Scomparsa di Nencioni: il ricordo di Brenda Barnini
«Era il maggio del 1995 quando conobbi Nedo Nencioni, accompagnava me e tanti altri ragazzi nel Viaggio della Memoria: Ebensee, Castello di Hartheim, Auschwitz e Mauthausen- ricorda Brenda Barnini, segretario Pd Empolese Valdelsa- Fu quando arrivammo a Mathausen, che la forza dirompente della memoria ci investì attraverso le parole di Nedo: i 186 gradoni della scala della morte, il piazzale dell’adunata da immaginare, come lui ci diceva coperto di neve, gli infiniti soprusi subiti in ogni angolo di quel campo.
Nedo sopravvissuto a quell’atroce esperienza, di cui nessuno di noi testimoni tardivi può realmente arrivare ad immaginare il dolore, ha dedicato poi l’intera sua vita a trasformare le ferite e il ricordo personale in memoria collettiva.
Come lui hanno fatto tutti quelli che condivisero la prigionia e la violenza di quei campi, ma il suo racconto sempre lucido e profondo aveva qualcosa in più.
Ai tanti che come me hanno avuto il privilegio di farsi toccare l’animo dalle sue parole oggi che Nedo ci ha lasciato spetta il compito di non dimenticare e di raccontare ancora.
Ci sono figure che si stagliano come giganti nel nostro tempo di democrazie malate e società confuse, lui era uno di questi e continuerà ad accompagnarci ogni volta che non volteremo le spalle di fronte all’ingiustizia e alla sopraffazione.
A nome mio e di tutto il Partito Democratico dell’Empolese Valdelsa mando un abbraccio ai familiari, ai compagni dell’Aned ed un ultimo saluto ad un uomo il cui nome rimarrà per sempre legato ai nostri cuori.».