sulla Nazione del 28 maggio



DARIO PARRINI, cosa si prova ad essere il segretario di un partito che ha battuto tutti i record?
«Eravamo già il Pd più forte nel 2008 e nel 2013, alla pari dell’Emilia. Stavolta il primato è più eclatante e, soprattutto, solitario. Aver conquistato il 56% dei voti in una regione significa aver fatto qualcosa che nessuna forza di centrosinistra era mai riuscita a fare. Sono numeri che aveva la Dc nel Veneto, forse».
Alle amministrative non c’è stato il trionfo delle Europee…
«Le elezioni comunali sono andate benissimo, ci saranno i ballottaggi solo in 8 Comuni su 204. Abbiamo riconquistato Prato, Pescia, Montale. E possiamo vincere in tutti i Comuni al secondo turno, da Certaldo a Follonica, da Montecatini a San Giovanni».
Perché non ha citato Livorno? La batosta storica brucia?
«L’esistenza di liste civiche dell’area di centrosinistra ha generato una frammentazione e ha impedito al Pd di replicare il risultato delle Europee. Interpreto questo voto come una richiesta forte degli elettori di cambiamento e di accelerazione delle riforme. Cosa che Marco Ruggeri è in grado di garantire alla città. Lo dimostrerà in queste due settimane e facendo poi il sindaco».
Non le può sfuggire il fatto che i candidati al ballottaggio sono quasi tutti ‘non renziani’. Renzi ha vinto anche dove avete perso, come a Fiesole…
«E’ innegabile l’effetto Renzi in questo voto, che si è poi trasmesso al partito e in particolare ai candidati che l’hanno sostenuto. Penso a Dario Nardella, a Matteo Biffoni, a Sara Biagiotti, a Brenda Barnini. Ma non si può ragionare in termini di renziani o non renziani. I candidati a sindaco, anche nei Comuni che vanno al ballottaggio e a Fiesole, hanno conquistato la candidatura nelle primarie con competizioni aperte. E chi vince le primarie è il candidato migliore possibile, quello che unisce tutti».
Il Pd toscano è la «falange» del premier. Che conseguenze ci saranno per la candidatura a presidente della Regione?
«Apriremo la discussione sui nomi per la Regione soltanto dopo aver portato a casa cose importanti come la riforma elettorale, la legge urbanistica, il confronto sulle riforme istituzionali e sui servizi pubblici locali, dall’acqua al gas, ai rifiuti. Intanto condivido pienamente la strategia del governatore Rossi sul dossier degli aeroporti toscani. Il voto di domenica consegna al Pd una larghissima maggioranza e ci impone di essere mooperativi sul piano delle riforme. Il dibattito sui nomi è prematuro».
Pensa che le primarie siano un passaggio ineludibile, come ha richiesto lo stesso presidente Rossi, che vorrebbe farle?
«Vedremo al momento opportuno. Nella stragrande maggioranza dei Comuni con il sindaco al primo mandato, la segreteria comunale ha ricandidato l’uscente senza bisogno di primarie. L’assemblea regionale del Pd potrebbe anche chiedere a Enrico Rossi di accettare la riconferma senza passare dalle primarie».
Ma con un Pd al 56% perché gli altri partiti dovrebbero cambiare la legge elettorale? Per consegnarvi tutto il consiglio regionale?
«A tutte le forze politiche presenteremo una proposta equilibrata che tenga conto delle esigenze dei partiti. Nessuno si assumerà la responsabilità di mantenere l’attuale sistema elettorale. Sono convinto che i pilastri della riforma, le preferenze in circoscrizioni piccole, il premio di maggioranza legato alla soglia attorno al 40%, la riduzione a 40 consiglieri, le soglie di sbarramento sia per i partiti non coalizzati che per le coalizioni, registreranno un ampio consenso. Presenteremo la proposta di riforma della legge elettorale subito dopo i ballottaggi».
Chiusura campagna elettorale Pd. 20mila in Piazza Signoria a Firenze



“Una grande serata di festa e partecipazione – commentano Dario Parrini, segretario regionale Pd, e Antonio Mazzeo,responsabile dell’organizzazione -. Davanti a tutte queste persone e dopo la grande iniziativa del pomeriggio a Prato, guardiamo ancor piu’ con ottimismo al risultato delle europee e delle amministrative di domenica. E siamo solo all’inizio. In pochi mesi del governo Renzi abbiamo portato risultati concreti e siamo certi i cittadini li riconosceranno con il risultato delle urne”
Chiusura campagna elettorale Pd. 20mila in Piazza Signoria a Firenze



