Intervista ad Andrea Manciulli
Intervista a Andrea Manciulli
su Repubblica – Firenze dell’8 ottobre 2011
di MASSIMO VANNI – Segretario Manciulli, il livello di conflittualità del Pd si sta alzando. Si sta radicalizzando lo scontro tra renziani e non renziani. Che sta accadendo, non è preoccupato?
«Tutte le energie dovrebbero essere dirette alla costruzione di un´alternativa di governo. Ma l´epoca di un partito senza dibattito è finita. L´importante è che il dibattito sia costruttivo, perché nei sondaggi siamo la prima forza del Paese».
Non appare molto costruttivo avere due Pd in lotta.
«E´ evidente che quando Matteo ha fatto intuire la sua possibile candidatura alle primarie ha aperto una discussione. Ma questa non deve influenzare negativamente l´azione di governo. Io rimango della mia idea: ha già preso un impegno con gli elettori. Pur riconoscendogli capacità, che dopo l´esperienza di governo a Firenze, potrà offrire ad un livello più alto».
Non vede che lo scontro tra Renzi e Rossi si sta acuendo? Sulla gara regionale del trasporto pubblico Renzi tira fuori Ataf.
«Le cose di merito vanno discusse nel merito. Facendo riunioni anziché interviste. Ma se si vuole che la Toscana sia protagonista, dobbiamo prendere atto che non abbiamo ancora una società unica di trasporto che da sola possa vincere la gara e gestire il servizio. In altre parti d´Europa succede invece che le società partecipano anche alle gare estere».
Firenze si adegui insomma.
«Crescere per essere competitivi. E un atteggiamento che preclude questa sfida non lo trovo all´altezza della realtà».
Ma Renzi sostiene che è la Regione a penalizzare a Firenze.
«La separazione e la chiusura non mi pare una grande difesa. Senza Firenze perderemo la sfida e il prezzo della sconfitta lo pagherà anche il capoluogo. La Regione però deve aprire una fase di maggiore coinvolgimento. E deve farlo con uno sforzo quotidiano perché le sfide coraggiose di Rossi chiedono a tutti di raddoppiare gli sforzi di coinvolgimento del territorio».
E lo scontro sulla nuova pista dell´aeroporto?
«Quella pista interessa diversi Comuni e più che la pista virtuale m´interessa alla fine la pista possibile».
Anche se va a sbattere contro l´autostrada perché frutto delle mediazioni politiche?
«La mediazione politica non è uno scandalo. Ognuno di noi può andare a letto con una pista in testa dove far atterrare gli aeroplanini di suo figlio. Ma a me interessa che si concretizzi qualcosa per il bene di Firenze e della Toscana».
Segretario non le pare ci siano troppe convention a giro? I trenta-quarantenni, i non renziani, poi quella di Renzi…
«Nel Pd convivono aree culturali diverse. Ma nessuno viene a dire come la pensa nella sede del Pd e questo a me non piace. A tutti dico che il Pd serve se mette in campo un progetto vincente. E la generazione nuova potrà avere una funzione positiva se saprà interpretare la missione collettiva di rilanciare il Paese. Non basta dire le proprie idee a casa propria».
Che pensa degli imprenditori che intervengono in politica?
«Mi fa piacere che si riconosca che il modello berlusconiano non ha mantenuto quello che aveva promesso. Tuttavia per anni Berlusconi ha goduto di grande sostegno e chi oggi ha cambiato idea si dovrebbe presentare con una parte di autocritica. Non si può dire che la responsabilità è tutta della politica»
Eaton, Pd: “Dalla Regione idee nuove
per uscire da crisi”
“Toscana protagonista di un’idea alternativa per uscire dalla crisi”
Firenze – “Con l’approvazione ieri di questa legge la Toscana si rende protagonista di un’idea alternativa e nuova per uscire dalla crisi. Serve infatti un ruolo attivo delle istituzioni in questa fase di eccezionale gravità di cui non si riesce ancora a intravedere la fine”. Così il segretario del PD toscano Andrea Manciulli e Ivan Ferrucci, responsabile Economia e lavoro, si esprimono sull’approvazione avvenuta ieri in Consiglio Regionale dell’atto che permette a Fidi Toscana di costituire società per l’acquisto di aree deindustrializzate, per promuoverne il rilancio, come l’area della Eaton di Massa.
