Direzione regionale. Bonafè: “Ampie alleanze nei comuni contro la diffusione giallo-verde in Toscana”. Approvato documento all’unanimità

Riunione della direzione del Pd toscano oggi a Firenze. All’ordine del giorno il percorso verso le elezioni amministrative in 187 comuni della Toscana.

“Le misure del governo nazionale dimostrano con i fatti che i partiti della destra e il Movimento 5 Stelle, deluse le promesse elettorali, stanno impoverendo il nostro Paese con una manovra che aumenta le tasse, riduce gli investimenti e riduce le capacità di acquisto di famiglie e pensionati. E’ un governo che fa propaganda sulla sicurezza, ma approva un decreto, come denunciato da sindaci e presidenti di regione, che ha come unico effetto quello di trasformare migliaia di richiedenti asilo in fantasmi senza tutele e controlli alla mercé della criminalità” ha detto la segretaria regionale del Pd Simona Bonafè nel suo intervento introduttivo.

“Per arginare la diffusione di quel modello di governo gialloverde nei nostri territori, servono ampie alleanze di tutte le forze, politiche, sociali e civiche di sinistra, centrosinistra e moderate, alle quali chiediamo un confronto costruttivo che, partendo dalle cose da fare, possa arrivare alla definizione di un programma comune” dice Bonafè.

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DI SEGUITO IL DOCUMENTO APPROVATO ALL’UNANIMITA’

Documento della Direzione Regionale di giovedì 17 gennaio 2019

Essere comunità: fiducia, competenza e sensibilità sono i valori che i democratici toscani proporranno come rimedio al cinismo di chi soffia sulle paure e racconta ogni giorno bugie per rendere ciascuno di noi più solo e aggressivo verso gli altri. La serietà contro la facilone¬ria, le relazioni sociali contro il rinchiudersi in casa, una esistenza dignitosa per tutti contro i privilegi per pochi.
La fase di maggior lavoro nell’ascolto delle comunità, degli elettori, degli iscritti per arrivare alle scelte dei candidati, delle alleanze, delle linee di visione e di programma si svolge men¬tre il Partito Democratico è impegnato nel passaggio cruciale delle convenzioni e del con¬fronto preparatorio per le primarie del 3 Marzo, che porteranno alla elezione della nuova As¬semblea Nazionale e del nuovo Segretario. Un grande esercizio di democrazia interna e di applicazione pratica, e purtroppo quasi solitaria, del dettato Costituzionale che vedrà coin¬volte decine di migliaia di persone in Toscana.
Nel rimarcare la necessità di un confronto sereno e approfondito nelle diverse articolazioni territoriali del Partito, è opportuno sottolineare l’importanza di lavorare per le prossime ele¬zioni Amministrative, con tutta probabilità concomitanti alla tornata delle Europee, non so¬vrapponendo le diversità di opinioni nazionali alle scelte e alle delicate e rilevanti decisioni che i nostri gruppi dirigenti locali sono chiamati a portare avanti nelle prossime settimane. La Direzione del PD vuole concentrare l’attenzione dei gruppi dirigenti su alcuni aspetti fon¬damentali.

1. Ricercare l’unità del PD, premessa per apertura ad alleanze politiche e civili. Qualun¬que strumento di selezione delle candidature si scelga, comprese le primarie, che de¬vono essere un’opportunità di dialogo e non uno strumento per regolare i conti all’in¬terno del partito.
Deve essere chiaro in partenza che non ci si potrà dividere dopo e che tutti dovranno essere coinvolti. Dunque, è giusta e opportuna la definizione di un sistema condiviso di regole e di codici di comportamento da applicarsi rigorosamente nei percorsi di de¬finizione di programmi, coalizione e candidature. Fermo restando il dettato statutario riteniamo stabilire dei termini ultimi entro i quali maturare le decisioni evitando per¬corsi logoranti ed estenuanti battaglie interne. Ai coordinamenti territoriali chiediamo un monitoraggio costante delle valutazione critiche ed un coinvolgimento tempestivo del livello regionale, laddove possa svolgere una funzione di facilitatore. Inoltre la costruzione di un quadro di indirizzi programmatici e di rapporti politici di riferimen¬to deve facilitare nella realizzazione di un campo largo di alleanze, capace di rappre¬sentare e dare risposte alle molte visioni ideali presenti nel centro sinistra toscano. Riteniamo indispensabile a questo propositi l’apertura di un tavolo regionale con le altre forze politiche progressiste, ed europeiste, che definisca un impegno a realizzare coalizioni larghe ovunque possibile. Uguale attenzione deve essere posta, tanto nei comuni minori quanto nelle città principali fra quelle al voto, nella costruzione di alleanze con le forze civiche rappresentative di autentiche esperienze di partecipazione democratica.