“Una grande serata di festa e partecipazione – commentano Dario Parrini, segretario regionale Pd, e Antonio Mazzeo,responsabile dell’organizzazione -. Davanti a tutte queste persone e dopo la grande iniziativa del pomeriggio a Prato, guardiamo ancor piu’ con ottimismo al risultato delle europee e delle amministrative di domenica. E siamo solo all’inizio. In pochi mesi del governo Renzi abbiamo portato risultati concreti e siamo certi i cittadini li riconosceranno con il risultato delle urne”
Dario Parrini: “Il voto al Pd per dare sostegno alle prospettive dell’Italia. Venerdì tutti a Firenze con Matteo Renzi”



La Toscana ha bisogno di una classe di amministratori come quella democratica: appassionata, giovane, competente ed esperta.
Donne e uomini che conoscono il territorio e sono continuamente in contatto coi cittadini.
Da questo voto deve arrivare una spinta in favore delle riforme a livello nazionale.
Per questo è essenziale dare più forza al Governo di Matteo Renzi: l’importante lavoro iniziato in queste settimane deve andare avanti.
In questi giorni che ci separano dal voto occorre quindi ch


Mai come questa volta è necessario un Pd più forte per un’Italia più forte e più giusta.
Venerdì in Piazza della Signoria a Firenze ci sarà la chiusura della campagna elettorale nazionale del Pd, alla presenza di Matteo Renzi.
Ascoltare il nostro segretario e Presidente del consiglio sarà un’occasione preziosa per tutti.
Invito tutti a venire. Dobbiamo essere tanti.
Ci vediamo in Piazza della Signoria!”
Dario Parrini
Segretario regionale Pd Toscana
Dario Parrini: “Il voto al Pd per dare sostegno alle prospettive dell’Italia. Venerdì tutti a Firenze con Matteo Renzi”



La Toscana ha bisogno di una classe di amministratori come quella democratica: appassionata, giovane, competente ed esperta.
Donne e uomini che conoscono il territorio e sono continuamente in contatto coi cittadini.
Da questo voto deve arrivare una spinta in favore delle riforme a livello nazionale.
Per questo è essenziale dare più forza al Governo di Matteo Renzi: l’importante lavoro iniziato in queste settimane deve andare avanti.
In questi giorni che ci separano dal voto occorre quindi ch


Mai come questa volta è necessario un Pd più forte per un’Italia più forte e più giusta.
Venerdì in Piazza della Signoria a Firenze ci sarà la chiusura della campagna elettorale nazionale del Pd, alla presenza di Matteo Renzi.
Ascoltare il nostro segretario e Presidente del consiglio sarà un’occasione preziosa per tutti.
Invito tutti a venire. Dobbiamo essere tanti.
Ci vediamo in Piazza della Signoria!”
Dario Parrini
Segretario regionale Pd Toscana
Aeroporti, Mazzeo (PD): “Il partito non vuole stravolgere il Pit”


”Il partito a livello regionale sta lavorando per trovare una mediazione tra i soggetti coinvolti a partire da una condizione imprescindibile: il mantenimento delle previsioni urbanistiche contenute nel Pit così come è stato adottato”. Lo ha detto Antonio Mazzeo, responsabile organizzativo del Pd toscano intervenendo sulle recenti polemiche scoppiate attorno al sistemi aeroportuale della Toscana. ”Su questo tema – ha aggiunto – ci sarà sabato una riunione della segreteria regionale con i segretari delle federazioni del partito. Ci confronteremo, discuteremo e alla fine decideremo la proposta da sottoporre alla direzione regionale del Pd. Decidere di non decidere è stato per troppi anni il problema del nostro partito”. Mazzeo ha invece sottolineato che ora l’obiettivo del Pd ”è ragionare sui prossimi 10 anni e su come garantire lo sviluppo di entrambi gli aeroporti per centrare le previsioni degli 11 milioni di passeggeri annui del sistema toscano degli aeroporti e restare dunque nella top ten italiana e in quest’ottica è necessario valorizzare lo sviluppo dell’aeroporto di Pisa, che è fondamentale per lo sviluppo economico, turistico e produttivo della Toscana”. ”Credo anche che, partendo da questi presupposti – ha spiegato il responsabile organizzativo – dopo la segreteria debba esprimersi la direzione del Pd regionale confermando gli atti di programmazione fatti finora”. Infine, Mazzeo ha commentato anche le recenti dichiarazioni di Renzi sulla vicenda: ”Matteo non ha voluto schierarsi a favore di Firenze e contro Pisa: ha semplicemente detto di essere d’accordo con la Regione in base a quello che è stato scritto nel Pit. Né più, né meno”.
Fonte: ANSA



