Empolese-Valdelsa, il 9 febbraio assemblea: in primo piano riforma istituzionale e Piano socio-sanitario

Si terrà giovedì 9 febbraio dalle 18 presso la Fondazione I Care di Fucecchio (via I settembre, 43) l’assemblea territoriale del Partito democratico Empolese Valdelsa, in vista della conferenza programmatica del partito regionale, in programma a primavera, che ha come fra i suoi obiettivi il bilancio di metà legislatura e l’analisi di alcune questioni di governo regionale che devono essere parzialmente rivisitate e condivise.

«Vogliamo portare il nostro contributo alla conferenza regionale sulle due questioni più significative per l’Empolese Valdelsa: la riforma istituzionale regionale e il nuovo Piano sociosanitario regionale; i due temi su cui è nato l’Empolese Valdelsa (ricordo solo la creazione della Asl non provinciale e la nascita del Circondario nel 1997) e quelli su cui vogliamo dire la nostra – annuncia Brenda Barnini, segretario territoriale del Pd -. La riorganizzazione del sistema istituzionale regionale non può prescindere dal superamento delle Province e noi non avremo tentennamenti sull’argomento. Il governo Monti ha individuato il termine in cui le Regioni devono ridistribuire le competenze e le risorse, umane e finanziarie, attualmente in capo alle province. In Toscana è già stata individuata la sede in cui portare avanti questa riflessione, un tavolo paritetico con rappresentanti del Consiglio regionale e del Consiglio delle Autonomie Locali».

Barnini lancia poi una sfida alla Regione: «Chiediamo alla Regione di iniziare subito da subito questa discussione, a cui noi possiamo portare contributi importanti, con il Circondario che rappresenta una buona pratica di governo decentrato, che ha visto un ente di secondo livello mettersi alla prova nel governo di deleghe provinciali e ha portato maggiore responsabilizzazione dei Comuni e, in primo luogo, dei sindaci. Ci sentiamo anche di fare una “provocazione” alla Regione: in questa fase di ridefinizione complessiva, è necessario tenere di conto gli attuali confini provinciali, e quindi perseguire nella strada delle tre macro aree regionali (area metropolitana, Toscana costiera e Toscana del sud), oppure possiamo immaginare di costruire una sorta di “Toscana dei distretti”, con cui far dialogare territori geograficamente contigui e con le stesse caratteristiche economiche, a prescindere dagli attuali confini provinciali, per diffondere nuove e migliori opportunità di sviluppo economico?».

La riflessione del segretario si sposta poi sul nuovo Piano socio sanitario regionale: «Il Pssr disegna una nuova geografia della salute regionale, affidando all’area vasta gran parte del governo e delle scelte in tema di salute; la prospettiva di tre grandi centri universitari più una serie di presidi di salute territoriali non ci trova contrari, se però si manterranno trasferimenti di risorse coerenti con i bisogni di salute dei cittadini e capaci di mantenere qualità nelle risposte, e non si sottrarranno quindi risorse al territorio. Perché tutto questo funzioni, però, è necessario far partire da subito, nella nostra Asl, un percorso di riquadratura complessiva all’interno dell’azienda, che dopo la fase di riorganizzazione deve ritrovare una sua mission e una nuova unità d’intenti e condivisione».

Durante l’assemblea di giovedì 9 febbraio sarà messo in discussione e in approvazione un ordine del giorno di modifica della legge elettorale regionale. «Dopo l’importante volontà riformista espressa dal Consiglio regionale alla fine dell’anno, e in particolare del capogruppo Pd Vittorio Bugli, in tema di riduzione dei costi della politica, è necessario avviare la seconda fase di riforma complessiva, partendo dalla legge elettorale, che noi proponiamo di modificare in senso maggioritario e uninominale, per garantire rappresentanza territoriale e governabilità», conclude Barnini.