25 Novembre 2015

25 novembre. Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Intervento di Carla Maestrini

violenza donne

Nella Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, istituita nel 1999 in ricordo delle tre sorelle Mirabal uccise nel 1960 nella Repubblica Domenicana, le istituzioni di tutto il mondo organizzano iniziative ed attività di sensibilizzazione dell’opinione pubblica su questo fenomeno ancora troppo drammaticamente diffuso.

Occorre ribadire con forza la centralità del tema dei diritti e rilanciare una decisa lotta alla violenza sulle donne, che si presenta prevalentemente in ambito familiare, in ogni sua manifestazione, sia essa fisica, psicologica, economica o sessuale.
Una grande battaglia culturale che miri a mettere in campo politiche di prevenzione, di punizione e di sostegno alle vittime, ma che promuova allo tempo stesso un percorso di rimozione dei pregiudizi e degli stereotipi, un cambiamento di mentalità, attraverso azioni di sensibilizzazione che passano necessariamente dal rafforzamento del ruolo della scuola e dal suo coinvolgimento attivo.
L’educazione al rispetto e alla qualità delle relazioni deve assumere un ruolo centrale nel contrasto alla violenza di genere con un lavoro di sinergia tra le istituzioni, le associazioni, le forze politiche e sociali.
Attraverso una conoscenza approfondita e puntuale del fenomeno, sarà possibile mettere in atto adeguate scelte politiche per affrontarlo, come dimostra il settimo Rapporto sulla violenza di genere della Toscana, presentato ieri dall’assessore regionale al diritto alla salute, sociale e sport Stefania Saccardi.
Carla Maestrini, responsabile pari opportunità PD Toscana.
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25 novembre. Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Intervento di Carla Maestrini

violenza donne

Nella Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, istituita nel 1999 in ricordo delle tre sorelle Mirabal uccise nel 1960 nella Repubblica Domenicana, le istituzioni di tutto il mondo organizzano iniziative ed attività di sensibilizzazione dell’opinione pubblica su questo fenomeno ancora troppo drammaticamente diffuso.

Occorre ribadire con forza la centralità del tema dei diritti e rilanciare una decisa lotta alla violenza sulle donne, che si presenta prevalentemente in ambito familiare, in ogni sua manifestazione, sia essa fisica, psicologica, economica o sessuale.
Una grande battaglia culturale che miri a mettere in campo politiche di prevenzione, di punizione e di sostegno alle vittime, ma che promuova allo tempo stesso un percorso di rimozione dei pregiudizi e degli stereotipi, un cambiamento di mentalità, attraverso azioni di sensibilizzazione che passano necessariamente dal rafforzamento del ruolo della scuola e dal suo coinvolgimento attivo.
L’educazione al rispetto e alla qualità delle relazioni deve assumere un ruolo centrale nel contrasto alla violenza di genere con un lavoro di sinergia tra le istituzioni, le associazioni, le forze politiche e sociali.
Attraverso una conoscenza approfondita e puntuale del fenomeno, sarà possibile mettere in atto adeguate scelte politiche per affrontarlo, come dimostra il settimo Rapporto sulla violenza di genere della Toscana, presentato ieri dall’assessore regionale al diritto alla salute, sociale e sport Stefania Saccardi.
Carla Maestrini, responsabile pari opportunità PD Toscana.
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23 Novembre 2015

A Livorno l’incontro dei segretari Pd della costa toscana. Mazzeo: “Primo passo verso il nuovo coordinamento di area vasta”

Si è tenuta oggi a Livorno una riunione dei segretari delle federazioni costiere del PD toscano (Grosseto, Livorno, Piombino, Lucca, Versilia, Massa Carrara e Pisa), promossa dal vicesegretario regionale del partito, Antonio Mazzeo.

Si tratta del primo incontro nell’ambito del progetto di riorganizzazione del PD toscano che prevede la creazione di coordinamenti di area vasta.

