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2 agosto 2014 – Si e’riunita ieri a Pontedera la direzione regionale del Pd toscano.Con il 90 percento dei voti a favore,il Pd toscano e’stato ieri il primo in Italia ad approvare un documento programmatico (http://www.pdtoscana.it/admin/wp-content/uploads/traiettorie-programmatiche-pd-toscana-su-nuovi-assetti-istituzionali_finale.pdf) sul riassetto dei livelli istituzionali in applicazione della legge 56/2014 “Delrio”, documento che sara’ discusso e approfondito nei circoli e nelle direzioni territoriali nelle prossime settimane.

Antonio Mazzeo, Responsabile Organizzazione del Pd Regionale sottolinea  “l’importanza del percorso avviato che non è solo un fatto burocratico ma una importante scelta politica.  E’ un punto di partenza per ripensare in modo costruttivo l’organizzazione dei territori, per renderla funzionale ai cittadini.  Ripensare l’organizzazione del territorio significa anche costruire una nuova identità politica della Toscana. Una grande sfida che dovremo saper cogliere per proiettare la nostra regione nel futuro”.

Nel corso della direzione alcuni membri hanno presentato anche un documento che chiedeva la modifica dell’accordo di legge elettorale toscana  (in particolare eliminazione del minilistino facoltativo di tre nomi e soglie di accesso piu basse) raggiunto recentemente tra Pd,maggioranza e Forza Italia. Il documento e’stato respinto dalla direzione regionale con il voto contrario del 90 percento dei presenti. Viene cosi’confermata la posizione del Pd toscano a sostegno dell’accordo gia’ raggiunto, con la conferma di non avvalersi del listino facoltativo, come gia’deliberato il 17 marzo dalla Direzione Regionale.

“Il secondo voto in direzione rafforza la nostra determinazione ad andare fino in fondo sulla strada della riforma elettorale, con la quale diventiamo i primi in Italia per introduzione del doppio turno e tutela della parità di genere. Due primati nazionali di cui siamo fieri” commenta il segretario regionale Pd Dario Parrini.

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Firenze

dario-parrini-328 luglio 2014 – “Nuova legge elettorale compromesso innovativo”.
Intervento del segretario Pd della Toscana Dario Parrini, oggi su Repubblica Firenze.

“La proposta di riforma elettorale regionale è frutto di un compromesso complessivamente avanzato e innovativo: garantisce la parità di genere (con l’obbligo che i candidati di ogni lista siano metà uomini e metà donne e riportati in maniera alternata sulla scheda); dà più libertà di scelta agli elettori ripristinando il voto di preferenza; favorisce la governabilità disincentivando la frammentazione. Introduce infine il ballottaggio: e come ha ben ricordato il professor D’Alimonte, è la prima volta in Italia che ciò avviene per le regionali. Come da previsioni, non sono contenti i proporzionalisti duri e puri: questa frangia del mondo accademico e politico è da sempre anti-maggioritaria e detesta qualsiasi argine al potere di veto dei micropartiti. Si tratti di cambiare il Senato, o una legge elettorale, i campioni del no a tutto ricorrono, più che alla critica di merito, legittima, alla scomunica: sistematicamente, infatti, definiscono le idee che avversano non “sbagliate”, il che in una discussione democratica può e deve starci, ma “autoritarie” o addirittura “incostituzionali”, con un modo di fare che, cito ancora D’Alimonte, oggettivamente ha molto di pretestuoso.

