Pisa, ordinanza antiprostituzione: “Quanti atteggiamenti strumentali e ipocriti”

“La polemica che alcuni stanno cercando di montare sulla cosiddetta ordinanza antiprostituzione si basa su una deformazione caricaturale del senso e degli obiettivi del provvedimento. Per questo riteniamo che siano dovuti dei chiarimenti sul merito più autentico della questione.

Un’azione di contenimento della prostituzione su strada è stata richiesta con forza da un considerevole numero di cittadini, che sentono questo fenomeno come elemento di degrado e marginalizzazione del luogo in cui vivono. È una richiesta fondata, che non viene da persone bigotte, classiste o razziste.

Sappiamo che un problema così complesso, al quale sono collegati episodi criminali di autentica sopraffazione le cui vittime sono innanzitutto le prostitute, può essere combattuto solo con un impegno dello Stato in tutte le sue articolazioni.

I comuni, pur avendo poche risorse e pochi strumenti a disposizione, cercano di fare col massimo impegno la loro parte, anche se è ovvio che un’azione di contrasto più incisiva spetta alle forze dell’ordine (peraltro anche loro, e lo denunciamo da tempo insieme ai sindacati di categoria, alle prese con problemi di organico e risorse).

La prima ordinanza, siglata due anni fa, aveva dato risultati positivi e anche allora era stata presa d’intesa con i comuni di San Giuliano e Vecchiano, sui cui territori grava la maggior parte del problema.

Giova ricordare che nei vari paesi europei vigono norme anche molto differenti, a testimonianza di quanto l’argomento sia culturalmente oltre che politicamente impegnativo e richieda, quindi, non un atteggiamento propagandistico e polemico, ma disponibilità al confronto.

Quello che va sottolineato con forza è che l’ordinanza non mira certo a colpire le prostitute, ma il loro sfruttamento. Lo dimostra il fatto che la gran parte delle multe è elevata ai clienti. Si tratta ovviamente e dichiaratamente di un’azione di dissuasione nei loro confronti: viene fatto divieto, anche per ragioni di sicurezza stradale, di fermarsi a contrattare le prestazioni. Riteniamo questo approccio tutt’altro che ipocrita o sessista o bacchettone. Non è un caso, anzi, che la filosofia della sanzione contro quello che a destra verrebbe definito “l’utilizzatore finale” si sia affermata a livello legislativo proprio nel civile nord Europa; in Svezia, Norvegia, Islanda, dove la prostituzione è considerata una violenza dell’uomo sulla donna che può essere punita anche penalmente.

Per questo sorprendono le critiche e i toni gratuiti di chi davvero dimostra di essere molto lontano da una realtà fatta di schiavitù e di sofferenza e non di liberazione dei costumi. Parlare di difesa del diritto all’autodeterminazione e proporre carnevalate, come fanno alcuni, è grottescamente fuori luogo. Sono atteggiamenti strumentali e ipocriti di chi, tra l’altro, continua a usare due pesi e due misure contestando a Pisa quello che non viene contestato in molti altri comuni (come le stesse San Giuliano e Vecchiano) dove sono in maggioranza e in giunta anche le forze della sinistra più radicale.

I segretari di circolo Pd

Paola Balestri (Putignano, Coltano, Ospedaletto, Sant’Ermete)

Rocco Gangemi (Porta a Mare, San Piero a Grado)

Vladimiro Basta (Cep, Barbaricina)