Province, il commento di Silvia Velo
Si è aperto un dibattito in tutta Italia in generale e naturalmente in Toscana in particolare in seguito all’approvazione della cosiddetta Spending Review sul futuro delle province.
Un dibattito tipicamente italiano in cui emergono campanilismo, idee più o meno brillanti, per non dire stravaganti, per arginare gli effetti del decreto, rivalità storiche tra città e territori ecc. Il bello, ma anche il limite della cultura e della tradizione del nostro paese. Sarebbe invece importante che una misura come questa, pur inserita in un provvedimento emergenziale quale il decreto per il contenimento della spesa pubblica, fosse l’occasione per ripensare in termini di efficienza e modernizzazione la geografia istituzionale del nostro Paese.
Certo non aiuta a questo scopo il modo in cui il provvedimento è stato scritto; per la Regione Toscana questi limiti sono particolarmente evidenti: l’impossibilità di accorpare province alle città metropolitane che impedisce la costituzione dell’area metropolitana di Firenze, Prato, Pistoia; il limite perentorio di 350.000 abitanti che impedisce alla provincia di Arezzo (circa 345.000 abitanti) di rimanere in vita ecc.
Occorre aver presente questo quadro anche nella discussione che si è avviata nel nostro territorio, Val di Cornia – Isola d’Elba, che coinvolge utilmente e auspicabilmente anche Castagneto Carducci. Penso anche io come il sindaco di Piombino che le prospettive del nostro territorio ci stiano spingendo sempre di più verso l’area grossetana: organizzazione di servizi, quali rifiuti, sanità e trasporti, ruolo del porto di Piombino ecc. Tuttavia non è indifferente se il quadro che si sta componendo porterà ad una provincia generata dall’accorpamento di Siena e Grosseto, con Grosseto capoluogo, o a una provincia che comprenda Arezzo, Siena e Grosseto, con Arezzo capoluogo. C’è una priorità comunque inderogabile, l’unità di tutto il territorio della Val di Cornia e dell’Isola d’Elba. La nostra storia, le politiche in atto, il ruolo che svolgiamo nel panorama regionale non possono prescindere da questo e nessuna decisione che prenderemo a mio avviso potrà mettere in discussione questo principio di unità territoriale.
Oltretutto la Spending Review non permette di effettuare l’accorpamento delle provincie con il contemporaneo distaccamento di comuni per aggregarli ad un’altra provincia. Per fare questo occorre attivare la procedura prevista dall’art 133 della Costituzione, una procedura non complicata ma che richiede tempi più lunghi. Tempi che dovranno da subito essere utilizzati per una riflessione approfondita che porti ad una decisione condivisa, senza rotture e contrapposizioni, sia all’interno del nostro territorio, sia nei confronti delle altre realtà provinciali e con un ruolo da protagonista di tutte le comunità locali.
On. Silvia Velo