Pd Toscana. Ferrucci ha presentato la sua segreteria. La direzione regionale approva documento di censura contro Calderoli
15 luglio 2013 – Nella riunione della Direzione regionale del Pd toscano svoltasi oggi il segretario Ivan Ferrucci, eletto dieci giorni fa, ha presentato la sua segreteria. Dell’organismo ne fanno parte Marco Ruggeri, capogruppo in consiglio regionale, Claudio Ritorni, Tesoriere, Antonio Mazzeo, Bruna Dini, Filippo Gallo, Benedetta Squittieri, Stefano Bruzzesi, Daniela Lastri, Emanuele Bani.
“Ho voluto fare una segreteria snella di 9 persone – afferma Ferrucci – il più possibile collegiale in vista del congresso, e ritengo inoltre che sia utile che alle riunioni della segreteria partecipino anche i segretari delle federazioni, espressione dei vari territori. E dal momento che nei prossimi mesi ci saranno varie scadenze e un gran lavoro da fare su molte questioni di politica regionale, da affrontare in modo pieno, ho assegnato anche delle deleghe tematiche per seguire anche in periodo congressuale queste questioni con l’attenzione che meritano”.
Per quanto riguarda la Conferenza Programmatica, su proposta dello stesso segretario regionale, e’ stata largamente condivisa la decisione di farla a settembre precedendola con un lavoro approfondito per l’importanza che questo appuntamento deve avere, attraverso il confronto con i territori e iniziative specifiche.
Durante la Direzione è stato anche presentato un documento di censura nei confronti di Roberto Calderoli dopo le offensive parole pronunciate sul ministro all’Integrazione Cecilie Kyenge.
Questo il testo: “La Direzione regionale del Pd della Toscana ritiene gravissime le parole di Roberto Calderoli e che tali offese non possano restare senza alcuna conseguenza ma devono essere seguite dalle dimissioni del Senatore dalla vice presidenza del Senato.
Contro il razzismo non può esserci alcuna indulgenza o tentativo di minimizzare la portata dei fatti. Le parole usate dal senatore Calderoli nei confronti della ministra Kyenge stanno provocando una escalation di dichiarazioni e atti senza precedenti da parte di esponenti leghisti, che dimostra una strategia con cui si vogliono salvare le sorti di un movimento politico in grave crisi occupando lo spazio della destra xenofoba e razzista: tutto ciò assume una gravità eccezionale e rischia di promuovere o giustificare comportamenti fondati su un’idea di superiorità razziale e di discriminazioni sulla base delle origini etniche. Pertanto occorre una ferma condanna e un gesto chiaro di dimissioni di Calderoli che al momento ricopre una delle più alte cariche istituzionali”.