11 Maggio 2011 , ore 10:00

Scomparsa Eleonora Baldi

“Abbiamo appreso la dolorosa notizia della scomparsa di Eleonora Baldi. Voglio esprimere profondo cordoglio a nome mio e della segreteria regionale e forte vicinanza alla sua famiglia e a quanti hanno conosciuto questa donna e amministratrice appassionata”. Così  il segretario del Pd della Toscana, dario Parrini, appresa la notizia della morte improvvisa dell’ex sindaca di Follonica.

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Intervista di Ilaria Bonuccelli al segretario regionale del Partito Democratico della Toscana, Dario Parrini. CLICCA QUI PER SCARICARE IL PDF DELL’INTERVISTA

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Intervista di Ilaria Bonuccelli al segretario regionale del Partito Democratico della Toscana, Dario Parrini. CLICCA QUI PER SCARICARE IL PDF DELL’INTERVISTA

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12 novembre 2015 – “La sensibilità si dimostra facendo conoscere a tutti civiltà diverse, culture diverse, storie diverse, religioni diverse. Non si offende dando la possibilità di arricchire il proprio sapere quanto piuttosto cercando di nascondere qualcosa pensando di preservare qualcuno. L’arte e la cultura sono arricchimento in tutte le loro forme, sono uno strumento di unione e non di divisione e dare la possibilità ai bambini di iniziare a confrontarsi con straordinari esempi di pittura e scultura visitando una mostra la ritengo una bellissima forma di educazione. Altro che divieti! Firenze e la Toscana, da sempre, sono realtà che tutelano le differenze promuovendone la conoscenza, la convivenza e il confronto. Il rispetto e la libertà religiosa non si garantiscono trincerandosi dietro muri ideologici, quanto piuttosto dando a tutti la possibilità di sapere, di conoscere e di poter sviluppare autonomamente le proprie idee”.

Così su Facebook il consigliere regionale e vicesegretario del Pd toscano Antonio Mazzeo interviene in merito alla vicenda dello stop alle visite all’esposizione «Bellezza divina» per i bambini della scuola “Matteotti” di Firenze.
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LETTERA AL GRILLINO CHE ODIASEGNALIAMO LA LETTERA DI SIMONE LENZI PUBBLICATA OGGI 8/11/2015 SUL QUOTIDIANO IL TIRRENO (www.iltirreno.it).

“Caro Alessio Batini,

le dedico questo articolo perché sono rimasto molto colpito dalla Sua affermazione secondo la quale Lei nutre «un odio profondo verso il Pd». Non voglio minimamente entrare nel merito delle Sue ragioni per odiare il Pd, né cercare di convincerla del fatto, per me ovvio, che nessuna forza politica avversa, che però rispetti i limiti del gioco democratico, merita di essere odiata. Piuttosto, e questo invece mi sta a cuore, La invito a riflettere sul fatto che l’odio, verso il Pd, o la Juventus, una suocera, la pioggia di domenica, o cosa vuole Lei, è una passione triste, che spesso non serve neanche a chi la prova. Di certo, in politica, è una passione inutile. Nella fattispecie, facendo Lei parte della forza che attualmente governa questa città, è soprattutto una passione incomprensibile. In altre parole, mi chiedo perché usare le proprie energie per odiare una forza di opposizione quando invece sarebbe opportuno, e anche appagante, concentrare tutta la Sua passione nel governo della città. Capisco però che, data la stretta turnazione di sei mesi imposta dal Suo Movimento ai capogruppo, Lei cerchi di sfruttare il poco tempo a disposizione per farsi un po’ notare. Capisco anche il gusto per la boutade, quando, in data 24 settembre, ha affidato a Facebook la seguente analisi politica: «Bacci è come l’Erpes in un bordello….. in tutti i buchi ci vuole entrare…..». Non voglio entrare nel merito dell’ardita similitudine venerea, che ognuno potrà giudicare con il metro del gusto che ha avuto in sorte. Mi limito invece a due considerazioni marginali, ancorché linguistiche, che esulano dallo specifico politico, ma che, cionondimeno, ritengo fondamentali: più per Lei che per il Pd, le cui sorti, le assicuro, non suscitano in me sentimenti così profondi quanto quelli che suscitano in Lei. La prima è che di puntini di sospensione ne bastano tre. Anche se sono gratis e quindi si può abbondare, non è spargendoli come i pinoli sul castagnaccio che una sentenza assume più potere evocativo. La seconda è che “Erpes” si scrive con la acca: Herpes. Questo lo dico perché la Sua parte politica mi è sembrata sempre molto sicura di sé sui temi della sanità, dell’utilità dei vaccini, delle cure alternative per il cancro etc. E così, insomma, essendo Lei chiamato a sostenere come capogruppo di maggioranza l’azione di governo in questa città anche su questioni relative a questi temi, potrebbe esserle utile, mentre ad esempio decide le sorti dell’ospedale di Livorno, imparare il lessico medico di base. Mi farebbe sentire più sicuro anche come cittadino che poi dovrà avere a che fare con i risultati delle Sue scelte. Nel salutarla allora, mi permetto di invitarla a non perdere tempo con «l’odio profondo». Anche perché, quando sarà vecchio, pensi che tristezza guardarsi indietro e scoprire che ha passato la vita a «odiare profondamente il Pd», un partito che magari allora non esisterà neanche più, come magari non esisterà più neanche il Movimento 5 Stelle. Pensi raccontarlo ai nipoti: «Cosa facevi da giovane, nonno?» «Odiavo il Pd». Si immagina? Provi invece ad appassionarsi a qualcosa di bello. Una cosa qualsiasi, scelga Lei. La Sua città, magari, per la quale adesso ricopre un incarico istituzionale che esige studio e concentrazione, e la cui immagine, agli occhi del mondo, dipende un pochino anche da Lei. Ami la dignità democratica del ruolo che ricopre e di cui dovrebbe sentire il peso, anche quando scrive su Facebook. In ogni caso, dia retta, ora non si metta a odiare anche me. Non ci perda tempo, davvero: il Suo sarebbe un odio impossibile e a senso unico. Io di certo non lo ricambio”.
Simone Lenzi

