Cultura, le idee del Pd Toscana
agli Stati Generali

“Defiscalizzazione degli investimentimenti privati in cultura, una legge ordinaria per l’Accademia della Crusca, fondi del Fus su base triennale”.

Sono  solo alcune delle proposte emerse dagli Stati Generali della Cultura organizzati dal Pd della Toscana, che si sono svolti sabato 19 novembre alla Casa della Creatività a Firenze.

E’ stata l’occasione per un confronto a 360 gradi sui temi della cultura tra gli operatori del settore, gli amministratori e anche tanti  appassionati.

A presentare le proposte del Pd sono stati Andrea Manciulli, segretario dei democratici toscani, il senatore Andrea Marcucci, responsabile del settore Cultura, e Nicola Danti, presidente della Commissione cultura del Consiglio regionale.

“Al nuovo governo chiediamo di chiudere le partite rimaste aperte in Toscana – hanno detto Manciulli e Danti- dal completamento del finanziamento per il Parco della Musica alla legge per la Crusca. Si deve passare dalla follia dei tagli lineari ad una qualificazione della spesa pubblica culturale”.

Secondo il senatore Andrea Marcucci “Non possiamo però fare affidamento solo sui soldi pubblici. Per aiutare il Maggio Musicale Fiorentino, il Festival Puccini e le nostre istituzioni culturali-ha proseguito il parlamentare- dobbiamo far approvare una normativa che stabilisca un credito di imposta per le aziende che investono in cultura. La prossima settimana depositerò in Senato una proposta di legge in tal senso. Ultima questione riguarda i criteri di assegnazione del Fus, per dare equilibrio e certezze- ha concluso Marcucci- ai nostri teatri e alle nostre compagnie, chiederemo al nuovo ministro Ornaghi di prevederne l’ assegnazione su base triennale“.

Il segretario Manciulli ha ricordato come da troppo tempo “la Toscana sia seduta sul suo passato”. “La cultura – ha aggiunto nell’intervento conclusivo – non può essere solo commentata. Va fatta vivere, va fatta vivere nella coscienza collettiva e anche nelle nostre città, che richiedono oggi una trasformazione contemporanea“.

Agli Stati Generali hanno preso parte tra gli altri la sovrintendente del Maggio Musicale Francesca Colombo (“Abbiamo chiuso – ha spiegato – un accordo storico con i sindacati ma il governo deve darci gli strumenti per aumentare produttività e flessibilità) , l’ assessore regionale Cristina Scaletti( “Nel 2012 – ha commentato – la Regione Toscana avrà in bilancio per la cultura la stessa cifra prevista nell’anno in corso”), il direttore del Festival Puccini Franco Moretti, la senatrice Vittoria Franco ed il presidente dell’Ort Claudio Martini.

Ad aprire i lavori sono stati la senatrice del Pd Vittoria Franco e Marco Lolli Ghetti, ex direttore dei Beni culturali, che ha ricordato la carenza di personale e il blocco delle assunzioni e che negli ultimi anno hanno mandato in sofferenza le Soprintendenze. Poi è stata la volta di Libero Rossi, sindacalista della Cgil e membro del Consiglio superiore dei Beni culturali, che ha illustrato il “bollettino” provocato da dieci anni di tagli lineari alla cultura: dal 2001 ad esempio sono costati il posto di lavoro a ben 8.200 persone del Mibac. Pietro Celli, presidente dell’associazione “Le ragioni del restauro” ha ricordato che il “patrimonio da tutelare non è solo quello materiale, perchè parimenti prezioso è quello umano, composto dagli operatori specializzati”. Al centro del suo intervento il disegno di legge sulla figura e lo status dei restauratori, “già presentato e da approvare in tempi brevi”. Con un invito a riappropriarci delle cultura, “valore aggiunto per tutto il territorio”, Alessandro Capocchi della Fondazione Campus ha chiuso la prima tavola rotonda.

La seconda, sul “Crollo dei finanziamenti pubblici”, si apre con una riflessione della sovrintendente del Maggio Musicale Fiorentino, Francesca Colombo, che si rivolge ai privati e li invita a considerare “gli sponsor come investimenti veri e propri”. I tagli mettono a rischio la prossima stagione del Teatro Puccini. E il presidente della Fondazione di Torre del Lago, Paolo Spadaccini, suona l’allarme. “Sono necessari dei criteri oggettivi rapportati ai risultati per la definizione dei finanziamenti” afferma.

Paolo Marcesini, direttore Memo grandi magazzini culturali dà qualche numero: “La cultura – spiega – porta al Pil 68 miliardi di euro all’anno, pari al 4,9% del Pil, e a 1.400.000 occupati, il 5,7% del totale in Italia”. Ma il “costo del mantenimento del patrimonio culturale – aggiunge – è invece inferiore ai 9 miliardi di euro annui”.Presente anche Manrico Ferrucci della Fondazione Teatro Verdi di Pisa, città, spiega, “prima in Italia per investimenti pro capite nel teatro”. Ferrucci invita a investire sui patrimoni regionali con una sorta di federalismo culturale. Chiude la seconda tavola rotonda Andrea Milani del Pd Siena. La successiva si apre con gli interventi di Luca Dini, della Fondazione Teatro di Pontedera, e di Beatrice Magnolfi, presidente della Fondazione Toscana Spettacolo.

Marco Giorgetti, del teatro La Pergola, chiede più “attenzione ai giovani”. Claudio Martini, presidente dell’Ort, elogia la Toscana, “consapevole dell’importanza del patrimonio culturale” ma lamenta lo “scarso intervento dei privati, per cui rimane indipensabile l’investimento pubblico”. In tempi di tagli, serve “un nuovo equilibrio fra risorse pubbliche e private, altrimenti è impossibile effettuare programmazioni di lungo periodo”. Chiude la mattinata di lavori l’assessore regionale alla Cultura Cristina Scaletti che, buona nuova, riconferma i finanziamenti della Regione Toscana per le politiche culturali anche per il 2012.

Durante il Case History si susseguono gli interventi di Stefania Ippoliti, di Cesare Bindi e Alessandro Formichella del Pd Prato (che invita a non considerare la creatività come mero prodotto culturale al servizio del turismo). Poi è la volta di Leonardo Bieber del Pd fiorentino che ribadisce la necessità di “tempi certi e regole chiare per l’erogazione dei finanziamenti pubblici degli enti locali alla cultura”. Il presidente della Provincia di Lucca, Stefano Baccelli, e Carla Lassini del Pd di Arezzo raccontano l’esperienza degli Stati Generali della Cultura nelle due città. Intanto si alternano gli interventi di Alessandro Agostinelli del Festival del Viaggio, Adalgisa Mazza del Pd della Versilia e Carlo Cortesi del Pd Pistoia.

Il sindaco di Stazzema, Michele Silicani, porta all’attenzione la delicata situazione del Parco della Pace di Sant’Anna di Stazzema, messo a rischio dai tagli del governo Berlusconi. “Occorre difenderlo con forza – è il suo impegno -. Ogni anno registra 70mila presenze, metà delle quali composte da studenti e un quarto da visitatori stranieri”. Sarebbe un oltraggio chiudere i battenti a uno dei luoghi più significativi della Storia e della Memoria del Paese.