Primarie regionali. Zappacosta risponde a Fontanelli

11 novembre 2014 – “Leggiamo sulla stampa le dichiarazioni dell’onorevole Fontanelli che polemizza sulle decisioni della segreteria regionale in merito al percorso per le candidature regionali. Come Pd regionale abbiamo deciso di seguire le norme dello statuto e dare dignità agli organismi dirigenti. Il primo passo è l’assemblea regionale di dicembre che farà un’ampia discussione di contenuto sull’attuale legislatura regionale e sulle prospettive della prossima per poi esprimersi sulla ricandidatura di Enrico Rossi, su cui in tanti si sono pronunciati e su cui qualcuno nicchia celandosi dietro la necessità di primarie a prescindere dalla valutazione del lavoro fatto.
Per quanto riguarda la selezione dei consiglieri regionali, risulta paradossale la richiesta delle primarie. Con la nuova legge, i posti in lista sottoposti a preferenza sono addirittura superiori a quanti furono i candidati alle primarie del Pd delle scorse regionali. E per di più il voto di preferenza a cui i candidati si sottopongono è quello di tutto l’elettorato, quindi più ampio della platea delle primarie. La modalità di candidature rimarrà la stessa, con una raccolta di firme di un certo numero di iscritti a sostegno e un ruolo da protagonisti dei territori su cui si misureranno anche la responsabilità e la capacità politica dei dirigenti locali. Nella stesura del programma abbiamo previsto innovazioni importanti, ovvero, sia il coinvolgimento dei segretari di circolo e quindi dei rappresentanti degli iscritti, sia la consultazione degli elettori delle primarie”.

Così Carmine Zappacosta, membro pisano della segreteria regionale del Pd ribatte alle dichiarazioni di questa mattina di Paolo Fontanelli sul “Tirreno”.

“Risulta incomprensibile come, di fronte agli attuali percorsi ben più collettivi e partecipativi del passato, persone che hanno oltre 35 anni di dirigenza politica alle spalle e ricoprono ruoli di rappresentanza, li contestino, mostrando anche una certa incoerenza rispetto ad altre situazioni in cui loro stessi sono stati rappresentanti del centralismo democratico e di decisioni di pochi, metodo che noi da tempo abbiamo deciso di abbandonare. Non comprendo se sul piano politico, in questo periodo, l’onorevole Fontanelli parli come fondatore di una nuova minoranza. Se così fosse è bene farlo in maniera diretta e in campo aperto, per rispetto delle sensibilità politiche del PD, di minoranza e maggioranza, e tenendo conto del suo ruolo istituzionale di rappresentanza di un territorio che non merita di essere relegato a uno strumentale gioco delle parti” conclude Zappacosta.