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LETTERA AL GRILLINO CHE ODIASEGNALIAMO LA LETTERA DI SIMONE LENZI PUBBLICATA OGGI 8/11/2015 SUL QUOTIDIANO IL TIRRENO (www.iltirreno.it).

“Caro Alessio Batini,

le dedico questo articolo perché sono rimasto molto colpito dalla Sua affermazione secondo la quale Lei nutre «un odio profondo verso il Pd». Non voglio minimamente entrare nel merito delle Sue ragioni per odiare il Pd, né cercare di convincerla del fatto, per me ovvio, che nessuna forza politica avversa, che però rispetti i limiti del gioco democratico, merita di essere odiata. Piuttosto, e questo invece mi sta a cuore, La invito a riflettere sul fatto che l’odio, verso il Pd, o la Juventus, una suocera, la pioggia di domenica, o cosa vuole Lei, è una passione triste, che spesso non serve neanche a chi la prova. Di certo, in politica, è una passione inutile. Nella fattispecie, facendo Lei parte della forza che attualmente governa questa città, è soprattutto una passione incomprensibile. In altre parole, mi chiedo perché usare le proprie energie per odiare una forza di opposizione quando invece sarebbe opportuno, e anche appagante, concentrare tutta la Sua passione nel governo della città. Capisco però che, data la stretta turnazione di sei mesi imposta dal Suo Movimento ai capogruppo, Lei cerchi di sfruttare il poco tempo a disposizione per farsi un po’ notare. Capisco anche il gusto per la boutade, quando, in data 24 settembre, ha affidato a Facebook la seguente analisi politica: «Bacci è come l’Erpes in un bordello….. in tutti i buchi ci vuole entrare…..». Non voglio entrare nel merito dell’ardita similitudine venerea, che ognuno potrà giudicare con il metro del gusto che ha avuto in sorte. Mi limito invece a due considerazioni marginali, ancorché linguistiche, che esulano dallo specifico politico, ma che, cionondimeno, ritengo fondamentali: più per Lei che per il Pd, le cui sorti, le assicuro, non suscitano in me sentimenti così profondi quanto quelli che suscitano in Lei. La prima è che di puntini di sospensione ne bastano tre. Anche se sono gratis e quindi si può abbondare, non è spargendoli come i pinoli sul castagnaccio che una sentenza assume più potere evocativo. La seconda è che “Erpes” si scrive con la acca: Herpes. Questo lo dico perché la Sua parte politica mi è sembrata sempre molto sicura di sé sui temi della sanità, dell’utilità dei vaccini, delle cure alternative per il cancro etc. E così, insomma, essendo Lei chiamato a sostenere come capogruppo di maggioranza l’azione di governo in questa città anche su questioni relative a questi temi, potrebbe esserle utile, mentre ad esempio decide le sorti dell’ospedale di Livorno, imparare il lessico medico di base. Mi farebbe sentire più sicuro anche come cittadino che poi dovrà avere a che fare con i risultati delle Sue scelte. Nel salutarla allora, mi permetto di invitarla a non perdere tempo con «l’odio profondo». Anche perché, quando sarà vecchio, pensi che tristezza guardarsi indietro e scoprire che ha passato la vita a «odiare profondamente il Pd», un partito che magari allora non esisterà neanche più, come magari non esisterà più neanche il Movimento 5 Stelle. Pensi raccontarlo ai nipoti: «Cosa facevi da giovane, nonno?» «Odiavo il Pd». Si immagina? Provi invece ad appassionarsi a qualcosa di bello. Una cosa qualsiasi, scelga Lei. La Sua città, magari, per la quale adesso ricopre un incarico istituzionale che esige studio e concentrazione, e la cui immagine, agli occhi del mondo, dipende un pochino anche da Lei. Ami la dignità democratica del ruolo che ricopre e di cui dovrebbe sentire il peso, anche quando scrive su Facebook. In ogni caso, dia retta, ora non si metta a odiare anche me. Non ci perda tempo, davvero: il Suo sarebbe un odio impossibile e a senso unico. Io di certo non lo ricambio”.
Simone Lenzi