“L’obiettivo che ci siamo dati nel recente manifesto toscano sulla forma partito – spiega Mazzeo – è quello di superare la frammentazione e definire nuovi ambiti ottimali di discussione. Il nuovo livello previsto è quello dei coordinamenti di area vasta. Oggi abbiamo iniziato a mettere le basi di quella costiera. Per il primo appuntamento abbiamo scelto Livorno perché è il capoluogo in cui dobbiamo riconquistare l’amministrazione comunale e perché è la città che dimostra come le sinergie portino a risultati concreti e mi riferisco all’accordo di programma tra governo e regione per il rilancio competitivo di Livorno”.

“Quello di oggi è stato un primo confronto sulle politiche integrate di sviluppo della costa. Il prossimo passaggio sarà la convocazione insieme di tutte le segreterie di federazione e un momento di discussione in una direzione congiunta di area vasta. E’ chiaro che gli aspetti di indirizzo delle politiche regionali, a partire dalle grandi opere infrastrutturali fino al governo del territorio, superano i confini delle federazioni. Anche la discussione politica deve andare di pari passo con i cambiamenti che stanno avvenendo a livello delle istituzioni, a partire dal superamento delle Province” dice Mazzeo.

“Nella nuova forma partito che abbiamo disegnato il rapporto del PD regionale con i livelli locali, dove abbiamo classi dirigenti qualificate e competenti, sarà costante e quella di oggi è una prima occasione per portare la discussione nei territori su cui le decisioni politiche di livello regionale avranno poi effetti” conclude Mazzeo.

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19 Novembre 2015

Parrini: “Sul patto di stabilità la svolta, ossigeno per i comuni”

“Da ex sindaco sottolineo con grande forza che la norma che dal primo gennaio libererà i comuni dal giogo del patto di stabilità consentendo loro di riattivare un flusso più che decente di investimenti è la cosa più importante e progressista fatta da questo governo. Una cosa civile, di equità e di sviluppo. Tutti, da subito, dovremmo rivendicarla maggiormente”. Così Dario Parrini, segretario del PD toscano, in merito alla riforma nella legge di stabilità che sblocca 3 miliardi per i comuni.

Per saperne di più LEGGI L’INTERVISTA di oggi sul Corriere della Sera del professor Luigi Marattin.

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Parrini: “Sul patto di stabilità la svolta, ossigeno per i comuni”

“Da ex sindaco sottolineo con grande forza che la norma che dal primo gennaio libererà i comuni dal giogo del patto di stabilità consentendo loro di riattivare un flusso più che decente di investimenti è la cosa più importante e progressista fatta da questo governo. Una cosa civile, di equità e di sviluppo. Tutti, da subito, dovremmo rivendicarla maggiormente”. Così Dario Parrini, segretario del PD toscano, in merito alla riforma nella legge di stabilità che sblocca 3 miliardi per i comuni.

Per saperne di più LEGGI L’INTERVISTA di oggi sul Corriere della Sera del professor Luigi Marattin.

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14 Novembre 2015

Parrini su attentati Parigi “Attacco raggelante”. Iniziative in Toscana

“Gli attentati di Parigi sono un attacco alla pace mondiale. Un attacco tremendo, raggelante, vile. Un atto di guerra. Infinito il dolore per i morti. Sono necessarie risposte di vario tipo: di intelligence e di sicurezza, politiche, diplomatiche, militari, culturali. La barbarie non l’avrà vinta. Non deve averla vinta. Occorrono una determinazione enorme e tanta lucidità. Ce la possiamo fare. Mi auguro che ovunque si sappia reagire uniti. Con scelte efficaci. Senza isterismi, sparate demagogiche, velleitarismi ideologici, sciacallaggi e speculazioni da quatto soldi”.

Così il segretario del Pd toscano e deputato Dario Parrini dopo gli attentati di Parigi.

 

Diverse le iniziative già in programma sui territori istituzionali e di partito. Altre in fase di organizzazione.
Segnaliamo:

25 novembre.

Calenzano. Iniziativa alla Festa dell’Unità di Calenzano

——-

18 novembre

“Marcia per la pace e di solidarietà con il popolo francese e con tutti i popoli vittime del terrorismo”: da San Giovanni Valdarno a Montevarchi. Partenza alle ore 20.45. L’organizzazione è istituzionale da parte dei sindaci del Valdarno.