“E con questo nuovo strumento, nonostante siamo consapevoli della complessità e della delicatezza del tipo di intervento, vogliamo rendere la Regione pronta a dare risposte là dove la crisi più urgentemente si fa sentire. A Massa ci sono centinaia di famiglie che dipendono dalla riconversione e reindustrializzazione dell’area in cui sorge la Eaton, questo è un fatto concreto cui si deve guardare. Favorire la reindustrializzazione è il problema su cui impegnarsi tutti perché è solo ripartendo dal manifatturiero che potremo porre nuovamente basi solide per la nostra economia.
Il Pdl invece – dicono Manciulli e Ferrucci –, votando contro al provvedimento sembra non accorgersi di tutto quanto sta accadendo, delle fabbriche che chiudono. I loro esponenti nazionali al governo si disinteressano dello sviluppo e lasciano che tutto vada alla deriva, basti ricordare quanto conti il ministero per lo Sviluppo Economico. E i colleghi qui in Toscana non appoggiano misure utili per quelle aree che hanno problemi occupazionali e produttivi”.
Eaton, Pd: “Dalla Regione idee nuove
per uscire da crisi”
“Toscana protagonista di un’idea alternativa per uscire dalla crisi”
Firenze – “Con l’approvazione ieri di questa legge la Toscana si rende protagonista di un’idea alternativa e nuova per uscire dalla crisi. Serve infatti un ruolo attivo delle istituzioni in questa fase di eccezionale gravità di cui non si riesce ancora a intravedere la fine”. Così il segretario del PD toscano Andrea Manciulli e Ivan Ferrucci, responsabile Economia e lavoro, si esprimono sull’approvazione avvenuta ieri in Consiglio Regionale dell’atto che permette a Fidi Toscana di costituire società per l’acquisto di aree deindustrializzate, per promuoverne il rilancio, come l’area della Eaton di Massa.
“E con questo nuovo strumento, nonostante siamo consapevoli della complessità e della delicatezza del tipo di intervento, vogliamo rendere la Regione pronta a dare risposte là dove la crisi più urgentemente si fa sentire. A Massa ci sono centinaia di famiglie che dipendono dalla riconversione e reindustrializzazione dell’area in cui sorge la Eaton, questo è un fatto concreto cui si deve guardare. Favorire la reindustrializzazione è il problema su cui impegnarsi tutti perché è solo ripartendo dal manifatturiero che potremo porre nuovamente basi solide per la nostra economia.
Il Pdl invece – dicono Manciulli e Ferrucci –, votando contro al provvedimento sembra non accorgersi di tutto quanto sta accadendo, delle fabbriche che chiudono. I loro esponenti nazionali al governo si disinteressano dello sviluppo e lasciano che tutto vada alla deriva, basti ricordare quanto conti il ministero per lo Sviluppo Economico. E i colleghi qui in Toscana non appoggiano misure utili per quelle aree che hanno problemi occupazionali e produttivi”.
Manciulli: “Non siamo a X-Factor. Basta contrapposizioni”
“Non siamo a X-Factor. Basta contrapposizioni”.
Intervista a Andrea manciulli, segretario regionale del Pd della Toscana,
su l’Unità del 27 settembre 2011
Manciulli: “Non siamo a X-Factor. Basta contrapposizioni”
“Non siamo a X-Factor. Basta contrapposizioni”.
Intervista a Andrea manciulli, segretario regionale del Pd della Toscana,
su l’Unità del 27 settembre 2011
Lastri e Manciulli: “Diamoci da fare per salvare la scuola di tutti”
“C’è molto da fare per salvare la scuola di tutti. L’impegno più bello che possiamo prenderci”.
