Referendum, appello al voto di Manciulli

Carissimi,

i referendum del 12 e 13 giugno sono una nuova occasione per un nuovo importante risultato.

Non vogliamo il nucleare, non vogliamo le scorie in provincia di Grosseto, non vogliamo una centrale a Montalto di Castro, alle porte della Toscana. Non vogliamo un Governo che cerca di truccare la partita sulla pelle del futuro.

L’esito del voto della ormai prossima consultazione elettorale chiarirà in modo definitivo l’intenzione degli italiani di voltare pagina. L’Italia è pronta a curare i suoi mali, a dare vita ad una nuova stagione di governo.

Quattro quesiti che meritano la nostra risposta. Quattro risposte che si misurano con provvedimenti legislativi che non hanno alcuna possibilità di affermarsi con il voto popolare. Come potrebbero?

Come potrebbe essere condivisa la decisione di piazzare nel nostro paese un sistema di centrali nucleari che oltre ad essere molto costose finiscono per essere drammaticamente pericolose, mentre invece abbiamo tutte le risorse per puntare sulle energie rinnovabili?

Come potrebbe essere condivisa la legge per cui le illegalità del Presidente del Consiglio finiscano protette dal fatto che il “reo” è costretto dalle fatiche del governare?

Poi c’è la questione dell’acqua. Ci sono opinioni diverse, esperienze importanti, come quelle in corso, qui da noi in Toscana, ci sono proposte e progetti che meritano approfondimenti e la nostra attenzione. La Toscana può giocare un ruolo con la propria specificità, con il suo modello avanzato di gestione pubblica dell’acqua.

Ora è ancora una volta il Presidente Napolitano a dare luce alla strada da intraprendere. “Il dovere di rispondere all’invito, il diritto di esprimere la propria opinione, di manifestare la scelta”: questo è il richiamo, questo l’impegno a cui non ci sottrarremo.

C’è un motivo forte dentro i quesiti referendari che va persino oltre le tante ragioni dei Si. Ricordo, anche, che è grazie agli Istituti di garanzia costituzionale che è stato sventato il tentativo di sottrarre il quesito sul nucleare dalla consultazione referendaria. Temono il raggiungimento del quorum. Si teme la valanga di Si che travolgeranno il privilegio del legittimo impedimento e questo brucia e credo che faremo tutto il possibile, e forse anche qualcosa di più, perché bruci davvero.

Fu un referendum a liberarci dalla monarchia e a sancire la nascita della nostra Repubblica. Con i referendum si conquistarono il divorzio e la libertà dall’aborto clandestino e dalle pratiche delle mammane. Vengono alla mente momenti significativi di grandi conquiste di civiltà e di democrazia per il nostro Paese. Ecco, tocca di nuovo a noi. Il 14 giugno vogliamo che sia una nuova giornata di gioia per noi, per il nostro paese e per un futuro che ora guardiamo negli occhi. Siamo noi il futuro di una Italia che sta facendosi nuova e allegra.

 

Non perdiamo un voto. Il quorum è possibile. Nessuno dimentichi il suo dovere: andiamo e diciamo di andare a votare.

 

Andrea Manciulli

segretario Pd Toscana