—————–

15 novembre

Scandicci (FI) corteo.

Siena. Iniziativa Pd Piazza Salimbeni h19.

Livorno iniziativa Pd 16.30 Piazza del municipio.

A Castel del Piano (GR) “Porte aperte al confronto” nel circolo PD il 15 novembre dalle 11 alle 13 “Uniti contro il terrorismo”.

Reggello. Iniziativa del PD con Lorenzo Becattini e David Ermini.

——-
14 novembre

Il Partito Democratico provinciale di Pistoia, organizza un SIT IN in solidarietà ai fratelli parigini. Il ritrovo è per OGGI POMERIGGIO alle 18 in PIAZZA DUOMO, a Pistoia.
A Pisa OGGI POMERIGGIO, ALLE ORE 18, sit in DAVANTI ALLA TORRE.
A San Miniato (PI) bandiera a lutto e giunta con il lutto al braccio.
A Pontedera (PI) iniziativa alle 18.
A Castelfiorentino (FI) iniziativa del PD alle 18 in Piazza Gramsci.
A Orbetello (GR) annullata iniziativa Pd sulle amministrative per partecipare all’iniziativa sotto il Comune. Presidio alle 16.30.
A Piombino (LI) ore 18 manifestazione sotto il Comune.
A Firenze questa mattina iniziativa al consolato francese.
Ad Arezzo alle 18 iniziativa in Piazza San Jacopo.
A Lucca minuto di silenzio e iniziativa nell’ambito dell’incontro dei tavoli tematici del Pd.
Veglia laica alle 18 in piazza Duomo a Carrara.
Sesto Fiorentino (FI). Bandiera francese alla sede del circolo. Distribuzione coccardine tricolori e volantinaggio.

 

 

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Parrini su attentati Parigi “Attacco raggelante”. Iniziative in Toscana

“Gli attentati di Parigi sono un attacco alla pace mondiale. Un attacco tremendo, raggelante, vile. Un atto di guerra. Infinito il dolore per i morti. Sono necessarie risposte di vario tipo: di intelligence e di sicurezza, politiche, diplomatiche, militari, culturali. La barbarie non l’avrà vinta. Non deve averla vinta. Occorrono una determinazione enorme e tanta lucidità. Ce la possiamo fare. Mi auguro che ovunque si sappia reagire uniti. Con scelte efficaci. Senza isterismi, sparate demagogiche, velleitarismi ideologici, sciacallaggi e speculazioni da quatto soldi”.

Così il segretario del Pd toscano e deputato Dario Parrini dopo gli attentati di Parigi.

 

Diverse le iniziative già in programma sui territori istituzionali e di partito. Altre in fase di organizzazione.
Segnaliamo:

25 novembre.

Calenzano. Iniziativa alla Festa dell’Unità di Calenzano

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18 novembre

“Marcia per la pace e di solidarietà con il popolo francese e con tutti i popoli vittime del terrorismo”: da San Giovanni Valdarno a Montevarchi. Partenza alle ore 20.45. L’organizzazione è istituzionale da parte dei sindaci del Valdarno.

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15 novembre

Scandicci (FI) corteo.

Siena. Iniziativa Pd Piazza Salimbeni h19.

Livorno iniziativa Pd 16.30 Piazza del municipio.

A Castel del Piano (GR) “Porte aperte al confronto” nel circolo PD il 15 novembre dalle 11 alle 13 “Uniti contro il terrorismo”.

Reggello. Iniziativa del PD con Lorenzo Becattini e David Ermini.