Intervento di Andrea Manciulli e Daniela Lastri
“Il Partito Democratico è in pista per dare una mano alla scuola. Accade a livello nazionale, dove però siamo all’opposizione, ed accade anche qui in Toscana, dove possiamo contare sulla forza e la qualità del governo regionale e sull’impegno di tante amministrazioni locali.
Qualche giorno fa ne abbiamo discusso in un incontro affollato come da tempo non si vedeva, tutti insieme, il gruppo dirigente regionale, amministratori ed operatori del settore, il Presidente della Regione Rossi e la vice Presidente Targetti. Ne siamo usciti con una maggiore consapevolezza del valore dell’impegno che ci attende. In mezzo a questa crisi economica non possiamo, non vogliamo, perdere la scuola pubblica. La scuola è un grande motore dello sviluppo. C’è occupazione qualificata, si produce ricchezza materiale e linfa per la ricchezza futura e si realizza al massimo livello l’inclusione sociale. La scuola è la prima fabbrica del benessere di una società. E’ il luogo delle relazioni, tra istituzioni, tra generazioni, tra mondo degli adulti e dei bambini e tra tutti questi insieme. Se questa fabbrica non va i problemi aumentano dovunque, con costi sociali immediati e costi sociali ed economici a lungo termine.
Sentiamo il peso insopportabile delle politiche della destra, l’umiliazione degli insegnanti, la mortificazione delle famiglie. Ed è anche per questo che ci battiamo per mandare a casa il governo Berlusconi e la ministra Gelmini. Sarà ossigeno per la scuola italiana.
Ci convincono le idee messe in campo dal PD nazionale, vogliamo vederle scritte nel programma della nuova coalizione e sappiamo di poter dare il nostro contributo per rafforzarle su aspetti che consideriamo centrali: edilizia scolastica e sicurezza delle scuole, superamento del patto di stabilità per gli investimenti e i servizi scolastici, politiche educative per i bambini da 0 a 6 anni, rafforzamento del ruolo della Regione nella programmazione, nel dimensionamento, nella gestione della scuola nel suo complesso.
C’è molto da fare per salvare la scuola di tutti. Ma questo è, tra tutte le cose della politica che ogni giorno ci scorrono davanti, l’impegno più bello che possiamo prenderci”.
Andrea Manciulli, segretario PD Toscana
Daniela Lastri, responsabile scuola e infanzia PD Toscana
Lastri e Manciulli: “Diamoci da fare per salvare la scuola di tutti”
“C’è molto da fare per salvare la scuola di tutti. L’impegno più bello che possiamo prenderci”.
Intervento di Andrea Manciulli e Daniela Lastri
“Il Partito Democratico è in pista per dare una mano alla scuola. Accade a livello nazionale, dove però siamo all’opposizione, ed accade anche qui in Toscana, dove possiamo contare sulla forza e la qualità del governo regionale e sull’impegno di tante amministrazioni locali.
Qualche giorno fa ne abbiamo discusso in un incontro affollato come da tempo non si vedeva, tutti insieme, il gruppo dirigente regionale, amministratori ed operatori del settore, il Presidente della Regione Rossi e la vice Presidente Targetti. Ne siamo usciti con una maggiore consapevolezza del valore dell’impegno che ci attende. In mezzo a questa crisi economica non possiamo, non vogliamo, perdere la scuola pubblica. La scuola è un grande motore dello sviluppo. C’è occupazione qualificata, si produce ricchezza materiale e linfa per la ricchezza futura e si realizza al massimo livello l’inclusione sociale. La scuola è la prima fabbrica del benessere di una società. E’ il luogo delle relazioni, tra istituzioni, tra generazioni, tra mondo degli adulti e dei bambini e tra tutti questi insieme. Se questa fabbrica non va i problemi aumentano dovunque, con costi sociali immediati e costi sociali ed economici a lungo termine.
Sentiamo il peso insopportabile delle politiche della destra, l’umiliazione degli insegnanti, la mortificazione delle famiglie. Ed è anche per questo che ci battiamo per mandare a casa il governo Berlusconi e la ministra Gelmini. Sarà ossigeno per la scuola italiana.