2. Valorizzare le migliori risorse e competenze presenti nel PD e nelle comunità locali, utilizzando le regole democratiche di cui il partito è dotato per scegliere i nuovi can¬didati e per confermare le tante ottime esperienze amministrative che caratterizzano i nostri territori.

3. Garantire l’autonomia dei singoli territori, che implica responsabilità e capacità di ascolto di ogni singola realtà. Il partito regionale è garante di percorsi corretti ed è molto interessato, e sta seguendo, i percorsi delle nostre realtà locali, senza ingerenze e privilegiando la conoscenza di ogni singolo territorio che i circoli locali e territoria¬li possono avere meglio di chiunque altro. Ci impegneremo per trovare le soluzioni sempre più efficaci e giuste per ognuno dei 187 comuni al voto. Ai coordinamenti territoriali chiediamo di realizzare, ove possibile, conferenze programmatiche e di aprire, fin da ora e guardano anche alle scadenze dei prossimi anni, cantieri aperti per il centrosinistra, in cui coinvolgere largamente anche le forze sociali, l’associazioni¬smo, il mondo del volontariato e quello della cultura.

4. Incentrare la nostra azione su scuola, sociale, ambiente, governo e cura del territorio, elaborare il nostro concetto di sviluppo sostenibile, guardando a industria e artigiana¬to, servizi, turismo e commercio, agricoltura, lavorare su infrastrutture, mobilità, ri¬fiuti, grandi fattori di qualità della vita e di crescita economica, nel quadro di una vi¬sione condivisa sui grandi servizi pubblici locali, nei quali il ruolo dei sindaci e delle autonomie locali dovrà essere sempre più importante: temi sui quali abbiamo forza e idee, che dobbiamo inserire nelle esigenze della comunità, in una visione più com¬plessiva di area vasta e, ove possibile, regionale. A tal proposito, l’attenzione dei no¬stri candidati dovrà essere posta ad elaborare una proposta fiscale che sappia parlare al mondo del lavoro e della impresa tenendo conto delle specificità che la tassazione verso quel mondo contiene anche nel settore dei grandi servizi pubblici locali.

5. Prendersi cura delle persone, senza appoggiarsi solo su politiche di pura assistenza. Favorire così l’inclusione dentro un cammino di vita davvero rispettoso della dignità umana. Dare protezione a tutti, in particolar modo a chi ha più bisogno, con politiche di sicurezza intelligenti, innovative, umane. È perciò centrale il rapporto con il mon¬do del volontariato sociale, educativo, sportivo, e con le realtà culturali che arricchi¬scono ogni comunità. La Toscana non sarebbe quello che è senza la gara di conoscen¬ze, generosità e bontà che questo mondo rappresenta e che rende ciascuno di noi meno solo e più partecipe.
Vogliamo essere credibili, aiutando la partecipazione dei cittadini, organizzando nuo¬ve forme di confronto che aiutino la conoscenza e le conseguenti decisioni sui temi più importanti e rafforzino nella comunità l’attaccamento alle istituzioni e la pratica della democrazia rappresentativa, utilizzando tutti gli strumenti possibili per dare un vero governo di prossimità e vicinanza alle necessità e alle aspirazioni delle parti so¬ciali, dei gruppi di cittadinanza organizzati, dei singoli: anche questo significa essere, coerentemente, riformisti.

6. Credere, contro la chiusura politica e sociale praticata dai sovranisti e populisti, nel¬l’Europa anche come punto di riferimento per le autonomie locali. Alcuni settori, si pensi ad agricoltura, investimenti ambientali, infrastrutture e trasporti, non sarebbero gli stessi senza il ruolo e le risorse europee. Ragionare di questo, concretamente, con tutti i mondi economici.

Le contraddizioni anche locali, sui temi e sulle visioni di comunità, dei 5 Stelle e Lega, stan¬no venendo fuori con sempre maggiore evidenza. Dobbiamo farlo capire ai cittadini toscani, che non meritano di essere presi in giro.
Saranno, fino al 26 maggio, mesi intensi, fatti di duro lavoro sui territori, di impegno conti-nuo per i nostri circoli, per le unioni comunali e per gli organismi territoriali. Serietà e quali¬tà marcano la forza della più grande tra le espressioni politiche toscane.

La complessità delle questioni da affrontare e la necessità di faro in modo coerente nei di-versi territori, unite alla volontà di supportare al meglio le organizzazioni locali nel loro compito, richiedono la costituzione di un gruppo di lavoro regionale, inclusivo dio ogni sen¬sibilità, che produca in un tempo utile per dare un quadro programmatico generale ai candi¬dati sindaci, una griglia completa e articolata di punti da offrire come strumento di riferi¬mento e di ausilio.
I Democratici saranno ovunque con i propri valori e le proprie idee, a rappresentare la civiltà e le espressioni di tutti coloro che amano profondamente la nostra terra e i valori che la rendono così nota e apprezzata nel mondo.