Assemblea segrtetari di circolo. 52 mila gli iscritti nel 2012 e 847 i circoli. 90 mila i toscani che hanno preso la tessera almeno una volta negli ultimi quattro anni
Ferrucci: “Partiamo dai contenuti, parlare solo di regole è segno di debolezza politica e culturale. Occasioni di discussione come questa sono contributo utile per il congresso”
San Miniato Basso (Pisa) 13 luglio 2013 – Ottocentoquarantasette circoli in tutta la regione con 52.584 iscritti nel 2012, di cui il 38,12% donne e 3.299 under 30. E sono 90 mila i toscani che negli ultimi quattro anni hanno preso almeno una volta la tessera.
Sono questi i numeri del Partito Democratico toscano che oggi a San Miniato Basso, in provincia di Pisa, ha svolto la sua quarta assemblea regionale di segretari comunali e di circolo con il segretario regionale Ivan Ferrucci e il responsabile nazionale Organizzazione del Partito Democratico Davide Zoggia. Occasione che è stata momento di confronto tra i dirigenti del Pd sul territorio in cui si è parlato del partito e di che forma dargli in vista del congresso, delle forme di finanziamento ai movimenti politici, del governo nazionale e del ruolo che deve avere il Pd al suo interno, ma si è parlato anche delle principali questioni in discussione a livello regionale in questo momento.
Ad aprire i lavori è stato Ivan Ferrucci che è partito parlando della situazione economica regionale, ricordando che ci sono 25 mila cassaintegrati in Toscana, e della necessità che il Governo attivi politiche che diano risposte in tempi brevi a problemi come lavoro e ammortizzatori sociali. Il segretario ha inoltre annunciato che il 19 luglio a Firenze “abbiamo convocato una riunione con responsabili sanità del Pd di tutte le regioni d’Italia per stilare una piattaforma programmatica unica da sottoporre al governo in modo da coordinare la politica sanitaria in un’epoca di sempre minori risorse”. “Ho voluto parlare di temi concreti – ha detto Ferrucci – perchè credo che discutere solo di regole sia segno di una debolezza di identità politica e culturale. Per questo auspico un confronto congressuale sui contenuti, e credo che appuntamenti come quello di oggi, la Conferenza Programmatica regionale a Firenze di sabato prossimo e il seminario sul riordino degli enti locali che vogliamo fare a settembre, siano d’aiuto a questo dibattito. Ci sono questioni aperte anche da 20 anni che vanno affrontate e abbiamo l’occasione per farlo”.
Entrando poi nel merito delle ipotesi di modifica dello Statuto del Pd Ferrucci sostiene che “non ci debba essere l’automatismo per cui il segretario del Pd debba anche il candidato premier. Ritengo che finchè il nostro rimarrà un sistema di Repubblica Parlamentare le due figure vadano separate, almeno finchè vige l’attuale ordinamento. Le regole e la forma che si dà un partito devono essere coerenti con l’architettura istituzionale in cui opera. Nell’ambito di una riforma dello Stato la mia idea è che si debba andare verso un sistema semi-presidenzialista e solo in quel momento la coincidenza delle due figure, segretario e premier, può avere un senso”.
Mentre sul finanziamento pubblico ai partiti Ferrucci ha proposto di definire un regolamento finanziario regionale dove si preveda che le risorse vadano ai circoli: “L’obbiettivo del Pd toscano è avere un bilancio regionale che sia autonomo dal finanziamento pubblico, pertanto in funzione di questo obbiettivo, nel caso in cui il finanziamento spettante alla struttura regionale rimanesse, nelle nuove forme che eventualmente prevederebbe la legge, quello che arriverebbe a noi in gran parte lo trasferiremmo ai coordinamenti territoriali e ai circoli per la loro attività politica”.
E al termine di vari interventi di segretari comunali o di circolo di varie province ha preso la parola Davide Zoggia. “Come partito nazionale – ha affermato il responsabile Organizzazione del Pd – ci aspettiamo dalla Toscana un contributo importante per il congresso, sopratutto in termini di contenuti. Perchè questa è una regione dove c’è sempre stato alto livello di consenso e c’è l’abitudine all’esperienza amministrativa e di governo. Su questo ci contiamo moltissimo. È stato interessante capire che anche qui è molto sentita la questione di far partire il percorso congressuale dal basso, cioè prima i circoli, poi per i segretari comunali, provinciali e regionale, prima della fase nazionale. Quello di oggi è un ulteriore contributo che porteremo al dibattito nazionale che stiamo svolgendo in questi giorni, sia per quanto riguarda le regole sia sul merito delle varie tematiche affrontate”