Magona, Fabiani: “Agevolare entrata in campo di nuova proprietà che dia garanzie su continuità di produzione e occupazione”.
La crisi che già duramente ha toccato Piombino non accenna a placarsi, anzi. Trecentocinquanta dipendenti perderanno il posto di lavoro, di quattro impianti soltanto due resteranno aperti.
Ad associarsi alle preoccupazioni espresse da parte delle istituzioni locali, ma non solo, è il Segretario del Partito Democratico Val di Cornia-Elba Valerio Fabiani.
“La conferma della chiusura di due degli impianti della Magona da parte del gruppo Arcelor-Mittal va ad aggravare una situazione già drammatica per il tessuto sociale ed economico di Piombino e di tutto in nostro Paese. Con il Governo oltre a garantire i necessari ammortizzatori sociali, dobbiamo anche agevolare l’entrata in campo di una proprietà nuova, in grado di fornire delle garanzie sulla continuità della produzione e sulla questione occupazionale”.
“Le istituzioni locali e la Regione non possono essere lasciate sole. Se sommiamo la crisi del Polo siderurgico di Piombino a quello di Taranto e di altri siti industriali, si capisce che è a rischio l’intero apparato industriale italiano. L’Italia deve reagire; In gioco non c’è soltanto il futuro della città di Piombino ma il ruolo che, nel settore, l’Italia ricopre nel mondo. Serve un piano nazionale”.