Ciò detto, la novità più rilevante è che i cittadini toscani conteranno più di prima nella selezione dei propri rappresentanti. Non mi pare di poco conto nemmeno l’allargamento dell’accordo alla principale forza d’opposizione, sempre da ricercare quando si riscrivono fondamentali regole del gioco istituzionali. Mi stupisce piuttosto il no di alcuni dei partiti più piccoli, dato che l’abbassamento al 3 per cento dello sbarramento interno alle coalizioni (nel testo originario era al 4 per cento e c’era chi lo chiedeva anche più alto) è stato voluto dal Pd proprio per fornire loro un elemento di garanzia. Tra le questioni oggetto di dibattito c’è il minilistino bloccato facoltativo. Esperti come Ceccanti, Vassallo e Clementi hanno sostenuto che tale meccanismo è ovviamente costituzionale e che, piaccia o non piaccia, di fatto sarà elemento di competizione virtuosa tra le forze politiche. Il Pd ha già deciso di non usarlo. Gli altri avranno altrettanto coraggio? Sarà interessante vedere se, nei partiti che in queste ore si scagliano contro il listino di tre nomi, prevarrà al momento del voto l’ipocrisia o la coerenza. La sfida è aperta”.

Dario Parrini

QUI il PDF dell’articolo

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Firenze

dario-parrini-328 luglio 2014 – “Nuova legge elettorale compromesso innovativo”.
Intervento del segretario Pd della Toscana Dario Parrini, oggi su Repubblica Firenze.

“La proposta di riforma elettorale regionale è frutto di un compromesso complessivamente avanzato e innovativo: garantisce la parità di genere (con l’obbligo che i candidati di ogni lista siano metà uomini e metà donne e riportati in maniera alternata sulla scheda); dà più libertà di scelta agli elettori ripristinando il voto di preferenza; favorisce la governabilità disincentivando la frammentazione. Introduce infine il ballottaggio: e come ha ben ricordato il professor D’Alimonte, è la prima volta in Italia che ciò avviene per le regionali. Come da previsioni, non sono contenti i proporzionalisti duri e puri: questa frangia del mondo accademico e politico è da sempre anti-maggioritaria e detesta qualsiasi argine al potere di veto dei micropartiti. Si tratti di cambiare il Senato, o una legge elettorale, i campioni del no a tutto ricorrono, più che alla critica di merito, legittima, alla scomunica: sistematicamente, infatti, definiscono le idee che avversano non “sbagliate”, il che in una discussione democratica può e deve starci, ma “autoritarie” o addirittura “incostituzionali”, con un modo di fare che, cito ancora D’Alimonte, oggettivamente ha molto di pretestuoso.

Ciò detto, la novità più rilevante è che i cittadini toscani conteranno più di prima nella selezione dei propri rappresentanti. Non mi pare di poco conto nemmeno l’allargamento dell’accordo alla principale forza d’opposizione, sempre da ricercare quando si riscrivono fondamentali regole del gioco istituzionali. Mi stupisce piuttosto il no di alcuni dei partiti più piccoli, dato che l’abbassamento al 3 per cento dello sbarramento interno alle coalizioni (nel testo originario era al 4 per cento e c’era chi lo chiedeva anche più alto) è stato voluto dal Pd proprio per fornire loro un elemento di garanzia. Tra le questioni oggetto di dibattito c’è il minilistino bloccato facoltativo. Esperti come Ceccanti, Vassallo e Clementi hanno sostenuto che tale meccanismo è ovviamente costituzionale e che, piaccia o non piaccia, di fatto sarà elemento di competizione virtuosa tra le forze politiche. Il Pd ha già deciso di non usarlo. Gli altri avranno altrettanto coraggio? Sarà interessante vedere se, nei partiti che in queste ore si scagliano contro il listino di tre nomi, prevarrà al momento del voto l’ipocrisia o la coerenza. La sfida è aperta”.

Dario Parrini

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Firenze

antonio mazzeo 228 luglio 2014 – “Domenica si è conclusa la festa regionale dell’Unità a San Miniato. Tre settimane bellissime, rese possibili esclusivamente da volontari. A loro dico: grazie per il vostro tempo, grazie per il sorriso che ci avete trasmesso: sono linfa vitale e collante per la nostra comunità.