Ci convincono le idee messe in campo dal PD nazionale, vogliamo vederle scritte nel programma della nuova coalizione e sappiamo di poter dare il nostro contributo per rafforzarle su aspetti che consideriamo centrali: edilizia scolastica e sicurezza delle scuole, superamento del patto di stabilità per gli investimenti e i servizi scolastici, politiche educative per i bambini da 0 a 6 anni, rafforzamento del ruolo della Regione nella programmazione, nel dimensionamento, nella gestione della scuola nel suo complesso.
C’è molto da fare per salvare la scuola di tutti. Ma questo è, tra tutte le cose della politica che ogni giorno ci scorrono davanti, l’impegno più bello che possiamo prenderci”.
Andrea Manciulli, segretario PD Toscana
Daniela Lastri, responsabile scuola e infanzia PD Toscana
“Scuola, primo bene comune”, il convegno del Pd


Firenze – «La scuola pubblica è per noi un bene comune primario, non un tema tra i temi; la scuola è la questione principale per il futuro del paese. Questo è l’impegno per il quale siamo fortemente mobilitati a proporre soluzioni, idee e progetti e non solo per protestare contro le politiche di disgregazione e di tagli da parte del governo nazionale. In Toscana c’è una grande sensibilità da parte delle famiglie, un forte impegno degli insegnanti e una importante partecipazione dei giovani. La Regione, pur tra mille difficoltà, sta cercando di tamponare il disastro delle politiche nazionali. Possiamo farcela se ci sarà una svolta profonda per rispondere ai problemi strutturali dell’edilizia scolastica, del sovraffollamento delle classi, dei docenti precari, della qualità generale della didattica e della formazione». Lo ha detto Daniela Lastri, consigliere regionale e responsabile scuola del Pd toscano, introducendo i lavori del convegno “La scuola, il nostro primo bene comune”, organizzato dal partito e dal gruppo consiliare democratico e in corso oggi a Firenze, per fare il punto a pochi giorni dall’inizio del nuovo anno scolastico.
L’appuntamento vede la partecipazione di Vittorio Bugli, capogruppo Pd in Regione, Donato Montibello, coordinatore area Sapere del Pd regionale, Andrea Manciulli, segretario regionale del PD e Francesca Puglisi, responsabile Scuola del Pd Nazionale, Stella Targetti, assessore regionale alla scuola e del presidente della Regione Enrico Rossi. Tra gli interventi si sono alternati studenti, rappresentanti dei genitori, dirigenti scolastici e insegnanti.
Daniela Lastri ha ricordato le recenti iniziative promosse dal Pd per intervenire con efficacia sulle emergenze che riguardano molto da vicino anche la nostra regione. A partire dalle due mozioni votate l’altro giorno in Consiglio regionale sull’edilizia scolastica e sul sovraffollamento delle classi, che saranno presentate anche nei consigli comunali e provinciali della Toscana. «La nostra battaglia – ha aggiunto Daniela Lastri – è di svincolare le risorse sull’istruzione dal patto di stabilità e, come primo passo, sui servizi educativi e sugli investimenti di edilizia scolastica per costruire aule o migliorare le condizioni degli edifici esistenti. Come pure è urgente reperire risorse per sfoltire le liste d’attesa per gli asili nido. Infine, ma non per ultima – ha concluso la consigliera – c’è la necessità di attuare finalmente il nuovo titolo V della Costituzione, facendo passare alle Regioni le competenze sulle direzioni regionali scolastiche e definendo, una volte per tutte, la nostra competenza anche sulla scuola dell’infanzia».
Il capogruppo Vittorio Bugli, si è detto convinto della necessità che “il Pd sia protagonista e strumento di una nuova spinta nella società per rimettere al centro la scuola pubblica. Un bravo padre di famiglia, se risparmia un euro, lo tiene da parte per l’istruzione dei figli, l’esatto contrario di quello che sta facendo il governo. In passato – ha aggiunto Bugli – sulla spinta delle famiglie, che sperimentavano la scuola per l’infanzia e poi chiedevano ai sindaci di farsene carico, abbiamo realizzato conquiste per tutti che oggi non progrediscono ma vengono messe in discussione. Noi siamo a disposizione, in Regione e come partito, per iniziare da oggi un nuovo percorso».
