Intervista al segretario Dario Parrini sul Corriere Fiorentino del 17 maggio, sul sistema aeroportuale toscano

LOGO-CORRIERE-FIORENTINOL’intervista pubblicata sul Corriere Fiorentino del 17 maggio 2014 di Marzio Fatucchi al segretario regionale del Pd toscano Dario Parrini con a tema l’integrazione e lo sviluppo del sistema aeroportuale toscano.

«Ogni civile protesta è legittima. E quando si fanno scelte nette le critiche sono fisiologiche. Ma non cambio idea. Tra Pisa e Firenze è possibile e necessaria una stagione di integrazione e complementarietà».

Dario Parrini, deputato e segretario toscano Pd. A sentire i vostri dirigenti e eletti nelle istituzioni oggi in manifestazione, il Pd di Pisa vede solo rischi nella vendita della azioni Sat da parte della Regione e nella pista da 2.400 metri a Peretola.

«I rischi veri per Pisa ci sono se si isola, non se fa sinergia. Chi racconta che l’ampliamento e la messa in sicurezza dell’aeroporto di Firenze portano a fare un doppione di Pisa dice una cosa non vera. Chi dice che si punta a fare dello scalo di Firenze un soggetto concorrente e un potenziale fagocitatore di Pisa dice una cosa non vera: è allarmismo poco utile. I due aeroporti possono crescere entrambi. Se la smettiamo di guardarci l’ombelico e guardiamo al mondo, capiremo che in entrambe le strutture possono aumentare passeggeri, posti di lavoro e investimenti. Con le polemiche non si costruisce niente. Giuste le scelte del presidente Rossi».

Lei accusa di fatto i dirigenti del suo partito di dire cose false.

«No, dico che non è vero per me. In questo dibattito se manca la tolleranza manca tutto. L’idea che si vogliano fare doppioni e che Firenze faccia concorrenza è sbagliata. Sappiamo che nessuno immagina per Firenze un ruolo diverso da city airport e nessuno mette in discussione il ruolo di Pisa come aeroporto internazionale a forte presenza di low cost. Faccio un appello al sindaco di Pisa: si impieghino tutte le energie di cui disponiamo non per coltivare le divisioni ma per costruire insieme un serio e dinamico piano di integrazione tra i due aeroporti. Non si deve perdere l’opportunità di fare del sistema aeroportuale toscano un polo in grado di stare nella “serie A” delle aviostazioni italiane e di ricevere adeguati finanziamenti pubblici. Da questo punto di vista la volontà di un operatore industriale di rilievo internazionale di scommettere sulla Toscana è una preziosa occasione non un pericolo. Oppure l’attrazione degli investimenti dall’estero è importante solo nei convegni? Bando ai localismi».

L’accusa che arriva da Pisa è esattamente l’opposto: è Firenze (e ora la Regione) che pensa solo al capoluogo toscano.

«Pensiamo all’interesse della Toscana con una visione europea e non provinciale delle grandi questioni infrastrutturali. Dico ancora a Filippeschi: gioca la carta della collaborazione invece che quella della contrapposizione, aiutaci a non dare argomenti ai sostenitori di una “Toscanina autarchica” che sono da sempre i veri avversari del Pd toscano. Il Pd è per tutt’altro: per una grande Toscana, dinamica, moderna, innovativa, equa, che affrontale sfide. E consapevole che la sfida degli aeroporti non è spostare passeggeri da una nostra città all’altra bensì attrarne tutti insieme molti di più nella nostra Regione.

Un tempo, quando una federazione di qualunque partito smentiva così platealmente scelte dei partito regionale finiva commissariata: finirà così?

«Noi ci chiamiamo partito democratico, siamo certi che discutendo troveremo una soluzione. I commissariamenti li fa il M5S».

Siete sicuri che la scelta di Rossi verrà confermata dal Consiglio regionale?

«Il presidente ha sempre fatto proposte che hanno avuto il consenso del consiglio regionale e anche questa volta le avrà».