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mazzeo-assregL’ultima del Sindaco di Livorno Filippo Nogarin è la notizia che si è rivolto al Tar per bloccare la nascita della società unica per la gestione dei rifiuti dell’Ato Costa. Un percorso del quale, invece, il PD toscano è fortemente convinto, così come lo sono i sindaci e le organizzazioni sindacali. Siamo di fronte all’ennesima prova che le posizioni del sindaco di Livorno si basano su atteggiamenti conservatori e di retroguardia. Un controcanto insensato che mina le condizioni per lo sviluppo e le prospettive di rilancio dell’intera Toscana costiera, che si basano necessariamente su politiche d’insieme e su una visione d’area vasta.

Mettendosi di traverso a un progetto di semplificazione, risparmio e miglioramento del servizio, come quello di passare da 14 a un’unica società di gestione dei rifiuti, si continua a tenere Aamps, l’azienza dei rifiuti di totale proprietà del Comune di Livorno, in una posizione estremamente rischiosa, vista la situazione debitoria preoccupante, e con essa, soprattutto, a rischiare sono anche i relativi posti di lavoro.

Per questo condividiamo pienamente la dura presa di posizione del Sindaco di Pisa Marco Filippeschi contro il comportamento di Nogarin, e ribadiamo la nostra posizione, sulla quale il PD toscano è compatto e a fianco dei Sindaci che credono davvero in un progetto di crescita e di rilancio, e che guardano a politiche di espansione rivolte al futuro. L’integrazione dei servizi, dai rifiuti alle infrastrutture, dalla sanità ai piani d’investimento, deve passare da una visione della costa toscana come un insieme che unendo le proprie forze può recuperare il terreno perso in passato, e diventare un’area trainante per l’intera regione.

E’ invece evidente che, anche in questo caso, il Sindaco di Livorno Nogarin dimostra un approccio fuori dal tempo. Quella di Nogarin a Livorno, purtroppo, si conferma sempre di più nei fatti come una “controrivoluzione”. Nell’interesse dei cittadini e degli amministratori della costa, auspichiamo che da Livorno smettano di arrivare atteggiamenti di questo tipo, che rischiano di danneggiare il rilancio dell’intera area.

 

Antonio Mazzeo, vicesegretario PD Toscana

e le federazioni territoriali PD di Pisa, Livorno, Massa, Lucca, Viareggio

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mazzeo-assregL’ultima del Sindaco di Livorno Filippo Nogarin è la notizia che si è rivolto al Tar per bloccare la nascita della società unica per la gestione dei rifiuti dell’Ato Costa. Un percorso del quale, invece, il PD toscano è fortemente convinto, così come lo sono i sindaci e le organizzazioni sindacali. Siamo di fronte all’ennesima prova che le posizioni del sindaco di Livorno si basano su atteggiamenti conservatori e di retroguardia. Un controcanto insensato che mina le condizioni per lo sviluppo e le prospettive di rilancio dell’intera Toscana costiera, che si basano necessariamente su politiche d’insieme e su una visione d’area vasta.

Mettendosi di traverso a un progetto di semplificazione, risparmio e miglioramento del servizio, come quello di passare da 14 a un’unica società di gestione dei rifiuti, si continua a tenere Aamps, l’azienza dei rifiuti di totale proprietà del Comune di Livorno, in una posizione estremamente rischiosa, vista la situazione debitoria preoccupante, e con essa, soprattutto, a rischiare sono anche i relativi posti di lavoro.

