Padule: il Pd chiede una riorganizzazione
Nella seduta del consiglio comunale di Fucecchio di ieri sera il documento sul centro di ricerca del Padule di Fucecchio proposto dal Partito democratico è stato approvato col voto favorevole di tutti i gruppi consiliari, tranne Forza Italia e Movimento 5 Stelle che non erano presenti alla votazione.
Il Pd di Fucecchio, pur condividendo l’impegno dell’amministrazione comunale a rimanere all’interno del “Centro di ricerca e documentazione del Padule di Fucecchio” chiede che vengano realizzate politiche di forte discontinuità rispetto alle attuale gestione del centro stesso, che negli anni ha visto svanire quell’unione di intenti che accomunava i comuni rivieraschi con le associazioni degli agricoltori, ambientaliste, venatorie e con i portatori di interesse locali. Nell’intento originario, infatti, il centro avrebbe dovuto essere il luogo dove avviare una concertazione condivisa a livello d’area sulle politiche ambientali e sulla tutela del Padule di Fucecchio. Un tentativo che è evidentemente fallito al punto tale che molte associazioni e una buona parte degli enti locali se ne sono andati (la Città Metropolitana di Firenze, la Provincia di Pistoia e i comuni di Lamporecchio, Larciano, Altopascio, Vinci e Ponte Buggianese – anche il consiglio comunale di Buggiano ha già deliberato l’uscita).
“Se ne sono andati- afferma Luca Giorgi, segretario Pd Fucecchio- perché non vedono più in questa onlus lo strumento idoneo per perseguire gli obiettivi prefissati. Dove i progetti vengono condivisi tra enti locali e associazioni i risultati arrivano: è recente l’esempio del finanziamento di 1 milione di euro destinato a lavori finalizzati alla tutela e alla valorizzazione delle risorse ambientali del Padule ottenuto dal consorzio forestale delle Cerbaie, che si è messo a capo di trentatré soggetti, pubblici e privati, dando vita ad una sinergia territoriale positiva e che rappresenta un esempio di come si può lavorare concretamente al miglioramento del Padule di Fucecchio. Il centro di ricerca ha un senso se va in questa direzione: se riuscirà ad intercettare, cioè, forme di finanziamento diverse rispetto al solo intervento pubblico, su cui oggi, invece, si basa quasi esclusivamente”.
La Regione Toscana è concretamente impegnata a sostenere il Padule di Fucecchio, come dimostra la recente istituzione del “Tavolo di confronto sul Padule di Fucecchio”, costituito da tutti, nessuno escluso, i portatori di interesse del Padule: Provincia di Pistoia, Città Metropolitana di Firenze, consorzio di bonifica 4, comuni interessati.
“E’ questo l’unico luogo deputato ad individuare le politiche decisionali che dovranno garantire un futuro al Padule- continua Giorgi- a differenza del centro di ricerca che era e rimane un’associazione privata onlus che potrà, invece, considerarsi uno strumento di lavoro.
Uno strumento che però deve necessariamente procedere ad una sua riorganizzazione per proseguire con il contenimento delle spese, la ricerca di nuove entrate finanziarie, nuove strategie per la promozione turistica. Un servizio di ricerca, sviluppo, documentazione e promozione, così rinnovato, potrebbe essere utile per raggiungere gli obiettivi e le finalità decise dal tavolo di confronto regionale, unico ente legittimato a prendere decisioni sulle tematiche del Padule”.
I primi incontri del tavolo hanno evidenziato la necessità di affrontare tutta una serie di tematiche che rappresentano criticità particolarmente forti quali l’interramento, l’inquinamento (la vicinanza di discariche – Monsummano Terme – e la vicinanza di numerosi vivai con i loro prodotti chimici inquinanti), la comparsa di fauna alloctona (nutrie, gamberi della Lousiana) che ha modificato l’ecosistema, la forte presenza di specie invasive come cinghiali, caprioli e corvidi, la necessità di modifica dei regolamenti per i lavori di manutenzione, oltre all’importanza della gestione delle riserve naturali e di altre aree protette.
“Sono questi problemi da risolvere. L’obiettivo deve essere quello di portare avanti politiche di miglioramento del Padule nell’interesse della collettività e dell’intera area umida per la valorizzazione e la tutela di quello che costituisce un unicum per il suo ecosistema.
Il Partito democratico-chiude il segretario Dem- vuole che si attuino tutte le politiche per il miglioramento ambientale del Padule. Il centro di ricerca va difeso e sostenuto se è funzionale al raggiungimento degli obiettivi condivisi. Non può essere difeso a prescindere, oltretutto investendoci i soldi dei cittadini”.