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14 novembre

Il Partito Democratico provinciale di Pistoia, organizza un SIT IN in solidarietà ai fratelli parigini. Il ritrovo è per OGGI POMERIGGIO alle 18 in PIAZZA DUOMO, a Pistoia.
A Pisa OGGI POMERIGGIO, ALLE ORE 18, sit in DAVANTI ALLA TORRE.
A San Miniato (PI) bandiera a lutto e giunta con il lutto al braccio.
A Pontedera (PI) iniziativa alle 18.
A Castelfiorentino (FI) iniziativa del PD alle 18 in Piazza Gramsci.
A Orbetello (GR) annullata iniziativa Pd sulle amministrative per partecipare all’iniziativa sotto il Comune. Presidio alle 16.30.
A Piombino (LI) ore 18 manifestazione sotto il Comune.
A Firenze questa mattina iniziativa al consolato francese.
Ad Arezzo alle 18 iniziativa in Piazza San Jacopo.
A Lucca minuto di silenzio e iniziativa nell’ambito dell’incontro dei tavoli tematici del Pd.
Veglia laica alle 18 in piazza Duomo a Carrara.
Sesto Fiorentino (FI). Bandiera francese alla sede del circolo. Distribuzione coccardine tricolori e volantinaggio.

 

 

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Mazzeo su attentati Parigi: “Sì, abbiamo paura, ma non possiamo restare ostaggi delle nostre vite”

“Paura. Non giriamoci intorno. Ci siamo addormentati venerdì sera e svegliati le mattine seguenti sentendocela addosso. Forte e chiara. Profondamente, intimamente. Paura per noi. Paura per le nostre famiglie. Paura per i nostri cari. Perché hanno colpito la nostra normalità, quella di una cena fuori, di una partita allo stadio, di un concerto a teatro. Perché hanno voluto mandarci un messaggio chiaro: qualsiasi cosa farete, dovunque andrete non sarete al sicuro. E lo hanno fatto a Parigi, in “casa nostra”, mostrandoci quello che altrove accade quotidianamente ma che più facilmente possiamo scegliere di non vedere o non voler sapere.

Siamo in guerra? Qualcuno se lo domanda, qualcuno lo afferma con certezza. Io credo che lo saremo, da oggi in poi, prima di tutto con noi stessi. Cosa fare? Come comportarsi? Cedere alla tentazione della paura modificando i nostri comportamenti quotidiani o provare a continuare a vivere le nostre vite? È un “conflitto” non banale. Perché non ci sono più “luoghi da evitare”, dovremmo evitare il nostro vivere quotidiano. Ma se cedessimo a questo solo pensiero sarebbe come essere tutti ostaggi, privati dalla loro pazzia della nostra stessa esistenza. Sarebbe una resa. E non possiamo permettercela.

Di una cosa, però, sono certo. Non possiamo e non dobbiamo cedere neppure alla tentazione (populista e forse anche popolare, certo) della sola reazione rabbiosa, del radiamoli tutti al suolo, del chiudiamo le frontiere, dell’innalziamo muri, del portiamo anche noi morte e sterminio. Ci renderebbe forse più tranquilli? Farebbe si che fossimo più sicuri nell’andare allo stadio o a un concerto? Quando anche lo facessimo, eviterebbe un altro Bardo, un altro Bataclan, un’altra Atocha? Io sono fermamente convinto di no.

Serve una reazione ferma, questo sì. E serve che l’Europa insieme agli Stati Uniti, alla Russia e a tutte le civiltà democratiche decidano di combattere davvero, come forse ancora mai è stato fatto, quello che è il nemico vero. Non l’Islam in quanto tale, ma il sedicente Stato Islamico. Quello è il cancro da estirpare e da fermare nella sua drammatica espansione e proliferazione. Serve isolare i terroristi. E dobbiamo farlo tutti insieme, nessuno escluso.

Non possiamo più girarci dall’altra parte come non possiamo cedere alla spirale della morte che chiama altra morte e del terrore che chiama altro terrore. E se vogliamo provare, per un secondo, a sforzarci di restare umani e non abbassarsi al livello delle bestie che hanno sconvolto Parigi dobbiamo ricordare che ogni giorno 42500 persone fuggono dalla guerra. Quarantaduemilacinquecento. Fuggono da quella morte e da quella follia che oggi appare nitida ai nostri occhi. Quella che qui ci ha sconvolto in una notte di venerdì e che in altre parti del mondo, non certo lontanissime da casa nostra, è una drammatica quotidianità.

