Pd Toscana, il manifesto per il partito del futuro.
Parrini e Mazzeo anticipano i contenuti della bozza di manifesto che presenteranno domani in assemblea regionale per poi iniziare un percorso di confronto con iscritti e elettori; un documento che porterà un contributo importante alla discussione nazionale intorno alla forma-partito
Firenze, 11 settembre 2015 – Una nuova organizzazione che rispecchia i cambiamenti istituzionali avvenuti con la legge Delrio e le successive normative regionali, un modello “a matrice”, con coordinamenti più ampi in cui si discute delle politiche regionali altri più piccoli in cui si affrontano le politiche dei servizi; una struttura in grado di coniugare tradizione e innovazione, affiancando alle funzioni classiche del partito nuove forme di partecipazione come tavoli o “focus group” su tematiche specifiche. È il Pd del futuro secondo Dario Parrini, segretario Pd Toscana e Antonio Mazzeo, vicesegretario responsabile organizzazione Pd Toscana, che hanno anticipato i contenuti del manifesto elaborato dal gruppo di lavoro regionale sulla forma partito, da presentare domani all’assemblea e poi sottoporre al confronto con iscritti e elettori. Un documento che vuol rappresentare un contributo fondamentale alla discussione avviata a livello nazionale sul tema, facendo della Toscana una sorta di “laboratorio politico” di una forma partito moderna e innovativa.
“Dobbiamo andare oltre la discussione sterile su partiti liquidi o solidi. – hanno spiegato Parrini e Mazzeo – Il Pd deve essere ‘semplicemente’ ben organizzato, valorizzando il ruolo degli iscritti e aprendosi all’integrazione con il popolo delle primarie. Di più, dovremmo pensare a un ‘partito Expo’ che sia come un contenitore dove vadano a confluire intelligenze, esperienze e idee, e che sia capace di valorizzarle ed espanderle”.
“Un partito reticolare, in grado di garantire la massima partecipazione, a vari livelli, e di selezionare e formare al meglio la futura classe dirigente, trasformando passione e militanza politica in buon governo”, ha precisato Parrini.
“Non possiamo non modificare le nostre strutture di fronte ai grandi cambiamenti che ci circondano, dobbiamo fare in modo di garantire una sempre più stretta interconnessione tra livelli istituzionali per dare risposte concrete”, ha fatto presente Mazzeo.
Condivisione, partecipazione e confronto sono quindi le parole chiave del Pd del futuro, secondo il gruppo di lavoro regionale, il tutto con una nuova struttura organizzativa. “Un partito di governo a vocazione maggioritaria che dialoga con tutti, al proprio interno e con le altre forze sociali, ma poi decide sulla base di quelle che sono le priorità per il bene comune”, viene definito nella bozza di manifesto. E proprio per garantire funzione maggioritaria e di governo viene indicata come punto fondamentale “la coincidenza di leadership politica e di premiership”.
“I momenti di instabilità maggiore del centrosinistra si sono verificati quando le figure di premier e segretario erano differenti”, ha ricordato Parrini. “La divisione di queste due figure indebolisce l’idea di fondo del Pd”, ha puntualizzato Mazzeo. “Nessuna preclusione a far eleggere i segretari regionali dagli iscritti, al pari dei segretari provinciali comunali e di circolo”, concludono, mentre sostengono primarie “aperte per eleggere il segretario nazionale anche nella sua funzione di candidato alla Presidenza del Consiglio”.