“Ho depositato un’interrogazione al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, sollecitando un suo intervento su quanto emerso nel corso di una mia recente visita a Livorno, durante l’inaugurazione della mostra fotografica «Il porto delle donne» fortemente voluta dall’assessora Barbara Bonciani.
In pochi sanno che nel nostro Paese la percentuale di donne impiegate nel lavoro portuale e marittimo è bassissima, non raggiunge le due cifre: troppi sono ancora i pregiudizi secondo cui queste attività vanno svolte soltanto dagli uomini in quanto dotati di maggior forza muscolare. Ma questo poteva valere in un altro tempo, non certo oggi che le operazioni di imbarco e sbarco merci si svolgono con palmari e mezzi meccanici che il personale femminile è perfettamente in grado di manovrare. Ed è sempre per colpa dei pregiudizi se persino nelle posizioni di vertice del settore portuale e marittimo le donne sono appena il 5 per cento, e se al comando di navi di donne non ne esistono affatto.
E quali sono le conseguenze se il ruolo delle donne in questo settore non viene riconosciuto? Semplice: si fa scarsa formazione, ci sono poche assunzioni, non c’è accesso alle funzioni apicali, non vengono realizzati servizi e spogliatoi riservati, non si tiene in conto una distribuzione dell’attività che permetta di conciliare il lavoro con la gestione della vita familiare, che nel nostro Paese è drammaticamente in capo alle sole donne.
Ci auguriamo che il ministro Salvini dia seguito al più presto alla mia richiesta di adottare iniziative che vadano a sanare una condizione non più al passo col tempo che viviamo. Con un’ultima istanza: quella di riconoscere come usurante il lavoro portuale e marittimo, sia per gli uomini sia per le donne. Si compirebbe così un passo in avanti che può aprire nuove opportunità per le donne e le generazioni future.
Noi ci crediamo. Ci crederà anche Salvini?”
Così Laura Boldrini, deputata del Partito Democratico e Presidente del Comitato Permanente della Camera sui Diritti umani nel mondo.
All’iniziativa hanno preso parte la responsabile alla conversione ecologica, clima, green economy e agenda 2030 del Pd nazionale Annalisa Corrado, la responsabile del turismo e delle politiche del mare del Pd regionale Federica Maineri, il responsabile al diritto alla casa Francesco Battistini, il segretario del coordinamento territoriale PD Versilia Riccardo Brocchini, il segretario dell’Unione comunale di Viareggio Filippo Ciucci e il capogruppo del Partito Democratico di Viareggio Dario Ros
“Saranno 26.500 le persone che in Toscana non percepiranno più il Reddito di cittadinanza, secondo le stime dell’Irpet. Già ieri in migliaia sono stati liquidati con un sms di poche righe, per un totale di 169mila in tutta Italia. Abbandonati a prescindere dalla loro condizione di vulnerabilità e costretti, ora, a dover sperare in una presa in carico da parte dei servizi sociali dei Comuni.
Mentre mutui e inflazione sono alle stelle, il governo toglie quella che per alcune persone era l’unica forma di sostentamento ed elargisce a pochissimi una mancetta di poco più di un euro giorno. Quella della destra è una guerra ai poveri, ma non hanno capito che deve essere sconfitta la povertà”, così Diego Blasi, portavoce del PD Toscana.
Neri (PD): governo taglia fondi dissesto. Scelta sbagliata da correggere.
“Riteniamo che la scelta del Governo Meloni di stralciare dal PNRR i fondi destinati al dissesto idrogeologico e alla rigenerazione urbana sia sbagliata.










