19 Aprile 2016

Vicenda Aamps Livorno. Pd Toscana ai grillini: “Doppia morale a 5 stelle”

silenzio 5 stelle

“Il problema del Movimento 5 Stelle non è tanto l’avviso di garanzia all’assessore Lemmetti visto che noi, in coerenza, siamo da sempre garantisti e non giustizialisti, quanto piuttosto l’evidente attacco di afasia. Perché questo silenzio quando non hanno mai perso occasione per sparare sentenze e attaccare in maniera violenta gli avversari politici facendo del giustizialismo la propria bandiera elettorale? Perché questa doppia morale di ergersi a giudici popolari solo a patto che siano altri ad essere accusati? Capiamo che Grillo e il direttorio siano in imbarazzo e in effetti il silenzio che arriva da Genova, da Roma e da Livorno è forse più eloquente di tante parole”.

Così il vicesegretario e il responsabile enti locali del PD toscano, Antonio Mazzeo e Stefano Bruzzesi, con il capogruppo in Regione Leonardo Marras,  commentano il silenzio del Movimento 5 Stelle sull’avviso di garanzia nell’ambito della vicenda Aamps a Livorno arrivato ieri all’assessore del Comune Gianni Lemmetti.

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Tesseramento e 2X1000

 

manifesto tesseramento

E’ aperto il tesseramento 2016 al Partito Democratico

  • Trova la sede del Partito Democratico più vicina a te QUI.

  • Oppure chiama la sede regionale toscana allo 055.33941, email: info@pdtoscana.it

E ricorda…

anche quest’anno puoi devolvere il 2X1000 al Partito Democratico
inserendo il codice M20 nella tua dichiarazione dei redditi.
Se sei un contribuente che non presenta dichiarazione puoi compilare il modulo apposito e consegnarlo in un ufficio postale.

Qui sotto trovi tutte le informazioni utili:

2 per mille

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18 Aprile 2016

Referendum trivellazioni. Parrini: “Buonsenso batte massimalismo due a zero”

17 aprile 2016 – “La proposta oggetto di referendum era sbagliata, demagogica, pericolosa per i posti di lavoro e gli investimenti in un Paese che ha bisogno di posti di lavoro e di investimenti. Gli italiani l’hanno sonoramente bocciata utilizzando i due strumenti  costituzionalmente previsti del non voto e del voto negativo: buonsenso batte massimalismo due a zero. Ci sono stati poi quelli che, politicizzando una cosa che non doveva essere politicizzata, hanno voluto trasformare questo voto in una spallata contro Renzi. Hanno fallito, e ora hanno grossi lividi sulla spalla. Stando ai sondaggi, il fronte del sì, composto da grillin-berlusconian-salvinian-vendoliani, può contare su circa 21 milioni di voti (il 60% dei circa 35 milioni di elettori che prevedibilmente parteciperanno alle prossime politiche). Ebbene, i sì oggi sono stati molti milioni di meno di questa cifra. La martellante propaganda M5S-Sel-Lega-Fi-Fdi non ha convinto neanche larga parte dell’elettorato potenziale di questi partiti: dal loro punto di vista, un disastro totale. Hanno di che riflettere. Ma li conosco. Accamperanno scuse, cercheranno pretesti e capri espiatori, oppure, un po’ ingannando e un po’ ingannandosi, tenteranno di far passare un dato per loro pessimo come un buon dato. Non faranno ciò che servirebbe come prima cosa: una sana e ampia autocritica”.
DARIO PARRINI, segretario PD Toscana
LA VIDEOINTERVISTA A DARIO PARRINI:
https://www.youtube.com/watch?v=5y6RpiAkHvY
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Referendum trivellazioni. Parrini: “Buonsenso batte massimalismo due a zero”