Andrea Manciulli, segretario toscano del Pd, ha ricordato che «la scuola, il sapere, l’innovazione, sono il fondamento di un paese che vuole rilanciare se stesso e vincere questa crisi. Il disinvestimento in istruzione che sta mettendo in atto anno dopo anno questo governo, manifesta invece una mancanza di prospettiva e di sviluppo per l’Italia. E questo ci ha portato indietro, mentre tanti altri Paesi, europei e non, che oggi stanno meglio di noi, vedono nell’investimento in istruzione una delle strade maestre per battere la crisi: noi risultiamo terzultimi nei dati Ocse per la percentuale di Pil investita in istruzione. Il sistema colpisce tutte le persone che vivono la scuola, partendo dagli studenti e i genitori, i precari che sono l’esempio di come in questo paese viene ridotta la dignità del lavoro, gli insegnanti e tutti gli operatori della scuola che nonostante i tagli non si rassegnano a vedere abbassata la qualità dell’istruzione. Il Pd è dalla loro parte».
Per Donato Montibello, «il governo continua a disinvestire in modo diretto e indiretto sulla scuola. Il risultato finale è che, anche per quest’anno, sono stati tagliati a livello nazionale 17900 insegnanti e ci sono14500 Ata in meno, viene negato a migliaia di bambini il tempo pieno, ci sono classi sovraffollate sopra ogni limite di legge e, cosa ancor più vergognosa per ogni Paese che dice di ritenersi civile, i ragazzi con disabilità non hanno un adeguato orario di sostegno. E con i tagli agli enti locali sono a rischio asili nido e aumentano le liste d’attesa per avere un posto nella scuola d’infanzia. Senza contare, poi, il costo ormai insostenibile dei libri di testo, dei servizi di trasporto e delle mense. Comuni, Province e Regione devono sostituirsi con propri fondi a ciò che dovrebbe esser garantito dallo Stato e contemporaneamente fronteggiano anche i tagli dei fondi statali stessi: è un sistema che non regge».
Secondo la responsabile nazionale scuola del PD, Francesca Puglisi, “è in Toscana che si dimostra come anche in tempo di crisi governare in modo diverso rispetto a questa becera destra si può. Qui si investono importanti risorse per non lasciare nessun bambino senza scuola dell’infanza e per sostenere la qualità della scuola pubblica. Qui si investe per garantire un futuro di crescita economica e di coesione sociale per tutti i cittadini”.
Anche il Presidente Rossi si è soffermato sull’aspetto dell’edilizia scolastica “bloccata dal Patto di Stabilità. Il prossimo anno con l’entrata in vigore del federalismo fiscale – ha detto Rossi – potremo tornare a investire ma occorrerà individuare delle priorità. Il sovraffollamento delle classi è un aspetto drammatico e rappresenta la tomba della qualità della scuola. In Toscana – ha annunciato il presidente delal Regione – voglio una mappatura del sovraffollamento per provare a fare delle proposte concrete. E comunque di fronte ai tagli del Governo la Toscana “ha mantenuto alto il diritto allo studio senza fare tagli pur rimettendoci dei soldi, ed è intervenuta per la scuola dell’infanzia con finanziamenti aggiuntivi”.
