“Le Regioni da 20 a dodici”. Intervista a Dario Parrini sul “Tirreno” – 28 novembre 2014

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28 novembre 2014 – FIRENZE «Dopo le riforme istituzionali che il governo sta realizzando, in una seconda fase bisogna anche pensare a ridurre le regioni. Già questo sta succedendo nei paesi europei più evoluti come Francia e Germania. In Italia occorre passare da 21 a 12 regioni». E’ quanto propone il segretario regionale Dario Parrini, che ha sottoscritto la proposta di legge del veltroniano Morassut.

Perché questo dimezzamento?«Le ragioni sono almeno due».

La prima. «Ovviamente ridurre le regioni significa grandi risparmi. Una razionalizzazione delle spese».

La seconda? «Molte delle nostre regioni sono piccole per interfacciarsi con l’Europa. Basti dire che una volta l’Europa era composta da 6 Paesi e aveva sui 200 milioni di abitanti. Oggi sono 28 i Paesi e mezzo miliardi gli abitanti. Pertanto occorrono regioni più grandi».

Tipo? «Una regione dovrebbe avere almeno 2 milioni di abitanti».

La Toscana allora è a posto? «Sì, l’idea è quella di aggregare alla nostra regione anche l’Umbria e forse l’alto Lazio».

La razionalizzazione delle funzioni delle Regioni fa già parte della riforma costituzionale approvata in prima lettura dal Senato. «Sì, e questo treno deve andare avanti. Ma, mentre siamo impegnati a stabilizzare questo primo importante risultato, credo che dovremo cominciare a interrogarci seriamente su un punto già oggetto di dibattito in questi mesi in Francia: il numero delle Regioni».

Come si comportano in Francia? «Il premier Valls ha proposto di passare da 22 regioni a 13 per dare loro dimensioni europee e capacità di elaborare strategie di sviluppo vere e su ampia scala. Questa è una riforma di medio periodo ma fondamentale, e nel nostro programma per le prossime elezioni regionali ci sarà un capitolo dedicato a questo tema».

Intanto lei ha firmato la proposta di legge di Morassut. «Penso che la riforma sia possibile e anche in tempi abbastanza rapidi».

Reazioni? «Per ora positive. A cominciare dal presidente della regione Toscana Enrico Rossi. Ora la parola al parlamento». (m.L.)