Cenni: “Tutelare agrobiodiversità e valorizzare cultura contadina”. Salvadori: “Fare rete e fare impresa, fondamentale in agricoltura”
Proteggere l’agrobiodiversità, definire norme certe in materia di controlli e di etichettatura e valorizzare la cultura contadina, recuperando materiale, memorie, esperienze e lavorando per istituire una Giornata Nazionale sul tema.
Sono gli obiettivi di due proposte di legge presentate dalla deputata Pd Susanna Cenni, che ne ha parlato ieri alla Festa Democratica regionale e metropolitana in corso alle Cascine, nel dibattito “Agri-Cultura: eccellenze e sviluppo” con Gianni Salvadori, assessore regionale all’Agricoltura, Antonio Leotti e Marco Vichi, scrittori, Stefano Gamberi, coordinatore Forum agricoltura del Pd metropolitano di Firenze.
“Ci vogliono incentivi perché i giovani scelgano di lavorare nell’agricoltura, settore per cui deve essere messa in campo una fetta importante di risorse.- fa presente Cenni – Modernizzazione non è solo la grande impresa che lavora nell’export ma anche piccole aziende locali che fanno di tutto per avere prodotti di livello. È fondamentale mantenere la tracciabilità e il riconoscimento del made in Italy come garanzia di qualità”.
“Fare impresa e fare rete è una necessità per l’agricoltura di oggi, un settore che va rimesso al centro del dibattito perchè trainante, nonché uno dei pochi che non può essere delocalizzato e copiabile.– sostiene Salvadori – Per questo il 21 settembre proprio alle Cascine, alla Facoltà di Agraria, si terrà l’Assemblea nazionale delle cooperative operanti nel settore della forestazione”.
Presenti al dibattito anche gli scrittori Antonio Leotti e Marco Vichi, entrambi legati al mondo delle campagne. Vichi, autore dei celebri gialli ambientati a Firenze che hanno dato vita alla figura del commissario Bordelli, vive da sempre a Impruneta e afferma “mai mi sposterò dalle campagne, ma noto che le abitudini sono cambiate, ora le persone invece di fare le domeniche fuori porta vanno nei centri commerciali, meglio per me, certo, che godo di più tranquillità”.
Antonio Leotti, autore del romanzo “Il mestiere più antico del mondo”, (Fandango 2011), che racconta proprio la storia di un agricoltore, sottolinea : “Il mio compito di scrittore è sollevare una voce critica, lamentare e denunciare le storture di un mondo, quello agricolo, che a volte, in passato e anche adesso, si dimostra incivile”.