17 aprile 2016 – “La proposta oggetto di referendum era sbagliata, demagogica, pericolosa per i posti di lavoro e gli investimenti in un Paese che ha bisogno di posti di lavoro e di investimenti. Gli italiani l’hanno sonoramente bocciata utilizzando i due strumenti  costituzionalmente previsti del non voto e del voto negativo: buonsenso batte massimalismo due a zero. Ci sono stati poi quelli che, politicizzando una cosa che non doveva essere politicizzata, hanno voluto trasformare questo voto in una spallata contro Renzi. Hanno fallito, e ora hanno grossi lividi sulla spalla. Stando ai sondaggi, il fronte del sì, composto da grillin-berlusconian-salvinian-vendoliani, può contare su circa 21 milioni di voti (il 60% dei circa 35 milioni di elettori che prevedibilmente parteciperanno alle prossime politiche). Ebbene, i sì oggi sono stati molti milioni di meno di questa cifra. La martellante propaganda M5S-Sel-Lega-Fi-Fdi non ha convinto neanche larga parte dell’elettorato potenziale di questi partiti: dal loro punto di vista, un disastro totale. Hanno di che riflettere. Ma li conosco. Accamperanno scuse, cercheranno pretesti e capri espiatori, oppure, un po’ ingannando e un po’ ingannandosi, tenteranno di far passare un dato per loro pessimo come un buon dato. Non faranno ciò che servirebbe come prima cosa: una sana e ampia autocritica”.
DARIO PARRINI, segretario PD Toscana
LA VIDEOINTERVISTA A DARIO PARRINI:
https://www.youtube.com/watch?v=5y6RpiAkHvY
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Oltre 64mila i toscani che nel 2015 hanno destinato il 2X1000 al PD

16 aprile 2016 – Sono stati oltre 64mila (esattamente 64.129) i contribuenti toscani che lo scorso anno hanno destinato volontariamente il 2X1000 al Partito Democratico. Il dato disaggregato per territori è emerso nel corso dell’ultima riunione dei tesorieri regionali del PD riuniti a Roma.

Dal PD toscano parte l’invito ai cittadini a destinare il due per mille dell’Irpef anche nella dichiarazione dei redditi 2016, che da oggi, 15 aprile, può essere compilata dai contribuenti.

Nell’apposita casella dedicata ai partiti politici il codice da inserire per il Pd, anche quest’anno, è M20. I contribuenti che invece sono esonerati dall’obbligo di presentare dichiarazione possono scaricare l’apposito modulo dal sito dell’Agenzia delle entrate e consegnarlo in un ufficio postale in busta chiusa, a tutela della privacy, o ai Caf.

Devolvere il due per mille non comporta alcun costo trattandosi di un contributo che proviene dall’irpef comunque pagata e non interferisce con il 5 per mille che resta una voce a parte garantita alle associazioni, così come l’8 per mille.

“Considerando che sono stati circa 600mila i cittadini italiani che hanno scelto di contribuire al PD a livello nazionale, oltre il 10 percento arriva dalla Toscana. Un grande risultato che ora possiamo solo migliorare considerando che il nuovo sistema di contribuzione in Italia è una novità assoluta dal 2014 e che il 2015 è stato il primo anno davvero a regime – spiega il tesoriere del Pd toscano Antonio Napolitano -. Per quanto abbiamo razionalizzato al massimo le spese, la vita dei partiti ha un costo e i nostri bilanci sono pubblici, certificati e trasparenti, consultabili su internet”.

“Abbiamo voluto fortemente l’abolizione del finanziamento pubblico diretto ai partiti per passare a un sistema basato sulle scelte volontarie dei cittadini. Quella legge fu una scelta dagli esiti non scontati, ma oggi confortata dai risultati del 2015 che presentiamo con orgoglio e che siamo certi di incrementare. La democrazia – e in essa la vita dei partiti – ha un costo e il due per mille è l’opzione di finanziamento più trasparente e ‘meritocratica’: anno per anno il cittadino decide liberamente se contribuire solo e soltanto secondo il suo giudizio sull’operato politico di un partito” commenta il segretario regionale della Toscana, Dario Parrini.

