Immigrazione, dibattito della Festa del Pd a Firenze. Il professor Santoro: “Il Consiglio d’Europa apprezza l’esperienza di Campi Bisenzio”

“Il Consiglio d’Europa apprezza l’esperienza di Campi Bisenzio”, a rivelarlo alla Festa Democratica in corso a Firenze è stato il docente universitario Emilio Santoro che da anni si occupa delle questioni legate ai diritti degli immigrati e al quadro normativo italiano, collaborando per questo con l’istituzione che raggruppa i capi di stato europei.

Ieri il professor Santoro è intervenuto al dibattito dal titolo “Più diritti per tutti: cittadinanza, diritto al voto, diritti sociali per i nuovi italiani” insieme allo stesso sindaco di Campi Bisenzio Adriano Chini, e ai responsabili Forum Immigrazione del Pd fiorentino Stefano Fusi, e del Pd nazionale Marco Pacciotti.

Santoro ha citato il comune di Campi come esempio di buona integrazione facendo notare come, al contrario, in Italia “l’immigrazione è stata vissuta come un problema da ‘governare’ basandosi su sfruttamento e paura del fenomeno. Di fatto dalla legge Martelli in poi è stato ‘assunto’ che gli immigrati nel nostro Paese entrassero solo come irregolari e i comportamenti che ne sono conseguiti derivano da questo. Sanatorie ogni 2-3 anni fino al 2002 quando con la Bossi-Fini c’è stata una maxi sanatoria da 700mila persone. Tutte persone che in realtà costruiscono la nostra economia perché settori come edilizia, turismo, agricoltura, lavori di assistenza o cura sono retti da lavoratori stranieri. Quindi problemi sociali, come l’assistenza agli anziani, e delle nostre imprese sono stati risolti da queste persone con l’utilizzo o di nessun contratto o con condizioni lavorative e contrattuali al limite dello sfruttamento”.

Dati confermati dallo stesso responsabile nazionale del Forum Immigrazione del Pd Pacciotti che ha ricordato che “il lavoro dei 5 milioni di immigrati nel nostro paese vale il 10% del Pil e che gli stranieri pagano ogni anno 4 miliardi di euro di contributi pensionistici di cui probabilmente non godranno mai e che andranno a vantaggio dei pensionati italiani. Gli immigrati non sono un nemico di cui aver paura, un competitore sociale o mera forza lavoro – ha sostenuto Pacciotti – ma cittadini che devono avere gli stessi diritti”.

Occorre cambiare linguaggio e servono percorsi di inclusione nel nostro Paese, questo è un tema centrale della società e i governi di centrodestra succedutisi negli ultimi 20 anni hanno portato ad un arretramento culturale e ad un impianto normativo che nega diritti a coloro che sono nostri concittadini” ha detto Stefano Fusi sostenendo che “leggi come la Bossi-Fini hanno creato una categoria di sotto-cittadini con meno diritti utilizzati per risolvere i problemi della crisi. Questa è l’affermazione di un modello socio-economico devastante per la società che noi vogliamo cambiare”.

Dello stesso avviso Pacciotti per il quale “la Bossi-Fini sarà da cassare in toto: quando il centrosinistra sarà al governo questa sarà una delle priorità insieme all’eliminazione dei due ‘pacchetti-sicurezza’ del ministro Maroni. In cima all’agenda dell’impegno del Pd ci sarà anche una legge sui richiedenti asilo, dal momento che l’Italia ne è totalmente sprovvista, una legge sulla libertà religiosa e una sul diritto di voto agli stranieri: il nostro Paese ha recepito nel 1994 la Direttiva europea su questo ma non l’ha mai applicata”.

Il sindaco di Campi Adriano Chini ha parlato dell’esperienza che il suo comune sta vivendo con residenti originari di 70 etnie diverse, sfatando molti luoghi comuni sulla convivenza con e tra cittadini di paesi diversi. “Se effettivamente al fenomeno dell’immigrazione è legato quello della criminalità a Campi Bisenzio, avendo il 18 per cento dei residenti di origine straniera, dovremmo avere un tasso di criminalità molto alto. Ma è esattamente il contrario, siamo anzi sotto la media. La destra sta ritardando quel percorso culturale e di rapporto tra etnie e popoli che è necessario e naturale. Fin tanto che nel mondo ci saranno conflitti e povertà il fenomeno immigrazione è strutturale e non si può dunque evitare di farci i conti pensando che sia un fatto contingente da gestire con respingimenti o politiche di chiusura dei confini come pensa la destra”.

All’incontro hanno partecipato anche rappresentanti di varie comunità straniere tra cui Pape Diaw che nell’intervento ha detto che quando il Pd sarà al governo “potrebbe partire dalla legge sull’immigrazione della Regione Toscana”.