Aiutare gli uni e combattere gli altri non è solo un ‘si può’ ma un ‘si deve’.

E allora chiedo davvero, col cuore, di non considerare le nostre morti diverse dalle morti altrove. Di non cedere a facili (ma errate) generalizzazioni. Chiedo di ricordare che la follia degli estremismi si annida ovunque e che la storia recente racconta anche di Oslo e Utoya, sangue anti islamico, giovani barbaramente uccisi anche in quel caso nel loro vivere quotidiano da una mano che si professava cattolica.

Pensiamoci, almeno. Riflettiamoci per un attimo cercando di non cedere a quella paura che oggi, inevitabilmente, ci sentiamo addosso. Abbiamo il dovere di farlo, e di reagire, tutti insieme. Solo così riusciremo a vincere. Solo così la civiltà potrà continuare a essere più forte della barbarie.”

 

Antonio Mazzeo, vicesegretario Pd Toscana

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Mazzeo su attentati Parigi: “Sì, abbiamo paura, ma non possiamo restare ostaggi delle nostre vite”

“Paura. Non giriamoci intorno. Ci siamo addormentati venerdì sera e svegliati le mattine seguenti sentendocela addosso. Forte e chiara. Profondamente, intimamente. Paura per noi. Paura per le nostre famiglie. Paura per i nostri cari. Perché hanno colpito la nostra normalità, quella di una cena fuori, di una partita allo stadio, di un concerto a teatro. Perché hanno voluto mandarci un messaggio chiaro: qualsiasi cosa farete, dovunque andrete non sarete al sicuro. E lo hanno fatto a Parigi, in “casa nostra”, mostrandoci quello che altrove accade quotidianamente ma che più facilmente possiamo scegliere di non vedere o non voler sapere.

Siamo in guerra? Qualcuno se lo domanda, qualcuno lo afferma con certezza. Io credo che lo saremo, da oggi in poi, prima di tutto con noi stessi. Cosa fare? Come comportarsi? Cedere alla tentazione della paura modificando i nostri comportamenti quotidiani o provare a continuare a vivere le nostre vite? È un “conflitto” non banale. Perché non ci sono più “luoghi da evitare”, dovremmo evitare il nostro vivere quotidiano. Ma se cedessimo a questo solo pensiero sarebbe come essere tutti ostaggi, privati dalla loro pazzia della nostra stessa esistenza. Sarebbe una resa. E non possiamo permettercela.

Di una cosa, però, sono certo. Non possiamo e non dobbiamo cedere neppure alla tentazione (populista e forse anche popolare, certo) della sola reazione rabbiosa, del radiamoli tutti al suolo, del chiudiamo le frontiere, dell’innalziamo muri, del portiamo anche noi morte e sterminio. Ci renderebbe forse più tranquilli? Farebbe si che fossimo più sicuri nell’andare allo stadio o a un concerto? Quando anche lo facessimo, eviterebbe un altro Bardo, un altro Bataclan, un’altra Atocha? Io sono fermamente convinto di no.

Serve una reazione ferma, questo sì. E serve che l’Europa insieme agli Stati Uniti, alla Russia e a tutte le civiltà democratiche decidano di combattere davvero, come forse ancora mai è stato fatto, quello che è il nemico vero. Non l’Islam in quanto tale, ma il sedicente Stato Islamico. Quello è il cancro da estirpare e da fermare nella sua drammatica espansione e proliferazione. Serve isolare i terroristi. E dobbiamo farlo tutti insieme, nessuno escluso.

Non possiamo più girarci dall’altra parte come non possiamo cedere alla spirale della morte che chiama altra morte e del terrore che chiama altro terrore. E se vogliamo provare, per un secondo, a sforzarci di restare umani e non abbassarsi al livello delle bestie che hanno sconvolto Parigi dobbiamo ricordare che ogni giorno 42500 persone fuggono dalla guerra. Quarantaduemilacinquecento. Fuggono da quella morte e da quella follia che oggi appare nitida ai nostri occhi. Quella che qui ci ha sconvolto in una notte di venerdì e che in altre parti del mondo, non certo lontanissime da casa nostra, è una drammatica quotidianità.

