“Legalità, lotta alla mafia ed alla corruzione. Il discorso del Presidente”, di Emiliano Poli, responsabile forum sicurezza e legalità del Pd toscano

mattarella“E’ una consuetudine che al termine del discorso di insediamento del Presidente della Repubblica, ciascun italiano lo analizzi più o meno approfonditamente. Il peso delle parole pronunciate in questo discorso è enorme ed ogni parola misurata con attenzione. Per molti i discorsi di insediamento sono tutti uguali, stesse parole, stesse speranze, stessa retorica. Prima del discorso di insediamento Mattarella è stato descritto come una persona silenziosa, pacata, quasi a voler dimostrare che il suo ruolo si limiterà al “compitino”.

Da parte mia non potevo aspettarmi un inizio migliore. La parola mafia è stata pronunciata ben 4 volte. A qualcuno può sembrare una normalità vista la forte presenza della criminalità organizzata nel nostro paese. In realtà questa parola non era sta nemmeno pronunciata negli ultimi discorsi di insediamento, segno evidente che il Presidente su questo tema non ha intenzione di tacere.

La mafia è stata definita un “cancro pervasivo”. Se pensiamo che qualcuno, in tempi non così lontani definì “cancro” la magistratura, capiamo quanto sia forte il discorso del Presidente.

Non sono mancati i riferimenti alla politica sul fronte della lotta alla criminalità perché il Presidente Mattarella la pensa esattamente come Giovanni Falcone ed è convinto che per sconfiggerla non è sufficiente l’eroismo di poche persone ma è necessaria una “moltitudine di persone oneste, competenti, tenaci, ed una dirigenza politica e amministrativa capace di compiere il proprio dovere.”  Il Presidente ha incoraggiato l’azione determinata della magistratura e delle forze dell’ordine nella lotta alla criminalità, un monito ad andare avanti nonostante le pressioni e le ingerenze alle quali quotidianamente sono sottoposte.

Il ringraziamento alle Forze Armate, seppur doveroso, non è così scontato. Troppe volte ci ricordiamo di loro nei momenti di necessità senza prendere in considerazione il sacrificio a cui sono chiamati, sacrificio non sempre riconosciuto in modo adeguato dagli stessi cittadini.

La prima visita alle Fosse Ardeatine preannunciava il monito del Presidente a “ricordare la Resistenza e il sacrificio di tanti che settanta anni fa liberarono l’Italia dal nazifascismo.”, monito che può sembrare banale ma che è di un’importanza esemplare in anni in cui partiti ed associazioni che fanno riferimento al nazifascismo sono in aumento. Per chi, come me, non ha mai potuto conoscere un cugino perché ucciso a soli 8 anni da uno squadrone di fascisti, queste parole sono una spinta a continuare nel mio impegno.

Legalità, lotta alla mafia ed alla corruzione, rispetto e sostegno alle Forze Armate, alla Magistratura ed alle Forze di Polizia, lotta al terrorismo internazionale, rispetto della Costituzione. Per chi come me, si occupa di sicurezza e legalità non poteva chiedere di più. Il Presidente è consapevole dell’importanza di tante riforme ma al tempo stesso sa bene che senza un adeguato contrasto alla criminalità qualsiasi riforma rischia di diventare inutile ed arricchire esclusivamente le stesse persone che per anni hanno prosciugato le risorse economiche del nostro paese.

Avrei voluto evitare polemiche in questo giorno ma per la mia storia non posso evitare di commentare le parole di Riccardo Nuti, deputato del M5S per il quale “lodare Mattarella come uomo antimafia è falso e ipocrita perché il padre era vicino alla mafia”. Caro Onorevole, sarebbe necessario qualche ripassino storico sui figli di mafiosi. Solitamente i film aiutano molto chi non è abituato a leggere i libri. Dedichi pochissimo tempo alla visione de “I cento passi” e capirà quanto è possibile ribellarsi alle proprie radici e combattere per un paese migliore. Probabilmente per motivi Istituzionali il Presidente Mattarella non potrà pronunciare frasi come quelle di Peppino Impastato: “la mafia è una montagna di merda”, ma le posso assicurare che chi, come il Presidente, ha soccorso in strada il fratello assassinato della mafia ha una forza ed un coraggio che nessun altro potrà mai avere. Parli come ho fatto io con i familiari che hanno visto uccidere i loro cari dalla mafia e si renderà conto che certi momenti non si dimenticano ed accompagneranno per sempre la loro vita.

In ogni gesto, parola, discorso che accompagnerà il nostro Presidente per i prossimi 7 anni, sarà sempre vivo il ricordo di Piersanti Mattarella, un motivo in più per ribadire, Viva L’Italia, Viva la Repubblica”.

 

Emiliano Poli

Responsabile Sicurezza e legalità Pd Toscana