Fabiani su Province
“Il decreto del Governo in materia di Spending Review è decisamente poco chiaro e rischia di lasciare gli enti locali in una situazione di precarietà circa il proprio futuro oltreché rispetto alle risorse disponibili e questo potrebbe compromettere lo svolgimento di servizi importanti per i cittadini” così il Segretario PD Val di Cornia-Elba Valerio Fabiani interviene sulla questione della Province.
“La Pubblica Amministrazione deve essere riformata, le istituzioni riorganizzate per renderle più efficienti e metterle al passo con una società che è radicalmente cambiata in questi anni. È difficile capire cosa accadrà delle province, di fronte a tutta questa confusione ed è quantomeno legittimo domandarsi se non sarebbe stato più opportuno immaginare una riforma più coraggiosa orientata al superamento definitivo di questo livello istituzionale e al rafforzamento dei comuni spingendoli a cooperare e incoraggiando forme di accorpamento “dal basso”, per volontà dei comuni stessi e dei cittadini – Prosegue Fabiani – Penso che rifiutare l’ipotesi di riforma proposta da Rossi e dalla Regione Toscana ben prima che il Governo Monti assumesse un’iniziativa in questa direzione, sia stato un grave errore.
Se in quel momento avessimo affrontato noi per primi questa discussione andando verso una forte semplificazione, immaginando tre macro province, forse il decreto del governo oggi ci avrebbe trovati meno impreparati e quanto meno già con una proposta “toscana” concertata con i territori da portare al tavolo del confronto con il governo centrale.
Tuttavia oggi il quadro è un altro e aldilà di certe discussioni un po’ folcloristiche cui assistiamo, come quelle che riguardano Pisa e Livorno, la verità è che i territori più piccoli e periferici, come il nostro, sono quelli che rischiano di più, all’interno di accorpamenti di grandi aree.
Il nostro territorio deve restare unito e l’unico modo per aumentare il peso specifico politico e istituzionale di questa nostra area è guardarla nella sua dimensione più vasta e omogenea. Non solo la Val di Cornia ma, insieme a noi, Castagneto che con i nostri comuni già condivide molto e che, per bocca del suo sindaco, intende proseguire su questa strada mettendo sempre più servizi e funzioni in comune; l’Isola d’Elba e la costa antistante che rappresentano sempre di più le due facce di una stessa medaglia legate da medesimi problemi e comuni ambizioni – e così conclude il Segretario PD – Dobbiamo rimanere insieme per fare massa critica e scongiurare il rischio di diventare territori marginali. Sarebbe auspicabile restare insieme anche all’area delle Colline Metallifere, perché tutti insieme rappresentiamo quel bacino omogeneo entro il quale è possibile mantenere un adeguato livello di prestazioni dal punto di vista dei servizi al cittadino e per poter meglio progettar il futuro, in termini di sviluppo. Anche per questo motivo, all’interno di una discussione circa una nuova riorganizzazione delle province, dovremmo porre il tema della nostra integrazione con la Toscana meridionale. Non solo per questo, ma anche perché così saremmo più coerenti con un disegno strategico al quale stiamo lavorando da anni. Questa porzione di Toscana che insiste fra Livorno e Grosseto nell’ambito della Toscana meridionale può giocare un ruolo forte all’insegna di un nuovo protagonismo determinato dai fatti e non più da discorsi”.
E conclude “So perfettamente che esistono delle consuetudini nei legami e nei rapporti con la parte settentrionale della Provincia, ma non è questo ad essere messo in discussione. La crisi ha ridotto all’osso le risorse pubbliche, i servizi sono rischio e sappiamo bene che l’unica via d’uscita per garantire l’efficienza è che ci si rivolga ad un bacino più ampio, così come sappiamo bene che il futuro di questo territorio dipenderà in gran parte dalla nostra capacità di candidarsi come sbocco a mare della Toscana meridionale e come snodo logistico strategico dell’Italia centrale. In ogni caso, dopo aver capito cosa succederà con questo decreto, dovremo discutere per giocare tutti insieme le nostre carte”.