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Oltre 64mila i toscani che nel 2015 hanno destinato il 2X1000 al PD

16 aprile 2016 – Sono stati oltre 64mila (esattamente 64.129) i contribuenti toscani che lo scorso anno hanno destinato volontariamente il 2X1000 al Partito Democratico. Il dato disaggregato per territori è emerso nel corso dell’ultima riunione dei tesorieri regionali del PD riuniti a Roma.

Dal PD toscano parte l’invito ai cittadini a destinare il due per mille dell’Irpef anche nella dichiarazione dei redditi 2016, che da oggi, 15 aprile, può essere compilata dai contribuenti.

Nell’apposita casella dedicata ai partiti politici il codice da inserire per il Pd, anche quest’anno, è M20. I contribuenti che invece sono esonerati dall’obbligo di presentare dichiarazione possono scaricare l’apposito modulo dal sito dell’Agenzia delle entrate e consegnarlo in un ufficio postale in busta chiusa, a tutela della privacy, o ai Caf.

Devolvere il due per mille non comporta alcun costo trattandosi di un contributo che proviene dall’irpef comunque pagata e non interferisce con il 5 per mille che resta una voce a parte garantita alle associazioni, così come l’8 per mille.

“Considerando che sono stati circa 600mila i cittadini italiani che hanno scelto di contribuire al PD a livello nazionale, oltre il 10 percento arriva dalla Toscana. Un grande risultato che ora possiamo solo migliorare considerando che il nuovo sistema di contribuzione in Italia è una novità assoluta dal 2014 e che il 2015 è stato il primo anno davvero a regime – spiega il tesoriere del Pd toscano Antonio Napolitano -. Per quanto abbiamo razionalizzato al massimo le spese, la vita dei partiti ha un costo e i nostri bilanci sono pubblici, certificati e trasparenti, consultabili su internet”.

“Abbiamo voluto fortemente l’abolizione del finanziamento pubblico diretto ai partiti per passare a un sistema basato sulle scelte volontarie dei cittadini. Quella legge fu una scelta dagli esiti non scontati, ma oggi confortata dai risultati del 2015 che presentiamo con orgoglio e che siamo certi di incrementare. La democrazia – e in essa la vita dei partiti – ha un costo e il due per mille è l’opzione di finanziamento più trasparente e ‘meritocratica’: anno per anno il cittadino decide liberamente se contribuire solo e soltanto secondo il suo giudizio sull’operato politico di un partito” commenta il segretario regionale della Toscana, Dario Parrini.

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8 Aprile 2016

A maggio tre direzioni tematiche del Pd toscano su sanità, casa e urbanistica, sviluppo economico

parrini

8 aprile 2016 – Tre riunioni tematiche della direzione regionale del Pd toscano nel mese di maggio su sanità, casa e urbanistica, sviluppo economico. Le ha annunciate oggi il segretario toscano del partito, Dario Parrini. La prima è in programma sabato 7 maggio.

La riflessione che abbiamo condotto sulla forma da dare al nostro partito è una riflessione che produrrà degli effetti. Abbiamo detto che vogliamo un partito sempre più protagonista nell’elaborazione e valorizzazione delle politiche di governo. Pertanto faremo tre direzioni dove parleremo di sanità, casa e urbanistica e sviluppo economico, con l’obiettivo di fornire linee di indirizzo generali e una cornice di scelte all’interno della quale opererà chi nella nostra regione –  giunta e consiglio – è chiamato all’attuazione del programma elettorale con cui abbiamo preso così tanti voti un anno fa. Il motivo conduttore della nostra riflessione sarà che il nostro tempo è il presente e non il passato. Noi dobbiamo fare cose che funzionano – più che mostrarci fedeli a dogmi superati – con molta concretezza e poca ideologia. Facendo questo riusciremo a fare fortemente l’interesse dei toscani. Lo stiamo già facendo bene: il partito con queste direzioni spingerà affinchè lo si faccia ancora meglio” ha spiegato Parrini.