Per questo condividiamo pienamente la dura presa di posizione del Sindaco di Pisa Marco Filippeschi contro il comportamento di Nogarin, e ribadiamo la nostra posizione, sulla quale il PD toscano è compatto e a fianco dei Sindaci che credono davvero in un progetto di crescita e di rilancio, e che guardano a politiche di espansione rivolte al futuro. L’integrazione dei servizi, dai rifiuti alle infrastrutture, dalla sanità ai piani d’investimento, deve passare da una visione della costa toscana come un insieme che unendo le proprie forze può recuperare il terreno perso in passato, e diventare un’area trainante per l’intera regione.

E’ invece evidente che, anche in questo caso, il Sindaco di Livorno Nogarin dimostra un approccio fuori dal tempo. Quella di Nogarin a Livorno, purtroppo, si conferma sempre di più nei fatti come una “controrivoluzione”. Nell’interesse dei cittadini e degli amministratori della costa, auspichiamo che da Livorno smettano di arrivare atteggiamenti di questo tipo, che rischiano di danneggiare il rilancio dell’intera area.

 

Antonio Mazzeo, vicesegretario PD Toscana

e le federazioni territoriali PD di Pisa, Livorno, Massa, Lucca, Viareggio

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sst“Il dibattito sulla sanità in Toscana assume sempre più le caratteristiche di un semplice strumento di lotta politica. La centralità si sposta dalla salute dei cittadini al numero delle Asl. Opposizioni e comitati vogliono far credere che abolendo la riorganizzazione delle ASL, svaniranno le liste di attesa e si ridurranno i ticket. Come se un assetto organizzativo fosse magicamente in grado di dare le risposte che le persone si attendono. Viene volutamente creata l’illusione che il raggiungimento di un falso obiettivo sia la panacea di ogni male. Non è ovviamente così. Ma gli effetti negativi si moltiplicano: mentre molte famiglie cessano di vaccinare i figli creando il rischio di una grave regressione della salute della nostra popolazione, il richiamo dell’assessore Saccardi è rimasto isolato e chi dice di avere a cuore la salute si concentra di nuovo sul numero di ASL e di ospedali.
Se non vogliamo far impazzire la bussola delle priorità, allora bisogna tentare di riportare il cittadino al posto che gli spetta, cioè la stella polare dell’intero sistema. Quindi certezza e garanzia delle prestazioni e della presa in carico, della vicinanza dei servizi e della possibilità di accedere comunque a quelli localizzati geograficamente più lontano.

Centrale rimane la prevenzione, oltre a servizi sanitari accessibili e di qualità. Questa richiede investimenti e lungimiranza, riducendo il bisogno di prestazioni sanitarie. Educazione al movimento, alimentazione e psicologia sono formidabili strumenti di benessere e prevenzione fin dalla scuola dell’infanzia. Sono anche risposte al bisogno di salute spesso complementari o alternative a farmaci ed interventi chirurgici.

Accentramenti e decentramenti sono corsi e ricorsi della storia della sanità del nostro come di altri paesi e la ‘macro organizzazione’ è la cornice da riempire di contenuti. Quella indicata dal Presidente Rossi prevede un accentramento su 3 poli. Si può discutere all’infinito se ne esiste una migliore, e sappiamo già che nessuna organizzazione è perfetta e tanto meno può esserlo per sempre. Quindi passiamo dalla cornice al contenuto perché la concentrazione sulla prima fa perdere di vista la centralità del secondo”

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cristina volpi“Il PD Toscana intende manifestare pieno sostegno ai comuni di Agliana, Montale e Quarrata in relazione alla vicenda del superamento dei limiti di legge nelle emissioni di PCDD/F riscontrato presso la linea 1 del termovalorizzatore di Montale attualmente chiuso in via precauzionale. Ritenendo la tutela del territorio, la salvaguardia dell’ambiente e della salute dei cittadini obiettivi primari ed irrinunciabili, il Partito Democratico, associandosi alle richieste formulate dal sindaci dei suddetti comuni, invita il gestore dell’impianto di Montale a fornire una rapida e dettagliata relazione in ordine alle cause che hanno determinato le anomalie riscontrate e ad illustrare le condizioni attuali dell’impianto e gli organi competentia predisporre tutte le procedure volte alla messa in sicurezza dell’impianto. La tutela dell’ambiente e la salvaguardia della salute dei cittadini, proprio perché obiettivi primari ed irrinunciabili, richiedono a questo punto risposte ed azioni rapide e certe.”

Cristina Volpi,

Responsabile Servizi Pubblici Locali

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