L’INTERVENTO INTEGRALE DI DANIELA LASTRI
“Scuola, primo bene comune”, il convegno del Pd


Firenze – «La scuola pubblica è per noi un bene comune primario, non un tema tra i temi; la scuola è la questione principale per il futuro del paese. Questo è l’impegno per il quale siamo fortemente mobilitati a proporre soluzioni, idee e progetti e non solo per protestare contro le politiche di disgregazione e di tagli da parte del governo nazionale. In Toscana c’è una grande sensibilità da parte delle famiglie, un forte impegno degli insegnanti e una importante partecipazione dei giovani. La Regione, pur tra mille difficoltà, sta cercando di tamponare il disastro delle politiche nazionali. Possiamo farcela se ci sarà una svolta profonda per rispondere ai problemi strutturali dell’edilizia scolastica, del sovraffollamento delle classi, dei docenti precari, della qualità generale della didattica e della formazione». Lo ha detto Daniela Lastri, consigliere regionale e responsabile scuola del Pd toscano, introducendo i lavori del convegno “La scuola, il nostro primo bene comune”, organizzato dal partito e dal gruppo consiliare democratico e in corso oggi a Firenze, per fare il punto a pochi giorni dall’inizio del nuovo anno scolastico.
L’appuntamento vede la partecipazione di Vittorio Bugli, capogruppo Pd in Regione, Donato Montibello, coordinatore area Sapere del Pd regionale, Andrea Manciulli, segretario regionale del PD e Francesca Puglisi, responsabile Scuola del Pd Nazionale, Stella Targetti, assessore regionale alla scuola e del presidente della Regione Enrico Rossi. Tra gli interventi si sono alternati studenti, rappresentanti dei genitori, dirigenti scolastici e insegnanti.
Daniela Lastri ha ricordato le recenti iniziative promosse dal Pd per intervenire con efficacia sulle emergenze che riguardano molto da vicino anche la nostra regione. A partire dalle due mozioni votate l’altro giorno in Consiglio regionale sull’edilizia scolastica e sul sovraffollamento delle classi, che saranno presentate anche nei consigli comunali e provinciali della Toscana. «La nostra battaglia – ha aggiunto Daniela Lastri – è di svincolare le risorse sull’istruzione dal patto di stabilità e, come primo passo, sui servizi educativi e sugli investimenti di edilizia scolastica per costruire aule o migliorare le condizioni degli edifici esistenti. Come pure è urgente reperire risorse per sfoltire le liste d’attesa per gli asili nido. Infine, ma non per ultima – ha concluso la consigliera – c’è la necessità di attuare finalmente il nuovo titolo V della Costituzione, facendo passare alle Regioni le competenze sulle direzioni regionali scolastiche e definendo, una volte per tutte, la nostra competenza anche sulla scuola dell’infanzia».
Il capogruppo Vittorio Bugli, si è detto convinto della necessità che “il Pd sia protagonista e strumento di una nuova spinta nella società per rimettere al centro la scuola pubblica. Un bravo padre di famiglia, se risparmia un euro, lo tiene da parte per l’istruzione dei figli, l’esatto contrario di quello che sta facendo il governo. In passato – ha aggiunto Bugli – sulla spinta delle famiglie, che sperimentavano la scuola per l’infanzia e poi chiedevano ai sindaci di farsene carico, abbiamo realizzato conquiste per tutti che oggi non progrediscono ma vengono messe in discussione. Noi siamo a disposizione, in Regione e come partito, per iniziare da oggi un nuovo percorso».
Andrea Manciulli, segretario toscano del Pd, ha ricordato che «la scuola, il sapere, l’innovazione, sono il fondamento di un paese che vuole rilanciare se stesso e vincere questa crisi. Il disinvestimento in istruzione che sta mettendo in atto anno dopo anno questo governo, manifesta invece una mancanza di prospettiva e di sviluppo per l’Italia. E questo ci ha portato indietro, mentre tanti altri Paesi, europei e non, che oggi stanno meglio di noi, vedono nell’investimento in istruzione una delle strade maestre per battere la crisi: noi risultiamo terzultimi nei dati Ocse per la percentuale di Pil investita in istruzione. Il sistema colpisce tutte le persone che vivono la scuola, partendo dagli studenti e i genitori, i precari che sono l’esempio di come in questo paese viene ridotta la dignità del lavoro, gli insegnanti e tutti gli operatori della scuola che nonostante i tagli non si rassegnano a vedere abbassata la qualità dell’istruzione. Il Pd è dalla loro parte».