Quest’anno avevamo scelto un tema complesso: le riforme. L’argomento più ricorrente, per la sua attualità, è stato la riforma del Senato. Siamo certi che entro un paio di settimane andrà in porto la prima votazione. Non crediamo che sia la soluzione di tutti i problemi, ma portarla in fondo è il segnale della nostra credibilità: la riforma era nel programma del centrosinistra già nel 1996. L’urgenza di azione che abbiamo non ci permette di conservare due rami del parlamento identici con leggi che rimbalzano da uno all’altro per mesi”. Così Antonio Mazzeo, responsabile organizzazione del Pd della Toscana in merito alle riforme, tema della festa regionale dell’Unità che si è chiusa ieri a San Miniato (Pisa).

“Anche la nuova legge elettorale toscana sta andando in porto, grazie ad un accordo largo. Abbiamo raggiunto un compromesso molto soddisfacente: la Toscana sarà divisa in piccole aree, così da garantire all’eletto un forte collegamento con il territorio; i cittadini tornano a scegliere i consiglieri, ridotti a 40, con le preferenze. E’ prevista un’eccezione, cioè il listino, solo per 3 nomi, facoltativo. E infatti il Pd non lo utilizzerà, così come già deciso nella direzione del 17 marzo scorso: tutti i nostri consiglieri saranno eletti con le preferenze. Vediamo se faranno altrettanto quei partiti che oggi si dicono contrari al listino.

A San Miniato non hanno parlato solo i relatori dal palco, ma anche il pubblico, i militanti, che hanno potuto sollecitare direttamente ministri, deputati, dirigenti. Emerge innanzitutto la necessità che la politica recuperi credibilità e ascolti le esigenze di cambiamento del paese. Per questo dobbiamo dedicare i prossimi mesi ad azioni di rilancio di economia e occupazione di lungo periodo e contemporaneamente ad ampliare misure di effetto più immediato, come il cosiddetto “bonus degli 80 euro” a pensionati e a chi è sotto il livello di reddito tassabile. Sono le stesse richieste che abbiamo raccolto partecipando alle altre centinaia di feste dell’Unità in Toscana, uno dei modi con cui stiamo riportando il Pd regionale nei territori.

A proposito di riforme, ho letto che Gianni Cuperlo e alcuni esponenti del nostro partito si dicono preoccupati per il poco confronto interno. Non sono d’accordo. Per me confronto significa che si discute, si sceglie la posizione che raccoglie il massimo consenso nel PD e poi si porta in fondo senza indugi. Dibattito non può essere sinonimo di inconcludenza.  L’atteggiamento di “decidere di non decidere” è stato uno dei motivi di diffidenza elettorale verso la sinistra negli anni passati. Adesso che  il PD ha riconquistato una larghissima fiducia, grazie alla rotta tracciata da Renzi, non possiamo ripetere lo stesso errore” conclude Mazzeo.

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Firenze

antonio mazzeo 228 luglio 2014 – “Domenica si è conclusa la festa regionale dell’Unità a San Miniato. Tre settimane bellissime, rese possibili esclusivamente da volontari. A loro dico: grazie per il vostro tempo, grazie per il sorriso che ci avete trasmesso: sono linfa vitale e collante per la nostra comunità.

Quest’anno avevamo scelto un tema complesso: le riforme. L’argomento più ricorrente, per la sua attualità, è stato la riforma del Senato. Siamo certi che entro un paio di settimane andrà in porto la prima votazione. Non crediamo che sia la soluzione di tutti i problemi, ma portarla in fondo è il segnale della nostra credibilità: la riforma era nel programma del centrosinistra già nel 1996. L’urgenza di azione che abbiamo non ci permette di conservare due rami del parlamento identici con leggi che rimbalzano da uno all’altro per mesi”. Così Antonio Mazzeo, responsabile organizzazione del Pd della Toscana in merito alle riforme, tema della festa regionale dell’Unità che si è chiusa ieri a San Miniato (Pisa).