“Questa è una ulteriore dimostrazione di come il PD toscano voglia discutere dei temi in maniera concreta e tenere vivo quel confronto diretto tra i vari livelli amministrativi e dirigenziali che abbiamo già avviato alla fine dello scorso anno. È questo il tratto distintivo del manifesto sulla forma partito che abbiamo consegnato per primi al presidente del partito Orfini e al vicesegretario nazionale Guerini e che sta alla base di quel ‘partito Expo’ che vorremmo realizzare valorizzando le tante diverse competenze al nostro interno” aggiunge il vicesegretario con delega all’organizzazione del Pd toscano Antonio Mazzeo.

 

QUI IL VIDEO INTEGRALE
DELL’INTERVISTA A DARIO PARRINI
sulle riunioni tematiche della direzione regionale, ma anche sul referendum sulle trivellazioni, fusioni dei comuni e rapporti interni al Pd.

 

 

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6 Aprile 2016

Primarie di legge. Dario Parrini oggi sul “Corriere fiorentino”

parrini rispone a armarolI

6 aprile 2016 – Il segretario del Pd toscano e deputato, Dario Parrini, torna sulla sua proposta di legge, depositata alla Camera alcuni giorni fa, con cui propone, insieme ad altri colleghi, di regolare le elezioni primarie per legge. Oggi sul “Corriere fiorentino” un suo intervento di risposta alle critiche avanzate ieri da Paolo Armaroli.

LEGGI L’INTERVENTO DI DARIO PARRINI

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Primarie di legge. Dario Parrini oggi sul “Corriere fiorentino”

parrini rispone a armarolI

6 aprile 2016 – Il segretario del Pd toscano e deputato, Dario Parrini, torna sulla sua proposta di legge, depositata alla Camera alcuni giorni fa, con cui propone, insieme ad altri colleghi, di regolare le elezioni primarie per legge. Oggi sul “Corriere fiorentino” un suo intervento di risposta alle critiche avanzate ieri da Paolo Armaroli.

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Approvata in consiglio regionale la risoluzione del Pd sulle fusioni dei comuni

6 aprile 2016 – «Un risultato importante, un impegno decisivo per questa legislatura che viene mantenuto, ma non rappresenta un punto d’arrivo, ma una nuova partenza che ci vedrà ora impegnati in un grande percorso di partecipazione che vedrà coinvolti i cittadini e gli enti locali. Da oggi, infatti, inizia il confronto in tutta la Toscana sui nuovi Comuni e il patto di governo tra i Comuni e la Regione. I Comuni sapranno cogliere tutte le opportunità di questa fase, perché abbiamo parlato di volontarietà e non di obbligo, proponendosi come i primi attori di una profonda azione riformista secondo la più alta tradizione toscana».

Lo ha detto Leonardo Marras, capogruppo del Pd in Consiglio regionale, commentando l’approvazione della Risoluzione “in merito agli orientamenti del Consiglio regionale in materia di fusione di comuni e di riforma del sistema delle autonomie locali” avvenuta questa mattina a maggioranza.

La risoluzione è stata illustrata in Aula da Antonio Mazzeo, consigliere Pd e vicesegretario del Pd toscano.

