Elettrodotto, assemblea pubblica con gli assessori del Comune
Un’assemblea pubblica per informare i cittadini del quartiere e indicare l’elettrodotto tra le priorità di intervento per l’amministrazione comunale.
L’ha organizzata il circolo Pd Cep-Barbaricina per giovedì 28 giugno alle 18,30 presso la sala della Parrocchia S.Apollinare in Barbaricina.
Partecipano gli assessori comunali Andrea Serfogli (Lavori pubblici) e Federico Eligi (Ambiente), coordina il segretario del circolo Vladimiro Basta.
Di seguito un intervento di Vladimiro Basta che può essere utile perché ricostruisce la vicenda dell’elettrodotto nel quartiere:
“Il Circolo del Pd del Cep Barbaricina ha indetto un’assemblea pubblica per informare il quartiere sulla propria volontà di indicare tra le priorità di intervento dell’Amministrazione Comunale l’elettrodotto di Barbaricina.
La richiesta di ottimizzazione sull’elettrodotto di Barbaricina ha una storia di almeno 15 anni. E’ una storia comune a tante aree in Italia dove transitano linee di distribuzione elettrica vicine a centri abitati. In questi luoghi, gli abitanti esternano la preoccupazione all’esposizione dei campi elettromagnetici generati, e quindi si appellano alle ricerche scientifiche più disparate per dimostrare che è necessario trovare delle soluzioni che cautelino la loro salute. Per anni è mancata una direttiva nazionale, fino a quando, alla fine degli anni ’90, è stato definito il limite di esposizione di 10 micro tesla, limite che la Regione Toscana ha portato a 5. L’ente gestore del trasporto di energia di allora (Enel) ricevette dall’amministrazione una richiesta di intervento, ma il dialogo tra i due proseguì tramite avvocati. Questo perché Enel denunciava la perfetta osservanza della legge. Nel frattempo l’Arpat ha monitorato per anni gli edifici esposti ed il Comune ha precauzionalmente chiuso delle aule alla scuola Toti. Dalle rilevazioni dell’Arpat risultava che i punti a maggior esposizione avevano valori tra i 1-2 Microtesla, ben lungi dalla direttiva nazionale e Regionale.
E così arriviamo alla storia recente. L’anno passato durante un Ctp, indetto dal gruppo di maggioranza del PD con gli assessori competenti e l’Arpat, venne chiesto di creare un nuovo tavolo tra Comune, Arpat e gestore della rete, chiudendo definitivamente il contezioso che bloccava qualunque sviluppo della questione. Il gestore si è reso disponibile ad intervenire solo dietro richiesta da parte dell’Amministrazione di un progetto finanziato dalla stessa in quanto ribadiva che le emissioni rimanevano dentro i paramenti nazionali e regionali. L’Arpat ha proposto la soluzione di miglioramento geometrico, che porterà ad una riduzione dell’emissione stimata del 15% – 60%, il costo del progetto sarà a carico del Comune che dovrà finanziarlo come opera richiesta dalla comunità locale.
Questo piano di lavoro si andrà ad aggiunge ad un intervento, già realizzato, di schermatura della scuola Toti, aumentando ulteriormente l’abbattimento di emissioni. Sarà un progetto sperimentale, che potrà essere un modello nazionale di collaborazione e cooperazione tra gli enti a garanzia della salute dei cittadini.
L’Amministrazione, dopo questo grande lavoro di concertazione, dovrà, anche in questo momento di difficoltà economica, reperire le risorse dimostrando, ancora una volta, che si impegna a costruire una città migliore, tutelando la salute della comunità. Questo intervento confermerebbe l’alta sensibilità del Comune nella difesa dei rischi ambientali anche quando essi rientrano nei parametri di legge: un modello da imitare”.
Vladimiro Basta
Segretario Circolo Pd Cep-Barbaricina