Per Donato Montibello, «il governo continua a disinvestire in modo diretto e indiretto sulla scuola. Il risultato finale è che, anche per quest’anno, sono stati tagliati a livello nazionale 17900 insegnanti e ci sono14500 Ata in meno, viene negato a migliaia di bambini il tempo pieno, ci sono classi sovraffollate sopra ogni limite di legge e, cosa ancor più vergognosa per ogni Paese che dice di ritenersi civile, i ragazzi con disabilità non hanno un adeguato orario di sostegno. E con i tagli agli enti locali sono a rischio asili nido e aumentano le liste d’attesa per avere un posto nella scuola d’infanzia. Senza contare, poi, il costo ormai insostenibile dei libri di testo, dei servizi di trasporto e delle mense. Comuni, Province e Regione devono sostituirsi con propri fondi a ciò che dovrebbe esser garantito dallo Stato e contemporaneamente fronteggiano anche i tagli dei fondi statali stessi: è un sistema che non regge».
Secondo la responsabile nazionale scuola del PD, Francesca Puglisi, “è in Toscana che si dimostra come anche in tempo di crisi governare in modo diverso rispetto a questa becera destra si può. Qui si investono importanti risorse per non lasciare nessun bambino senza scuola dell’infanza e per sostenere la qualità della scuola pubblica. Qui si investe per garantire un futuro di crescita economica e di coesione sociale per tutti i cittadini”.
Anche il Presidente Rossi si è soffermato sull’aspetto dell’edilizia scolastica “bloccata dal Patto di Stabilità. Il prossimo anno con l’entrata in vigore del federalismo fiscale – ha detto Rossi – potremo tornare a investire ma occorrerà individuare delle priorità. Il sovraffollamento delle classi è un aspetto drammatico e rappresenta la tomba della qualità della scuola. In Toscana – ha annunciato il presidente delal Regione – voglio una mappatura del sovraffollamento per provare a fare delle proposte concrete. E comunque di fronte ai tagli del Governo la Toscana “ha mantenuto alto il diritto allo studio senza fare tagli pur rimettendoci dei soldi, ed è intervenuta per la scuola dell’infanzia con finanziamenti aggiuntivi”.
L’INTERVENTO INTEGRALE DI DANIELA LASTRI
Manovra, Manciulli: “Siamo coi sindaci e i cittadini”
Oggi la mobilitazione di Anci e Regioni.
Firenze – “Il Pd è a fianco dei sindaci e di tutti gli altri rappresentanti delle istituzioni che difendono con le mobilitazioni di oggi la loro possibilità di continuare a fornire quei servizi essenziali ai cittadini che il Governo con la manovra approvata ha deciso di smantellare”. Così il segretario regionale del Pd della Toscana Andrea Manciulli sostiene la protesta promossa per oggi dall’Anci nelle prefetture, a cui si aggiunge l’iniziativa per la riconsegna dei contratti sul tpl da parte delle Regioni a Roma con Comuni e Province.
“Altro che il federalismo tanto sbandierato dalla Lega! – osserva Manciulli –. Questa manovra, per ripianare i costi dell’amministrazione centrale, fa pagare il conto ai cittadini, tagliando i trasferimenti agli enti locali. Il conto fatto dall’Anci Toscana dà un dato tangibile: nel 2012 ci saranno 123 euro di risorse in meno per ogni cittadino, dunque meno servizi erogati, meno trasporti, meno asili, meno assistenza agli anziani, meno manutenzione. Non è forse questo ‘mettere le mani in tasca agli italiani’?”.
“Il Pd sostiene le ragioni della mobilitazione. Il principio della manovra, approvata a colpi di fiducia parlamentare, è quello noto: non si vanno a chiedere i soldi a chi li ha, ma si diminuiscono i diritti di coloro, comuni cittadini e fasce più deboli, che hanno bisogno di rivolgersi ai servizi pubblici. E dal momento che alla protesta hanno aderito anche autorevoli esponenti del centrodestra in tutta Italia è evidente il giudizio nel merito, al di là delle appartenenze politiche” conclude Manciulli.