«Siamo in una fase di profondo e complessivo riassetto istituzionale che coinvolgerà tutti i livelli amministrativi – ha detto Mazzeo – Il primo passo è stato fatto col superamento delle Province, altri dovranno riguardare da un lato il lavoro per la costituzione di macroregioni, dall’altro quello di un nuovo dimensionamento dei nostri Comuni. Tutto questo, all’interno del percorso generale definito dalla riforma costituzionale che confermeremo col referendum di ottobre, rappresenta anche per la nostra regione una straordinaria opportunità nella definizione di un nuovo disegno di territorio che la renda in grado di competere con le principali realtà d’Europa. La Toscana è sempre stata apripista su questo fronte. Quello che siamo chiamati a fare, dunque, è prima di tutto definire nuovi ambiti ottimali di riferimento. Lo facciamo con questa risoluzione che non è un manifesto di buone intenzioni quanto piuttosto una vera e propria “road map” delle istituzioni locali per raggiungere alcuni degli importanti obiettivi contenuti nel nostro programma di legislatura. Si tratta di spingere fortemente l’acceleratore sulle fusioni dei comuni, rendendo contagioso e irreversibile un processo iniziato da qualche anno. Quindi più incentivi, qualche disincentivo alla frammentazione e nuove e chiare regole per raccogliere i risultati dei referendum consultivi. Di pari passo – ha aggiunto Mazzeo – bisognerà snellire e semplificare l’organizzazione ed il rapporto che la Regione ha con l’associazionismo degli enti locali, attraverso il riconoscimento di un rapporto esclusivo con i Comuni attraverso l’Anci per la concertazione regionale, e dare ulteriore impulso al percorso di riordino e razionalizzazione dei livelli di governance dei servizi pubblici locali valutando concretamente la fattibilità di individuare un unico ambito territoriale ottimale di livello regionale per la gestione unitaria del servizio idrico integrato e del servizio di gestione dei rifiuti urbani, analogamente a quanto già fatto con l’ATO unico per il trasporto pubblico locale. L’obiettivo è semplice e preciso: il miglioramento dei servizi con razionalizzazione della spesa, maggiore capacità di investimenti e meno tasse per far ripartire crescita e occupazione».

Non è mancata, da parte di Mazzeo, una replica ai consiglieri 5 Stelle circa la presunta incostituzionalità della risoluzione: «Trovo francamente imbarazzante che si provi a strumentalizzare tutto questo arrivando addirittura a minacciare un ricorso alla Corte costituzionale per una risoluzione che, dovrebbero saperlo i colleghi del M5S, è meramente un atto politico e non una legge che, peraltro, potrebbe essere impugnata in via diretta soltanto dal governo».

«La verità – ha proseguito Mazzeo – è semplicemente che avevamo davanti due strade. Imporre le scelte dall’alto, cosa che la legge consentirebbe, oppure cercare di incentivare un percorso di grande partecipazione dal basso. Abbiamo scelto la seconda e, per essere chiari, non ha niente a che vedere con il percorso previsto dal ddl Lodolini presentato alla Camera e che mira alla “obbligatorietà” delle fusioni, idea sulla quale nutriamo diversi dubbi. Questa risoluzione, di contro, impegna invece  “a favorire i processi volontari di fusione” e a farlo “mediante la valorizzazione dei percorsi partecipativi da effettuarsi opportunamente in via propedeutica alla presentazione delle relative proposte”. Chi dice il contrario fa solo disinformazione e strumentalizza una cosa che non c’è».

«Curioso – ha aggiunto Mazzero – che chi, su questi temi, agita sempre i propri vessilli decida di presentare una “antiproposta”. Peccato che, secondo quanto emerso in un recente sondaggio, sono prima di tutto i cittadini a dirsi favorevoli a questo percorso. E lo dicono in maniera trasversale: il 50% degli elettori che hanno dichiarato di votare M5S, il 57% di quelli che si dichiarano di centrodestra, il 40% di quelli che hanno votato Si. Ad essere contrari, in assoluto, sono il 17% appena».

Mazzeo infine ha ricordato quanto siano importanti gli incentivi messi in campo: da parte regionale (250mila euro all’anno per 5 anni a ogni comune fino a un massimo di 1 milione) quanto da parte del governo che ha previsto con l’ultima Finanziaria l’aumento del contributo straordinario dal 20 al 40% dei trasferimenti erariali attribuiti per l’anno 2010. E, infine, ha fatto riferimento alla salvaguardia “antiannessione”, sottolineando l’importanza di una  «regolamentazione, finora non codificata, dell’indirizzo che il consiglio regionale è chiamato a tenere qualora i cittadini di due comuni, chiamati a referendum, esprimano pareri opposti. Su questo tema servirà una maggioranza complessiva di almeno i due terzi fatta salva la cosiddetta “norma anti annessione” per la quale il limite suddetto può venire superato in caso di forte contrarietà (almeno del 75%) da parte di uno dei due comuni».

QUI IL TESTO INTEGRALE DELLA RISOLUZIONE

QUI LE SLIDE ESPLICATIVE

 

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