Aiutare gli uni e combattere gli altri non è solo un ‘si può’ ma un ‘si deve’.

E allora chiedo davvero, col cuore, di non considerare le nostre morti diverse dalle morti altrove. Di non cedere a facili (ma errate) generalizzazioni. Chiedo di ricordare che la follia degli estremismi si annida ovunque e che la storia recente racconta anche di Oslo e Utoya, sangue anti islamico, giovani barbaramente uccisi anche in quel caso nel loro vivere quotidiano da una mano che si professava cattolica.

Pensiamoci, almeno. Riflettiamoci per un attimo cercando di non cedere a quella paura che oggi, inevitabilmente, ci sentiamo addosso. Abbiamo il dovere di farlo, e di reagire, tutti insieme. Solo così riusciremo a vincere. Solo così la civiltà potrà continuare a essere più forte della barbarie.”

 

Antonio Mazzeo, vicesegretario Pd Toscana

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Attentati Parigi. Il discorso di Matteo Renzi

“Come tutti gli italiani, tutti gli europei, tutti gli esseri umani provo un dolore atroce per quanto è avvenuto questa notte a Parigi. Non ci sono parole per descrivere l’orrore. Vorrei innanzitutto offrire la solidarietà commossa alle famiglie delle vittime. Vorrei offrire l’abbraccio degli italiani alle sorelle e ai fratelli francesi. Vorrei offrire la nostra amicizia al governo della Repubblica francese, al suo presidente François Hollande. Hanno colpito la Francia, ma colpendo la Francia hanno colpito l’umanità intera. Questo è il momento delle lacrime, è il momento dell’emozione, è anche il momento di tante domande. Come tutti gli italiani questa mattina anche io, vedendo le immagini dei padri che stringono i propri figli allo stadio, ho cercato le parole giuste per raccontare ai miei figli che cosa è accaduto. Questa mattina anche io come tutti gli italiani, vedendo le immagini dei sopravvissuti del teatro Bataclan, ho cercato di domandarmi che cosa stessero mettendo in discussione i terroristi. Forse ciò che noi abbiamo di più prezioso, la pace e la libertà oltre la vita. Stanno attaccando il nostro modo di vivere. Questa mattina anche io ho riscoperto, come tutti gli italiani, quanto grande sia il dono dell’Europa che i nostri padri ci hanno lasciato. Hanno conosciuto la guerra e per questo hanno costruito la pace. Ma come tutti gli italiani, anche io oggi so che i terroristi non vinceranno, che la libertà è più forte della barbarie, che il coraggio è più forte della paura. Lo dico, sapendo che gli italiani non sottovalutano niente, noi non sottovalutiamo niente. Tra qualche istante al Viminale presiederò il Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica. Abbiamo intensificato i controlli su tutto il territorio nazionale. Chiedo a tutte le forze politiche di aver il massimo della responsabilità. Questo è il tempo in cui si deve stare insieme uniti. Nel pomeriggio incontrerò i capigruppo di tutte le forze politiche, anche di quelle di opposizione. Proprio perché noi non sottovalutiamo niente, sappiamo perfettamente che vinceremo questa battaglia. Non sarà semplice, credo che non sarà breve, ci vorranno mesi, forse anni. Occorrerà tutta la nostra forza, tutta la nostra determinazione, le risorse necessarie a vincere una sfida epocale. Ma l’Italia c’è, al fianco della Francia, di un paese coraggioso e nobile che oggi è colpito al cuore, ma che deve sentire, e lo sta sentendo, l’affetto, l’amicizia, la solidarietà di tutta l’Europa e di tutta la comunità internazionale. L’Italia c’è, al fianco di tutti gli uomini di buona volontà. L’Italia c’è, convinta che questa sfida possa essere vinta tutti insieme.”

 

Matteo Renzi

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