“Anche la nuova legge elettorale toscana sta andando in porto, grazie ad un accordo largo. Abbiamo raggiunto un compromesso molto soddisfacente: la Toscana sarà divisa in piccole aree, così da garantire all’eletto un forte collegamento con il territorio; i cittadini tornano a scegliere i consiglieri, ridotti a 40, con le preferenze. E’ prevista un’eccezione, cioè il listino, solo per 3 nomi, facoltativo. E infatti il Pd non lo utilizzerà, così come già deciso nella direzione del 17 marzo scorso: tutti i nostri consiglieri saranno eletti con le preferenze. Vediamo se faranno altrettanto quei partiti che oggi si dicono contrari al listino.

A San Miniato non hanno parlato solo i relatori dal palco, ma anche il pubblico, i militanti, che hanno potuto sollecitare direttamente ministri, deputati, dirigenti. Emerge innanzitutto la necessità che la politica recuperi credibilità e ascolti le esigenze di cambiamento del paese. Per questo dobbiamo dedicare i prossimi mesi ad azioni di rilancio di economia e occupazione di lungo periodo e contemporaneamente ad ampliare misure di effetto più immediato, come il cosiddetto “bonus degli 80 euro” a pensionati e a chi è sotto il livello di reddito tassabile. Sono le stesse richieste che abbiamo raccolto partecipando alle altre centinaia di feste dell’Unità in Toscana, uno dei modi con cui stiamo riportando il Pd regionale nei territori.

A proposito di riforme, ho letto che Gianni Cuperlo e alcuni esponenti del nostro partito si dicono preoccupati per il poco confronto interno. Non sono d’accordo. Per me confronto significa che si discute, si sceglie la posizione che raccoglie il massimo consenso nel PD e poi si porta in fondo senza indugi. Dibattito non può essere sinonimo di inconcludenza.  L’atteggiamento di “decidere di non decidere” è stato uno dei motivi di diffidenza elettorale verso la sinistra negli anni passati. Adesso che  il PD ha riconquistato una larghissima fiducia, grazie alla rotta tracciata da Renzi, non possiamo ripetere lo stesso errore” conclude Mazzeo.

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consiglio_regionale26 luglio 2014 – Francesco Clementi – docente di diritto comparato a Perugia, costituzionalista, già membro della commissione dei 35 saggi nominata dal governo nel giugno 2013 – intervenendo in un dibattito ieri sera a Castelfiorentino con il segretario regionale del Pd, Dario Parrini, ha parlato anche della proposta di riforma elettorale toscana dandone un giudizio positivo al pari di quanto hanno fatto nei giorni scorsi due suoi autorevoli colleghi come Stefano Ceccanti e Salvatore Vassallo. 
“In Toscana – ha detto il professor Clementi – si sta facendo una cosa straordinaria perché per la prima volta in una regione si introduce il ballottaggio. E anche il minilistino bloccato facoltativo, inserito nel testo di legge per allargare il perimetro dell’intesa politica sulla riforma, oltre che ovviamente costituzionale mi pare una soluzione intelligente. Intelligente perché è bello che ci siano partiti che possono rinunciare al listino e dire agli altri: ‘Volete il listino? Bene, fatevelo, noi non lo facciamo’. In questo modo gli elettori sapranno che ci sono partiti che hanno deciso di farne a meno e partiti che hanno deciso di usarlo. Noi dobbiamo essere capaci di spiegare che esercitare questa facoltà nell’una o nell’altra direzione ha un valore”. 
Il segretario regionale Parrini ha dal canto suo ribadito che il Pd ha già ufficialmente deciso, con un voto nella direzione regionale dello scorso 17 marzo, che non userà listino. “Sfidiamo a fare altrettanto tutte le forze che oggi a parole lo osteggiano”, ha detto Parrini, “vedremo chi è coerente e chi no”.

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consiglio_regionale26 luglio 2014 – Francesco Clementi – docente di diritto comparato a Perugia, costituzionalista, già membro della commissione dei 35 saggi nominata dal governo nel giugno 2013 – intervenendo in un dibattito ieri sera a Castelfiorentino con il segretario regionale del Pd, Dario Parrini, ha parlato anche della proposta di riforma elettorale toscana dandone un giudizio positivo al pari di quanto hanno fatto nei giorni scorsi due suoi autorevoli colleghi come Stefano Ceccanti e Salvatore Vassallo. 
“In Toscana – ha detto il professor Clementi – si sta facendo una cosa straordinaria perché per la prima volta in una regione si introduce il ballottaggio. E anche il minilistino bloccato facoltativo, inserito nel testo di legge per allargare il perimetro dell’intesa politica sulla riforma, oltre che ovviamente costituzionale mi pare una soluzione intelligente. Intelligente perché è bello che ci siano partiti che possono rinunciare al listino e dire agli altri: ‘Volete il listino? Bene, fatevelo, noi non lo facciamo’. In questo modo gli elettori sapranno che ci sono partiti che hanno deciso di farne a meno e partiti che hanno deciso di usarlo. Noi dobbiamo essere capaci di spiegare che esercitare questa facoltà nell’una o nell’altra direzione ha un valore”. 
Il segretario regionale Parrini ha dal canto suo ribadito che il Pd ha già ufficialmente deciso, con un voto nella direzione regionale dello scorso 17 marzo, che non userà listino. “Sfidiamo a fare altrettanto tutte le forze che oggi a parole lo osteggiano”, ha detto Parrini, “vedremo chi è coerente e chi no”.

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24 LUGLIO 2014 – A causa di impegni parlamentari di Lorenzo Guerini (Vice Segretario del Pd) e Paolo Fontanelli (Deputato Questore della Camera) legati al voto sul Bilancio della Camera, l’iniziativa prevista per questa sera alla Festa regionale dell’Unità in corso a San Miniato, insieme a Francesco Nocchi e Antonio Mazzeo, è annullata.

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VOLANTINO-festa2014Ultimi giorni per la Festa regionale dell’Unità organizzata quest’anno a San Miniato Basso (PI), in corso fino a domenica 27 luglio nei giardini della Casa Culturale di via Pizzigoni. Venerdì 25 luglio, alle 21.30, Stefano Fabbri, caporedattore dell’Ansa toscana intervista Debora Serracchiani, vicesegretaria Pd e presidente Regione Friuli Venezia Giulia.
Sabato 26 luglio, alle 21.30, si parla del semestre europeo dell’Italia, con Nicola Danti, europarlamentare Pd-Pse, e Gianni Pittella, presidente Gruppo S&D parlamento europeo intervistati da Gaetano D’Arienzo, giornalista Italia 7.
Domenica 27, alle 21.30, la serata conclusiva, “Una nuova cultura politica per la sinistra in Italia e in Europa”, con Matteo Orfini (deputato e presidente PD) e Dario Parrini (Segretario PD Toscana) intervistati da Elisabetta Matini, direttrice agenzia Toscana Media.

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San Miniato (Pisa)

“Ho appena saputo che questa notte un incidente ha portato via Sara Lapi, una ragazza giovane e brillante, che a 28 anni era già una professionista nel suo campo lavorativo e al tempo stesso dava il suo contributo in politica alla comunità di Sesto, con il sindaco Sara Biagiotti che l’aveva voluta al suo fianco come consigliera delegata. Alla famiglia, agli amici di Sara Lapi, all’amministrazione di Sesto vorrei esprimere il profondo cordoglio del nostro partito”. Così’ il segretario del PD toscano Dario Parrini, appresa la notizia della morte della consigliera comunale di Sesto Sara Lapi avvenuta questa notte in un incidente stradale.

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